Vai al contenuto

Il Minotauro Daarmork

Circolo degli Antichi
  • Conteggio contenuto

    211
  • Registrato

  • Ultima attività

  • Giorni vinti

    1

Tutti i contenuti di Il Minotauro Daarmork

  1. potrebbe essere anche un vantaggio! certe volte in taverna su lot non si riesce nemmeno a seguire la conversazione... avevo un bel pg quasi 400 di carisma... poi ho dovuto lsciar perche non ci stavo più dentro con la scuola e tutto il resto, va seguito molto... c'è poco da fare...
  2. mikeT da come ti ho conosciuto mi sei sembrato una persona decisamente riflessiva a cui D&D piace e piace tanto soprattutto da un punto di vista interpretativo... ho giocato anche io in gruppi di persone che questa cosa non la capivano e andavano di PP nonostante presentassi loro sempre dei PNG non forti ma decisamente interessanti da interpretare... ci vuole una certa predisposizione x giocare a D&D, una certa sensibilità se vuoi, molti non ce l'hanno... e questo non dipende da te. Guardati indietro un attimo... certo quello che ti hanno detto è una grande delusione ma in questi 3 anni ti avranno dato anche parecchie soddisfazioni. Non buttarti giù! Fagli vedere che DM hanno davanti!
  3. un film pieno di poesia...
  4. azz è vero! pardon!
  5. li ascolto spesso è un buon epic metal a parer mio... certe canzoni sono pura poesia... so che si erano sciolti... o meglio il cantante se ne era andato... dovevano ricominciare con una donna... ma sono notizie che avevo sentito parecchio tempo fa... vi lascio con questa citazione I'm Still There, Everywhere I'm The Dust In The Wind I'm a Star in the norther sky I never stay everywhere I'm the wind in the trees would you wait, for me, forever...
  6. allora boss.. la cosa sta così un trasporto in nave costa 1ma per 1,5 km percorsi a persona trasportata... 1000 mo sono un po' tantine... magari è un tratto di mare brutto brutto brutto... o è una distanza lunghissima! comunque non devi fare per forza incantesimi per fare dei soldi... come bardo avrai l'abilità di intrattenere ad alto livello.... ti metti in piazza con il tuo bel cappellino e suoni, canti, danzi... quello che sai fare insomma... se fai un buon spettacolo puoi anche pigliarti 3d10 ma al giorno... non sono male... comunque almeno che il dm non sia un imbecille le 1000 mo le dovete trovare dove siete... perchè altrimenti dovrete stare li degli anni prima di far su 1000 mo a intrattenere le persone... pensa bene a quello che il DM ti ha fatto sapere tramite i personaggi che avete incontrato in quella città... sicuramente una soluzione la troverai... magari non è necessario andare in barca o proprio non dovete andare al di la del braccio di mare...
  7. infatti non è divertente ma è uno spasso! divertentissimo!
  8. ecco il prode dusdan che fornisce istruzioni a chi gliele chiede... haimè come al solito mettendo un link in inglese... pazienza... Dom da quel che ne so, un titano con un arma con portata raddoppia la sua area minacciata come qualsiasi altro mostro o personaggio. un personaggio di taglia media che ha un aportata di 1,5 m con un arma con portata raddoppia e va a 3 m. un titano(enorme) ha una portata di 4,5 m e quindi con una lancia arriva a minacciare un'area di 9 m. la frusta è particolare perchè anche se per un pg di tagli media ha portata di 4,5m NON MINACCIA QUELL'AREA. Da quel che si riesce a capire la frusta moltiplica per tre la portata normale del personaggio che la impugna, quindi il nostro titano arriverà a 12,5 m. per l'incremento di gittata non ti so dire...
  9. occhio ali erori di gramatica! l'itagliano è inportante! anche io ho sentito qualcosa ma stanno ancora facendo uscire aggiornamenti e traduzioni della 3.5... non so... secondo me stanno a vedere come prende il mercato...
  10. molto interessante davvero! è interessante l'idea di un intervento divino per mantenere una neutralità. l'imprevedibilità mi attira molto... un mio amico(che in realtà giocava molto anche a Vampiri) ha fatto un Pg con alienazioni mentali complicate! era un chierico del dominio della follia ma era incontrollabile! Caotico malvagio... quando gli partiva lo schizzo curava un povero malato e poi lo uccideva senza motivo... aveva saggezza alta e lui la impersonava come una filosofia che la gente comune non comprendeva... potremmo dire un Malkavian della situazione se qualcuno è del mestiere...
  11. hai perfettamente ragione... si sminuisce tutta la figura del drago...
  12. era colpo accurato(incantesimo di 1° livello) in effetti tutte le divinazioni dovrebbero assomigliare a qualcosa di psichedelico...
  13. allora è uno stregone1/ranger2 ... si forse hai ragione anche tu... però il problema è che un elfo parte con 120 anni di vita alle spalle! che caso ha fatto in tutto quel tempo? gli elfi, mi sto accorgendo sempre di più, che sono difficili comunque da ruolare... alla fine cosa sono 3000 Pe... in 120 anni... forse pochini...
  14. il film più divertente... potrei citare kung pow per il più divertente, se ne volete uno stupido direi il trash porno di Star Whores
  15. Il regno distrutto Per Aramil non fu difficile ritrovare la strada di casa. La cosa che lo umiliava di più era essere stato curato da un uomo, non c’era da fidarsi di quella razza! Soprattutto dei maghi! Il suo pensiero era fisso al suo regno, alla sua famiglia, a suo fratello. “Stanotte la tua famiglia sarà spazzata via così vuole l’Ordine!” aveva detto il Mago Rosso. Il suo regno non appariva più lo stesso. Molti, molti uomini circolavano ora per quei boschi. Utilizzo la magia per rendersi uguale a loro, sebbene la cosa lo disgustasse. Chiese informazioni e in breve tempo scoprì che di li a quattro giorni il Consigliere Tassadar avrebbe preso il posto del giovane re morto assassinato dal fratello che ora è scappato. Tutti quegli uomini erano li per i preparativi. La situazione era più grave di quanto Aramil sospettasse. Dovette trattenersi parecchio per non sgozzare all’istante l’uomo che gli aveva appena parlato per l’accusa di assassino. Non era il momento e quell’uomo era solo un effetto della malattia che dilagava nel suo regno. Quella malattia si chiamava Tassadar. Meridius non fu sorpreso di vedere tornare da lui Aramil. “Bentornato giovane elfo” gli disse. Come risposta ebbe uno sguardo freddo che avrebbe incenerito qualsiasi altra persona. Meridius si limitò ad assecondare Aramil che gli chiedeva in continuazione nuove ingredienti per chissà quale intruglio alchemico. Aramil restò chiuso nel laboratorio del druido per tre giorni. Alla sera uscì e raggiunse Meridius su un alto ramo della chiomanera. Si mise a suonare il lungo flauto. Le noti erano malinconiche e quiete. Meridius ascoltava attento. A un certo punto si interruppe e raccontò la sua storia al druido… “Domani compirò la mia vendetta contro a quel mago, avrebbe dovuto uccidermi invece di marchiarmi con questo tatuaggio! Ho preparato un veleno con cui lo colpirò domani durante la sua gloriosa incoronazione sul trono di mio fratello!” la vendetta L’indomani Aramil si vesti di tutto punto e andò a pregare con Meridius al tempietto di Mielikki. La sua preghiera fu una supplica, implorò la Regina della Foresta di aiutarlo a compiere il suo destino. Durante l’incoronazione, Aramil si era appostato su un grande weir davanti al palco. Iniziò a concentrarsi per utilizzare una divinazione al fine di guidare il suo tiro. Salmodiò le parole che gli venivano suggerite dal suo cuore, il drago dentro di lui ruggiva. Si vide mentre scoccava il tiro vide la sua freccia che veniva affiancata da uno stupendo unicorno con una luce splendente che gli illuminava il corno. Mielikki era con lui! Si risvegliò dalla sua divinazione incoccò la freccia e scoccò… Tassadar si sentì trafiggere da una bruciante punta nel petto. La sua intelligenza scemava. Poi un’altra freccia e un’altra ancora. La vita lo stava lasciando rapidamente vide solo il suo assassino nel folto degli alberi e riconobbe il veleno sulle frecce elfiche… era stato lui l’artefice della sua stessa morte. Vide la mano di Kelemvor che lo poneva sulla bilancia e lo giudicava indegno… Conclusione Nei mesi successivi Aramil riprese contatto segretamente con i suoi maestri Kiborg e Astirad dicendogli di scegliere un nuovo regnante tra gli elfi. Aramil nel frattempo si occupo degli uomini che erano stati convocati dall’Ordine per strappare il territorio degli elfi. Il capitano ritorno all’Ordine con questo messaggio: “Dite ai Maghi Rossi che nel Cormanthor almeno un elfo c’è e ci sarà sempre! E sarà lui la causa della vostra disfatta.” Il capitano disse anche che l’elfo aveva tatuato sul braccio sinistro il Marchio degli Stregoni nemici dell’Ordine. “Ah! E probabilmente non sa nemmeno cosa può significare quel tatuaggio! Avrà vita breve! Date la descrizione di quell’elfo a tutti i confratelli!” disse una voce nell’ombra… Aramil si congedò da Meridius e lasciò il Cormanthor con il suo arco sulla schiena e un falco albino sulla spalla. scusate se ho occupato così tanti post ma più di un ton non ci stava... complimenti a chi se lo è letto tutto!
  16. Il tradimento di Tassadar. Dopo circa un anno di regno del fratello di Aramil il padre Alion parti per i rifugi ad ovest. Gli effetti del nuovo re si facevano già sentire. Le poche alleanze commerciale sullo sfruttamento dei legnami pregiati presenti nel bosco furono interrotte: il Re non tollerava che un bosco del suo territorio che fruttava così tanto fosse condiviso con gli altri regni. Tassadar, nonostante tutte le proteste di Aramil, nel frattempo era diventato consigliere e iniziò visti i fatti ad agire con i suoi veleni e le sue astuzie. Gil-Gloind in breve tempo si ammalò. Aramil era sempre più sospettoso e spesso spiava il mago ignaro. Non ci volle molto ad Aramil per capire che l’incantatore nascondeva una doppia identità che aveva tenuto nascosta per 2 lunghi anni. Un giorno mentre il mago si stava svestendo Aramil vide il suo corpo tatuato con quei simboli magici dei Maghi Rossi! Fu allora che imbracciato l’arco sfondò la porta e lo mirò con le sue frecce infallibili: “Fermo mago, e non fiatare! Il tuo sporco ordine ha già fatto troppi danni nel mio regno!” Tassadar non ebbe bisogno ne di muoversi e nemmeno di parlare per iniziare a duellare con il giovane stregone. La sua figura si illuminò di una luce folgorante, Aramil indietreggio accecato uscendo sul balcone della torre. “Pensavi di potermi colpire, elfo? Sono due anni che ti osservo, studio il tuo modo di combattere, ti insegno come rendere le tue frecce letali…” senti mormorare Aramil. Altro incantesimo. Aramil sentì una fitta lacerante al petto e indietreggio scoprendosi in trappola attaccato alla balaustra del bastione. Non si poteva muovere e non poteva vedere. Dov’era il suo aggressore. “Sporco stregone! Dilettante della magia! Non perirai te lo assicuro, andrai a Thay dove quelli del mio ordine sapranno cosa fare di quelli come te! Stanotte la tua famiglia sarà spazzata via così vuole l’Ordine e tu! [risata] Tu non puoi fare niente per impedirlo! ” detto questo il mago iniziò a mormorare alcune parole poi toccò la mano di Aramil. Una fitta lancinante come di miliardi di aghi che penetrano la pelle. Aramil voleva gridare ma non ci riusciva, era bloccato! “Dov’era Gil-Galad?” pensò, lo richiamò mentalmente. Sentì uno stridio e poi l’urlo di dolore del mago. La sua paresi stava terminando, iniziò ad aprire gli occhi e a muoversi. Vide il mago indietreggiare verso di lui mentre il falco gli stava ancora con gli artigli sul volto sanguinante. Il mago inciampò cadendo pesantemente sull’elfo ancora in semiparesi. La ringhiera si ruppe. Aramil fece appena in tempo ad aggrapparsi alla balaustra con una mano. Sotto di lui il fiume Sember scorreva veloce. Era un bel salto. “Gil-Galad! Addio amico!” L’acqua fredda del Sember fu l’ultima cosa che percepì. Il druido Meridius “Mmmh… fumo nel bosco e alba rossa… questa notte è stato versato del sangue” pensò Meridius uscendo dalla sua casa costruita sopra e all’interno di un vecchio chiomanera e avviandosi verso il lago Sember. Era forse l’unico umano presente sulle rive del Sember da molti anni. Gli elfi lo avevano lasciato stabilirsi in quei luoghi a causa della sua esperienza da druido di Mielikki. Come tutte le mattine si stava recando a pregare sul lago Sember solo un po’ più assonnato del solito. Era stata una notte di sogni strani, come se la Natura volesse comunicargli qualcosa. Arrivato sulle rive del Sember notò un giovane elfo svenuto nella debole risacca del lago. Era vestito in armatura e reggeva ancora nella sua mano destra un arco. Un falco albino era appoggiato alla sua spalla. Forse veniva dalle comunità di elfi dall’altra parte del lago, o forse no, ma di sicuro il suo turbamento della notte precedente era ben motivato. Analizzo il cadavere. Era ancora vivo. L’elfo si riprese circa due settimane dopo. Sotto le costanti cure del druido le ferite si rimarginarono. Il falco dal piumaggio argentato era sempre accanto all’elfo. Meridius si stupì del fatto che nonostante fosse cosciente l’elfo non parlava ancora. Era sempre li assorto nei suoi pensieri, qualche volta piangeva in silenzio. A volte guardava lo strano tatuaggio a forma di drago che aveva sulla mano sinistra e nei suoi occhi passava un lampo di odio, come di un fuoco che ruggiva. “Mi chiamo Aramil” disse una sera “Aramil Dragonheart, grazie per quello che hai fatto per me, ora devo andare” Detto ciò si alzò si vesti con la sua armatura, prese il suo arco e la sua spada e usci dalla porta. Meridius non ebbe nemmeno il tempo materiale per fermarlo, pregò Mielikki perché lo aiutasse dovunque andasse.
  17. Gil-Galad il falco albino. Per festeggiare il suo centoundicesimo compleanno, una data particolare visto il numero, decise di fare una delle sue route con il suo amico Talion. Durante questa escursione i due amici si spinsero molto più in la di quanto fecero mai. Viaggiarono verso sud-ovest fino ad arrivare alle pendici dei Picchi del Tuono. Qui Aramil vide per la prima volta quello che sarebbe stato il suo compagno per tanto e tanto tempo. L’idea di Aramil per quel viaggio era di trovare un falco come famiglio. Aveva sempre desiderato avere un famiglio, Kiborg aveva una donnola che lo aiutava e gli teneva compagnia nonché proteggerlo dai visitatori non graditi a cui appioppava certi morsi. Aramil sapeva che ai Picchi cerano numerosi falchi e arrivati ai picchi a tardo pomeriggio iniziò a fare i preparativi, aiutato da Talion per trovare il suo famiglio. Iniziò a tracciare complicati simboli sul terreno impiantando torce in diversi punti e utilizzando incensi e bruciando piume di falco, come un libro prestatogli da Kiborg spiegava. Dopo un giorno esatto da quando aveva iniziato a salmodiare e a intessere la complicata magia, smise di scandire le parole del rito terminandolo e aprì gli occhi. Ad ovest il sole era già tramontato da poco più di un’ora e mezza e le stelle iniziavano a vedersi, la Stella del Vespro brillava, ad Aramil venne in mente una poesia. Chiuse gli occhi e iniziò a cantarla tra se: Stella del Vespro! Gil-Galad! Il tuo limpido viso vediamo nel cielo limpido e terso! Ricordiamo ancora noi che viviamo In un luogo boscoso da te tanto lontano, Il tuo chiaror stellare sui Mari Occidentali… Riaprì gli occhi. La Stella del Vespro continuava a brillare bianca. Ma un pezzo di essa sembro staccarsi e cadere verso Thorìl… no non era una stella cadente, era un falco! Le sue piume splendenti come l’argento vibravano nell’aria fresca della sera estiva. Planò e scese sulla spalla di Aramil. “Ciao Gil-Galad” pensò Aramil. Il falco fece un inchino col becco: “Salute a te Aramil Dragonheart” rispose mentalmente il falco.
  18. Tassadar il mago rosso Tassadar Mago Rosso di Thay fu inviato dal suo oscuro conclave ad accertarsi della situazione del Cormanthor. Dopo la grande ritirata degli elfi da quelle terre pochi regni elfici rimanevano, frammentati e in rapporti neutrali. Al salita al potere di un re incapace poteva significare l’inizio di una guerra che avrebbe portato enormi svantaggi all’Ordine dei Maghi Rossi. La missione di Tassadar era di impedire l’ascesa al trono del fratello di Aramil e di sondare possibili eredi al trono oltre al primogenito al fine di valutarne le capacità ed eventualmente la possibilità di alleanze all’Ordine. Si presentò alla corte elfica come alchimista. Aramil diffidò sempre di quell’uomo, un mago! Talmente diverso da lui, studioso di magia. I maghi hanno scoperto il linguaggio magico ma non lo hanno creato. Furono i draghi i primi a scriverlo e a utilizzarlo. Tutte le volte che sondava con gli occhi in profondo di quel mago leggeva il suo animo subdolo e nel cuore il ruggito del drago che era in lui si faceva sentire più forte che mai. Tassadar inizio a insegnare alchimia ad Aramil, una materia complicata che non interesso mai molto all’elfo, non vedeva in essa un utilizzo pratico in combattimento. Le ricerche degli alchimisti, di questi “grandi uomini” (come li chiamava Tassadar) per trovare la Pietra Filosofale e l’Elisir di Lunga Vita, parevano ad Aramil delle sciocchezze: la pietra filosofale, che poteva trasformare enormi quantità di piombo in oro, gli sembrava una cosa egoistica e venale mentre l’elisir di lunga vita non avrebbe attirato l’attenzione di nessun elfo. Quando Tassadar iniziò a parlagli invece dei veleni e del loro uso su armi per indebolire anche l’avversario più forte l’attenzione di Aramil crebbe esponenzialmente. Iniziò ad allevare animali venefici e piante velenose. Le frecce che tirava agli orsi neri del bosco, che di tanto in tanto incontrava nelle sue route di cammino assieme a Talion, erano molto più efficaci con il veleno di tasso o di ragno peloso e aspettare che le guardie davanti alla sua porta si addormentassero richiedeva meno tempo con l’uso di qualche spora nelle loro zuppe e questo dava più spazio alle sue fughe notturne con le sue amanti.
  19. questo è il bg un po' romanzato di un elfo dei boschi... che molti definirebbero PP... non ha niente di che... però è un personaggio strutturato... se avete un po' di tempo leggetelo... se non altro è una bella storiella... Aramil viene addestrato da stregone durante gli anni del suo allenamento a corte. Per lui la magia che scaturisce dal suo essere, è sempre stata un valido aiuto nei combattimenti. Kiborg il suo insegnante di stregoneria sosteneva che il sangue di drago ribolliva copioso e forte dentro al cuore di Aramil e che questa sua predilezione per la guerra era un vero peccato. Anche gli elfi più studiosi vengono addestrati nell’arte della scherma e a maggior ragione Aramil che non era tra questi. Astirad, il suo maestro d’armi, non poteva essere più contento di lui e del suo arco; nonostante studiasse a fondo anche il combattimento a corpo a corpo, prediligendo la spada bastarda, la sua scioltezza con l’arco lungo composito era invidiabile. Aramil e Talion, il suo fido compagno di giochi fin dall’infanzia, spesso partivano per lunghi viaggi di diversi giorni nelle terre boschive del regno dove davano mostra delle loro abilità di combattenti contro gli spacconi del paese o, a maggior ragione, per impressionare le giovani elfe. Spesso le incantava con le dolce melodie del suo lungocorno, il flauto degli elfi, che sapeva suonare con disinvoltura e leggiadria facendo letteralmente cadere ai suoi piedi le giovani dei paesi. Riguardo a questo argomento Aramil aveva decisamente successo. La sua grazia era comune a pochi elfi che in generale sono molto più belli di altre razze del Faerun. Le attenzioni delle ragazze certo non dispiacevano al giovane principe, che pur non rivelando la sua identità, passava felici notti d’estate in buona compagnia. Stessa cosa si poteva dire per Talion, che pur non avendo la bellezza di Aramil era oltremodo muscoloso e nerboruto. A corte il comportamento di Aramil era decisamente più discreto. Pur essendo giovane sapeva come comportarsi in ogni situazione. Gil-Gloind suo fratello maggiore era un bambino, come primogenito doveva salire al trono ma molti dicevano che non ne aveva le capacità. Era gracile, viziato e testardo, nonché piuttosto sempliciotto. Aramil comunque lo aveva sempre considerato il suo fratellone da cui c’era sempre da imparare; d’altra parte la corona non gli interessava. Aramil come secondogenito sapeva che sarebbe comunque stato più ricco di qualsiasi altro elfo del suo regno che avesse lavorato tutta la vita, e si intende la vita di un elfo, ma questo non gli importava. Se fosse stato re avrebbe dato tutto il suo regno per solo per una spada un’armatura e un arco per andare alla ventura. Ma l’idea di essere il fratello del futuro regnante gli dava la sicurezza che avrebbe sempre trovato al suo ritorno una casa e una famiglia che lo amava. La sorte come sappiamo gli fu avversa, chissà cosa Tymora avrà in serbo per lui.
  20. bardo druido elfo caotico buono boh io non ho capito se devo rispondere come personaggio di D&D o come persona fisica... entrambe le cose non hanno senso... la prima perchè, a parer mio dipende molto dal personaggio che stai ruolando in quel periodo.... no? la seconda... beh è difficile farti delle domande come:" cosa faresti con davanti un drago rosso?" io conto fino a 4 e mi kago addosso... non fateci caso...
  21. per me sono perfette e basta... saro chiuso di mente ma tendo a prendere per vere solo le cose dei manuali base... alla fine è pelle! non è la pelle che da resistenza al fuoco a un drago rosso ma piuttosto il drago rosso in se che avendocelo dentro non è abituato a sentire calore. Allora anche una geneasi del fuoco...
  22. bho non so per il momento è una specie di Png però vorrei farlo giocare attivamente... mi sono anche trovato delle frasi mistiche che borbotta di tanto in tanto nelle situazioni più disparate es: "Il vero guerriero sa aspettare e si rende invincibile attendendo gli sbagli del nemico. L'invincibilità dipende da te. La vulnerabilità del tuo nemico dai suoi sbagli. L'invincibilità sta nella difesa. La vulnerabilità nell'attacco. Se difendi sei più forte. Se attacchi sei un debole." Delle perle mica da ridere....
  23. quindi tu saresti per il biclassamento. Io gli ho messo dei signor gradi in Intrattenere che indicano i passaggi fatti come artista di strada, ho messo delle Conoscenze(locali), e anche qualche grado in Soprevvivenza che ho reso come abilità di classe con il talento Cosmopolita che c'è nel manuale dei forgotten. ma forse hai ragione tu un livello da bardo se lo può fare, anche se comunque ha girato tra monasteri ed eremi e si è da poco stabilito i città per cercare qualche avventuriero promettente, magari l'ultimo livello lo fa da bardo. per strutturarlo meglio ho poi dato dei nomi un po originali alle sue abilità di monaco: Tecnica della Mano dell'Orso: pugno stordente Tecnica della Difesa della Scimmia Ubriaca: Maestria in combattimento Tecnica dell'Abbattimento del Nido di Vespe: Deviare frecce Tecnica del Morso del Cobra Nero: raffica di colpi carine eh?
  24. sono i tiri di dado di sir rohem... tre tiri con 5d6 scarti i 2 più bassi, e tre tiri con 3d6 secchi... vi assicuro che ho fatto di più con i 3d6 secchi... poi ci sarebbe 1d4 aggiuntivo che non so se era appunto 1 o 2 e almeno uno l'ho messo in sag... se non tutti e due. si forse potevo evitare visto le caratterisciche, l'ulteriore d4... comunque è un +1 non cambia di molto... fate 20 in saggezza... è indifferente. Bho ha fatto qualche missione che rappresentano un paio di livelli... il resto l'ha fatto in strada ok. diciamo che ha seguito la rigida vita monastica e il voto di povertà anche al di fuori del monastero. Un biclassamento non avrebbe molto senso (soprattutto in rougue) aparer mio. Esperienze di strada devono spingere per forza un personaggio a mutare il suo stile di vita? allora saremmo un po' tutti ladri dopo due o tre avventure cittadine no? oh probabilmente mi sbaglierò io... ma vi sembra così strano che in 30 anni un pg salga di solo 7000 pe(ricordiamo che è un tiefling e ha i livelli sfalsati)? potremmo dire che è stato in monastero fino ai 50anni. si forse è più credibile...
  25. ho fatto un'ipotetico backgroud del mio vecchietto... pensavo di farlo tiefling per dargli una connotazione un po' più strana Nome: Kìryo Yan-tsu Classe: Monaco Razza: Tiefling Allineamento: L/N Divinità: nessuna, venera i suoi antenati e il Ki(chi) l’energia del cosmo. Età: 65 For: 13, +1 Des: 16, +3 Cos: 12, +1 Int: 16, +3 Sag: 22, +6 Car: 15, +2 Essendo ormai in età avanzata le sue caratteristiche fisiche sono scese ognuna di 3 punti ma quelle mentali sono salite di 2. Nasce da madre umana e da padre Tiefling, la madre, nubile, figlia di un mercante di spezie di Telflamm, lo alleva nonostante la genealogia demoniaca del padre che poco dopo viene accusato di furto e impiccato. Lyla, la madre appena rimessa decide di partire per il Kara-tur assieme al padre. Il viaggio è lungo ed estenuante specialmente per una donna che ha appena partorito: si ammalerà di febbre demoniaca circa un mese dopo la partenza e non si rimetterà mai del tutto. Oltre alle tempeste di sabbia, al freddo della notte, alla poca acqua e alle malattie si aggiunsero i predoni. La carovana venne depredata di ogni cosa di valore e le persone fatte schiave. Quelli che non potevano lavorare o che erano solo di peso vennero uccisi sul posto. Ma un bambino con gli occhi dorati… beh non era una cosa ordinaria. Il capo dei predoni, che sapeva leggere i segnali che costantemente il deserto gli mandava, pensò che quel bambino doveva essere risparmiato. Kìryo crebbe così con il capo dei predoni fino all’età di un tre anni, era più forte, più attento e soprattutto era davvero più scaltro e rapido dei suoi coetanei, ma i suoi occhi e i capelli fucsia lo rendevano diverso, totalmente diverso dai suoi compagni e spesso veniva escluso, tutti erano sempre pronti a dubitare di lui e pochi erano disposti a credergli. Gli occidentali che lo vedevano, riconoscevano in lui i tratti dei demoni e spesso non esitavano a far notare il loro disprezzo. Non fu difficile capire per i predoni cosa c’era sotto. Messa ai voti la questione fu deciso di abbandonare il ragazzo alla giustizia del deserto. Il capo dei predoni, suo padre adottivo, non se la senti di abbandonarlo e, mentre il bambino dormiva, lo portò nottetempo sulle montagne presso un convento di monaci eremiti. I monaci del tempio Yan-tsu lo trovarono la mattina dopo mentre si arrampicava su un ciliegio in fiore, gli diedero nome Kìryo: fiore di ciliegio. Visse fino a 30 anni all’interno del monastero imparando le tecniche di combattimento a nano vuota e con diverse armi proprie di quelle terre: sai, kama, nuchaku, shuriken, nel bastone ferrato. Imparò la compassione e la conoscenza del Ki, il grande spirito che permea tutte le cose. Lo stile di vita duro, la concentrazione e la meditazione affinarono la sua saggezza e il suo spirito mentre l’esercizio fisico e la tecnica affinavano le sue arti del combattimento. A tra i 13 e i 18 anni il fucsia dei suoi capelli cambiò in un rosso cupo e una barba dello stesso colore iniziò a crescere sul suo viso. Fu in questo periodo che con lo sconcerto di tutti i monaci e al prezzo di dolorose sedute iniziò a spuntargli una lunga coda dello stesso colore dei capelli. Tra il turbamento dei monaci più giovani, i maestri più anziani e lo stesso maestro di Kiryo, il saggio Kwei-yu, sorrideva alla vista di quella trasformazione che stava ad indicare la piena maturazione che lo spirito compiva sul corpo. La pace che regnava nel monastero e la meditazione nel Ki facevano dimenticare al giovane tutti i brutti ricordi che aveva provato in gioventù e lo conduceva verso la via dell’illuminazione. La sua prima missione fu presso il governo di uno stato confinante per conto del grande Khan, l’imperatore in persona. Questo stato, una tirannia, aveva intenzioni bellicose e Kiryo e il suo maestro Kwei-yu partirono per parlamentare. La missione si rivelò una trappola, ma le doti del giovane allievo si palesarono in tutta la loro tecnica. La tecnica dell’artiglio dell’aquila mise fuori combattimento i sicari del governatore e permise la cattura del tiranno e la successiva istituzione di uno stato libero. Altre missioni affrontò assieme al suo maestro fino alla morte per veleno di quest’ultimo. Dopo un periodo piuttosto lungo di lutto sofferto la pace dello spirito ritrovò il giovane Tiefling. Sapeva che il suo maestro si era riunito con lo spirito unico e la pienezza cosmica, poteva avvertirlo assieme a Ki quando meditava per ore ed ore sotto la cascata azzurra. Ormai trentenne lasciò il tempio per la sua cerca, doveva andate nel mondo per conoscere tutto quello che questo poteva donargli per poi un giorno trasmetterlo a un suo discepolo se questo vorrà l’unico spirito. Kìryo partì andando verso ovest per conoscere altre realtà monastiche del Kara-tur, poi verso il Faerun per conoscere altri orini monastici e confrontare i suoi insegnamenti con altre esperienze. Dopo aver conosciuto quasi tutti gli ordini del Faerun decise che era ora di lasciare i suoi insegnamenti a un discepolo meritevole. Fingendosi un acrobata di strada col suo cane Ryo prese a seguire un gruppo di avventurieri nei quali aveva scorto un ragazzo a cui strasmettere le sue conoscenze.
×
×
  • Crea nuovo...