
Tutti i contenuti pubblicati da Zaorn
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Il Dio Dado: quanto è importante l'alea nel gdr?
Realismo e velocità di gioco non vanno di pari passo, sono inversamente proporzionali, quindi fanno una via di mezzo di quel tipo. In altri giochi ad esempio i danni sono proporzionati ai successi, vedi vampiri e company. Il risultato finale è comunque che chi mena più è forte e più fa male, quindi cosa cambia?
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Aiuto PG per Kingmaker!
Ciao Aurelio, secondo me serve un altro pg tankeggiante. E un healer. In mischia abbiamo un ladro e un combattente, un ladro necessita di più opportunità di fiancheggiamento o distrazione degli avversari. Quindi ti direi: Classe divina. Meglio su sag per avere buoni ts volontà e soprattutto abile in certe delle abilità per governare, che sono o saggezza o carisma principalmente. In merito al punto sopra è importante anche alzare le abilità sociali o comunque essere un pg improntato su una predisposizione del genere. Buona Ca usando anche lo scudo. Poi da lì sviluppi l'idea. Io farei chierico direttamente e senza indugio, poi se hai bisogno di una mano o idea chiara di cosa dovrebbe far bene oltre al necessario secondo il tuo punto di vista si vede come sviluppare...
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Che altro manca a Pathfinder?
Dura manchi qualcosa da poter giocare. Giusto lo spazio che è in uscita... Anche se non mi affascina! Invece per razze antiche basta crearle con le regole già uscite o capendo quali usare di quelle a disposizione trovando le analogie opportune!
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Il Dio Dado: quanto è importante l'alea nel gdr?
Non ho capito bene cosa hai scritto, ma uno stesso colpo può far tanto come poco, è da vedere come un'approssimazione. Così come il numero di attacchi a round non è che fanno un guerriero di livello alto veloce il quadruplo di uno basso, semplicemente fa più male, che tu lo esprima in un modo o in un altro. Il tutto per rendere meno aleatorie certe situazioni. Uno scarpone è quasi impossibile uccida un mezzo dio, che non ha più sangue o le ossa più robuste, ha più pf che è anche essa un'approssimazione della sua capacità di combattere a lungo ed incassare...
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Il Dio Dado: quanto è importante l'alea nel gdr?
Il dado è molto aleatorio per numero di facce. Ma allo stesso tempo è molto ponderato dal personaggio che interpreti e dalla legge dei grandi numeri. Di fatto l'abilità di fallire il meno possibile è data dallo sfruttare le peculiarità del proprio personaggio, per estremo è facile un mago sia efficace con un incantesimo e non in mischia, un guerriero in full plate è matto se si basa su furtività. Il dado però dà colore al gioco, crea situazioni non calcolate e ci sta!
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Combattimenti interessanti
Penso che prima di gettare la spugna bisogna provare le seguenti cose: interpretare e stimolare il dialogo, per quanto breve, durante gli scontri, differenziare lo stile di combattimento dei png e mostri in base alle loro peculiarità, differenziare i tipi di scontro (assalto attivo e passivo), scontro frontale, dungeon, caccia seguendo tracce, eserciti, guerre campali e non so che altro... Il limite è la fantasia! Non so come può essere noioso... Il manuale è pieno di peculiarità, stili di combattimento, incantesimi e abilità varie da cui prendere spunto! Ma già solo le illusioni aprono tante strade.
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Che altro manca a Pathfinder?
Apprezzo il tuo punto di vista, a me il gioco piace tutto così come è, ma qualche aggiustamento non legato alla precedente 3.5 e retrocompatibilità io lo auspico, anche perché il lavoro fatto negli ultimi anni è davvero eccellente.
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Che altro manca a Pathfinder?
È facile che sia così, infatti il sistema è open e quindi hanno sempre puntato sul contorno. Anzi è così! La penso come te, però credo prima o dopo ci sarà qualche innovazione sostanziale, non trovi?
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Che altro manca a Pathfinder?
Ti spiego: ora la retrocompatibilità non serve più, si è esaurita presto. Praticamente penso poco dopo che proposi di aprire questo forum. I giocatori dopo poco tempo o giocavano a uno o all'altro. È stata una supercazzola che ha fatto da trampolino di lancio. Quando è uscito unchained, ci si aspettava di più, una customizzazione di più regole. Io dicevo che manca quello. Altri possono avere altre idee. Oggetti magici o regole su incantesimi sono troppo legati al passato.
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Che altro manca a Pathfinder?
Pathfinder è quello che è. E' quel gioco, vecchio, come lo possono essere gli scacchi, la dama, il calcio o subbuteo. La domanda era, cosa potrebbe mancare davvero per essere completo? / Manca qualcosa?
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Che altro manca a Pathfinder?
Mi sono reso conto, vedendo gli ultimi manuali core e i manuali annunciati, che di vere innovazioni sostanziali, sia a livello di classi che di regole non ce ne sono. Questo anche perché ormai si può fare un qualsiasi pg, pure spiderman!!! Voi tutti, che ne pensate? Manca davvero ancora qualcosa? Dico la mia: Forse quello che manca, prendendo spunto da D&D 5, potrebbe essere un vero unchained, che semplifica il gioco per chi vorrebbe giocare in maniera più semplice ed intuitiva. Poi non saprei, ora fanno starfinder, ma alla fine sembra quasi un adattamento delle regole a ambientazioni futuristiche...
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paladino 11 - punti deboli
1: Può usare litania di Visione come azione veloce e poi usare dissolvi magie mirato in uno stesso round, vedendo così alla veloce. 2 e 3 stivali del volo vanno bene. Poi avrà un party che gli dà una mano...
- Libro incantesimi da mago
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Buoni e Cattivi
Allora mi sa che ho capito male cosa hai scritto te, è la torre di Babele!
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Limitare il bonus ai danni
Stavo per dirgli la stessa cosa, anche perché Pathfinder non è facile da gestire se non si vuole avere una grossa esperienza e attenzione su alcuni particolari. D&D 5 è molto più facile da gestire, come master, è uno dei pregi più importanti!
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Buoni e Cattivi
Io ho commentato le tue premesse. Intendevo dire che per giudicare i comportamenti è necessario prima definirli bene (a inizio campagna) e poi assegnare una certa contestualità e flessibilità (inerenti il pg interpretato) nel definire con una sigla gli allineamenti e le azioni che ne possano derivare.
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Storytelling e Libertà, davvero compatibili?
@korgul, ovviamente il bello è anche il fatto che nessuno deve sapere cosa ha in mente l'altro master. La storia anche a livello macro ne risente e va pian piano a definirsi con il passare dei master, all'inizio si parte da un'idea generale che poi ognuno caratterizza dal punto di vista religioso, interplenare e di scontri, scaramucce, png... Limita da una parte, ma gratifica dall'altra.
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Storytelling e Libertà, davvero compatibili?
Qualcuno invece ha mai provato a masterare a turni la stessa campagna? Io si, è molto bello, perché più persone ci mettono la loro impronta. Ovviamente le regole sono semplici: Master odierno si muove tenendo come paletti la storia intrapresa da altri, potendola arricchire, ma senza calpestarla. Master odierno può chiedere ai master passati o successivi spiegazioni se può calpestare gli ambiti o per mandarne avanti di nuovi. Master passato/i e master successivo/i seguono l'avventura col loro pg. Io conobbi e parlai con marito e moglie, che scrivevano allo stesso modo dei libri, non so quanto siano famosi, dovrei cercarli. Tuttavia rende più gradevole la campagna, anche se bisogna partire sì con obiettivi a lungo termine comuni, ma alcune storie non possono essere intersecate. EDIT, ho trovato i nomi delle tecniche per i libri: Libri a quattro mani (2 autori). E addirittura il metodo SIC, che può portare a romanzi fatti da 50-100 autori... Le definizioni e tecniche si possono adattare ai GDR no?
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Storytelling e Libertà, davvero compatibili?
Korgul, sei fico pure te. In effetti per me non esiste né il railroad totale, né il sandbox estremo e lo storytelling (=narrazione) vale per ogni scelta di gioco, meno o più libera dagli schemi. Fermo restando che ogni campagna può avere a seconda del momento fasi di maggiore libertà o viceversa, per quanto il fine sia proprio lasciar più spazio possibile ai giocatori.
- Storytelling e Libertà, davvero compatibili?
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Buoni e Cattivi
Per me l'interpretazione degli allineamenti, nel caso più severo possibile, va sfumata in fase di creazione del pg in maniera opportuna. Il bene già in tutte le ambientazioni è sfumato ANCHE SOLO dalla varietà di divinità che rappresentano quell'allineamento, la legge idem. Bene e legale hanno comunque rispettivamente dei fini e una legge a cui far riferimento, ci può essere un dio legale buono che dice: "se vedi un non morto fallo crepare di più a vista" e un altro che dice "mostra magnanimità verso tutti". (ho usato le divinità solo per esemplificare e far ragionare sul senso di quel che ho scritto) Nel tuo caso comunque ci sono principi o altro che allineano in maniera forte la sigla dell'allineamento, quindi dipende da pg a pg cosa è giusto e cosa no a parità di allineamento (scusa la ripetizione).
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Storytelling e Libertà, davvero compatibili?
Io penso che ognuno di noi, alla fine, sia piuttosto d'accordo con gli altri. A me non sono mai piaciute le definizioni in inglese in cui si vogliano generalizzare cose, questo è un altro discorso, però storytelling significa narrativa ed è anche nel sandbox, il quale è un termine che riporta alla completa libertà a prescindere; anche qui, però, abbiamo visto che i paletti comunque ci devono essere. A me viene da concludere che alla fine si può giusto parlare di quantità di scelta, ci sono avventure o parti di ogni avventura con poca scelta, altre con una miriade di scelte, ma poi i paletti in metagioco rimangono, rimane anche il master che non ha un cervello in grado di rielaborare il mondo e tenere a mente mille mila png e sopratutto rimane il buon senso di tutti che cercano di mantenere divertente la campagna. Poi ci sono le capre, quelle che si incavolano se la cosa non va come vogliono, che si parli di master o giocatori!
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Limitare il bonus ai danni
Sembra che giochiamo a due giochi diversi, sinceramente. Anche perché basta usare bene i mostri, mica sono scemi da farsi menare così...
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Limitare il bonus ai danni
Ma mi spieghi che senso ha? Basta aumentare il GS dei mostri...
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I legali buoni mi perseguitano
Hai una visione troppo classocentrica della cosa, anche un legale buono può essere furtivo, saper scassinare, sii più aperto! O comunque può andare d'accordo con chi è buono e sa fare certe cose, magari a fin di bene! Poi io vedo la classe come un insieme di regole, non di caratteri, le vecchie edizioni di D&D hanno lasciato un po' la convinzione che sia diverso da come la vedo io. Era quello il bello no? Solo che era carino fare un thread dove gli sfavoriti erano i caotici neutrali rispetto ai legali buoni! Ovviamente anche io ero 60% ironico, 40% serio.