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shadenight123

Circolo degli Antichi
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  1. Il titolo di per sè potrebbe non rendere bene l'idea del problema che vado or ora a porvi. Io avevo garantito in quanto master che a seguito di un bg fantasioso e ben fatto, un po' di "bonus" che potessero essere spiegabili all'interno del bg stesso. Il problema è che uno dei miei players, mi ha portato un bg di una quarantina di pagine... e come "bonus" si è praticamente fatto regalare dal padre mago un drago blu come cavalcatura, regalare non nel senso di "ti regalo un uovo" ma una cosa che occupa una quindicina di pagine di spiegazioni sul come e il perchè. La sua intenzione era farsi la classe di prestigio di dragonlance il cavaliere del drago, il dilemma è... non risulterà più "sgravo" (odio il termine sgravo, esistono così tanti bei termini italiani come "più potente" "sbilanciato in potenza" e simili, però rende meglio l'idea sgravo) rispetto agli altri giocatori? Il fatto che gli altri giocatori mi abbiano portato dei bg di una paginetta nemmeno conta anche molto... Consigli?
  2. con la forma gassosa, se io ho in mano un oggetto equippaggiamento esso diviene gas, se tale oggetto è per caso una sfera di piombo bella grande, io con la mano la infilo nel naso di uno, sempre in forma gassosa, e poi mollo la presa, quella non torno solida effettivamente uccidendo il tipo?
  3. Queste domande, per quanto potrebbero rientrare nel prefisso "umorismo" sono serie, perchè mi ha sempre incuriosito una cosa delle Magie di d&d... Bigby, Tenser, Dweomer, che si trovano varie volte nei nomi degli incantesimi... chi erano? dove è possibile reperire le loro "storie" ?
  4. questo è un talento...altri?
  5. Per non aprire topic, anche io sto facendo un monaco, e intendevo farlo per l'appunto Puro, e senza i voti sacri/di povertà perchè a mio parere...sono qualcosa di ruolisticamente orribile. Cioè, solo perchè uno non ha più di tre monete di rame in tasca, non respira e non mangia? allora che senso ha? ma tralasciando tale dettaglio, che talenti dovrei mettere al mio monaco in successione dal 1° al ventesimo? ah, considerando che la campagna è ambientata molto sulle navi e sul mare...
  6. shadenight123

    Licantropi

    ma giusto un pelino, peggio eh! comunque il mio chierico viaggia sempre con un sacchetto di belladonna al collo, e due paletti in tasca di ottimo legno duro. E tre ampolle di acqua santa alla cintola tipo granate. Poi il licantropismo non è male, se il pg è dello stesso allineamento, essere morsi da un orso mannaro è tutto fuorchè brutto. e magari essere un vampiro aiuta nell'alta società quando è sera...basta non incontrare il chierico di pelor di turno...
  7. considerando che logicamente nelle battaglie i picchieri mazzuolano i cavalieri. direi che vale il resistere alla carica.
  8. shadenight123

    L'ubriacatura.

    direi che deve andare poco lontano da casa sua, visto che ci vogliono i mastri birrai per quella "col botto" ma tant'è cosa sto a narrare le mie gesta di taverna con Tordek...
  9. shadenight123

    L'ubriacatura.

    beh però un nano di per se dovrebbe essere esonerato da qualsiasi test alcolico la cui CD sia inferiore a quello della celebre birra Nanica non trovate? cioè nella birra i nani ci crescono, dunque quella non nanica per loro è acqua.
  10. shadenight123

    L'ubriacatura.

    te pareva, ho sbagliato le tags da inserire nel cerca. grassie.
  11. shadenight123

    L'ubriacatura.

    Dopo aver cercato col cerca (bella cosa neh?) con le tags Ubriacatura- Tiri salvezza alcolici- alcol, e non avendo trovato ciò che mi premeva trovare, mi sono infine deciso ad aprire un post, ecco la domanda dunque, esiste una "tabella" piuttosto ben fornita, che mostri tutte le cd dei tiri salvezza con la maggior parte degli alcolici? appunto per evitare svenimenti e simili?
  12. io iniziai in assoluto nel modo credo peggiore di tutti. assolutamente privo di sapere del mondo di d&d. come Paladino legale buono, ad un matrimonio tra re di due stati vicini, con l'omicidio del nobile preferito di uno dei due re. Accompagnato da un ciambellano mago elfo nabbo e da un ranger ruba biancherie sui tetti. fu interessante vedere poi come nella capella nella quale avevo fatto portare il corpo per toglierlo alla vista del pubblico, apparve da sotto un tavolo una runa che lo rianimò come non morto. molto utile inoltre fu il ciambellano che ebbe l'ardire di urlare al re:"QUA COMANDA LUI!" indicando il nostro re. dovette intervenire il paladino a calmare il tutto. Nel mentre il ranger stava a rubare biancheria dai tetti, si portò via tre chili di bucato lui. beato lui.
  13. shadenight123

    Monaco

    Mi sento sempre più felice. La campagna è ad ambientazione prevalentemente marina con navi, e la nave più grande che ho visto al momento è una caravella, sfondamenti in arrivoooo. grassie per le risposte.
  14. shadenight123

    Monaco

    Quello no, ma per rendere l'esempio, un monaco di livello alto su una nave, quali problemi avrebbe nel farla "affondare" a suon di pugni? Livello alto intendo proprio livello 20, giusto per rendere l'idea. Da stormwrack, la Hull di una nave ha una CD di 20 se leggera, con i pugni considerati in adamantio, si sfonda o no?
  15. quello o dissolvi magie. ovviamente nel caso di dissolvi magie devi rollare la prova di dissoluzione. si per il resto.
  16. shadenight123

    Monaco

    per non aprire altri topic e visto che ho un monaco in progress: ecco riguardo alle riduzioni di danni e simili, i pugni del monaco di livello alto vengono considerati in adamantio giusto? come funziona con la rottura di oggetti e simili? cioè, considerando i pugni come armi d'adamantio, potrei facilmente spaccare un muro di pietra se ci insisto sopra? ovviamente rischiando di spezzarmi le mani in caso di tiri bassi?
  17. capitolo sei, have fun reading, e commenti graditi al solito, io adoro i commenti ! ^^ Legione Oscura Capitolo 6: “Gravità” Le prime esplorazioni spaziali non furono grandi successi, in effetti, furono gli alieni a contattare noi per primi, anche se si tende ad ignorare questo fatto, alla luce delle successive scoperte. Non si è ancora capito cosa spinse la frenesia spaziale nelle menti della Distopia, ma sappiamo per esperienza personale che non si è ancora riavuto un tale periodo d’oro. Rapporti giornalieri, nonché diari elettronici di vari Spacer sono giunti fino a noi dalle biblioteche dei loro discendenti. Nota dell’autore. Lo spazio. Infinito, perfetto, eterno. Un quieto silenzio, il lento muoversi degli astri, il veloce movimento delle comete. Se esiste la perfezione, la si può scorgere solamente nello spazio profondo. E di certo lo Spacer 9873295 non la vedeva. Sarà perché era stato svegliato di malo modo dal segnale di emergenza, sarà che non aveva voglia di muoversi così presto, sarà che per l’orologio sincronizzato con l’ora terrestre, erano a malapena le due di notte, sta di fatto che la perfezione, lui, nell’universo, non la vedeva. Fosse almeno stata un’emergenza vera e propria, invece no. Gli era stata comunicata una perdita di acqua nei tubi del secondo sottolivello dell’astronave, si era vestito di tutta fretta per nulla, la divisa era grigia, con due spallette nere, gli occhi marroni di 9873295 si contrassero alla luce fuori dalla cabina. “Yawn” furono le poche parole della guardia fuori dalla cabina, che si strofinò un occhio, e poi tornò ad appoggiarsi alla parete, tornando a dormire. Dopotutto, non era probabile che vi fosse un qualche motivo per svegliarla, e comunque, contro un attacco, non avrebbe fatto molto nemmeno il più forte degli Elite. Da quando lo spazio era diventato fonte di reddito per i suoi vari meteoriti di carbon fossile, i giacimenti di diamanti, i metalli preziosi e alcuni addirittura sconosciuti, la corsa per la sua esplorazione e conquista era diventata sfrenata. Il sistema solare aveva visto la colonizzazione di Marte, Venere, e Plutone, su Giove vi erano piccoli insediamenti automatizzati per il prelievo dei gas, mentre Saturno stava lentamente perdendo le sue fasce di asteroidi, che andavano a essere impiegati nella costruzione di astronavi. La Terra d’altra parte… beh, che dire, il pianeta blu sembrava più che altro divenuto il pianeta verde, a seguito del motto “Ogni pianeta, una specialità diversa”. La Terra era diventata l’area relax, raggiungibile tramite un dislocatore Inter-spaziale di nuova generazione, e l’intera popolazione della Legione Oscura era stata trasferita nella Stazione Spaziale “New Freedom”. Grande due volte la Luna, era in fermo dalle parti di Giove, abbastanza lontana dal campo di gravità del pianeta stesso, onde evitare di entrare in collisione con uno dei suoi asteroidi, quelli rimasti almeno, perché Ilio non era stato un asteroide molto furbo a mettersi contro un cannone a Concussione… Spacer 9873295 era uno dei soldati di nuova generazione, grazie alle nuove tecniche genetiche sviluppate nel corso degli ultimi secoli, erano stati risolti la maggior parte dei problemi relativi all’agorafobia spaziale, il silenzio dello spazio non li turbava, ed erano sempre Soldati della Legione Oscura. L’unico problema era il colore dei capelli, di un grigio pallido, ma era puramente un difetto estetico, che non influenzava nulla delle capacità degli individui. Si erano però venuti a creare due gruppi nella Legione Oscura, gli Spacer, con tutte le loro sotto-classi, e gli Earther, le truppe d’ acqua, terra e aria. 9873295 camminò lungo il corridoio blu della nave, arrivato alla zona degli ascensori, entrò in quello che lo avrebbe condotto direttamente al secondo sotto livello, dove si era verificata la perdita. Quando arrivò, si trovò davanti uno spettacolo veramente interessante, se non fosse stata una vera emergenza… alla mancanza d’ossigeno, la tuta reagì tirando su il casco incorporato, facendo fuoriuscire i guanti da lavoro, e schermando lo Spacer dai danni delle radiazioni spaziali, poi l’ascensore aprì la porta, e lo Spacer fu risucchiato fuori con l’aria dell’ascensore. Le scarpe magnetiche fecero il loro lavoro, e lo ancorarono al pavimento. L’acqua fuoriuscita dal tubo doveva essere venuta in contatto con una zona di risacca della nave, un’area in cui non vi era aria per insonorizzare la sala motori dal resto del complesso spaziale, doveva poi essersi gelata, e quindi il ghiaccio doveva essersi rotto, portandosi dietro un pezzo di parete e di tubatura. La tuta dello Spacer aveva ossigeno a sufficienza per tre ore, più che sufficiente nelle occasioni di emergenza minori, ma in questo caso non sarebbero bastate di certo. Per prima cosa, inviò un ordine ai piani alti tramite la Rete, affinché togliessero l’acqua dalle tubature numero settanta e trentasette, poi chiese il supporto di altri tre Spacers, infine fece una breve lista di quello che serviva. “Abbiamo un problema” fu la breve risposta dall’altro capo, “Quale?” “Non abbiamo abbastanza lastre di Diamantite per il lavoro” “Quante ne abbiamo?” “Due” “si rende conto che ce ne servono almeno sei, vero?” “che vuole che le dica? Ho inviato una richiesta di lastre di Diamantite, non resta che attendere” “Si rende conto che se il secondo sotto livello resta bloccato, si taglia in due la nave?” “Spacer 9873295, me ne rendo perfettamente conto, ma non posso fabbricare lastre di Diamantite col pensiero, non crede?”. La Diamantite, grandissima invenzione, delle lastre non più lunghe di una mano e non più larghe di due dita, che, una volta riscaldate, si espandevano, mantenendo però inalterate le proprie qualità di resistenza agli urti e al calore. Una lastra di Diamantite però non era espandibile all’infinito, e per fabbricarla erano necessarie pressioni talmente elevate che non erano ricreabili in laboratorio, né in fabbrica, per questo era necessario un vero e proprio pianeta, soprannominato affettuosamente “Pressore”. I materiali erano letteralmente lanciati sulla sua superficie, e, attraverso l’alta forza di gravità e l’impatto con l’atmosfera, venivano a crearsi blocchi di Diamantite. Il problema era recuperarli, e l’unico modo finora trovato era stato quello di inondare l’area di impatto con enormi dosi di liquido anti gravitazionale, far scendere una squadra di Goliath rinforzati, e fargli recuperare mediante l’uso di strumenti all’azoto liquido le lastre. Indistruttibili al calore e agli urti, non resistevano al freddo, e si potevano quindi spezzare con facilità. Una volta fuori dall’atmosfera del pianeta, il loro peso diminuiva drasticamente, tanto che verificandolo sulla Terra, era emerso che fossero più leggere di una piuma. Erano pertanto inutili come pareti esterne delle navi, ma ottime per quelle interne, visto che erano in grado di mantenere la loro forma anche dopo una serie di urti violentissimi, che tendevano a capitare quando si insisteva con il tenere le armi pesanti cariche nella stiva. Fortunatamente, una colonia della Legione era nelle vicinanze del segnale del traslocatore spaziale, e aveva scorte di diamantite a sufficienza, quindi il problema fu risolto senza troppe complicazioni. La Fregata da battaglia spaziale “Forty” ripartì nel silenzio dello spazio subito dopo che le provviste furono caricate. Il Capitano 28373 si rilassò sulla poltrona della plancia, mentre l’antigravità circoscritta lo sollevava a mezz’aria, lui e la sua poltrona, verso lo schermo principale della nave. La situazione nel secondo sottolivello si stava lentamente risolvendo, ma fin quando non fosse rientrata l’emergenza, non poteva permettersi di far partire i motori a curvatura, e neppure quelli anti-temporali. L’ordine ricevuto era quello di appoggiare un’invasione del settore numero 378 della galassia, dove si trovava una razza senziente abbastanza evoluta da potersi rilevare una minaccia futura. “Se vuoi la pace, prepara la guerra” Mai parole furono più vere. I primi incontri con le razze aliene non avevano molto di fiabesco, o fantascientifico, anzi, erano stati brutti, freddi, e in alcuni casi, nemmeno molto all’ordine della diplomazia. “Noi razza superiore, voi bipedi inchina” era il loro solito ritornello, che però tendeva a cambiare in un “padrone misericordioso risparmia quest’inferiore” dopo che i loro pianeti erano stati denuclearizzati. Nel senso che i nuclei che di solito facevano andare i loro pianeti erano rimossi mediante l’impianto di una bomba anti-temporale. Anti-tempo e Curvatura. La prima tecnologia era stata scoperta subito dopo le bombe al neutrino. Imbrigliando i neutrini tramite fortissimi campi elettromagnetici e facendoli procedere al contrario in un’aria circoscritta, si poteva sia mandare indietro l’oggetto all’interno, sia al contempo avanzare. Grazie a ciò, viaggi di milioni di kilometri diventavano fattibili perché l’equipaggio non invecchiava, restando quindi nelle condizioni in cui era originariamente. Vi erano però due gravi difetti in questo procedimento: Il primo era l’elevato costo di energia richiesto per l’attivazione del campo anti-tempo e dei motori. Il secondo era il più grave dei due. Siccome l’equipaggio restava fermo nel suo tempo, ma i motori erano staccati da esso, bisognava per forza muoversi a scatti, fare brevi tragitti per poi disattivare il tutto, riparare i motori, e ripartire. I rischi in ciò erano elevatissimi, sia perché un errore dei calcoli o un imprevisto potevano in qualche modo distruggere i motori lasciando la nave in avaria totale, sia perché fintanto che l’equipaggio restava nell’area anti-tempo, essi rivivevano costantemente intervalli di settimane, cosa che alla fine segnava terribilmente la loro psiche. La seconda tecnologia fu stranamente inventata da un Soldato, cosa che la rese famosa in non poche galassie. La tecnologia a curvatura era la banalità fatta a persona, ma al contempo la più complicata delle due, e si basava su un presupposto fondamentale: che lo spazio fosse a forma di buccia di mela tagliata. Ciò fu veramente un toccasana per i viaggi spaziali. Luoghi che sembravano i più lontani, diventarono i più vicini. Fu allora che le altre civiltà galattiche s’interessarono all’Impero… All’inizio esso fu conosciuto col nome galattico di “Thor de Kol”, che significava, come si venne a sapere più tardi “Regno degli uguali”. Il nome fu dato all’Impero giacché la divisa indossata da ogni suo membro era uguale. Più tardi, quando le altre civiltà capirono che non avrebbero potuto ottenere nessuna tecnologia spaziale dall’Impero, e neppure patti commerciali favorevoli, iniziarono i guai. Da “Thor de Kol”, l’Impero assunse col passare del tempo altri nomi, nessuno dei quali mi sembra il caso di ripetere. Il nome con il quale l’Impero era noto al momento era “Gart Nyuv” che tradotto in lingua corrente sarebbe pressappoco: “Flagello nero”. I cantieri spaziali lavorarono a ritmo febbrile per anni, ma alla fine fu deciso che l’Impero sarebbe stato lasciato in pace. A deciderlo fu l’Originale stesso, dopo aver annichilito quel poco che restava delle armate galattiche che si erano poste contro la macchina da guerra che era la Legione Oscura. Stando ai libri di storia Distopisti, fu nell’anno MXCDLVI P.L., Post-legione, che accadde. Il sole decise che era giunto il momento di tirare le cuoia e iniziò il processo che lo avrebbe portato da sole a buco nero. Non era stato un grande cambiamento, oramai il sistema solare antico era stato abbandonato da quel dì, ma nell’Originale qualcosa cambiò radicalmente. Fu così che decise, per la prima volta dopo millenni, di parlare a tutti, indistintamente. Il messaggio fu trasmesso in ogni luogo, e in ogni dove, echeggiò attraverso la Rete, nelle sofisticate navi spaziali, nelle stazioni spaziali grandi e piccole, in ogni Phaseshifter, e dentro ad ogni Soldato, Psycher, Defender, Goliath, Elite, Giudice, Analista e Spacer. Il messaggio fu chiaro, e incredibilmente recettivo: “Abbiamo finito.” Ed è qui, che interrompo la normale narrazione storica, per rendere noti una serie di fatti interessanti e di rumori che sono giunti fino alle mie orecchie, la maggior parte di questi dati è dedotta o anche solo ipotizzata, ben poco è infatti rimasto di questi avvenimenti…
  18. shadenight123

    Rodomonte

    allora, creato un pg rodomonte3/guerriero2/derviscio5 seguendo regole di creazione di Krinn... ora, ho fatto i conti giusti? Acrobazia:13 Artista fuga:4 Cavalcare:4 Diplomazia:9 equilibrio:13 intimidire:4 intrattenere:7 nuotare:4 saltare:13 Scalare:11 le mie car sono: for 18 des 18 cos 14 int 14 car 8 sag 8 mod di int è +2, ho messo i punti abilità giusti, o ho sbagliato un paio di calcoli? le stats van bene così? abbiamo 78+2 punti da spendere in esse, una sola potrebbe essere al venti. secondariamente: equipaggiamento magico? ho fino a 30000 MO in totale, dunque armi/armature? so che praticamente sembra che stia chiedendo di farmi una scheda, ma il fatto è che mi serve entro domani, e purtroppo io oggi non ho molto tempo per pensarci dietro...grassie a chiunque mi risolva questi dubbi ^^
  19. per non aprire altri topic, sempre inerente il mio chierico, come detto prima egli è neutrale puro, veneratore di obad-hai, sulla soglia del fanatismo intelligente e della parola pacata, del tipo: "ok banda di mezz'orchi, io qua muoio e poi voi se volete l'albero lo segate. Dimenticavo, pace e amore, attaccherò per secondo e solo per difesa personale." ok cocco, sono 6d20 da rollare, oh si, mi sa che sei morto. Evitando l'ultima parte messa solo per accentuare l'ironia della cosa, quale sarebbe l'allineamento e il "modus operandi" di siffatto chierico di fronte a situazioni più o meno disparate? più potreste farmi esempi e chiarificarmi la questione, meglio sarebbe, grassie.
  20. grassie, e non è nemmeno finito ^^ spero che i successivi siano sempre di gradimento, anche perchè qui ora, si arriva alla parte "politica" della distopia...ma può esservi una "politica" in un impero di numeri? New Chapter: Distopia Capitolo 5: “Regno, impero e stato, son la cosa più brutta del creato.” I primi dati delle procedure al neutrino ci giungono dai messaggi della Camera, è interessante notare come è stato ipotizzato che fu solamente grazie a ciò, che la Distopia mantenne il governo più saldo dell’intero periodo, rispetto alle vecchie forme politiche, corrotte e in decadimento. Nota dell’autore. “Una volta abolito Dio. Il governo diventa Dio”. Queste parole erano incise sulla facciata del parlamento. Non erano ovviamente quelle le parole originarie, ma dopotutto, quando mai le cose intelligenti sono messe in evidenza? Comunque, la riunione era già iniziata, e lui era in ritardo. Era sempre in ritardo, qualsiasi cosa facesse, qualsiasi orario scegliesse di svegliarsi, arrivava in ritardo. Quella volta però il suo ritardo non fu senza conseguenze, perché incappò in un corteo di protesta contro il nuovo tipo di governo, la “Distopia”. Questa gente era proprio strana, gli era concessa la libertà piena e totale di parola, libertà di stampa e di pensiero, e ciononostante insisteva con il protestare, e a nulla valevano le parole, loro continuavano imperterriti a perseverare, convinti di essere nel giusto. Si passò una mano sui capelli neri, sospirando, e una nuvoletta di fumo uscì dalla sua bocca, poi attese appoggiato al muro che il corteo passasse. Con calma e senza fretta osservò i loro volti, mentre loro gli sfilavano davanti, si sarebbe volentieri acceso una sigaretta, per rendere meglio l’idea di strafottenza, ma si trattenne. Ciò che non aveva previsto era che la folla potesse circondarlo… “guarda, guarda, cosa ci fa un uccellino fuori dal nido?” “facciamoli vedere chi comanda!” “si!” era interessante notare come la “folla” non fosse un individuo, e quindi non fosse convincibile con le parole a smetterla, ma gli avevano insegnato a cercare sempre il dialogo, così ci provò: “Problemi?” “problemi?! Chiede se abbiamo problemi gente!” strillò l’uomo alla folla, a quanto pare era stato eletto all’istante capo popolo, che cosa patetica. “se non avete problemi, sgombrate la strada e fatemi passare” costatò. “Abbiamo un problema, oggi intendete votare per rimuovere ogni sorta di “remunerazione pecuniaria”, e non ci piace” “vero!” “dateci i nostri salari!” “come pensate che potremmo vivere senza?!” gli urli della folla si andarono sommando e crescendo d’intensità. “ora” proseguì l’uomo, “come intendete farci vivere, eh?” “si esatto! Come, come, come?” il coro di come sembrava quello dei pappagalli, che ripetono alla nausea finché non gli si dà un biscotto. “Tutto qui? E dov’è il problema scusate? Siete veramente patetici” forse quelle parole non erano propriamente le più neutre possibili, fatto sta che l’uomo perse la pazienza e gli mollò un pugno sulla faccia. “Chi sarebbe il patetico, eh? Razza di mostriciattolo?!” e per sottolinearlo gli mollò un altro pugno, che lo fece cadere per terra. Rialzatosi, sputò sangue sul marciapiede, poi aggiunse in un tono che di neutro non aveva niente:“siete patetici, tutti quanti voi lo siete. E se proprio volete saperlo, l’unica ragione per cui siete ancora vivi è che al momento non sapremmo dove seppellirli” “tu … lurido... gahh” l’urlo che seguì fu dovuto al fatto che l’uomo perse la mano, dopotutto, un proiettile calibro cinquanta può tranquillamente staccare una mano di netto… “Siete circondati, ripeto siete circondati, allontanatevi dal soggetto colpito e tornate a protestare normalmente, il capo folla e chi intenderà opporsi sarà eliminato, ripeto…” il resto della frase si perse nel silenzio della folla, che si allontanava dall’uomo, lasciandolo li riverso al suolo, col moncherino di quello che una volta era il suo braccio destro. “e il mostriciattolo sarei io? Se uno di voi cade, gli altri si allontanano. Quelle finzioni sull’aiuto reciproco, sulla pietà, sono solo vuote parole, voi non siete nulla, siete larve che infestano questo mondo, siete insulti alla ragione e alla logica, siete veramente la cosa più indegna che possa esistere. E se proprio vuoi sapere perché non siete pagati, è perché….” Non finì la frase, non ne vedeva l’utilità, dopotutto, l’individuo era appena morto dissanguato. Si mise a correre verso il parlamento, lasciando il cadavere in balia delle Forze Antisommossa. Per sua fortuna la Sala era ancora aperta, così riuscì a entrare prima che le porte si chiudessero. Dentro la Sala non c’era luce, affinché i volti non potessero essere distinti ma solo i codici identificativi, così nessuno poteva essere del tutto certo di chi avesse votato a favore o contrariamente. “Codice IDN 678” borbottò con tono sommesso, ma comunque udibile dai sensibilissimi microfoni della Sala, che immediatamente attivarono la sua postazione da lavoro, cioè uno schermo olografico dai colori blu fosforescenti dentro ad un quadrato di cemento di metri due per due. Lo schermo lo portò direttamente nei canali d’obbligo, Parlamento, Partito, Pubblico. Spulciando le varie conversazioni in corso notò una richiesta per un chiarimento inerente alla rimozione dei salari, cui ovviamente nessuno aveva voluto dare risposta, quel giorno si sentì buono, e decise di rispondere egli stesso, pertanto premette il bottone del rintracciamento Persona e poi iniziò a scrivere usando la connessione alla Rete. Le parole pensate si materializzarono sullo schermo, formando prima frasi, e poi un discorso abbastanza lungo in cui era scritto, in un tono che si era deciso di chiamare politichese, che non c’era nulla da preoccuparsi, che semplicemente erano circolate false notizie, in realtà lo stato avrebbe preso il controllo su ogni genere di attività commerciale e non, fornendo in cambio vitto e alloggio gratuito a chi avesse lavorato. Chiusa la connessione alla rete, e accertandosi che fosse chiusa, la prudenza non era mai troppa, inviò la risposta, intanto il tracciamento Persona aveva trovato il mittente della richiesta, che per quanto avesse provato a restare anonimo era stato comunque rintracciato a seguito dell’errore fatto: le telecamere Chimae lo avevano ripreso. Le Chimae erano telecamere per così dire “viventi” e pertanto erano direttamente collegate alla Rete, una delle più grandi invenzioni dell’Impero, e tramite gli impulsi che inviavano regolarmente e la loro capacità mnemonica virtualmente illimitata, ricordavano le cose di mesi prima come se fossero accadute in quel preciso istante. L’autore della richiesta di chiarimenti era a quanto pare un non classificabile, forse non aveva voluto sottoporsi all’Esame di Supremazia, o forse aveva avuto paura di fallirlo, ciononostante a quanto pareva aveva chiesto chiarimenti solo per scatenare un vespaio nella rete. Guardando indietro negli ultimi avvenimenti infatti, si potevano ancora vedere le tracce lasciate da una serie di cancellazioni di messaggi ritenuti “involuti” dai Custodi della Rete. L’invio era stato fatto in una caffetteria della zona sud della città numero Trecentotrenta, gestita da due “esseri umani” che avevano passato il test di supremazia più per il fatto di essere stati ritenuti innocui, che per altri motivi. Erano una coppia di ottant’anni. Muovendo la mano destra sullo schermo, aprì un canale di comunicazione con un centralino Psycher, che badò a reindirizzarlo al primo Animal o Sniper libero. “Quest’individuo è stato rintracciato?” “No signore” “cosa aspettate?” “Non…beh ecco, come dire, non lo troviamo” “come sarebbe a dire che NON LO TROVATE?” per fortuna che il suo “studio” era insonorizzato, altrimenti l’avrebbero sentito fin giù in strada. “Signore, abbiamo richiamato in pattuglia una trentina di Animal, quindici Sniper, quarantacinque Soldati e addirittura tre Elite, e le garantisco, signore, che non abbiamo la più pallida idea di dove sia, le immagini delle chimae ci danno il suo volto, abbiamo il suo dna dalla tastiera usata, abbiamo la sua voce dai rilevamenti delle sonde mentali dei due ottantenni, e nonostante tutto, non sappiamo dove possa trovarsi” “Allora procedete al piano N” “Signore, se vuole che procediamo, dovrà firmare l’apposito modulo e inviarmelo con allegato il suo numero identificativo e la sua firma digitale, aggiungendo una prova di autenticità” “Sarà fatto.” Ciò detto aprì il rispettivo modulo di domanda per l’uso della procedura al Neutrino dell’area, poi inserì il proprio codice identificativo della sala, e vi aggiunse una breve scritta “mors tua, vita meam” dopodiché spedì il tutto via rete all’ultimo indirizzo chiamato. “Ehi, 678!” furono le parole che apparirono nella Chat della sezione Parlamento, il messaggio proveniva dal parlamentare IDN 209, che quel giorno era stato eletto per decidere le nuove leggi. Era un bravo parlamentare, fintanto che non si parlava di sterminio, allora prendeva un’altra piega… una brutta piega… “Occupato con modulo N attendere” fu la risposta stringata, aprì di nuovo il canale di comunicazione con lo Sniper precedente, che nel frattempo aveva ricevuto il suo bel modulo N, in formato cartaceo di un bel colorito azzurro. “Contento ora?” “certificazione autenticità prego” “Mors tua, vita meam” “autenticato come parlamentare IDN 678, procedura al Neutrino iniziata.” L’allarme della procedura al Neutrino scattò nel sottofondo mentre 678 chiudeva la comunicazione, poi si dedicò a 209, “Che c’è 209?” “oh niente, sei libero stasera per cena?” “Ti prego, lo sai che piuttosto che seguirti un’altra volta in uno sconosciuto ristorante nei sobborghi preferisco mangiare carne di Goliath” “Senti, non finirà come l’ultima volta…” “cioè in diarrea per una settimana?” “Vi debbo ricordare che siamo sul canale pubblico?” la linea di testo fu scritta dall’IDN 594, femmina. “Suvvia Cinquita, finiscila” “la finisca lei, dobbiamo rappresentare gli interessi dei nostri simili e degli umani qua, non parlare delle complicazioni derivate dall’essere andati in un’area non purificata” 209 la ignorò e proseguì la conversazione normalmente con 678, “Questa volta andiamo in un altro posto, si tratta di un’Algheria” “NO” “ti divertirai, hanno anche l’alcol di Alghe e…” “Se non vuoi costringermi a richiedere la tua ostracizzazione, finiscila lì” “Sei proprio noioso lo sai?” “Ci tengo al mio stomaco” “Ehm ehm” queste parole furono scritte da IDN 000, per un attimo, negli abitacoli vi fu il panico più assoluto. “Non ho letto IDN 000, non ho letto IDN 000” si ripeté mentalmente 678, purtroppo senza disattivare lo schermo, così ciò apparve direttamente sulla Chat del Parlamento, e 678 sbiancò. “Sono nella merd…” disattivò infine il comando d’inserimento mentale, giusto a tempo. “Si 678, hai letto IDN 000, cambia qualcosa?” 678 cercò di calmarsi, pensò a una risposta valida da dare, fece un respiro profondo ed espirò, poi riattivò il comando d’inserimento mentale e scrisse “No, signore, non cambia nulla signore, stavamo giusto per metterci a discutere del problema di questi Irrintracciabili signore.” “Ah bene. Comunque, mentre tornate a casa, stasera, fate pure un salto all’Algheria…mi assicurerò che ci sarete” disattivando rapidamente I.M., 678 bestemmiò in tutte le lingue che conosceva, più molte sconosciute anche a lui. “Su, su, 678, lo sai che è inutile” “Sì, però…” “niente però 678! La prossima volta frenerai la lingua” “sì, signore”, l’ultimo scambio di battute avvenne a I.M. spento… “bene ora vado, ma potrei sempre restare qua senza farmi vedere…siete avvisati, comportatevi bene” “sissignore!” fu la risposta da IDN 001 fino a IDN 999, intasando completamente la chat del Parlamento… “devo decidermi a fare qualcosa…forse schermi più grandi” mugugnò tra sé e sé IDN 000, mentre chiudeva il proprio schermo domestico. Poi guardò gli ultimi progetti ideati per le nuove stazioni spaziali… si, “New Freedom” era proprio un bel nome.
  21. Capitolo 4, o Chapter four, a seconda dei casi, 112 lettori, beh non so se siano totali o se conti anche le persone che rivisitano ma in ogni caso è un ottimo traguardo, perlomeno per me. Legione Oscura Capitolo 4: Fine dei giochi. L’ultima area ad opporre resistenza alla giusta unificazione mondiale fu la foresta tropicale, i rapporti di vari individui ci sono giunti pressoché interi, grazie all’interessamento dell’area dell’Originale, che mantenne i dati all’interno della sua memoria a lungo termine, consentendone poi l’accesso agli storiografi della Legione Oscura. Nota dell’autore. La giornata sarebbe potuta iniziare meglio, ma stando al rapporto del comandante in capo, la sera prima era finita meglio della mattina seguente. Il comandante in capo era stato uno dei Soldati che avevano risalito la gerarchia mediante l’indottrinamento diretto Distopiano, ma ciò non lo rendeva meno valido degli altri, l’unico problema era il luogo in cui si svolgeva la battaglia. Le nuovissime tende anti-umidità erano un prodotto altamente tecnologico, come tali, non erano esenti dall’avere microfoni e videocamere interne, mi fu quindi facile ordinare ad una mia sub-unità di controllare tale area. “Sentite, voglio risposte, non altre domande, cosa possiamo fare?” “Nessun controllo aereo valido, non abbiamo segnale se ci addentriamo nella foresta, e soprattutto, fa un caldo becco” “Cortesemente, Defender 27893, è pregato di esprimersi in toni non da civile” “con tutto il rispetto, Comandante, fa troppo caldo, e, se devo dirla tutta in sincerità, l’importante è capirsi no?” “oh si certo, allora è pregato di riferire lei all’Originale che a causa del “caldo becco” non riusciamo ad avanzare né a stanare i ribelli, vada in sala riunioni, e gli comunichi pure la situazione. Spero inoltre di essere stato chiaro, lei gli riferirà esattamente la causa come “caldo becco”, mi sono fatto capire bene?” “Sissignore” 27893 si mise sugli attenti e poi uscì. “Caldo becco, dove andremo a finire di sto passo, ah i giovani d’oggi” “perché è vecchio lei” borbottò uno dei due Soldati di guardia fuori dalla tenda del Comandante. Fortunatamente il Comandante sembrava essere mezzo sordo a causa della sonnolenza mattutina, e non accadde nulla, ma io sentii chiaramente, e presi nota. La sala riunioni era stata fatta trecento metri sotto terra, e vi si accedeva per mezzo di un montacarichi, così facendo si evitava il rischio di bombardamenti, e più che altro, era un luogo ricreativo ideale, visto che comunque sotto terra faceva fresco. “Scende Defender numero 27893!” comunicò uno dei Soldati di guardia al montacarichi, poi, mentre 27893 scendeva, aggiunse rapidamente in un bisbiglio “Nascondete la roba” poi tornò in posizione. Mentre il montacarichi scendeva lentamente, 27893 si ritrovò a pensare come, di lì a poco, avrebbe dovuto informare l’Originale delle resistenze nell’area, iniziò a sudare freddo, non per paura sua della reazione dall’altra parte, ma per com’era stato fatto geneticamente. L’Originale non aveva giustiziato un membro della Legione Oscura da quando era stata formata, né aveva mai punito qualcuno, però ciò era ovvio, l’unico difetto era che, visto il livello di paranoia dell’Originale stesso, ogni singolo membro della Legione era stato modificato geneticamente, in alcuni casi lievemente, in altri pesantemente. Le variazioni andavano dagli Animal fino agli Psycher, però in tutti una caratteristica era stata impiantata, la paura dell’Originale, paura non propria, ma il rispetto per la sua autorità con il timore, come un topo che senta un serpente a sonagli nelle vicinanze si acquatta e non si muove, così l’Originale era il serpente, vegetariano forse, ma pur sempre un serpente. Il montacarichi si fermò giusto davanti ad un corridoio di uomini, tutti in divisa, come pronti alla guerra, ma si poteva distintamente scorgere che si erano rivestiti di tutta furia, non si poteva negare loro di stare al fresco, quindi, dopo aver tirato un sospiro, 27893 tirò dritto fino alla sala riunioni. Il collegamento nella sala era perenne, sia perché la foresta amazzonica era una delle poche aree non ancora del tutto bonificate, come le steppe russe, sia perché l’Originale non dormiva quasi mai e si preoccupava sempre che tutto filasse liscio. 27893 bussò alla porta prima di entrare, il dna aveva già iniziato a fare effetto. Il colpo di grazia lo diede il viso nello schermo dell’Originale, con le borse sotto gli occhi e il mento appoggiato sul palmo della mano, guardò di sottecchi il Defender, e il soldato per poco non volle mettersi a correre. “Come vanno le cose lì?” la domanda, seppure nella sua innocenza, fece scattare sull’attenti 27893, che, rivivendo tutta la sua vita dinnanzi agli occhi, ripeté ciò che gli era stato ordinato di ripetere. Vi fu un attimo di silenzio nella sala, poi un lieve sorriso si dipinse sulle labbra dell’Originale, “beh, l’importante è capirsi no?” replicò l’Originale a 27893, “Sissignore, signore. Ha perfettamente ragione, signore” l’unica cosa che però il soldato voleva era fuggire, ed era in procinto di lasciare la sala quando sentì “Tuttavia…” e il tuttavia era esplicativo di “sta fermo lì e ascolta”, “Sì, signore?” chiese, “Beh, è vero che non possiamo distruggere la foresta Amazzonica, però…spostarla quello lo possiamo fare no?” “In che senso signore?” 27893 aveva la sensazione che di lì a poco avrebbe avuto da riferire al Comandante un’altra trovata dell’Originale, deglutì e ascoltò il resto, “Semplicemente, spostatela. Prendete gli alberi a uno a uno e li trasferite.” “Signore, dove?” “Il posto deve essere solo momentaneo, fintanto che non si bonifica l’area, vediamo un po’” ciò detto il volto si corrucciò un attimo, fissando altre cose che probabilmente erano apparse sul suo schermo, “ah ecco qua, spostate il tutto via aerea o marina in Texas” “come scusi?” “mi ha sentito bene, usate qualsiasi mezzo, ma voglio vedere gli alberi della foresta Amazzonica vicino ai tori Texani entro la fine della guerra” “Sissignore, con permesso signore” ciò detto 27893 uscì dalla sala, richiuse la porta alle sue spalle e vi si appoggiò contro, tirando un lungo e agognato sospiro di sollievo, “guardi che la sento ancora” constatò la voce dall’altra parte della porta, e questa volta, Defender 27893, si diede alla corsa più folle che poté verso il montacarichi, pronto ad affrontare il comandante, quasi felice di doverlo affrontare. “Sia così gentile da ricapitolarmi la faccenda, Defender” sbottò il Comandante. “beh, si ecco, il Sempiterno Originale suggerisce di sradicare gli alberi e spostarli in Texas” 27893 era visibilmente nervoso, difficilmente sarebbe potuto essere in un qualsiasi altro stato d’animo, ma era comprensibile, comprensibilissimo. “Senta, se il caldo le ha dato alla testa, me lo dica subito, se vuole essere trasferito al polo nord, me lo dica subito, ma non mi venga a dire idiozie simili! Noi non siamo un orto botanico!” “Però siete un esercito, no?” l’individuo che aveva parlato da fuori la tenda fu riconosciuto appena entrò, “oh perfetto, ci mancava altra gente nella mia tenda” sbottò il Comandante, “Sono qui perché l’Originale voleva essere certo che fosse tutto concluso” la voce calma e serafica giungeva da un Giudice. Creati grazie al meglio della tecnologia e delle migliorie genetiche, i Giudici univano alla forza e velocità degli Elite, le capacità psichiche degli Psycher. Se un Soldato valeva dieci uomini, uno Psycher cento, e un Elite mille, un Giudice era un’intera armata di carri armati, molto armati, e molto addestrati, non possedendo un grado specifico all’interno della gerarchia militare della Legione Oscura erano i freelancer dell’esercito, nel vero senso della parola. La loro unica autorità era L’Originale, e in effetti, erano le sue guardie del corpo. “Cosa porta un Giudice a sporcarsi il mantello da queste parti?” chiese il Comandante, per nulla intimorito dalla presenza del collega di pari grado, se non superiore. “Ho sentito che il fango della foresta Amazzonica è ottimo per curare l’artrite… l’Originale vuole che il lavoro sia completato, e comunque, non sono venuto solo, ho con me l’intero esercito che era stato assegnato alle steppe russe”. Questa volta il comandante rimase sorpreso, “le steppe russe bonificate?” “sì, perché qualcuno il suo lavoro, almeno, è in grado di farlo bene” “E chi sarebbe costui?” “Io”. Il Comandante sbuffò, poi sollevò la mano destra e disse “In nome dell’Originale, io pongo me e i miei subordinati sotto i suoi ordini, per la durata di quest’operazione, non mi arrogo più alcun dovere per i miei uomini, giacché li affido a uno più degno”. In pratica, il Comandante si era appena lavato le mani di tutti i suoi uomini, lasciandoli nelle mani del Giudice… il quale d’altra parte era ben contento di passare da un clima gelido a un caldo. I Phaseshifter di stanza nella divisione furono radunati nella radura, ammontavano a quindici, più quelli usati per il trasporto delle truppe dalla Russia, erano in tutto quarantaquattro. Sarebbero dovuti essere cinquantacinque, ma cinque erano stati abbattuti durante i voli di ricognizione nella giungla, e sei nella tundra Russa a causa della contraerea nemica. I Phaseshifter non avevano bisogno di rifornimenti, perché l’energia era fornita da panelli termo nonché foto elettrici, luce o calore caricavano le batterie, quattro in tutto. L’autonomia era elevata, ma in caso di bufera di neve erano ovviamente bloccati a terra, cosa che ne facilitava la distruzione. “Una serie di bombe al neutrino sgretolerebbe ogni forma esistente, così facendo invece, mi sa che ci vorrà un bel po’ di tempo” costatò pigramente il Giudice, poi scosse la testa e si voltò verso uno degli Analisti che lo stava accompagnando, “Una media?” l’Analista lo guardò sospirando e scosse la testa, “Vuole veramente rovinarsi i prossimi anni della sua vita?” “Anni?” “beh, per non dire secoli…” “oh si certo, tanto abbiamo tutto il tempo del mondo no?” “Se lo vuole l’Originale…” “Bene, allora, iniziamo pure” ciò detto, fece un gesto con la mano destra, e gli uomini si diedero subito da fare per rendere operativi i Phaseshifters. “Ti dico che è così” “Devi essere ubriaco” “Te lo ripeto, la foresta si sta rimpicciolendo” questo breve scambio era avvenuto tra due guerriglieri indios nelle profondità della giungla nel loro idioma. “Questi mostri ne sanno una più del diavolo” continuò l’indios numero uno, “ma va là! E dove di grazia si starebbe rimpicciolendo la foresta eh?” ribatté il guerrigliero numero due, indicando davanti a se con un gesto della mano, la mano gli svanì nel nulla. “Porc…hai visto?!” esclamò, poi ritrasse la mano, si era ancora lì, “che stregoneria è mai questa?” si guardarono attorno furtivi, poi avanzarono lentamente, le armi in pugno e togliendo la sicura. La gamba del guerrigliero numero uno attraversò letteralmente la foresta, ma non trovando un appiglio solido dall’altra parte, perse l’equilibrio e cadde in avanti, il mitra incominciò a sparare e si colpì alla gamba destra mentre cadeva, lasciando andare il fucile e finendo con il rotolare in fondo ad un buco nel terreno. Il suo compagno se l’era data a gambe all’udire degli spari, e l’aveva lasciato nella fossa, ferito e sanguinante. Il nemico era stato catturato e trasportato urgentemente al campo, avevano avuto fortuna, molta, se fossero riusciti a tenerlo in vita abbastanza a lungo, avrebbero anche potuto provare il nuovo giocattolo giunto di recente alla base, un lettore di pensieri. L’unica cosa che avrebbe reso la giornata perfetta sarebbe stato trovare l’accampamento dei ribelli, e sperare che fosse uno solo, i medici del campo controllarono lo stato del ferito, gli estrassero il proiettile e gli fasciarono la gamba, tutto questo mentre il ribelle era gentilmente trattenuto da due Goliath. Non si oppose molto, almeno finché non vide che il lettore di pensieri era in realtà una serie di cavi e siringhe che andavano inserite direttamente nella corteccia cerebrale, nella colonna vertebrale, e negli organi vitali, e ovviamente, l’anestesia non si spreca con i nemici… Il comandante guardava con speranza lo Psycher 93048, sperando di potersene finalmente andare prima del tempo, lo Psycher lo fissò e poi borbottò un “Qua non va bene”. Il “qua non va bene” fu come una doccia fredda, “in che senso?” chiese il comandante, “Nel senso che i suoi pensieri sono nella sua lingua… ed io non conosco l’indios”, il comandante emise un lungo sospiro di sollievo, “BENE! Trovatemi un dizionario di Indios! E qualcuno mi procuri un Soldato disponibile a imparare la sua lingua!” poi uscì dalla tenda fischiettando, eh sì, quella era proprio una bella giornata.
  22. a me è sorta una domanda su questa magia, visto che è richiesta una superficie, e se si legge la descrizione dice "dove l'incantatore poggia i piedi" con movimenti del ragno, poggiando i piedi sul soffitto, è possibile crearli lassù?
  23. con poliziotto volevo rendere l'idea di un paladino normale. ma comunque: i raptus prima o poi capitano a tutti. "ah era un bravo ragazzo...peccato abbia sterminato la famiglia" si, difatti è un requisito per diventare un lich "buono" cioè compiere un azione buona senza aspettarsi nulla in cambio e senza alcun motivo. manuale dei lich. già già.
  24. un lich ruolato bene non può morire. di questo me ne sono accorto masterando una breve avventura con un lich da "sconfiggere". perchè punto primo: trovare il filatterio. magari è in fondo al mare. magari è in una caverna in un luogo dall'altra parte del mondo. Magari è nello stomaco di un tarrasque assopito. Magari (visto che può avere un numero vario di forme) è una collana al collo di un imperatore orientale. Magari si trova tra i tesori di un drago anziano. Magari è nascosta nelle sabbie mobili al centro del deserto. Magari è in mano ad un non morto con 200 DV, (considerando un dread necromancer che di 20esimo ne controlla fino a 2000DV di nonmorti) punto secondo: uccidere il lich. "salve, siamo il gruppo che la deve uccidere, le spiace scendere un attimo?" "ma anche no, prego, io sono all'ultimo piano del castello, salite pure vi apro il portone" cinquemila trappole dopo. "dov'è?!" "scusate, volevo dire all'ultimo piano verso il basso non verso l'alto" diecimila trappole dopo. "ah no no, in realtà vi parlo tramite bocca magica e immagine illusoria. Sono quel tenerosissimo contadino che vi ha indicato la direzione del castello...dimenticavo, il castello esploderà tra cinque, quattro, tre..." "......." credo che certi "mostri" muoiano solo perchè è il dm a deciderlo o per cause decise dal dm.
  25. a parte che io non credo nelle restrizioni d'allineamento in generale. siamo sinceri, anche un poliziotto potrebbe arrabbiarsi se alle due di notte gli danno un falso allarme per la quinta volta e bestemmiare. così come un lich evoca morti potrebbe decidere di tirare giù un gatto da un albero. detto ciò se l'allineamento è richiesto, per ogni azione dubbia: 1) chiedi il motivo dell'azione 2) chiedi perchè pensa che sia un azione dettata dal suo allineamento creati una sorta di scaletta o di tacche per segnare le azioni "buone" e "malvage" compiute, dopo un tot di esse, gli cambi l'allineamento, stessa cosa per le azioni caotiche e legali. i passaggi non sono difatti repentini, ma sempre "un passo alla volta".
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