Penso di essermi spiegato male, ora tendo di chiarire meglio la mia posizione.
Quando dico del decidere i confini morali dei vari allineamenti non intendo i confini morali dei personaggi ma bensì quelli del sistema.
Esemplificando ad inizio campagna si dovrebbe, per i gruppi non rodati o in cui le opinioni divergono, decidere quali comportamenti rientrano nell'area del caotico, del legale, del bene, del male e del neutrale. In seguito ognuno crea il suo pg indipendentemente e a seconda del carattere inserisce il codice dell'allineamento che lo rispecchia nella lista stilata in precedenza.
In questo modo se immagino un paladino che mente al nemico per servire il bene so già se il mio gruppo non considera assolutamente la menzogna come elemento legale io con loro un paladino del genere non posso giocarlo. Se un domani lo stesso giocatore troverà un gruppo diverso dove la maggioranza pensa che mentire ogni tanto vada bene per un LB allora si può rispolverare l'idea di quel paladino perchè sai già che non faranno storie per l'interpretazione dell'allineamento.
La creazione del personaggio è insomma autonoma e non legata agli altri (salvo decisione del master ad esempio: campagna di tutti buoni o tutti malvagi), una volta creato il tuo personaggio vai in cerca nella bella tabella fatta tutti assieme in precedenza e schiaffi sul foglio di carta quelle due letterine che ci stanno tanto facendo penare!
Ci tengo inoltre a precisare che secondo me non è il personaggio che deve agire a seconda dell'allineamento ma è l'allineamento che deve variare a seconda delle azioni e del background. Io non agisco con onore e compassione perchè sono legale buono ma sono invece legale buono perchè agisco con onore e compassione.
Un pò come con i racconti, salvo rari casi uno prima scrive la storia e poi le assegna il genere che più si adatta al contenuto.