premessa: ti ricordo che in questo frangente sto commentando solo la forma, le idee le commenterò quando la forma sarà quella di un articolo di giornale.
detto questo, sei andato sicuramente meglio.
Non è veramente un buon articolo, ma hai fatto un bel passo avanti dal casotto della versione precedente. Questo è scrivere, infatti: pensare, scrivere, rileggere, tagliare, aggiustare, riscrivere, rileggere, aggiustare, tagliare, rileggere, riscrivere, etc...
C'è ancora una certa confusionarietà sugli argomenti. Il consiglio di Dusdan è ottimo: avere davanti uno schema dei punti che vuoi toccare aiuta a non divagare, a non ripetersi, a non virare bruscamente di direzione.
Un po' di commenti ulteriori:
1) Ho come la sensazione che tu ti sia fissato su certe espressioni, o frasi ad effetto, e non voglia toglierle. É una cosa che succede sempre, quando si scrive.
Ad esempio questo articolo incentrato sul concetto di "ora". É una buona idea, basta usarla con criterio
2) Di sicuro il punto in cui sei andato peggio è quello dell'esprimersi in prima persona, interpretato un po' alla lettera.
Vediamo un esempio.
Come Revel fa notare, la mente non è collettiva, è di qualcuno. Se vuoi eliminare il riferimento personale, devi modificare la frase.
Ho provato a riscrivere il tuo incipit, cercando di mantenere identico il contenuto, anche quello "a effetto" del primo capoverso, e agendo solo sulla forma, per farti capire cosa intendevo sostenendo di eliminare i riferimenti alla prima persona.
3) ci sono ancora diverse frasi che non tornano a livello logico
Periodo lungo, pesantino, pieno di subordinate e di virgole, privo di altra punteggiatura. Le ultime due frasi sono macchinose: entrambe hanno lo scopo di aggiungere dettagli su ciò che si è detto prima e vengono introdotte con una virgola. Sembrano due giuntini attaccati con lo scotch in coda alla frase. L'ultima poi è conclusa con una forma verbale imprecisa (le crocate furono, non sono state.)
4) questo è un consiglio (sempre di Severgnini) che ti do con ipocrisia, perchè è quello che io stesso faccio più fatica rispettare, ma è uno dei più importanti e se riesci a metterlo in pratica sei a metà dell'opera: SCRIVI POCO.
Ad ogni rilettura, ad ogni stesura, devi limare, tagliare, eliminare. Vedi all'articolo come una scultura: per farlo passare da blocco di marmo a figura compiuta devi togliere, cesellare, raschiare.
Dì quello che devi dire, dillo brevemente e con chiarezza, NON RIDIRLO. Non aggiungere frasi inutili, unisci i concetti simili, usa concetti immediati.
5) per essere una seconda stesura "ufficiale", è inaccettabile che ci siano ancora errori di grammatica.
per la prossima riscrittura, ti consiglio:
1) rileggerti bene le prime due stesure, anche a voce alta per accorgerti di frasi che non tornano.
2) preparare uno schema dei punti da toccare.
3) scrivere una nuova versione, basandosi su quelle precedenti ma senza seguirle, e senza fissarsi su frasi ad effetto.
4) rileggere, a mente e voce alta. Se sei certo di ciò che hai scritto, se non hai trovato neanche un paragrafo difficoltoso alla lettura, passa al 5), altrimenti torna al 3)
5) rileggi un'ultima volta al contrario, dalla prima all'ultima parola, per eliminare ogni errore di grammatica e ogni refuso.
6) pubblica!