Tutti i contenuti pubblicati da Samirah
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A Game of Thrones RPG
Qualcuno ora morirà d'invidia!
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-Noi- (IV)
Roll roll roll!!!! @ Shar: ammazza che figo!! O_O
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Livelli Infimi in formato cartaceo - prenotazioni
Mi ha telefonato prima megres avvertendomi che ci sono dei ritardi in tipografia, per cui le spedizioni non saranno fatte al termine di questa settimana, ma della prossima.
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Il Bardo: una classe ingiusta?
[MOD] - Di discussioni sulla forza del bardo ce ne sono già, qui si sta facendo un discorso di interpretazione. Cercate di non andare OT.
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Draghi d'inchiostro – Aprile: Il quinto elemento
Mi spiace ma il contest ormai è chiuso. Se vuoi comunque lasciarci un racconto, sarà un piacere leggerlo. Per le linee guida generali, puoi consultare il topic dei Draghi d'Inchiostro sempre in questa sezione. Ciò che conta è l'attinenza al tema.
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Blog personali
Non hai abilitato alla lettura e ai commenti i membri della tua lista contatti. Vai nelle opzioni del tuo blog per spuntare queste due opzioni.
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Estinzione
Killon arrancava nei cunicoli in preda a uno stato di eccitazione e paura. I suoni della battaglia gli giungevano vivi e ben distinti, per quanto fosse certo di essersi allontanato a sufficienza. L'agitazione lo faceva cadere ogni pochi metri, ma si sforzò di proseguire. Doveva uscire a tutti i costi dalle caverne del clan o sarebbe stata la fine. Quando l'armata degli orchi aveva superato l'ingresso alle caverne, si era scatenato il caos tra i nani e ognuno era corso a prepararsi come meglio poteva alla battaglia. Il clangore del metallo e le voci allarmate avevano riempito il complesso di caverne, mescolandosi alle grida degli invasori. La sorpresa di quell'attacco notturno era stata però presto dimenticata per lasciare posto alla violenza dello scontro, al boato del ferro portatore di morte. Gli orchi lanciavano grida selvagge, che riempivano l'animo di orrore, mentre le loro lame fendevano e straziavano con instancabile brutalità. Killon cadde ancora una volta, graffiandosi le mani nel tentativo di appoggiarsi alla parete del cunicolo. Il sudore aveva impregnato ogni centimetro della sua pelle e ogni appiglio pareva sfuggirgli come se lo respingesse. Le gambe stanche e doloranti, più per la tensione che per la fatica, continuavano a farlo avanzare, un metro dopo l'altro finché i rumori del combattimento rimasero coperti dal suo ansimare e dal battito del suo cuore. Finalmente era riuscito a lasciarsi veramente alle spalle lo scontro o forse semplicemente la battaglia stava volgendo al termine. Era quasi sicuro dell'esito, ma non così tanto da fidarsi a tornare indietro. Sarebbe stato sufficiente che soltanto uno fosse rimasto vivo, che per lui sarebbe stata la fine. Si sentiva un codardo, ma non se ne vergognava. L'aveva fatto per la straziante richiesta d'aiuto del suo istinto di sopravvivenza che, a suo parere, giustificava ogni cosa, anche l'aver abbandonato i propri compagni al loro destino. Un refolo d'aria fresca lo spinse ad accelerare il passo e a proseguire verso l'uscita ormai vicinissima. Il vento notturno gli sferzò il viso come uno schiaffo quando si affacciò sul costone roccioso che scendeva verso la valle sottostante. Camminò in fretta, nonostante la stanchezza, e quasi corse quando giunse ai piedi della montagna. Il silenzio fu una consolazione di ben poca durata, spezzato dal rumore di zoccoli in avvicinamento. Individuò alcune rocce ammassate di fianco a una vecchia quercia e corse a rifugiarsi dietro quel riparo improvvisato. Il trotto divenne passo e infine i cavalli si fermarono sbruffando. Il nuovo silenzio, molto meno rassicurante del precedente, lo angosciava. Imprecò mentalmente contro il suo cuore, che sembrava fare un rumore eccessivo, ma infine ogni illusione di passare inosservato venne meno e uno degli uomini appena giunti lo adocchiò da sopra le rocce. - Vieni fuori di lì, idiota. - Io... io... Killon sgusciò dal suo nascondiglio come una lepre che sonda apprensiva il terreno circostante. L'ufficiale lo squadrava dall'alto al basso, con una vena di disprezzo per quell'essere che aveva tradito il suo popolo. Killon, dal canto suo, continuava a giustificarsi, ripetendo nella mente le parole che l'uomo gli aveva detto: “Prima o poi conquisteremo la fortezza, è solo una questione di tempo. Sta a te decidere se morire nell'inutile e lungo assedio, o se aprire le porte e salvarti.” - Hai fatto un ottimo lavoro nano. - Vi... vi ringrazio - riuscì a malapena a balbettare, avvertendo uno strozzamento in gola quando una figura ammantata di nero avvicinò il suo cavallo per scrutarlo meglio. Il mantello riportava piccole rune argentee lungo il bordo e sull'estremità anteriore del cappuccio si stagliava, bianco, il simbolo dell'oscuro Izrador, ormai tristemente conosciuto da ogni gente di Eredane. Il legato scese da cavallo con movimenti lenti e controllati, mentre il suo sguardo, adombrato dal cappuccio, rimaneva fisso sul nano tremante. Un'ombra si mosse alle sue spalle e una belva dal pelo fulvo apparve al suo fianco. Il legato accarezzò il pelo dell'animale, che lo guardò intensamente per poi posare a sua volta gli occhi scintillanti su Killon. - Non saremmo mai riusciti a entrare senza il tuo aiuto - disse il legato con voce afona, quasi roca. - Come? Lo stupore che si dipinse sul volto del nano fece sorridere il legato. - E dire che parlano dei nani come di una razza abile e sveglia. Killon si sentiva troppo stupido per potersi in qualche modo offendere e il rossore che sentì sul viso non fece che aumentare la sua frustrazione. Fece di nuovo appello al suo spirito di sopravvivenza per mettere da parte l'imbarazzo: - Il nostro patto può quindi considerarsi concluso? - Non ancora. Gli accordi erano la completa estinzione del clan Anbek. - Ma non è rimasto più nessuno... Le parole gli morirono in gola, mentre a un gesto della mano dell'inquisitore uno dei soldati scattò verso di lui. Partecipante al concorso Miglior racconto breve per 'Midnight' indetto da Il 5° Clone.
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Emotes a confronto...
Anche perché se no si rischia di essere scambiati per un gerontocerebro!
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Questa è la tua canzone... Two non lo sai...
Oggi, mentre tornavo a casa in auto, ho guardato fuori dal finestrino e ho sorriso. Oggi ci si rialza in piedi, si impugna la spada e si ricomincia a combattere. Perché mai come oggi ho sentito il bisogno di dire sì e muovere un nuovo passo in avanti. Manowar - Swords in the wind I Surrender My Soul Odin Hear My Call One Day I'll Sit Beside Your Throne In Valhalla's Great Hall Like So Many Before Me I'll Die With Honor And Pride The Right Of A Warrior Forever To Fight By Your Side Send A Sign Raise The Sail Wave A Last Goodbye Destiny Is Calling Immortality Be Mine Call The Witch To Cast The Runes, Weave A Magic Spell We Who Die In Battle Are Born Not For Heaven Not For Hell We Are Sons Of Odin The Fire We Burn Inside Is The Legacy Of Warrior Kings Who Reign Above In The Sky I Will Lead The Charge My Sword Into The Wind Sons Of Odin Fight To Die And Live Again Viking Ships Cross The Sea, In Cold Wind, And Rain Sail Into The Black Of Night Magic Stars Our Guiding Light Today The Blood Of Battle Upon My Weapons Will Never Dry Many I'll Send Into The Ground Laughing As They Die. We Are Sons Of Odin The Fire We Burn Inside Is The Legacy Of Warrior Kings Who Reign Above In The Sky I Will Lead The Charge My Sword Into The Wind Sons Of Odin Fight To Die And Live Again Viking Ships Cross The Sea, In Cold Wind, And Rain Sail Into The Black Of Night Magic Stars Our Guiding Light Place My Body On A Ship And Burn It In The Sea Let My Spirit Rise Valkries Carry Me Take Me To Valhalla Where My Brothers Wait For Me Fire Burning To The Sky My Spirit Will Never Die I Will Lead The Charge My Sword Into The Wind Sons Of Odin Fight To Die And Live Again Viking Ships Cross The Sea, In Cold Wind, And Rain Sail Into The Black Of Night Magic Stars Our Guiding Light
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Emotes a confronto...
Eh va beh... a me piace di più la prima!
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-Noi- (IV)
E la mia collezione, grazie a voi, aumenta! PS: scusate la pessima qualità della foto... =_='
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Lettera
Ora è il mio turno per ringraziare. Forse pochi di voi sanno quanto mi sia costato scrivere questa lettera, io che ho sempre fatto una fatica del diavolo a dire quello che mi passava per la testa. E' grazie a voi se tante barriere nella mia mente stanno cadendo, se riesco a parlare a cuore spalancato senza remore.
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Lettera
Questa sorta di lettera voleva essere indirizzata a Claudio, ma mentre la scrivevo, senza rendermene conto, mi sono resa conto che invece l'ho scritta per tutti voi. Claudio la leggerà comunque, ma già lo sa quello che sentiamo, perché ha sempre saputo leggere dentro le cose e dentro le persone, e ora più che mai potrà continuare a farlo mentre ci veglia dall'alto. “Sono convinta che il destino sia capace di grandi scherzi, piacevoli o terribili che siano, e che si diverta a giocare con le persone, ma anche a stupirle e ad aprire loro porte che conducono su strade inaspettate e meravigliose, se percorse con spirito di scoperta e curiosità.” Così inizia la dedica che ho scritto da poco per una persona speciale. Mai come ora questi pensieri mi sembrano più veri. Siamo tutti qui a cercare un senso, a chiederci perché, ma la risposta forse è più semplice di quello che potremmo credere. Al secondo giorno di sofferenza e di lacrime, ma anche di abbracci, di parole di sostegno, di sorrisi che anche se tristi cercano di donare tutto l'affetto che celano dietro di sé, comincio a capire. Per qualcuno le mie parole suoneranno stupide, come una sorta di giustificazione per non affogare nel dolore, ma se c'è una cosa che ho pensato fin dall'inizio è che una cosa talmente assurda non poteva essere accaduta senza un perché. E la risposta l'ho trovata nei tanti messaggi, nelle tante idee, nelle tante proposte per tenere sempre viva la memoria di Claudio. Non che qualcuno abbia paura che vada perduta, questo non lo potrei mai credere, ma piuttosto per farla brillare ancora di più. E facendo questo, noi brilliamo di luce riflessa grazie a lei. E abbiamo lasciato cadere ogni maschera, ogni ipocrisia. Ci siamo abbracciati, abbiamo pianto e continuiamo a piangere. Ma l'affetto è scaturito sinceramente, senza più remore. Stiamo attraversando un cambiamento troppo repentino e improvviso, troppo maledettamente doloroso. Siamo stati colpiti da una tragedia talmente grande che negarci il dolore che ne è scaturito ci snaturerebbe. Abbiamo il diritto di stare male, abbiamo il ******o diritto di piangere fino a svenire, e io l'ho accettato questo dolore, lo terrò con me ogni istante finché non deciderà di quietarsi in un angolo del mio cuore. E' mio e lo voglio provare tutto fino in fondo. Oggi in chat ci sono stati forse i primi sorrisi e ho capito che la sofferenza e la gioia possono continuare di pari passo, senza negarsi l'una con l'altra. Abbiamo ricevuto un'eredità immensa, un dono del cielo, e lo sappiamo tutti, altrimenti non saremmo qui a cercare di trovare un sostegno a una sofferenza che ci schiaccia inesorabilmente, così inutili e incapaci di trovare una via di uscita. Ora siamo stanchi e prostrati, ma piano piano ricominceremo a camminare, a vivere il tempo di nuovo giorno per giorno. Forse in quel momento sarà ancora più difficile, perché avvertiremo in modo ancora più netto ciò che ci è stato tolto. Ma sarà allora che dovremo aggrapparci a quello che ci siamo detti in queste ore, agli abbracci che ci siamo mandati, alle veglie in chat in silenzio ma con gli spiriti uniti. Ciò che la sofferenza sta generando saranno gli appigli per i momenti grigi di domani, quando la forza della reazione verrà meno. Se avremo saputo cogliere questo cambiamento, se avremo saputo farlo fruttare, nulla sarà stato vano. Non voglio che queste lacrime che continuano a scendere crudeli a ogni parola che leggo, a ogni canzone che ascolto, siano l'unico risultato di questa tristezza che mi fa scoppiare il cuore. Voglio che quando avrò finalmente gli occhi asciutti non smetteremo di dirci che ci vogliamo bene, di abbracciarci e di coccolarci. Non perdiamo tutto questo, coltiviamo l'amore che ora si sta esprimendo senza freni inibitori. Saremo persone migliori e la morte di Claudio sarà stata la scintilla per tutto questo, un nuovo inizio, una fenice che risorge dalla ceneri del suo lancinante bruciare.
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Addio Claudio
Grazie per questo disegno. L'avventura l'avevo revisionata io e ne avevo parlato molto con Claudio per decidere le illustrazioni. Mi fa un immenso piacere vederne una qui. Grazie.
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Addio Claudio
Ritengo che molte persone vorrebbero avere una copia del giornale. Chiunque ne volesse una, può mandarmi un mp, poi io girerò le richieste per l'acquisto. Non scrivete qui, usate solo gli mp per favore.
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Addio Claudio
Mi hanno appena informata che il funerale sarà sabato alle 12/12:30 a Cormor Basso, vicino casa sua, e la famiglia ha detto che chi vuole partecipare è bene accetto.
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Addio Claudio
Per favore, qualcuno può comprarmi una copia del giornale? La vorrei tanto avere.
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Addio Claudio
Non ho più parole, e vorrei poter dire di non avere più lacrime, ma a quanto pare non è così. Vi posto il disegno.
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Addio Claudio
Ora come non mai le parole non hanno alcun valore, ma è quel poco che abbiamo per poter mostrare ciò che sentiamo. Il dolore di questo momento è qualcosa di assolutamente indescrivibile e ogni ricordo bello ora è come una pugnalata. Ma nessuno di questi ricordi verrà mai cancellato, dono troppo prezioso perché possa perdersi nel tempo. Grazie Claudio, perché sei stato prima di tutto un amico, oltre che un artista eccezionale. Il più grande capolavoro è stato però il tuo sorriso.
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Questa è la tua canzone... Two non lo sai...
Bellissima dedica pad... anch'io voglio lasciarne una per i cungini, perché mi sono resa conto che ci sono persone che alcune emozioni non le vedono neanche di lontano nella propria vita, mentre noi ce ne siamo abbuffati per 3 giorni interi. Siamo fortunati, e ve lo dico con gli occhi lucidi per l'emozione... Freedom - Timoria Oh freedom oh cielo io tremo un po' E' il vento o il mare noi insieme qui mentre un'altra estate muore già Oh freedom oh amico mi mancherai Io parto nel viaggio la libertà Pensami se un giorno torni qua io penso a voi se un giorno tornerò qua io penso a voi se un giorno tornerò qua se un giorno tornerò... Oh freedom
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Come creare una quest da un problema esterno di gioco
Potresti fare così (è una cosa un po' impegnativa, ma potrebbe dare i suoi frutti). Fai in modo che ogni PG crei dei legami con un'organizzazione (non necessariamente la stessa per tutti) e che questa richieda ai PG delle piccole missioni, da compiere individualmente. Le prime volte i giocatori dovranno partecipare attivamente coi proprio PG. Poi, quando un giocatore sarà assente, il PG corrispondente sarà impegnato in una di queste missioni, mentre gli altri andranno avanti con la quest principale. In questo modo creerai un intreccio che proseguirà in background, ma che potrai utilizzare per arricchire la campagna di spunti ed eventualmente colpi di scena.
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Prova D&D 4E ORA!!!
Ma magari... *_* Tanto penso che non sarà un problema inserire i poteri psionici a questo punto, visto che il meccanismo ora è uguale per tutte le classi.
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Prova D&D 4E ORA!!!
Dunque, premetto che ho inserito un po' di background all'avventura, ambientando il tutto in MethyrFall e scrivendo qualche riga di bg per ogni PG. Come meccaniche, ci siamo trovati bene e mi pare che i giocatori si siano divertiti (il mago era talmente esaltato per tutto quello che aveva a disposizione che ha cominciato a fare gli usi più innominabili di mano magica ). Da parte mia, mi pare che la gestione dei PNG sia molto più semplice con i poteri, perché prima coi talenti dovevi andare a guardare quali aveva e poi applicarli ai vari tiri, mentre ora è tutto più immediato: il potere ti dice esattamente cosa fa e lo applichi quel round, poi il round dopo si azzera tutto e ne scegli un altro (salvo alcune eccezioni), senza più conteggi di durate in round e altre cose che facevano diventare la tabella dell'iniziativa un campo minato di segni e simboli. Mi pare che anche i più scettici tra i giocatori siano rimasti soddisfatti (ma magari questo lo diranno loro ^^) e io di sicuro sono sempre più convinta della scelta di passare alla 4a.
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Prova D&D 4E ORA!!!
Ieri sera ci siamo cimentati in questa avventura (non ancora terminata) e com'era prevedibile sono sorti alcuni dubbi. Il warlock ha il potere per divenire occultato: ma come si tratta l'occultamento in 4a? E' comparso da qualche parte, in qualche articolo? Noi abbiamo usato il tiro percentuale come in 3.5. Poi, sullo Spostarsi, siccome è considerato un'azione di movimento e io nel mio round posso convertire l'azione standard in azione di movimento, è presumibile che uno possa compiere l'azione di Spostarsi due volte, oppure prima Spostarsi per togliersi dalla minaccia dell'avversario e poi fare l'azione di movimento normale per allontanarsi (in sintesi, l'equivalente della ritirata)? Ad esempio un coboldo, grazie alla sua capacità di razza, può fare 3 azioni di movimento in questo modo, visto che gli è concesso un passo come azione minore. Per ora basta così.
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4E NEWS: Tutto quello che sappiamo su... Abilità e Talenti
Stasera dovremmo provare l'avventura dimostrativa e ci è sorto un dubbio. Le due abilità di percezione sono prove fisse, ovvero senza tiro di dado? Perché non compaiono come modificatori ma come semplici numeri. Questo vuole dire che una prova a CD x sarà superata se il PG ha un punteggio di percezione sufficiente? E come distinguo le situazioni in cui usare quella attiva da quelle in cui usare quella passiva?