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Samirah

Circolo degli Antichi
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Inserzioni blog inviato da Samirah

  1. Samirah
    Le valigie sono ormai pronte, partiremo domattina all'alba. L'alba è sempre stato un momento propizio della giornata per me. Forse perché ne porto il nome, “alba dorata”, o forse perché gli dei non hanno ancora abbandonato questa terra e vogliono farci sentire la loro presenza nella luce e nel calore del giorno.
    Durante un'alba estiva sono nata, quasi centosettant'anni fa, qui a Scant, quando la città era ancora un porto libero e il commercio era la linfa vitale di questo crocevia di culture e popoli diversi. Quando i miei genitori decisero di spostarsi qui dalla Foresta Celadon, fuggendo dal caos di una situazione politica ogni giorno più incerta, non avrebbero mai immaginato che avrebbero potuto trovarsi in una condizione ben peggiore, non più in balia degli eventi, ma nelle mani di una delle più potenti e tiranniche organizzazioni delle Flanaess.
    Forse non dovrei neanche nominarla, ma in fondo è inutile nascondersi dietro alle parole. La Fratellanza Scarlatta domina su queste terre, nonostante il loro controllo non sia esteso come fino a pochi anni fa. Ma nonostante si siano dovuti ritirare in territori più ridotti, la loro morsa si è fatta, forse proprio per questo motivo, ancora più stretta.
    Dove prima c'era libero commercio, ora esistono solo dazi e pretese, in un regime di repressione che non ha soltanto legato le mani agli individui, ma ha ottenebrato anche le loro menti.
    Non solo le agili e brillanti menti degli uomini, purtroppo vulnerabili al mutare degli eventi, ma l'orgogliosa libertà intellettuale degli elfi è andata svanendo nel corso degli anni, come strangolata da tentacoli invisibili manovrati dalla Fratellanza.
    Io stessa stavo per adagiarmi nell'inerzia a cui ci stanno costringendo, convinta che fosse sufficiente non alzare la testa per potersi garantire una sopravvivenza decorosa e senza intoppi.
    Ho detto bene: sopravvivere. Tanto in basso ci hanno portato costoro, da far sì che noi elfi ci accontentiamo di sopravvivere, dimentichi delle nostre radici gloriose, quelle di un popolo fiero che ha sempre vissuto in pienezza e magnificenza.
    E invece eccoci, ridotti a larve obbedienti e addirittura riconoscenti del trattamento di favore concessoci!
    Ho vissuto in questo abbaglio così a lungo, che il risveglio è stato più doloroso di una pugnalata.
    Matrimonio di convenienza l'hanno chiamato. Compravendita, lo definisco io. E solo in quel momento ho visto con gli occhi della coscienza. Di fronte a me non avevo più mio padre e mia madre, due elfi la cui nobiltà non risiedeva nel misero titolo ottenuto da un'attività commerciale proficua, ma nel sangue di un popolo che ha sempre osservato il mondo con una sensibilità che le altre razze non possono neanche lontanamente percepire. Ho visto invece due persone vecchie e stanche, pronte a rinnegare le proprie origini per una parvenza di tranquillità, disposti a consegnare la loro figlia, la loro “preziosa bambina”, nelle mani di un umano, anzi, peggio, di un Fratello.
    E quando il tanto pretenzioso Legittimo Fratello Jeruan, figlio del Supervisore Capo Illattas, si è presentato alla nostra porta, ho compreso in quale terribile abisso la Fratellanza ci avesse gettati. E ancor più dello sconforto, fu la delusione, bruciante come il fuoco, a far nascere in me il germe della ribellione, in un modo che non mi sarei mai aspettata. Ma ben presto ebbe il sopravvento la frustrazione. Come avrei mai potuto evitare di seguire il destino che mi era stato imposto?
    Fu mio fratello Coressafel ad agire al posto mio, mentre io ancora tentavo di scuotermi dal torpore esterrefatto in cui ero caduta. Lui, che fino a quel momento era parso ai miei occhi solo come un ragazzino curioso, alle prese con i primi rudimenti di magia, con cui amava creare giochi di luci colorate per allietarci la sera dopo cena, ora si presentava a me parlandomi di terre libere e di ribelli, di lotta e di speranza.
    Parlammo tutta la notte, Corel ed io, mentre mi si spalancavano davanti scenari spaventosi e affascinanti al tempo stesso. Sentii nascere dentro di me un coraggio di cui non mi credevo capace, o forse Corel, nella sua ingenuità di ragazzo, riuscì a infondermi con la sua incoscienza, così carica di speranza.
    E compresi che se lui, ancora così giovane e inesperto, stava rischiando già così tanto, mascherando la paura sotto una maschera di innocente incoscienza, non potevo certo essere io, sua sorella maggiore, a rimanere inerte di fronte ad eventi tanto gravi.
    Mi affidai a lui, conscia che soltanto una fiducia reciproca e incondizionata potesse darci una possibilità di riuscita.

    Ed ora eccomi qui, con i miei pochi bagagli preparati con cura e il mio prezioso libro riposto nella grande sacca di cuoio bianco traforato. Ho impiegato alcune settimane a prepararmi, ho cercato di arricchire le mie conoscenze quanto più possibile. Probabilmente avrei avuto bisogno di mesi, ma il matrimonio è fissato per il 27 di alzamuro e non potevo attendere oltre. La scusa del viaggio di studi e ricerche a Irongate in occasione del mio compleanno è stata sufficiente per lasciarmi partire in pace, ma due mesi trascorrono in fretta e dovrò cercare di essere quanto mai rapida a portare il messaggio all'uomo che Corel mi ha descritto.
    Ma non mi lascerò sopraffare dalla paura, non lascerò che i Mallian, i “maestri della guerra”, perdano se stessi, portando nell'oblio ciò che fu e ci che ancora potrebbe essere.
  2. Samirah
    Una decina di minuti dopo Maestro Ethan ritorna agli alloggi di Daeveron.

    Maestro! Avete sentito? Hanno rapito LA DONNA! Daeveron pensa che sia stato Marik!
    Lo so Nate.. Nate che ***** ci fai con il completo da fante Stark?
    Ho perso la mia armatura alla giuostra e in quella di Vagonata Arryn ci ballo dentro...
    Intendevo perchè sei in armatura e con la spada in pugno.. e anche Lucas...e Daeveron...
    Nate e Lucas vengono con me Maestro! Non abbiamo più tempo. Dobbiamo trovare mia sorella e salvarla!
    Vengo anch'io! E' mia moglie!
    ZITTO UOMO! E RESTA NELL'ARMADIO!
    scusate...
    Non potete farlo Matrix sta arrivando, ci servono ulteriori prove e dettagli. E se la lettera non fosse stata scritta da LA DONNA ma falsificata?
    Conosco la scrittura di mia sorella!
    E io quella di mia moglie!
    ZITTOOOOOO
    doh..
    Andiamo!
    Caricaaaa!!
    Italia 1!
    Fermi! Dobbiamo aspettare il gran maestro! Lui saprà cosa fare! Marik è stato trovato?
    Ho mandato la mia serva Serafina ma non è più tornata...

    Toc Toc
    Chi è?
    Sono la serva Serafina. Marik non è stato trovato.
    Il tuo ruolo è finito serva Serafina, puoi scomparire ora.
    PUFF

    SLAM!

    Salute miei Ser.
    Gran Maestro Matrix! Finalmente! La minaccia è reale?
    Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci. Il mondo com'era alla fine del XX secolo. E che ora esiste solo in quanto parte di una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo fittizio, Ethan.
    Mezzora ad aspettare un'altro vecchio rincoglionito...andiamo bene!
    Rispetto per gli anziani Nate!
    Scusi Maestro.
    Ascoltatemi Ser Daeveron, e anche voi Ser Nate e voi Maestro Ethan e anche tu laggiù scudiero Lucas.
    E io?
    ZITTO UOMO!
    La DONNA non è l'unica persona scomparsa di recente.
    Chi altro è scomparso maestro Matrix?
    Il tenero Nate Stark!
    Per i sette dei! il ragazzo ha il mio stesso nome, ed è solo un bambino!
    Aaaaa slurp...(bavetta)
    Ethan datti un contegno!
    Scusi maestro Matrix come è successo?
    Non si sa, si sa solo che non si trova da nessuna parte.
    Nate Stark è lo scudioro di Beeeelor ecco perchè il principe era gonfio di bile come una cornamusa azteca.
    Già.
    Questo non cambia le cose, mi ci pulisco l'ano con i rossicci riccioli di Nate Stark, io devo salvare mia sorella!
    Cretino, non sai cosa significa questo rapimento?
    Cosa?
    L'uovo.
    La gallina ha fatto l'uovo.
    Cosa?
    Cosa?
    L'uovo!
    L'uovo!
    La gallina ha fatto l'uovo...
    SILENZIOOOOOOOOOOOOOOOOO
    Se Lord Umber dovesse venire a sapere che abbiamo smarrito il figlio del suo Lord cosa pensate che farebbe?
    Emh...BIRRA e TROIE?
    No! Si incazzerebbe e spaccherebbe tutto e poi se ne tornerebbe al Nord con tutti i suoi uomini del Nord rifiutando l'appoggio del Nord al Re che rimarrebbe quindi in mania di Blackfire e compagnia bella...
    Non ci avevo pensato, che si fa?
    Per prima cosa è fondamentale che nessuno qui faccia parola con nessuno della sparizione di Nate Stark.
    Sarà fatto.

    Nel frattempo alla barriera...

    Sti turni di guardia non finiscono mai...
    Già e dire che un tempo eravamo cavalieri..ah lo sai che hanno rapito Nate Stark?
    E chi é?
    Che ne sò, sarà uno Stark credo, comunque l'hanno rapito...
    E' un mondo ostile..

    Nuovamente in casa Daeveron.

    Stiamo perdendo tempo! Io dico di agire!
    Anche io! o quantomeno ordiniamo un otre di vino!
    E cosa vorreste fare miei Ser? dobbiamo capire prima cosa sta succedendo.
    Maestro Matrix sia Daeveron che il marito de LA DONNA confermano che la calligrafia è quella della DONNA. La lettera è autentica.
    Mio giovane e acerbo Ethan, vedo che perserveri nel brancolare cieco nel labirinto della tua ignoranza, non ti ho insegnato niente? Probabilmente la lettera l'ha scritta LA DONNA di suo pugno ma sotto la minaccia delle armi.
    Corbezzoli non ci avevo pensato!
    Ancora peggio, mia sorella è minacciata! Marik t'ammazzo lo giuro sui sette dei!
    Si calmi Ser Daeveron, credo che Marik sia solo una pedina. La DONNA è finita in un gioco più grande di lei, un gioco che temo coinvolga pure Nate Stark.
    Pensate che i rapimenti siano collegati?
    Potrebbe essere...
    Potrebbe essere? Gran Maestro Matrix! Siamo qui a brancolare nel buio come i bussolotti del lotto nel coso ovaloide dove fanno le estrazioni e tutto quello che lei ha da dire è potrebbe essere?
    ...
    ...
    ...
    Credetemi quando vi dico che abbiamo tempi molto duri e difficili davanti a noi, ma se vogliamo prepararci ad affrontarli, dobbiamo prima liberarci delle nostre paure. Io sto qui, adesso, davanti a voi, assolutamente tranquillo. Perché? Perché credo fermamente in qualcosa e voi no? No! Mi vedete qui, senza il minimo timore, perché mi ricordo, mi ricordo perché sono qui, non grazie al percorso che scorgo davanti a me, ma grazie al percorso che mi sono lasciato alle spalle. Mi ricordo che sono cento anni che combattiamo contro queste macchine. Mi ricordo anche che sono cento anni che mandano i loro eserciti a distruggerci. E dopo un secolo di guerra senza quartiere, mi ricordo la cosa più importante di tutte: che noi siamo ancora qui!
    ...
    ...
    MO ********** MATRIX VA LA' ! Nate, io vado a cercare Marik, sei con me o contro di me?
    Se non sei uno di noi, sei uno di loro.
    Lucas, imbavaglia sto vecchio rincoglionito! Certo che sono con te, che facciamo?
    Marik aveva due animali, un cane rognoso e un aquila.
    La stessa che ha quasi cavato un occhio al maestro?
    Bingo! Tu vai al canile a vedere se trovi il pincher, forse sà fiutare il suo padrone.
    E tu?
    Boh, non saprei dove cercare l'aquila...
    Forse nel parco degli dei miei Ser, permettetemi di unirmi a voi nella cerca di mia moglie!
    ZITTO CRETINO! NELL'ARMADIO!
    subitooooo
    Però il cretino ha detto na cosa giusta mi sa.
    Già vai al canile io andrò al parco degli dei ma prima ho da fare una cosa.
    Cosa?
    Ho speso dei punti in influenza segreta, il Dungeon Master mi ha fornito un alleato potentissimo che contatto mettendo un pezzo di carta dietro una trave in una corridoio della fortezza rossa.
    Fico!

    E così nella stanza restano solo i due anziani maestri e Ser Mark.

    Patetica ******a e dannata gioventù!
    Testosterone e vincere l'iniziativa questo è tutto quello a cui sanno pensare sti imbecilli!
    Che facciamo ora Maestro Matrix?
    Bah, Marik prima o poi verrà trovato, ho diramato un ordine alla guardia cittadina: passare a fil di spada ogni sfregiato che provi a lasciare la città.
    Un pò eccessivo come ordine non vi pare?
    Le guardie sono png mediocri, non capiscono i comandi complessi, era il modo migliore per andare sul sicuro.
    Capisco e adesso?
    Basta aspettare ma più che stare a rigirarsi i pollici seguiamo Nate Rivers, ti dico sempre che non lo devi lasciare mai da solo eppure anche stavolta tu sei qui e lui chissà dove...
    E io che faccio?
    ZITTO E RESTA NELL'ARMADIO!
    scusate...

    Tre piani più sotto Daeveron Martell verga celermente un messaggio su una pezzuola:

    "20 punti di influenza segreta ben spesi, aiutatemi voi, dovè mia sorella?"

    alchè ripiega la pezzuola e la incastra in una fessura di una trave.

    Non mi resta che attendere.

    ...

    ...

    ...

    ...

    ...

    Pop (sputa una palla dalla bocca)
    Ser Secchiomatto! Siete voi il mio alleato segreto! Con voi non posso fallire! Aiutatemi a trovare mia sorella!
    Pop (sputa un foglietto dalla bocca e se ne va)
    Vediamo cosa dice questo foglio...

    "La crudele arte del Dungeon Master, cap. IX paragrafo 7, pag. 321"

    Grazie Ser Secchiomatto! Alla bibblioteca!

    Cerco un libro serva!
    Quale?
    La crudele arte del Dungeon Master
    Ultimo scaffale, penultimo libro in basso a destra
    Bene!

    Eccolo... capitolo nove "illudere i giocatori" paragrafo sette "alleati fasulli"...

    Uno dei più beffardi e crudeli espedienti a cui un Dungeon Master possa ricorrere è quello dell'alleato fasullo. L'ignaro giocatore viene abbindolato e convinto a spendere punti che potrebbe altresi spendere in vantaggi tangibili per qualcosa che suoni allo stesso tempo vago e astratto ma anche grottescamente potente. In questo modo l'ingordo giocatore, accecato dalla promessa di potere, non notera la beffa intrinseca nell'artifizio e vi ci si tufferà dentro con ratto balzo. Il giocatore crederà quindi di poter sempre fare affidamento sul misterioso alleato che dovrà essere contattato in maniera piuttosto originale. Ci sarà da sganasciarsi letteralmente dalla risate quando verrà il momento di ricorrere all'alleato fasullo. Il giocatore, ghermito dalla morsa della disperazione, si precipiterà a fare quello che gli è stato detto di fare per ricevere l'aiuto e in questo frangente compirà anche la più stupida e insensata delle azioni come per esempio scrivere un messaggio su una pezzuola e nasconderlo nella fessura fra una trave e il muro. Alla fine, quando il malcapitato personaggio realizzerà che non esiste aiuto da parte di chicchessia e che i punti da lui spesi sono stati gettati ai porci, le sue urla di disperazione saranno nettare per le golose orecchie del Dungeon Master, sembre preso a compiacersi dei lamenti delle sue malcapitate vittime.

    NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!
    NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!
    CHE LO SCONOSCIUTO VI PORTI TUTTI NEI SETTE INFERI! AL PARCO DEGLI DEI!

    Anf..anf.. a noi due acquilotto dei miei stivali dove sei!
    Eeee Eeee (onomatopeico verso dell'aquila)
    Vieni giù vigliacca! Dovè il tuo padrone!
    Mamma! Mamma! Quel signore sta parlando a un'aquila!
    Sì Luigino, quel signore si chiama matto, ora andiamo via Luigino.

    Ad un tratto l'aquila spicca il volo, carica il nostro povero Daeveron ma invece di lacerargli il viso si poggia sul suo braccio.
    Peccato che questa azione oltrepassi di circa ventisei punti lo shock value di Daeveron che crolla a terra schiacciato dal peso dell'aquila.
    Pietà...
    E subito l'aquila si alza.
    Daeveron si rimette in piedi e l'aquila svolazza via, poi si volta e lancia a Daeveron il suo richiamo Eeee Eeee.
    Forse vuole che io la segua? Meglio chiamare gli altri.

    Nel frattempo in una fetida stamberga nei bassifondi di Approdo del Re un bracconiere si risveglia.

    Ahia...
    IL CINGHIALE? Smilzo? Bo-frost? Dove siete?

    Accortosi di essere solo e di essere stato fregato con il trucco più vecchio del mondo il nostro Marik realizza che probabilmente se lo hanno messo k.o un motivo c'era e decide quindi di fare l'unica cosa possibile:

    Presto! Alla Bat-Fortezza Rossa!

    Peccato che Marik sia un pg e che quindi invece di venire teletrasportato con un puff debba farsela a piedi...

    Intanto al canile della Fortezza Rossa

    Ehi ragazzo, cè mica un pincher qui?
    C'è quello dell'uomo del nord, ultimo box a destra!
    Grazie
    BAU BAU BAU BAU BAU
    Eccoti! Dovè il tuo padrone?
    BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU
    Parla dannato!
    BAU BAU BAU BAU BAU
    Emh, Nate, i cani non parlano!
    Già, che facciamo Lucas?
    Boh...
    BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU
    BAU BAU BAU BAU BAU
    Nate eccoti!
    Maestro Ethan! Gran Maestro MAtrix! il cane di Marik che facciamo?
    Facciamogli annusare il letto di Marik lo riconoscerà!
    BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU
    Questo cane è troppo molesto, io non lo seguo manco se lo trova
    BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU
    BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU
    Ahhhh le mie povere orecchie, picchiamolo con un bastone
    BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU BAU
    BAU BAU BAU BAU BAU KAI KAI KAI....KAI...
    Per i sette, pareva un altoparlante...
    Già..
    Nate! Lucas! Maestro Ethan! Gran Maestro Matrix! Anf..Anf..
    Daeveron che succede? Il tuo alleato segreto ha portato notizie?
    ...
    ...
    lasciamo stare va... Ma ho trovato l'aquila al parco degli dei, è strano sembra che voglia essere seguita, sono sicuro che stia cercando di dirmi qualcosa ma non capisco cosa.
    Tutti al parco degli Dei!
    Yee-Haa!

    Nel mentre nelle stanze di Lady Gael

    SBAM!

    DONNA! mi hanno beccato! I due che stanno con Erminio Ottone, la camionetta e lo smilzo!
    la DONNA non si vede da più di un giorno ormai...
    E tu chi sei?
    DONNINA, la serva della DONNA
    Ah... devo avvisare qualcuno ma chi... Daeveron, è suo fratello!

    E così un trafelato Marik fa la sua irruzione negli ormai deserti alloggi di Daeveron Martell.

    Daeveron! Sono Marik! E' successa una cosa gravissima! Temo che vostra sorella sia in pericolo!
    ...
    ...
    ehi non c'è nessuno nemmeno qui... ma dove sono tutti!
    ...
    ...
    hai detto Marik?
    ehi! chi ha parlato?
    Marik il bracconiere?
    Questa voce ovattata...giunge dall'armadio... sì sono Marik il bracconiere ma voi chi siete e che ci fate chiuso in un armadio?
    ...
    ...

    Fuori dalla fortezza rossa un passante, forse Jeff Turner l'allenatore della Muppet urla "SEI UN LEONE IN GABBIA MARK!" e se ne va... ma ormai è troppo tardi.

    CRACK
    Ehi signore avete rotto l'armadio state attento...
    E così tu sei Marik... bene...
    Ah ma siete IL MARITO ecco chi siete
    ZITTO! IO SONO SER MARQ DAYNE! NON SONO IL MARITO CAPITO?
    Ok...calma... perchè siete in armatura completa...e perchè avete la spada in mano?
    DOVE' MIA MOGLIE?
    CHI OSA USARE IL MAIUSCOLO, IO SONO IL REEEEEEE
    NON ORA! MAESTA'! CAPITO?
    Emh..mi scusi Ser Marq Dayne quando ha finito col maiuscolo mi avverta pure...
    ALLORA PICCOLO CROCCANTE COACERVO DI MOCCIO RAPPRESO, COSA HAI FATTO A MIA MOGLIE?
    Io? Niente, stai calmo amico o mi tocca farti male
    PROVACI
    Ok, mi dispiace Mark come png mi stavi pure simpatico, peccato che si sia giunti a questo tira pure l'iniziativa.

    Due minuti dopo

    Pietà! Ser Marq vi prego! Non uccidetemi!
    Sciaff!
    Ahia..
    DOVE' MIA MOGLIE?
    Vi giuro che non so dovè
    CANE! thud!
    Aaaaaaaaa bastaaaaaa non so dove sia ve lo giuro...
    BALLE pow! stong!
    Uèèèè Uèèèèè così mi spaccate un braAAAHAAAAA
    DOVE STA MIA MOGLIE?
    Ve l'ho già detto mille volte non lo sooOOOOOoOoooo Scrckc (rumore di cartilagini infrante)
    *********!

    Lasciamo quindi il nostro sfortunato bracconiere alle amorevoli cure del MARITO della DONNA per tornare al parco degli dei dove un gran galà di personaggi illustri sta disperatamente cercando di comunicare con un aquila.

    Eeee Eeee
    Quell'animale è figlio del demonio, a me mi mette a disagio...
    Si calmi maestro Ethan è solo un uccello.
    Daeveron ha ragione maestro, la difendo io, stia dietro me e Lucas
    Devi lasciarti tutto dietro, Ethan. Paura, dubbio, scetticismo. Sgombra la tua mente.
    Maestro Matrix non è il momento...
    Oh si già, proviamo a chiamare l'aquila! Ehi! Qua!

    E l'aquila spicca nuovamente il volo provocando un cedimento nervoso al povero Maestro Ethan il cui passato con l'aquila è tutto fuorchè roseo...

    AAaaaaaAAaaAAAAAaaaaaa Pietà! Non fatemi strappare le viscere da quel mostro vi pregooooooo io non volevo farle del male... le stavo solo mettendo il talco..e non sapevo che avesse sette anni...confesso tutto... vi prego salvatemi...aaaaaAAaaaAAa prot splorch psssssshh ihihih ahhah frr frr...

    Maestro non è niente, mi è solo planata sulla spalla.
    Ma tu non hai shock value -3 ?
    Già...AAaaaaaa levatemi questo mostro dal braccio...soffoco...è troppo pesante...

    Emh Ser Nate..
    Dimmi amico Lucas.
    Sento dei rumori, qualcuno si sta avvicinando al parco degli dei
    Chi mai sarà!

    ...

    ...

    ...

    STRISCIA DERELITTO!
    Mi fa male la rotulaaaaaaaa
    GIURA! GIURA CANE! GIURA SUI TUOI STESSI DEI CHE NON SAI DOVE' MIA MOGLIE!
    lo giurooooo lasciami andareeee aiutooo pietà!!!! qualcuno mi aiuti TOK AAAaaaaa
    TI FRACASSO LA FACCIA SU STO ALBERO DIGA SE NON MI DICI DOVE' GAEL!
    Aaaaa mi spacchi il nasooo TOK Aaaaa Non lo so dovè! Te lo giuroooo
    GIURALO SUI TUOI PATETICI DEI DEL NORD FECCIA DI FOGNA!

    Ehi MARITO DELLA DONNA!
    SONO SER MARQ!
    Ser Mark, che roba è quella carcassa di uri sanguinolenta che vi trascinate dietro?
    Ai..ta..mi..gne..it..
    Marik?

    MARIK? DOVE? HAI RAPITO MIA SORELLAAAAAAAAA MUORI!!!!!

    E così Daeveron sguaina la spada e si lancia contro il tumefatto Marik mentre il MARITO continua a menarlo come un cane. Quando ecco che l'aquila balza in difesa del suo padrone e ghermisce Daeveron al braccio della spada.

    Aaaaaaaaaa il mio braccio!
    Aaaaaaa basta botte!
    Aaaaaaaaaaaaa dovè mia moglie???
    Aaaaaa che casino!
    Aaaaaaaaaa mi son cacato addosso...

    AAAAAAAAAVETE ROTTO ER *****!
    ...
    ...
    ...
    Gran Maestro Matrix... che modi...

    Eh! Quando ci vuole ci vuole! Ma guardatevi: 4 PG e 1 PNG di alto livello che stanno li a berciare e a dare spettacolo come se fossero cinque popolani di primo livello a fare una rissa in taverna! Ve ne rendete conto?
    Tu Marik sei talmente malridotto che mi pari un sacco di frattaglie ti sembra il modo di presentarsi durante una scena madre della storia?
    Veramente mi hanno ridotto così...
    Silenzio! Tu Nate... Nate... Nate... ti ho messo un maestro dietro al **** per farti diventare una persona decente e tutto quello che fai è portare fiaschette di vino e umorismo di bassa lega ovunque vai, assieme al tuo scudiero storpio!
    Beh ecco...
    Daeveron Martell, pio e infame, un avido arrampicatore sociale che maschera la sua partecipazione al gioco del trono dietro un candido uomo di fede...vestito in armatura e con la spada in mano! Ti sembra che la cosa vada bene eh Daeveron?
    Io volevo solo...
    Volevo solo un *****! E tu Maestro Ethan! Tu che per anzianità, saggezza e studi dovresti ergerti come un faro nella notte per guidare questi giovani debosciati nel loro cammino sei diventato un vecchio pisciasotto affamato di appetiti contronatura! Vergognati!
    Eee..aa...psssssshhhhh...
    Ecco... come volevasi dimostrare! E tu! Tu! Ser Marq Dayne! E' dall'inizio della storia che sei IL MARITO de LA DONNA cosa sono sti scatti di vita eh? Cosa ti sei messo in testa? Sei stato dodici sessioni in un armadio e ora esci e fai l'eroe? Stiamo scherzando? Basta con sta storia di Marq, basta col maiuscolo basta con tutto intesi?
    Intesi mi scusi...
    Bene. Ora veniamo al dunque: se Marik fosse in qualche modo coinvolto in questa storia non sarebbe certo così fesso da tornare qui quindi ora ci trasferiamo tutti in un posto sicuro come l'alloggio del maestro Ethan e lì Marik ci racconterà cosa è successo. Ma prima io e Ethan dobbiamo passare nel mio studio a prendere dei documenti di vitale importanza per cui voi intanto andate e prestate le prime cure a Marik che non mi pare avere una bella cera. Chiaro?


    segue...


  3. Samirah
    E' notte ad Approdo del Re.
    La prima edizione del torneo dei quarti di sega è giunto al suo macabro epilogo. Le fredde corazze di ferro hanno lasciato il posto a pigiamini dai motivi infantili e dai colori sgargianti, le lance che non si sono spezzate (ovvero solo quelle per cui il dado lo tiravo io) sono state rimesse nell'armeria e l'adrenalica sete di combattimento si è tramutata nel desiderio di un candido riposo al quale tutti pagano dazio.

    Daeveron Martell, avvolto nel suo pigiamino di spokkia e oro massiccio dorme sognandosi un grande cavaliere, forte, possente, caparbio e determinato, di quelli che vincono le giuostre e che piacciono alle donne belle come Bella Figheira... è bello vedere come la gente riesca a illudersi così facilmente nei sogni.

    Marik, circondato dalla sua aquila e il suo rognoso pincher, continua a sognare di un lupo molesto che viene fatto a pezzi dagli zoccoli il ghisa di un cavallo gigante... e tutti noi sappiamo quanto sia pericoloso un bracconiere sognante.

    Nate Rivers, abbracciato a quel che resta della sua borsa di dragoni, dorme il sonno degli ubriachi, l'unico che abbia mai conosciuto, e pertanto è troppo impegnato ad essere sbronzo per sognare.

    Lucas, il suo fedele scudiero, dorme nell'abitacolo limitrofo, sognando un mondo di uomini primi di entrambe le braccia dove lui con il suo braccio sinistro è il re.

    La DONNA, sepolta sotto grandi coperte nel suo gelido talamo nuziale sogna un BloodRaven in salute, forte, vigoroso, fiero, ERETTO... e per rispetto ad un uomo che sta male non scenderemo oltre nei dettagli.

    Mark Twain Dayne, marito della DONNA, dorme chiuso nell'armadio sognando cose la cui esistenza è talmente indubbia che lui stesso stenta a crederci: un matrimonio felice.

    Bella Figheira, addormentata al capezzale di BloodRaven, sogna cose talmente immorali e laide che nemmeno io me la sento di scrivere.

    Gran Maestro Matrix, nelle tenebre del suo antro oscuro, sogna di essere l'eletto, di difendere Zion e di sconfiggere l'agente Smith.

    Maestro Ethan, fra un rigurgito di bava e un cedimento di sfintere dorme il sonno agitato di chi è da troppo tempo a questo mondo. E nei suoi sogni egli è un entità eterea, che domina i sogni degli uomini da dentro una intangibile torre posta nell'iperuranio platonico e dalla cui sommità riesce a scorgere i sogni de LA DONNA e di Bella Figheira, in risposta dei quali puntualmente ribadisce il suo dotto parere sugli usi e costumi di siffatte creature: *******!

    Nate Stark dorme il sonno dell'infante, sognando un lupo altro tre piani che fagocita cavalli come se fossero fonzies...peccato che nessuno si sia preso la briga di dirgli che sono le visioni del bracconiere quelle che ci prendono alla fine e non le sue.

    Il Re dorme il sonno del Re. Non ci è dato sapere cosa sogni ma se sogna sicuramente lo fa in maiuscolo.

    Maikar e BloodRaven dormono il sonno dei moribondi e sognano un mondo dove i png di un certo livello non vengono colpiti e storpiati senza motivo apperente e non per mere esigenze di copione.

    Infine Tyrek Lannister dorme l'eterno, freddo sonno dei morti e conta le margherite dalla parte dello stelo anzichè sognare... vogliamo ricordarlo così, come il giovane di belle pietanze che fu...

    Una sola persona è padrona incontrastata della notte di Approdo del Re: Lord Umber.
    Ma poichè quello che sta facendo in questo momento il buon gigante ubriaco è riassumibile in due semplici parole facilmente intuibili dal lettore possiamo spostare il nostro sguardo altrove poichè quando i pezzi grossi dormono è l'ora dei PNG insulsi.

    Siamo quandi a Vecchia Città, nella deserta via dei sindacati...

    Siete sicuro che sia da queste parti quello che stiamo cercando Ser B?
    Certo Ser A non disperate! Il Tar dei PNG è sicuramente in zona, presto avremo la giustizia che meritiamo!
    Eccolo là! Quella porta il frassino: Tar dei PNG, aperto 24 ore su 24, Entriamo presto!

    Salve
    Salve
    Cosa desiderate?
    Vogliamo fare ricorso
    Contro chi?
    Il Dungeon Master
    Come prego?
    Il Dungeon Master
    Siete proprio sicuri?
    Corbezzoli se siam sicuri!
    Motivo?
    Siamo stati eliminati arbitrariamente senza l'ausilio dei dadi durante la grande mischia perchè il Master aveva troppi png da gestire.
    Capisco e quindi cosa chiedete?
    Di rifare la grande mischia! Un trattamento più umano, meno ore settimanali e un salario più alto!
    Un secondo solo che faccio una telefonata al presidente del Tar

    Salve santità... si... lo so che è notte mi scusi ma qui ci sono un tale Ser A e un tale Ser B che... si proprio quelli, vedo che se ne ricorda... come? beh... vogliono rifare la grande mischia e si lamentano e... davvero? beh è estramamente magnanimo da parte vostra altezza... certo certo... non mancherò... ossequi e buone festività.

    Siete molto fortunati
    Quindi si rifà la grande mischia! Lo dicevo io Ser B, Viva il Tar!
    No. Semplicemente non verrete cancellati dalla lista dei png.
    Come scusi?
    Sopravviverete.
    Mah... il presidente...
    E' il Dungeon Master, qualsiasi cosa non sia un pg è automaticamente un png e pertanto voi, io e persino il nostro amato Re siamo tutti nelle mani dell'uomo che avete cercato goffamente di infamare venendo qua.
    Beh... ecco...noi...
    Pertanto nella sua infinità bontà il Dungeon Master perdona la vostra scelleratezza, vi risparmia la vita e vi permette di continuare a esistere nella lista dei png come Guardiani della Notte alla Barriera.
    Giammai! Io sono Ser A, lord di un luogo a caso! Non finirò i miei giorni in mezzo a quella feccia di corvi neri!
    Shhh Ser A ascolta, ci hanno detto di andare alla Barriera ma mica dobbiamo andarci, diciamo di si a questo patetico png impiegato statale poi da qui alla Barriera il viaggio è lungo ne succedono di cose, perderanno le nostre tracce e andremo a cercar fortuna da un'altra parte!
    Eccellente mossa Ser B!
    Mi spiace signori ma non state tenendo conto di una cosa.
    Cosa?
    I viaggi in questo mondo li fanno solo i PG. I PNG quando fanno qualcosa lo fanno perchè è il Master che vuole quindi non incontrano mai mostri erranti, non mangiano, non espletano esigenze fisiologiche e soprattutto si muovono istantaneamente da un luogo all'altro a seconda delle necessità della storia.
    Cioè... lei sta dicendo che... PUFF!
    Ser A! Nooooooooooooooooooooo PUFF!
    Arrivederci, e grazie di essere stati al Tar dei Png. Avanti il prossimo prego.

    Torniamo quindi alla nostra fetida Approdo del Re dove il sole si è levato alto nel cielo e la gente ha ripreso la normale routine quotidiana: i cavalieri si allenano, i nobili si pugnalano alle spalle e il popolino patisce la fame.
    Ma c'è un uomo palesemente estraneo a questo contesto.
    Lui non è un valente uomo d'arme che si cimenta nel mestiere delle armi.
    Lui non è un infido nobile che gioca la sua partita al gioco del trono.
    Lui non è un onesto e umile coltivatore dei frutti della terra.
    Lui è Marik il bracconiere e pertanto non ha una fava da fare.

    Accortosi di aver finito tutta l'erba del parco degli Dei e di aver concluso conseguentemente le visioni, il nostro briccone preferito decide di avventurarsi per i bassifondi per far manbassa di cartine quando ecco che si imbatte in una vecchia conoscenza.

    I guai 'da caddara i sapi a cucchjaiara chi 'mmiscita
    Eh? IL CINGHIALE sei te?
    Certo che sono io offrimi da bere
    Ma che vuoi da me?
    Ci ho un lavoro da proporti.
    Mi spiace amico IL CINGHIALE ma tu non hai nulla che possa interessarmi
    Quandu u culu ntrona a persona si senti bbona
    Eh si amico mio, tu sei un ex bracconiere pezzente che fa la fame io ora sono l'oracolo degli antichi dei e sono lo scudiero nullafacente di un nobilotto spocchioso e sono amico di un maestro e giro con la gente che conta e vado a prendere l'aperitivo nella Approdo del Re da bere e non nelle bettolacce fetide e schifose dove stavo quando facevo il bracconiere
    con te e quella manica di lerci manigoldi negli anni che furono!
    Ma guardati, non hai vinto il tiro con l'arco, devi 3 cervi a mezza città, tuo cugino Yoseph gira per i vicoli con un mazza in polietilene espanso urlando "se lo prendo gli intossico il Natale", ci hai uno sfregio che ti tiene mezza faccia, puzzi di mercurio cromo, ti hanno accoltellato al malleolo, i tuoi amici ti snobbano perchè sei povero, nessuno crede alle tue visioni e come compagno animale hai un'aquila cavaocchi e un pincher nano! sei sicuro di non aver bisogno del mio lavoro? è un lavoro bbono veh!
    Dai sentiamo la proposta allora.
    U lignu stortu sulu u focu u ddirizza!
    A volte proprio non ti capisco amico IL CINGHIALE
    Ho detto te lo spiego mentre giochiamo a scarabeo.
    Ah ok.
    ...
    ...
    Allora caro IL CINGHIALE, cosa dobbiamo fare?
    Dobbiamo tenere al sicuro una persona.
    Perchè hai composto la parola "rapimento"?
    Così, senza motivo, pensi forse ci sia un motivo?
    No assolutamente, e chi dobbiamo tenere al sicuro?
    Nessuno di importante.
    Perchè hai composto la parola "nobile"?
    Volevo fare mobile ma non avevo la emme.
    Ah ok, e da chi dobbiamo tenerlo al sicuro questo nessuno di importante?
    Manigoldi.
    Wow hai fatto una parola doppia "guardia cittadina" sei un asso a sto gioco il CINGHIALE!
    Sì, quasi quanto al tiro con l'arco lo so.
    Ma per quanto tempo lo dobbiamo proteggere?
    Fino a quando ce ne sarà bisogno.
    Perchè hai scritto la parola "riscatto"?
    Avevo quelle lettere.. era l'unica...
    Ah ok. Ma quanto ci pagano?
    Vidi mojiu e zappi fundu
    Certe volte ho come l'impressione di perdere dei brandelli di conversazione con te...
    E' il lavoro della vita! Ci copriranno di dragoni d'oro! Fidati, stacci anche tu! Io con la mia parte ho già deciso che apro un bar sulla spiaggia in Valle d'Aosta e mi sistemo.
    Ci sto!
    Seguimi, ti porto dal capo.

    E così Marik, che non si sa se stia temporeggiando bevendo spuma o se sia già pronto a tuffarsi a capifotto in questa impresa losca, segue IL CINGHIALE per i bassifondi fino a giungere ad un fatiscente cabinotto. Una volta dentro l'edificio si presenta come un monostanza contenente solamente un tavolino e due sedie. Su una sedia è seduto un tizio la cui mole è simile a quella di una camionetta dei surgelati bo-frost e che è armato come la germania nel 39. Appena entrati emerge dalle ombre un altro individuo, alto, magro, smunto e smilzo che si colloca proprio davanti alla porta. A questo punto IL CINGHIALE che di solito trasuda arroganza e pienezza di se al cospetto della camionetta bo-frost regredisce allo stadio di larva umana e si raggomitola in un angolo a giocare con i regoli.

    Siediti Marik.
    Conosci il mio nome?
    Conosco il nome di tutti quelli che hanno provato a seguirmi e anche il nome di tutti quelli a cui ho tirato una coltellata nell'interno coscia ed il tuo nome caro mio compare in entrambe le liste.
    Interessante, ma io non conosco te.
    E' la vita Marik, c'è chi sa e chi non sa. Io sa.
    Non conosco nemmeno lo smilzo.
    Lui è lo smilzo.
    Piacere lo smilzo.
    Piacere.
    Ora che ci siamo conosciuti tutti Marik, perchè mi seguivi?
    Non posso dirlo.
    Per chi lavori?
    Non posso dirlo.
    Capisco, scusami ma ultimamente soffro di male alle anche e non riesco a portare troppo tempo il mio spadone a sette mani appeso alla cintura, ti dispiace se lo estraggo e lo poggio sul tavolo come se fosse una velata minaccia?
    Fai pure.
    Grazie così va meglio ora direi di ricominciare da capo Marik. Per chi lavori?
    Non posso dirlo.
    Sei consapevole che sei ripartito con il piede sbagliato vero?
    Non posso dirlo.
    Marik mi prendi per il culo?
    No è che se non te lo dico mi ammazzi ma se te lo dico mi ammazza lei cioè lui lui!
    Umh.. come risposta ci può stare, questa te la concedo. QUESTA. Che lavoro ti ha affidato questa persona che non puoi rivelare?
    Non posso dirlo.
    Capisco, come me li commenti novantacinque gradi in intimidire?
    Arriva uno che conosco e mi dice fammi un favore e io gli dico non ti voglio fare nessun favore ma poi lui mi dice ti prego e io dico no e lui si e lei no e lui boh e alla dico vaaaa bene cosa devo fare e mi dicono che devo pedinare Erminio Ottone e io pedino Erminio Ottone che va sempre nei bordelli e allora dico come è monotono sempre nei bordelli ma poi noto che dai bordelli dopo Erminio Ottone uscite sempre tu e il tuo amico smilzo allora un giorno per pura curiosità dico proviamo a seguire la camionetta dei surgelati, con rispetto parlando, e lo smilzo e poi volto l'angolo e tu mi dici corri o muori e io corro ma poi per poco non muoio e comunque io non volevo, mi hanno costretto, è una cospirazione, una congiura di palazzo, è un equivoco sono una vittima innocente di questa società la prego non mi facci del male...
    Questa risposta mi soddisfa di più, molto bene Marik. Ora devi sapere che la nostra offerta di lavoro prevede che tu non abbia altri padroni all'infuori di noi.
    Ho possibilità di scelta?
    No.
    Accetto.
    Eccellente. Come IL CINGHIALE ti avrà detto dovrete proteggere una persona tenendola diciamo fuori dalla vista. Leggo qui sul tuo curriculum che hai fatto il bracconiere per anni nella foresta del re.
    Ero il migliore modestamente.
    Ottimo, pensi che sareste capaci di tenere questa persona nella foresta per un pò senza farvi localizzare?
    Un pò quanto?
    Quanto basta.
    Penso di si.
    Eccellente. Allora facciamo così tu resta qui con IL CINGHIALE e il mio amico lo smilzo mentre io vado a procurarmi la materia prima per questa storia.
    Una mappa della foresta del re?
    No.
    Cavalli?
    No.
    Viveri?
    No.
    Armi?
    Il rapito cretino!
    Ah ok.
    Un ultima cosa Marik, sai che rumore fa il cranio di un bracconiere quando viene colpito alla spalle da un pesante oggetto contundente?
    THUD?
    Bravo.
    Perchè me lo hai chies...THUD...
    U monacu chi fujia sapia i ***** soi!
    Già Già...

    Lasciamo quindi il povero Marik svenuto e in balia dei suoi aguzzini per tornare all'interno della più sicura Fortezza Rozza.

    segue...


  4. Samirah
    Daeveron Martell si sta rimettendo dalle brutta caduta incassata alla giuostra stando sdraiato nel letto a fantasticare su Bella Figheira quando ad un tratto la porta fa slam.

    Il guercio entra di colpo con una novità!
    Non sono guercio Ser!
    Per l'appunto, chi ***** sei?
    Ser Mark!
    Eh?
    Ser Mark Twain Dayne!
    Eh?
    Il Marito de LA DONNA!
    LA DONNA?
    tua sorella!
    Che fai offendi?
    Aspetta, mo ti spiego.

    Mark apre l'armadio di Daeveron e ci si chiude dentro.

    Mi riconoscete così Ser Daeveron!
    Ser Mark! Diamine! Potevate dirlo prima! Che ci fate nel mio armadio?
    Abitudine...
    Lo so, voglio dire: perchè non siete nel vostro armadio?
    C'ero, poi mi ha aperto la donna delle pulizie!
    Capisco e mia sorella? dovè?
    E' per questo che sono qui!
    Non mi starete dicendo che è successo qualcosa?
    E' dalla fine del torneo che vostra sorella, mia moglie non si trova. All'inizio non ci ho fatto molto caso, Lady Gael a volte sta via per giorni e giorni e mi lascia chiuso nell'armadio e comunque non mi dice mai dove va ma solo ZITTO MARITO per cui pensavo fosse tutto normale. Poi però quando la donna delle pulizie mi ha liberato ho trovato sotto il mio cuscino questa lettera...
    Fa leggere...
    Ecco.

    "ZITTO MARITO! Se stai leggendo questa lettera vuol dire che probabilmente mi è successo qualcosa. Stavo indagando su una cosa che non ti posso dire perchè è super segreta comunque le mie indagini sono a punto di svolta, Marik mi ha detto di aver trovato un contatto che mi può essere utile e con il quale ho un appuntamento alla locanda dell'abbecedario impanato. Se tu stai leggendo vuol dire che il contatto non era un contatto ma un png cattivo e che Marik è in realtà un balordo ergastolano privo di scrupoli che mi ha svenduto al miglior offerente! Aiutami MARITO. ZITTO ma aiutami ti prego... so che a volte sono parsa dura con te, fredda, assente, distante, quasi ostile, so che non usciamo mai e non andiamo mai a cena o a un cinema e so anche che non facciamo mai le cose che dovrebbero fare le mogli e i mariti e poi si beh lo so che ti tengo spesso cioè sempre chiuso nell'armadio ma in realtà io tutto questo lo faccio per te perchè anche se non ho mai avuto il coraggio di dirtelo io ti... OH ******* A STE *********! ESCI DA QUEL ***** DI ARMADIO, MUOVI LE TUE ******E CHIAPPE E SALVAMI MARITO! MA SALVAMI STANDO ZITTO PER TUTTI I SETTE DEI! E IN FRETTA!

    LA DONNA

    P.S.: essendo questa lettera super segreta non farla vedere a nessuno. E non chiedere aiuto a nessuno. E non parlarne con nessuno. E non accettare caramelle dallo Sconosciuto. E' di vitale importanza capito?

    P.P.S: an vedi BloodRaven quanto sei figo. Mi ti farei. t.v.t.t.t.t.t.t.b.

    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!
    SORELLA!!!! CHI HA OSATO! IO SONO UN MARTELL! UN MARTELL! NESSUNO PUO' FARE UNA COSA DEL GENERE A ME E AL MIO CASATO! UCCIDERO' MARIK IN SINGOLAR TENZONE E GLI STACCHERO' LA TESTA E GLI CACHERO' NEL CRANIO E SICURAMENTE C'E' DI MEZZO PURE CLEO BARATHEON! CANI MALEDETTI! VILI! TRADITORI! A ME LA MIA SPADA! A ME!
    Si calmi Ser Daeveron!
    ZITTO!
    Ma io...
    ZITTO HO DETTO ZITTO! Calma, ci vuole raziocinio, Gael ha detto di non dirlo a nessuno quindi sarà proprio questo che faremo.

    Nel frattempo alla barriera...

    Due guardie stanno congelando durante il loro turno di guardia, sole e sperdute in cima all'ultimo confine del mondo.

    Sai che hanno rapito LA DONNA?
    e chi è?
    Boh ma mi han detto che l'hanno rapita..
    Ah...

    Nuovamente ad Approdo del Re

    Basta! Vado a parlare con il Maestro Ethan! Lui saprà come procedere! Non abbiamo tempo da perdere! Ci serve un piano e in fretta!
    Tu Ser Mark! Esci dall'armadio e vai a cercare Marik, gli faremo sputare fuori a sangue dove si nascondono i rapitori di mia sorella! E tu Serva Serafina prepara la mia armatura e le mie armi e tutto il resto! Subito! Muoversi Muoversi Muoversi!!!
    ...
    ...
    ...
    Serva Serafina?
    ..si?
    E se ci andate voi a cercare Marik e io preparo la roba... mi sento nudo a girare senza armadio...
    ok...

    Accecato dall'ira Daeveron si appresta a fare irruzione negli alloggi del maestro Ethan

    Oh che pelle morbida che hai...
    ho paura...
    Non devi aver paura, io sono il vecchio maestro buono e sono qui per aiutarti...
    davvero...
    Certo, ora togliti le brache piccolino

    SLAM!

    Aaark Egh... PROCH...il mio sfintere..
    Maestro Ethan! Cosa stavate facendo con qui pupazzetti di pezza a forma di vecchio e di bambino????
    Niente.. niente.. nobile Daeveron...nobile...già...voi siete molto ricco vero Daeveron
    Certo.
    E non vi è limite alcuno in questo mondo alle cose che il conio non possa comprare...
    Emh..non capisco dove state andando a parare..
    Voi siete mio amico vero Ser?
    Certo.
    Voi mi regalereste un bambino se io ve lo chiedessi vero?
    Senti vecchio schifoso non sono qui per parlare di ste cose immorali sono qui perchè MIA SORELLA E' STATA RAPITA!
    FOLLE! Non lo sai che le mura della fortezza rossa hanno orecchie ginocchi anche nei muri! Non urlare! Fammi gettare una dozzina di ratti nell'uccelliera!
    CRAAAA CRAAAA CRAAAAA
    Allora, che prove hai? come è accaduto? parla! parla!
    Guardi questa lettera!
    ...
    ...
    Umh... interessante..
    Interessante? Mia sorella è stata rapita! Marik è un balordo ergastolano privo di scrupoli! E tutto quello che riuscite a dire è interessante? Dobbiamo smembrare Marik e liberare mia sorella!
    Che Marik fosse un balordo privo di scrupoli non mi pare una novità Daeveron ma prima di muovere accuse dobbiamo avere prove e certezze
    Certezze un paio di balle mia sorella è in mano a una banda di cospiratori e assassini non c'è un istante da perdere! Maestro! Cosa devo fare?
    Tu sapevi che tua sorella fosse solita giocare a questi giochi pericolosi?
    Sapevo che bazzicava in giri un pò lordi ma pensavo fossero giri di altro genere...
    Commercio di bambini?
    Cheddite! Maestro!
    Peccato... Quindi non sapete su chi o cosa stava indagando?
    No..Maestro la prego, mi dica cosa fare!
    ...
    ...
    Non possiamo muoverci a caso Daeveron. Occorre prudenza. Per prima cosa credo sia opportuno allertare le autorità competenti in materia. Il Re deve essere informato, egli è colui che comanda e anche colui a cui spetta ogni decisione finale, senza la sua accondiscendenza nessuna cerca può essere intrapresa. E anche la guardia cittadina deve essere informata, essi sono i tutori della legge qui ad Approdo del Re, la loro origine si perde nelle cronache della storia e da secoli essi vigilano sulla città. Ed anche il gran maestro Matrix, la sua saggezza ci sarà utile come sempre, egli è un uomo di scienza la cui catena è farcita di anelli così come un mc bacon del mc donald è farcito di quei fastidiosi cetriolini. Una volta avvertito chi di dovere procederemo a cercare e interrogare i testimoni. Ser Mark verrà ascoltato sul ritrovamento della lettera e anche la serva che lo ha libertato Nel frattempo una ristretta task force di uomini fidati si metterà sulle tracce di Marik. E' probabile che un manipolo di eroi riesca là dove un intero reggimento potrebbe fallire. Parallelamente istituiremo squadre di ricerca per tua sorella formate da..ZZzZzzzzzz
    MAESTRO!
    Aaa a.. (bavetta)..temo di essermi assopito... Altri topi presto!
    Mastro! Stiamo solo perdendo tempo!
    Stai calmo, vado a parlare con il gran maestro Matrix, lui saprà cosa fare. Tu torna in camera tua e mi raccomando: prudenza e non prendere iniziative!
    Daccordo!

    Ma il buon Daeveron, ormai sconvolto dai recenti avvenimenti, ha già deciso il suo piano d'azione: un piano che non lascia tempo alla diplomazia e alla prudenza ma solo alla vendetta sanguinolenta:

    Fase 1: trova Marik e uccidilo, se Marik dovesse morire da solo o essere ucciso da un'altro giocatore il tuo obiettivo diventa automaticamente quello di conquistare 24 territori.
    Fase 2: libera tua sorella o perisci nel tentativo.

    Resosi conto che persino un sacco di rape combatterebbe con più ardore Daeveron realizza che da solo le sue possibilità sono meno di zero e decide pertando di ricorrere all'aiuto di un amico fidato e di indubbio valore...

    Monolocale di Nate Rivers.

    Ah Lucas vecchio mio, bella la vita eh. Siamo qui, stravaccati sul letto a sorseggiare vino. Cosa mia potrebbe turbare la quiete di questa giornata?
    Mi permetto di ricordarle Ser Nate che dovete una grossa somma di denaro al dorniano.
    Vero, vero ma il dorniano è caduto da cavallo come un funambulo tetraplegico e gli ci vorrà un pò per rimettersi in piedi...

    SLAM!

    NATE! NATE! Amico mio! Ho bisogno di te! E' successa una cosa terribile!
    Splorch! Emh..Daev..Daeveron amico..amicissimo compagno di mille battaglie, ben so a cosa ti riferisci ma lascia che ti spieghi con calma, intanto siedi e sorseggia con me un bicchiere di vino...
    Nate che ***** stai a dire? Mia...
    Lo so, lo so, non c'è bisogno di agitarsi tanto, Nate Rivers è solito prendere in prestito un detto dai Lannister e pertanto ripaga sempre i suoi debiti...
    Nate non capisco, non c'è tempo!
    Mi fai un torto Daeveron, so che pensi che io non sia altro che uno straccione pidocchioso che gioca a fare il signore ma ora che ho vinto la grande mischia sono perfettamente capace di ridarti ciò che è tuo...
    Nate ascoltami, mi spiegherai poi ste boiate ora è successo che...
    Ma quindi non sei qui per il debito?
    Che debito?
    Mi hai prestato 20 dragoni d'oro per potermi comprare l'occorrente per il torneo...
    Ma **********! Io sono talmente ricco che Crasso, quello del primo triumvirato, è a pulire i vetri ai semafori! Cosa me ne frega di 20 dragoni io ti cancello il debito ma ascolta...
    COSA?
    eh dicevo ascolta...
    no no, prima di ascolta.
    ti cancello il debito.
    ridillo un pò!
    ti cancello il debito.
    più forte, fuori quella voce.
    Ti cancello il debito!
    ora ripetilo parlando dentro questa scatolina
    cosè?
    un registratore.
    Non esistono registratori in Agot...
    Ah già allora firma questo foglio di carta dove c'è scritto che mi annulli il debito e che casualmente era qui sul mio tavolino a fare da sottobicchiere...ecco benissimo, un altra firma qui..fatto! allora, che volevi dirmi?
    Lgnu.. (impercettibile cenno verso Lucas)
    Eh?
    Lgnu as (percettibile cenno verso Lucas)
    Eh?
    Caccia via Lucas che ti devo parlare!
    Lucas non ha segreti per me, parla pure!
    Marik è un balordo ergastolano privo di scrupoli!
    Embeh? Dovè la novità?
    HA RAPITO MIA SORELLA!
    SCELLERATO! Non lo sai che le mura della fortezza rossa sono foderate di orecchi e malta! Ma tanto qui non hai mica i corvi e dei ratti da tirarci come quel debosciato del Maestro Ethan, come pensi di fare?
    Umh..Lucas! Guarda lassù! Un calcio nei marroni!
    Eh? Dove?
    THUD
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    ecco, dicevamo?
    Ser Mark ha trovato...
    Chi?
    IL MARITO de LA DONNA ha trovato una lettera de LA DONNA dove dice che LA DONNA è andata in una bettola per incontrarsi con un tipo su consiglio di Marik e che se non tornava allora significata che era successo qualcosa.
    Eh eh! La pollastra si è fatta consigliare un robusto uomo del Nord che la riporti in carreggiata! Saggia mossa, ultimamente tua sorella aveva un pò la fissa dell'emancipazione, a momenti avrebbe persino chiesto di poter votare!
    Nate non hai capito un *****! Mia sorella era una spia per conto di non si sa chi e che indagava su non si sa cosa e ora non si sa chi ma non il non si sa chi del per conto di la ha rapita! Ed è tutta colpa di Marik hai capito?
    ...
    ...
    Posso avere una domanda di riserva?
    Nate! non c'è tempo, mi servono spade per salvare mia sorella! Mi aiuterai ad estrarre la cistifellea di Marik e a liberare mia sorella dai sui aguzzini?
    Ah! c'è da menare le mani! E dillo subito no? Certo che sono con te! Anche se prima di deflorare l'ano del bracconiere con una picca di sei metri forse è meglio sentire prima cosa ha da dire...
    E sarà meglio che abbia qualcosa di buono da dire o berrò il suo sangue nel mio bicchiere da orzata preferito!
    Ben detto, che si fa?
    Ci servono altre spade..pensavo a Ser Norton Antivirus!
    Daeveron, Ser Norton è un valoroso combattente, sembra leale e sembra avere onore ma... possiamo davvero fidarci di lui? raccontargli tutto questo non sarebbe saggio non so... forse dovremmo parlare con Maestro Ethan, lui mi ha sempre consigliato bene anche se ogni tanto pare solo un vecchio rompicoglioni....
    Gli ho già parlato, è andato a chiedere consiglio al gran maestro Matrix, dobbiamo aspettarlo nella mia stanza.
    Andiamo allora!

    E così i due si buttano nei corridoi della fortezza rossa diretti verso gli alloggi di Daeveron ma subito girato l'angolo impattano contro una banda di cappe dorate capitanate dal principe Beeeelor che sta belando di rabbia, incazzato come un caimano per non si sa cosa.

    E' un indecenza! E' inamissibile! Certe cose non possono succedere qui ad Approdo del Re! Dove ***** è andato a finire? Trovateloooooooooooo
    ...
    ...
    Minchia se è incazzato il principe...
    Devo sapere cosa sta succedendo!
    Io lo lascerei in pace... sembra furibondo..
    Io sono Daeveron Martell, nessuno può ignorarmi nemmeno il figlio del Re!
    ...
    ...
    Principe Beeeelor! Cosa accade?
    FUORI DALLE BALLE MONO ORECCHIA!
    ...
    ...
    Che ha detto il principe?
    Ha detto di non fare domande...

    Nel mentre maestro Ethan viene a sapere che il gran maestro Matrix è nella biblioteca immerso nello studio.

    MAESTRO MATRIX!
    Che cos'è Matrix? È controllo. Matrix è un mondo virtuale elaborato al computer, creato per tenerci sotto controllo, al fine di convertire l'essere umano in questa...
    Maestro Matrix torni in sè! LA DONNA è stata rapita!
    Non ho nessuna pepita con me Ethan...
    Maestro Matrix la pianti con sta scenetta, io lo so che lei non è ne sordo ne scemo.
    E quindi sai anche che io odio essere disturbato mentre sono in biblioteca a leggere i miei romanzi rosa della Harmony eh?
    Si...ma...ecco..c'è una questione della massima importanza e dovevate essere informato...
    Esiste forse qualcosa di più importante dei miei romanzi rosa?
    Beh...io..aa..pssssssssss...la mia vescica...
    Vabbeh, parleremo dopo della tua punizione Ethan ora parla, cosa ti turba?
    LA DONNA, sorella di senza un orecchio Martell e moglie di Sto nell'armadio Dayne, è scomparsa. Ha lasciato una lettera dove dice che si incontra con un informatore su consiglio di Marik, il mio ex bracconiere...LA DONNA era una spia maestro Matrix!
    Lo sapevo.
    Eh?
    Lo sapevo. O quantomeno lo sospettavo, uno degli uccelletti di BloodRaven a quanto pare... quello che non so è su cosa stava indagando e mi piacerebbe proprio saperlo. Seguimi Ethan.
    Dove andiamo?
    Nei miei alloggi, questo posto non è adatto a parlare di simili argomenti.
    E la mia punizione?
    Andiamo, per chi mi hai preso, stavo bonariamente scherzando...
    Meno male, per un attimo ho temuto che..
    Temuto cosa?
    Niente Maestro Matrix..niente..

    Due minuti dopo negli alloggi del gran maestro Matrix

    Allora Maestro Matrix, la situazione è drammatica?
    Alle Sette.
    Alle sette cosa?
    La lezione di grammatica.
    Maestro Matrix... come consiglia di agire?
    Prudenza, come sempre. Il Marito come l'ha presa?
    Credo sia chiuso nell'armadio come sempre.
    Eccellente. Il fratello?
    Cammina su e giù come un tarantolato ed è fuori di sè, minaccia di partire da solo per spiccare la testa del bracconiere e liberare la sorella. Temo posso fare pazzie.
    Questo è meno eccellente. Non abbiamo ancora abbastanza tasselli per valutare correttamente la situazione. Devi ammansire Daeveron.
    E' nella sua stanza credo, con Ser Mark.
    Bene, andrai lì e li tratterrai, io vi raggiungerò subito.
    Che farete?
    Parlerò con chi so io.
    Molto bene allora vado.
    Un momento Maestro Ethan, non ho ancora finito con voi.
    Che altro c'è?
    Seguitemi nel fondo della stanza...
    Ma è tutto buio là in fondo...
    Appunto.
    L'antro oscuro no! vi prego!
    L'antro oscuro sì.
    E io che me lo sentivo...
    Oh lo sentirai...eccome...
    Maestro Matrix le mie brache...
    Ero quasi arrivato alla fine di Notti Focose per Debborah..sono molto deluso Ethan...
    Aaaaaaaaaaaaa


    segue...


  5. Samirah
    [Come avrate facilmente evinto dal titolo questa volta il riassunto sarà serio. La sessione è stata davvero importante e sono successi numerosi avvenimenti pieni di significato; sarebbe pertanto irrispettoso da parte mia trattare simili argomenti con la solita demenza che mi contraddistingue.]

    La Fortezza Rossa era avvolta nel silenzio più totale. L'unico rumore percettibile era il crepitare della legna nel fuoco. In una piccola sala comune, ormai deserta, due figure corrucciate sedevano ad una delle lunghe tavolate. La tensione era palpabile. Mancavano ormai pochi giorni al torneo e i due giovani amici cominciavano a realizzare la portata del rischio che avevano deciso di correre.
    Nate Rivers era visibilmente scosso, davanti a lui una bottiglia di vino di Porto Bianco aperta e mai versata ed un bicchiere vuoto. La sua fronte era madida di sudore, avrebbe voluto bere, come faceva sempre, bere per lasciarsi alle spalle ogni preoccupazione e scivolare in quel torpore privo di pensieri che lo aveva condotto fino a quel momento della sua vita. Ma quella sera non ne era capace. Continuava a fissare il volto dell'amico, Daeveron aveva un viso asciutto, dai lineamenti spigolosi ma non era il viso che Nate stava osservando. La sua attenzione era rivolta ai lividi che Daeveron aveva subito nel corso dei recenti allenamenti ed alla orrenda mutilazione del suo orecchio, tragico ricordo del loro viaggio forzato nel Nord. Guardandoli Nate immaginava di vedere se stesso dopo la giostra o addirittura dopo la grande mischia, in quel momento Nate avrebbe pagato tutto il vino del mondo per sapere quale insana follia lo aveva spinto ad iscriversi ad una competizione così pericolosa!
    Daeveron Martell mosse impercettibilmente il volto, per trovarsi faccia a faccia con il compagno, e prese la parola.
    -"Nate, ma sti disgraziati non penseranno mica che sarebbe stato un riassunto serio?"-
    -"Spero ben di no! Sarà la solita sporta di boiate!

    Ed infatti il vero riassunto comincia ora ed il suo titolo, che non centra assolutamente nulla con la sessione è

    GAY HARD: DURI A MORIRE!

    Mancano quattro giorni al torneo.
    Arriva una diffida del movimento femminista dei sette regni che ci intima di chiamare LA DONNA con il suo nome o quantomeno di chiamarla solo col nome (DONNA) omettendo il cognome (LA).
    Per nulla intimoriti da queste patetiche minacce volgiamo il nostro sguardo su LA DONNA che se ne sta in camera sua a fare la calza.

    Tesoro, devo restare nell'armadio ancora per molto?
    ZITTO MARITO!
    Ma...
    ZITTO!
    Ok..

    Toc Toc

    Chi è?
    Ciao! Sono una Dama di Compagnia di Bella Figheira!
    Entra pure
    Ciao! Sono una Dama di Compagnia di Bella Figheira!
    Vedo che non somigli per nulla alla padrona eh....
    Ciao! Sono una Dama di Compagnia di Bella Figheira!
    Ciao! Dama di Compagnia di Bella Figheira! Sono Gael Martell, Cosa vuoi da me?
    Brynden Rivers sta morendo! Il consiglio ristretto sta cercando di recuperare un pò di contatti che conosceva solo lui ma non ci sta campendo molto quindi tienti a disposizione.
    Ma che vuol dire tutto questo?
    Boh, Nate non ascoltava in sta parte...
    Ah
    Ciao
    Ciao

    Posso uscire ora?
    ZITTO MARITO!
    Scusa...

    Nel mentre le due patetiche riproduzioni di cavalieri in simil plastica decidono di andare in cerca di alleati per la grande mischia così da evitare di trovarsi in 2 vs 3298492 il giorno della pugna.

    Il cortile della Fortezza Rossa è una bolgia di sudore e cozzare di metalli ove fervono gli allenamenti in vista del torneo.

    Nate si aggira spensierato fra gli energumeni che si menano finchè la sua attenzione non è attratta da un corpulento uomo che sta sfogliando giornaletti molto simili a quelli del buon Lucas (che sono poi gli stessi del Maestro ma sicuramente meno BIZZARRI).

    Ue anche te con quella roba lì, ce li ha pure il mio amico Lucas!
    Ho presente chi è, quello che usa la sinistra, io però vado a due mani!
    ...
    ...
    Nel senso che combatto con uno spadone! [soliti maliziosi che non siete altro!]

    Ma te chi è che sei?
    Sono Nate Rivers e tu?
    Sono Guein da Arnold!
    Arnold? Il nanetto del telefilm?



    Now, the world don't move to the beat of just one drum,



    No! Sono Guein! Nono sono un nano!



    What might be right for you, may not be right for some.



    Ho detto nooooooo



    A man is born, he's a man of means.


    Then along come two, they got nothing but their jeans.

    Nooooooooooooooooooooo



    But they got, Diff'rent Strokes.



    Per i Sette Dei piantala con sta canzone!



    It takes, Diff'rent Strokes.



    T'AMMAZZO!

    It takes, Diff'rent Strokes to move the woooooooooooooooooorld!!!!!!

    Scusami Arnie, ogni tanto mi prende, partecipi alla grande minchia tu?

    Che ne dici di essere alleati?
    Pari un panzerotto unto, vediamo prima come combatti!
    Ben detto! Lucas i componenti! Vestizione!

    Ziiiiiiip

    Ecco Nate in versione maglia+spata+scudo pronto a fronteggiare Arnold in versione canottiera+spadone a sei mani.
    Arnold attacca, colpisce lo scudo.
    Ed il turno di Nate in versione maglia+spata+maniglia dello scudo...
    Stoc! Il colpo perfora la canotta in torsoli di mela di Arlond e lo ferisce lievemente.

    Scusa non ho fatto apposta
    Lo so ma ora calmati, che ci vorrei arrivare vivo alla grande mischia.
    Quindi siamo alleati Arnold?
    Più che alleati, siamo amici!
    Ohhhh grazie amico Arnold! Ho un nuovo amico!

    Virile pacca sulla spalla fra i due per suggellare l'alleanza che mai più li divederà poi Nate si allontana pensando a quali ballate canteranno i bardi sull'eterna amicizia fra Ser Nate e Ser Arnold!

    Nel mentre anche Ser Frate Martell decide di cercare compagnia e impatta in un guerriero dal cipiglio fiero e dalla T-Shirt con scritto: sono un veterano di livello non basso.

    Salute Ser, Sono Ser Daeveron Martell!
    Salute Ser, Sono Ser Norton Antivirus da Symantec!
    Cerco validi alleati per la grande mischia!
    Anch'io!
    Bene, l'accordo è bello che fatto!
    Ma veramente...
    Veramente cosa?
    Beh, stiamo cercando validi alleati, lei mi pare gracile, inetto alla pugna, e mono orecchiuto...
    ...
    ...
    ...
    Colori di Daeveron Martell: rosso, rosso pompeiano, arancio, aragosta, viola, viola addobbo funebre, blu tenebra...
    Al blu tenebra Daeveron Martell fu colto da un attacco di isteria iraconda compulsiva
    IO SONO DAEVERON MARTELL! NON HO BUTTATO NEL CESSO 3 LIVELLI PER UN LEP MALEDETTO SENZA AVERE ALCUN VANTAGGIO: SUBISCI IL POTERE DEL MIO DANARO, TU D'ORA IN POI RESPIRI PERCHE' IO TI COMANDO DI RESPIRARE! HAI CAPITO?
    Mi pare giusto, scarico gli ultimi aggiornamenti prima della grande minchia e sono dei vostri!

    Mentre succede tutto questo il nostro bracconiere visionario di fiducia si aggira per i vicoli di Approdo del Re cercando di evitare le frotte di creditori che ha ingannato con il trucco dei 3 cervi per 1 dragone e le frotte di balordi che hanno il brutto vizio di pugnalarlo al malleolo.
    Improvvisamente riconosce un vecchio compagno di quanto si dava al brigantaggio sull'Aspromonte.

    Ehi ma tu sei IL CINGHIALE! Facevi il brigante con me! Mi riconosci?
    'U fissa parra sempri 'u primu
    Cosa hai detto compare?
    Che mi ricordo di te: sei Marik il Manigoldo! Non stavi marcendo in una cella?
    Si ma poi ho detto prendo il nero e mentre mi portavano sul muro ho trovato un maestro cerebroleso e il suo protetto mammola che mi hanno assunto!
    Chi sta sperànza ad autrim veni la sira e canta la diana
    E gli altri della vecchia banda? Gregor il Gregario?
    In galera per aver stuprato una vecchia...
    Igor l'ignobile?
    Latitante...
    Salvatore Lo Piccolo?
    arrestato di recente...
    Garcia Ignazio Barolfo detto U Carcamagnu, residente nel quartiere della Boca al numero 2 di via Palermo?
    E' diventato sindaco di Abbiate Grasso
    Che storia e te IL CINGHIALE, che ci fai qua?
    Vinco il tiro con l'arco, divento ricco e me ne vado in Romania!
    Noooooooooooooooooo, IL CINGHIALE non partecipare! Sei fortissimo! Se partecipi tu io perdo di sicuro!
    Eh eh! Ma tanto non vinco, cè uno che dicono sia enorme, come BloodRaven che però lui di enorme ha rimasto solo la morte che lo attende ah! ah! Saremo secondo e terzo mettila così!
    Vabbeh, dai vieni ti offro da mangiare
    'U mangiari senza vivari è tronàri senza chiovari
    Certe volte non ti capisco proprio amico IL CINGHIALE...

    E così mentre il bracconiere e il suo perduto compagno di merende d'infanzia si incamminano verso una tavola calda si spostiamo nuovamente alla fortezza rossa...

    Ah, se solo avessi un bambino...

    Toc Toc

    Maestro Matrix siete voi!
    Ci sono campi, campi sterminati dove gli uomini non nascono, vengono coltivati...
    Si calmi Maestro entri e mi racconti tutto.
    Non ho mai raccolto un frutto!
    Maestro Matrix mi vuole dire qualcosa?
    Sì Maestro Ethan, apri quelle ***** di orecchie e ascoltami bene perchè io faccio la parte del ******** sordo ma sono di sedicesimo e qui sono grosso ma talmente grosso che se la la mia fisicità fosse proporzionale alla mia grossezza intrinseca mi chiamerebbero Giove che cavalca! Quindi zitto e ascolta:
    A) Ti vogliamo come croce rossa al torneo, clisteri, cateteri e sanguisughe, le solite cose, conosci il mestiere.
    Ti dico tieni d'occhio quel ***** di Nate Rivers che è importante e te te ne rimani qui a cagarti addosso mentre lui si indebita con quello strozzino dei Martell per poter andare a morire schiacciato da un rullo compressore alla grande mischia, me lo dici cosa ce ne facciamo di lui da morto?
    C) Varie ed Eventuali
    Aa... gugugu...
    Che cè Maestro Ethan?
    Credo di essermi cagato addosso...
    Vabbeh, mi rimetto la maschera di vecchio sordo
    Daccordo
    un Raccordo? dove? cè solo una strada qua...
    Ma no Maestro Matrix...senta.. lei che è GranMaestro ha mica un bambino?
    Tutti quelli che la mia mente perversa può desiderare...
    Oh... forse un giorno anch'io sarò GrandeMaestro...
    Ethan.. Ethan... la via per divenire GrandeMaestro è molto DURA e PERNICIOSA, seguimi nel mio antro oscuro, devo mostrarti delle cose...
    No! L'antro oscuro no Maestro Matrix!
    Seguimi ho detto, devo provare un nuovo clistere a base di segale, ricotta e saggina...
    Perfavore no!
    E' per la difesa di Zajon... devi essere forte Ethan...

    E così a sera, un Maestro Ethan dall'andatura ondeggiante irrompe negli alloggi di Nate

    Maestro! E' un pò che non ci si vede, è che sono tutto preso dai preparativi per il torneo!
    Lo so, ma volevo parlarti ugualmente di una questione importante...
    Ah, state entrando in modalità rompicoglioni datemi solo un istante che mi siedo e indosso questi occhiali con lenti a specchio. Dite pure Maestro, vi ascolto Zzzzzz...
    Nate... sei stato in guerra è vero, ma una battaglia sola... e sei rimasto nelle retrovie... sei diventato cavaliere per caso... e ora vuoi lanciarti in questo torneo... lascia queste faccende agli uomini d'arme Nate... ricordati che per te questo posto potrebbe non essere così sicuro...
    ZZZZZzzzzZZZZzzzz
    E poi ti sei indebitato con quel Martell, Nate Nate Nate... quella è gentaglia come te lo devo dire... ti porteranno guai... LA DONNA è una donnaccia e quel finto prete è solo un cinico arrivista...
    ZZZZZZzzzzZZZZzzzz
    E poi alla grande mischia si rischia di morire Nate... mi raccomando...usa la testa... buonsenso innanzi tutto... al primo graffio arrenditi... io sarò là per aiutare i feriti ma lo sai anche tu che a volte a nulla valgono le cure... certe ferite non guariranno mai del tutto.... guarda lucas...
    ZZZZzzzzzZZZZZzzzzz
    E un'ultima cosa Nate, ricorda quello che ti ho detto quella notte...non metterti in mostra... ne al torneo ne in altri casi... tieni sempre un profilo basso... si avvicinano tempi duri... evitiamo di immischiarci in faccende che non ci riguardano Nate...
    ZZZZzzzzZZZZZzzzzz
    ZZZzzzzzZZZZZzzz
    ZZZZzzzzzZZZZzzzz
    ZZZzzzzzzZZZZzzzz
    Pop! (sputa una palla dalla bocca)
    Ser Secchiomatto, dobbiamo esserci addormentati entrambi! meno male che ci ha svegliato lei!
    Pop! (sputa una palla dalla bocca) e se ne va
    Hai capito quanto ti ho detto Nate?
    Certo Maestro Ethan
    Ti avrei anche portato due piccoli opuscoli da sfogliare prima del torneo...
    Interessante
    Apri la finestra, li stanno issando con una carrucola perchè portarli a mano fin quassù era troppa fatica.
    Umh... mi paiono un pò grandini Maestro...
    Si ma non ti preoccupare, ti ho messo i segnalibri nella parti importanti, ti daranno preziosi consigli, devi leggere appena sedicimila pagine...
    Le leggerò senz'altro maestro, buona notte!
    buona notte Nate, fa attenzione e profilo basso per gli dei!

    Parte l'assalto ai tomi
    Pagina 1
    Pagina 2
    Pagina 3
    Yawn....
    Pagina 4
    Yawn...
    Yawn...
    Yawn...
    Pag.. ZzzzzzzZZZ

    Toc Toc

    Chi è?
    BIRRA E TROIE!
    Lord Umber non posso, il Maestro mi ha dato da leggere...
    BIRRA E TROIE! BIRRA E TROIE! BIRRA E TROIE!
    Dammi un secondo Umby, Ehi voi laggù, spostatevi, caduta massi imminente!
    fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii BOM fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii BOM LETTI TUTTI!

    Lucas Lucas sveglia!
    Umh... ah... Yawn.. che succede?
    BIRRA E TROIE!
    BIRRA E TROIE?
    BIRRA E TROIE!
    BIRRA E TROIE!

    Parte così la notte brava dei tre dell'ave maria nella Approdo del Re da bere.
    Locande, Taverne, Bordelli, Bettole e persino una festa della contessa Giuseppina Garavaglia
    Qui il terzetto incontra Arnold, l'eterno amico di Nate e digievolve in magico quartetto cetra.

    Un brindisi alla nostra indissolubile amicizia Arnold!
    Nulla e nessuno ci separerà! Alla grande mischia saremo fianco a fianco fino all'ultimo uomo!
    Ben detto!
    Aleeeeee!

    Alle 2.00 AM in preda ai fumi dell'alcol a causa dei fiumi di alcol ingeriti Nate collassa.
    La mattina si sveglia nel letto vegliato dal semper fidelis Lucas che lo ammonisce:

    Signore, mi permetto di dissuaderla dai bagordi fino a torneo svolto, ieri sera poi mentre eravate sbronzo e io ero a pisciare avete detto certe cose che non sono arrivato a sentire ma Arnold e Umber parevano molto sorpresi...io seguirei il consiglio del maestro e mi muoverei con maggiore prudenza...

    Ben detto Lucas! Ora che sono cavaliere la gente si aspetta grandi cose da me! Basta! Cambio vita!
    Colazione leggera e salutare e via ad allenarsi!

    Ehi Lord Umber che cè di buono per colazione stamattina?
    BIRRA E TROIE! BIRRA E TROIE!
    EVVAI!!!!!



    segue...


  6. Samirah
    La grande mischia si è appena conclusa e tutti coloro che vi hanno preso parte sono ora ubicati dentro un enorme padiglione allo scopo di ritrovare il vigore perduto nella pugna grazie ad una cospicua dose di clisteri tutti i gusti più uno del rinomato maestro Ethan.

    Verso il fondo del padiglione uno smilzo arrampicatore sociale ed un pingue disadattato sociale si riposano fianco a fianco accomunati, oltre che dal termine "sociale" che compare in entrambe le loro definizioni, anche dal fatto di essere sopravvissuti ad una delle prove più massacranti della loro inutile e scialba esistenza.

    Come sempre anche questa volta i due sono Daeveron "ti si è posata una formica sui sandali, ha oltrepassato il tuo shock value fai un tiro salvezza" Martell e Nate "a forza di girare a caso ho pure vinto una grande mischia" Rivers.

    Complimante Nate, sei stato grande!
    Naa, solo un buon mix di circostanze fortunate, regole non applicate e talenti presi a caso.
    Capisco...
    Anche tu non te la sei cavata male, hai combattuto con valore, innalzando nei cieli dell'onore il nome della tua casata e...
    Veramente ho fatto cagare...
    Lo so, ti stato inumidendo l'ano con vibranti stoccate di lingua visto che ti devo dei soldi.
    Ah...

    E mentre i due sono lì a cercare di baciarsi i gomiti comincia un'infinita processione di persone che si recano a rendere omaggio al vittorioso bastardo.

    I primi ad accorrere sono i più vicini ovvero alcuni reduci della grande mischia:

    Il Generale Putzerstofen che invita Nate alla prossima serie di Mai dire Banzai

    Ser A e Ser B che dopo aver fatto i complimenti si recano al Tar dei PNG per fare un ricorso contro la pigrizia del master che li ha eliminati arbitrariamente solo perchè se no c'era troppa gente da gestire.

    Archer, EMISSARIO dei Gorgonauti, indignato perchè per tutta la puntata precedente è stato definito portavoce dei Gorgonauti.

    Ed infine il secondo sul podio, il difensore dei computer oppressi, l'egida che protegge i software umili, la lama che squarcia i virus: Ser Norton Antivirus, Lord di Symantec.

    Complimenti, siete il guerriero più instancabile con cui mi sono mai confrontanto.
    Mi rendete troppo onore Ser Norton, tutti sono instancabili quando le regole sulla fatica giacciono inapplicate in fondo al manaule
    Questo è vero ma siete stato comunque un buon combattente.
    Non lo nego ma molto va alla fortuna...
    e ai Sette Dei!
    ZITTO PRETE, tanto non ci crede più nessuno che vuoi farti prete
    Ser Norton, siete ancora interessato a quell'ingaggio?
    Certo frate!
    Ser Norton siete ancora interessato a festeggiare la mia vittoria con una mega festa in nottata a base di alcol e depravazione?
    Molto più che all'ingaggio del prete!
    Bene a stasera!
    A stasera!

    Mentre la processione prosegue lenta e inesorabile il saggio maestro Ethan, circondato dai lamenti dei feriti, dalle piaghe infette grandanti umori e dal dolciastro tanfo della morte, danza estasiato da un moribondo all'altro sperimentando le più innovative tecniche dalla nobile disciplina che da anni padroneggia.

    Che brutto livido, si volti e si cali le braghe Ser Bonfiglioli
    Che cè in quel clistere?
    Bava di lumaca, Sciroppo d'orzata e Graffette!
    Non si può avere del cortisone...
    No, giù le braghe non faccia il bambino!
    ...
    ...

    Attirato dalla folla di congratulanti anche il Maestro nota i suoi compagni e decide di abbandonare momentaneamente le sue pratiche per andare a controllare le condizioni di salute dei suoi amici.

    State bene? Ho giusto giusto un clisterino fumante fra le mani
    STIAMO BENISSIMO!
    Peccato...
    Ha visto maestro? Ho vinto? Sono bbravo vero? Sono un vero cavaliere! Da quando mi avete rivelato che...
    ZITTO BASTARDO!
    Ah si è vero mi scusi maestro.
    Sei stato bravo Nate ma immagino che molto merito sia dei miei libri di cronache di tornei che ti ho fatto leggere, non ho potuto fare a meno di notare come tu, ad un certo punto, abbia usato la tattica dell'oca dalle rotule spezzate usata da Ser Agapito Malteni nella grande mischia del 21 a.s.d (avanti sette dei)
    ...beh...veramente...si! sisi! Proprio quella, grazie a lei ai suoi libri maestro.
    Eccellente, ora torno ai miei feriti, stai attento, mi raccomando profilo basso che non dobbiamo attirare l'attenzione e la prossima volta che incontri per la strada Bittersteel non ridergli in faccia.
    Vaaaaaaaaa bene, venite alla mia festa stasera?
    Non è saggio fare festa prima della giostra Nate e comunque non sono un tipo da feste, devo andare.
    Vecchio sbomballamarroni!!
    Come scusa?
    Volevo offrirti un secchio di marroni...
    DI BAMBINO?
    Intendevo castagne maestro!
    oh... che peccato...

    Prosegue la processione e cominciano a fare la loro comparsa personaggi di un certo spessore e donne più o meno di facili costumi.

    E così dopo Ser Secchiomatto (che omaggia Nate di una pallina rossa portafortuna per la giostra), Lulù la gru, Twig il cattivo di Teddy Ruspin e il fratello di super vicky irrompe nel padiglione LA DONNA che si dirige a passo deciso verso il fratello.

    Vedo che sei ancora vivo.
    Vedo che mi vuoi sempre più bene dolce sorella.
    Ehi Gael io ho vinto la grande mischia!
    ZITTO BASTARDO NORMODOTATO
    uffa una volta eravamo noi a urlare zitta donna...
    Quello era nel retrogado e maschilista nord dove le donne sono solo lavare stirare e far da mangiare, qui siamo nella emancipata e femminista Approdo del Re e io zittisco chi mi pare e piace!
    ...ok...
    Come pensi di fare la giostra domani fratello? ti reggi appena in piedi
    Lo so, ma non posso tirarmi indietro, ne va del mio onore! e poi cè il mio nemico Baratheon
    Cerca di non farti ammazzare incapace.
    Ero della stessa idea...

    Salute a tutti! Sono Ser Mark Dayne, venuto a complimentarmi col campione della grande...
    ZITTO MARITO! CHE COSA CI FAI QUI? TORNA IN CAMERA MIA E NON PRENDERE INIZIATIVE!
    scusatemi...

    Basta, questo coacervo di maschi moribondi mi ha stufato, me ne vado.
    Arrivederci cara sorella
    Ciao LA DONNA
    ZITTI MASCHI!

    E come nel più becero incontro di lotta nel fango fra ragazze in bikini Lady Gael, uscendo dal padiglione, dà il tag ad un altra signora palesemente di più facili costumi, ma così facili che anche un 32enne che ripete la prima elementare li capirebbe: Bella Figheira.

    Ciao sono bella figheira! (Da ora in avanti CSBF visto che l'autore si è rotto pure del copia incolla).
    Salute Bella Figheira.
    Siete venuta a sincerarvi delle condizioni di vostro fratello?
    Si, è così.
    Io sono qui per inalare ampie boccate di aria pregna del sudore di così tanti valorosi guerrieri e per cercare, come sempre inutilmente, un esemplare di maschio che mi possa soddisfare.
    Capisco. BloodRaven come sta?
    Sempre male ma tanto sta parte della storia stasera non va avanti visto che manca quella che ti gioca e agli altri balordi della sorte del nostro povero superdotato Bloody non gliene frega un quarto di sporta...
    Capisco, devo andare ora.
    Arrivederci Lady Gael, vado a vedere se le ferite hanno risvegliato un briciolo di orgoglio maschio in vostro fratello e per vedere sto fantomatico vincitore della grande mischia.

    Nell'angolo più buio del padiglione, nascosto dietro i suoi strumenti, il maestro Ethan osserva lo scambio di battute fra le due lady e ricorda a tutti la sua opinione sui volubili pensieri del più complesso animale del creato: la femmina
    *******!

    E cosi cala il silenzio, Bella Figheira attraversa il padiglione mentre ogni singolo uomo al suo interno (interno del Padiglione, comè che capite sempre male eh?) se la mangia con gli occhi, e giunge al cospetto dei due eroi.

    CSBF
    Salute Bella Figheira
    Vedo che un qualche oggetto di forma FALLOIDE e PUNTUTO ha PENETRATO la vostra PROTEZIONE Ser Daeveron!
    Ehm...umh..beh ecco si ma è solo un graffio, niente di grave.
    Insisto per potervi aiutare a lenire le vostre PENE, forse un massaggio? fatemi sentire quanto è DURO per voi sopportare un simile dolore.
    Ma no.. non c'è bisogno... sto bene...Nate perchè continui a darmi delle gomitate e a farmi segni strani...non capisco proprio
    Credo che il vostro amico abbia capito un paio di cosette che voi, mio caro aspirante raddrizzatore di banane, non siete ancora riuscito a capire... e così voi siete il vincitore della grande mischia? Mi aspettavo un uomo più aitante e muscoloso ma è anche vero che il detto dice omo de panza omo de sostanza, voi come siete messo a SOSTANZA Ser?
    Sono Ser Nate Rivers detto il NORMODOTATO, per servirvi
    Come avete detto Normodotato?
    Si ma è per via del fatto che ho tutti dodici in scheda e che...
    Ops scusate Ser Nate Normodotato Rivers, mi è caduto il righello da 21cm che porto sempre con me potreste raccogliermelo perfavore...
    Eccolo...
    Conto che abbiate capito che noi non abbiamo più nulla da darci Ser Nate anche se sembra proprio che attualmente con il mio Bloody ad un passo dalla morte il meglio che questa città abbia da offrire siano un normodotato e un checcoide... quindi mi sa che domani per la giostra darò il mio favore ad uno di voi due...

    E qui il buon Nate che ha capito che l'amico Daeveron, nonostante le sue difficoltà relazionali, schiuma dietro a Bella Figheira come un toro da monta filerebbe dietro ad una scrofa da riproduzione, si immola sull'altare del sacrificio per aiutare l'amico...

    Sono certo che Ser Daeveron sarà onorato di ricevere il vostro favore e combattere per voi domani!
    Vedremo dopo la prima tornata chi fra voi si sarà distinto maggiormente... a domani Ser

    Come sempre con scarsi risultati...

    Continua la processione infinita e subito dopo i tre re magi è il momento del gran maestro Matrix che caracollando riesci a farsi strada fra la folla e raggiungere Nate...

    Tu sei uno schiavo Neo! Come tutti gli altri sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore, una prigione per la tua mente!
    Ao, che ***** sta a dire sto vecchio?
    Scusami figliolo, sono vecchio, ogni tanto la mente gioca brutti scherzi...sono il gran maestro Matrix
    Wow! maestro Ethan mi ha parlato di voi, siete un saggio fra i saggi.
    Io non assaggio i faggi, che schifo!
    E siete anche clamorosamente sordo, me ne ero dimenticato.
    Sono qui per complimentarvi con voi Ser Nate, a nome mio e a nome del Re. Il Re è rimasto colpito dalla vostra performance di oggi e vorrebbe vedervi questa sera a cena, per darvi quel che meritate e per parlare un pò.
    Corbezzoli non sia mai che io dica di no al Re! Dove e quando?
    Fra diciamo due ore alla sala grande
    E birba chi manca!
    Un ultima cosa, vedo che entrambi avete preso scudieri diciamo inusuali...
    Lucas è un fedele servitore ed amico, e ogni suo consiglio in materia di guerra colma le lacune della mia preparazione!
    Umh... anche Marik è ... diciamo... abile...e... e...
    Assente mi par di notare.
    Già... chissà dovè... avrei una giostra domani... sarà meglio che si ricordi...

    E in barba a tutto e tutti il nostro bracconiere è sempre nel parcheggio degli Dei a sognare cavalli che mangiano lupini.

    Congedato il maestro Matrix e gli ultimi errabondi osannatori (fra cui per ultimo Gesù in persona che ha commentanto "nemmeno quando sono nato io è venuta così tanta gente") è il momento di lasciare il padiglione. Rinnovato l'appuntamento a Daeveron per il dopocena a base della più antica tradizione Umberiana il buon Nate si appresta a tornare ai suoi alloggi ma fatti pochi passi fuori dal padiglione viene placcato da una rachitica e tremolante sagoma nera!

    Io ti dico profilo basso e tu finisci a cena dal re?
    Maestro Ethan non si può mica dire di no al re...
    Vero vero... beh visto che vai e visto che hai vinto la grande mischia può darsi che il Re ti concederà una qualche richiesta.
    Davvero? chissà cosa potrei chiedere forse una spada in acciaio di Valyria o forse mille botti di vino di Arbor o...
    Io avrei un altra idea... forse un poco BIZZARRA per alcuni... ma che sicuramente tornerebbe a vantaggio della nostra causa.
    Emh... maestro, io vi aiuto sempre molto volentieri ma non posso fare a meno di notare il livore del vostro volto, il sudore che cola e le pupille particolarmente dilatate... siete certo di star bene?
    Tu lo chiederesti un bambino per me Nate?
    Si allontani perfavore maestro...
    Va bene anche deceduto di recente...
    Mi lasci maestro, siete osceno!
    No...non fuggire...ah...se solo potessi averne uno...le uova..i draghi...sproch...mi sa che mi son cagato addosso...

    Viene quindi abbattuto il guinness dei primati relativo alla preparazione lampo per partecipare ad una cena con un Re, ad opera di Nate che in un nanosecondo effettua bagno, vestizione toeletta, e riesci pure a mandare un sms di straforo a Lord Umber per dirgli il luogo della festa.


    segue...


  7. Samirah
    Le campane della chiesa di S.Antonio suonavano a morto, riempiendo del suono lugubre l'afosa aria estiva, imprigionata dalle case di tufo rosso addossate alla viuzza. Era il terzo funerale che si celebrava in paese nelle ultime settimane. Una media non anomala, se non fosse che due dei defunti avevano meno di vent'anni. Le donne vestite di nero seguivano il feretro con gli occhi arrossati, salendo lungo la stradina lastricata e innalzando lamenti al santo patrono.
    Tra i pianti e le invocazioni, tuttavia, i bisbigli dei presenti erano di ben altra natura. “E' una brutta faccenda di sette sataniche, te lo dico io”, sussurravano alcune delle voci . Come spiegare d'altronde la morte di due ragazzi in soli dieci giorni, entrambi trovati con profonde ferite al collo e completamente dissanguati? La risposta che ciascuno non voleva prendere sul serio era la stessa che si era impressa nella mente di tutti i paesani. Nessuno ci credeva veramente, ma tutti continuavano a sussurrare quella parola: vampiri. E nonostante lo scetticismo, la morbosità dell'argomento non lasciava alcuna tregua al buon senso.
    Gli occhi di tutti erano puntati su alcuni giovani vestiti di nero, coi capelli lunghi e i volti pallidi. Qualche dito si alzò contro di loro. “Adoratori del demonio, ti dico”, dicevano alcuni, facendosi il segno della croce. “Girano solo di notte”, aggiungevano altri.
    Il corteo era ormai giunto sul sagrato della chiesa e tutti entrarono ritornando mesti e silenziosi.
    Mentre la funzione aveva inizio, una gatta dal pelo grigio sbadigliò indolente, sdraiata sulle calde pietre di tufo del muretto esterno del piazzale. Si stirò con lentezza, per poi sedersi sulle zampe posteriori. Osservò con interesse la piccola macchia rossastra che sporcava la chiazza di pelo bianco sul petto. Cominciò a leccarsi il manto con cura, muovendo la lingua veloce tra gli appuntiti canini.


    7° classificato alla 6a ed. 2007 del concorso "300 Parole Per Un Incubo" indetto dal sito Scheletri.com
  8. Samirah
    Nel mentre LA DONNA si è rotta di fare la calza e decide di aprire l'armadio.

    Andiamo a fare un giro marito!
    Bene cara
    ZITTO!

    E così mentre i due passeggiano per i cortili della Fortezza Rossa si imbattono in Bella Figheira e le sue dame di compagnia.

    Ciao Gael! Sono Bella Figheira! E queste sono le mie dame di compagnia!
    Ciao Gael! Siamo le dame di compagnia di Bella Figheira!
    Ciao Bella Figheira e dame di compagnia di Bella Figheira! Che ci fate qui?
    Eh Gael cara, guardiamo gli allenamenti, tutti questi aitanti stalloni da monta... i loro pettorali che sfidano le leggi dalla fisica, i loro addominali d'acciaio, i muscoli madidi di sudore, i glutei marmorei... ah non vi è posto migliore ove acchiappare validi maschi per rallegrare le mie tristi notti... sai... Brynden sta sempre peggio e io mi sento così sola...e così calda...
    Salve Lady Bella Figheira, Sono Mark Twain Dayne, marito di Lady Gael! Un piacere incontrarla...
    Oh, Ser Mark... sono felie di vedervi, sò chè non parteciperete al torneo... che non siete molto in forma... un vero peccato... ma sono convinta che la vostra INFALLIBILE LANCIA funzionerebbe ancora a dovere se opportunamente stimolata...
    Non me lo farei ripetere due volte Lady, potremmo vederci... ANDIAMO MARITO! DOBBIAMO TORNARE NEI NOSTRI ALLOGGI!
    Scappate di già Lady Gael? Ho sentito che vostro fratello parteciperà al torneo, mi piacerebbe molto fare la sua conoscenza e soprattutto vedere come CENTRA IL BERSAGLIO...accoglierei a gambe aper..ehm a braccia aperte una sua vittoria!
    Sono certo che mio fratello si batterà con onore
    Spero di poterlo incontrare e di potergli parlare al torneo! Nel mentre potreste venire nei miei alloggi insieme a vostro marito, conosco un rimedio dorniano che potrebbe rimetterlo a posto...
    Sono certa che avrete occasione di parlare con mio fratello Daeveron, ora dobbiamo andare arrivederci
    Arrivederci Lady Gael, Ser Mark
    Arrivederci bellissima Lady Bella Fighe... ZITTO MARITO ANDIAMO!

    Nel mentre, dalla cima della sua torre, seduto sul suo scranno ricavato da ossa di agnellini da latte il Maestro Ethan osserva la scena e medita beato sul volubile carattere delle femmine... *******!

    A pranzo Ser Daeveron e Ser Nate ricevono la visità del primo cavalierie del re Erminio Ottone.

    Signori! Ho saputo da Lord Umber che quado vi hanno fatto cavalieri sette septon non vi hanno unto con i sette oli dei sette dei. Urge rimediare, oggi pomeriggio al Grande Tempio si terrà una piccola cerimonia di investitura ufficiale.
    Eccellente! Grazie Ser Erminio Ottone, Lei ovviamente ci sarà?
    Eh no mi spiace, ho Deborah Waters alle 3, Jessica Rivers alle 4 e Alicia Silver Stone alle 5, un pomeriggio d'inferno....
    Immaginiamo...
    Beh, devo andare, ci vedremo al torneo, fatevi onore!

    E così il pomeriggio una torba di curiosi composta da:

    1) Gael Martell, lievemente pallida in volto
    2) Mark Dayne, zitto e con gli occhi bassi
    3) Maestro Ethan, con la veste sporca di bava
    4) Lucas, che maledice il padrone per essere lì e non ad un festino di Lord Umber

    Assiste all'investitura ufficiale di Ser Nate Rivers e Ser Daeveron Martell ove il primo barbone che passava è stato vestito da septon e si è messo a cospargere il volto dei due con grasso di foca urlando:

    Nel nome del Padre vi ordino di cercare di impegnarvi un minimo per essere persone decenti..
    Nel nome del Guerriero vi ordino di cercare di tirare fuori le palle ogni tanto invece di stare sempre nascosti come due pietose mammolette
    Nel nome del Fabbro vi ordino di essere umili specialmente tu spocchioso mutilato Martell (applausi di una delegazione di serve della Fortezza Rossa)
    Nel nome della Madre vi ordino di difendere i bambini dai molestatori (cenni di disapprovazione da parte del Maestro Ethan)
    Nel nome della Vergine vi ordino di cercare di non farle cambiare nome troppo di frequente (Questa Lord Umber si era dimenticata di dircela la sera prima)
    Nel nome della Vecchia non rompete troppo i ******** alla gente come fanno di solito i vecchi
    Nel nome dello Sconosciuto bah non fatevi ammazzare come cani al torneo, andate in pace la messa è finita!

    L'allegra brigata è pronta per andare a festeggiare quando accade la tragedia

    Lady Gael ha un leggero giramento di testa e nausea...

    E' mia moglie presto!
    ZITTO IDIOTA!
    Sorella mia!
    Donna!
    Che accade?
    Colera!
    Gotta!
    Epilessia!
    Lebbra!
    Candida!
    Fatela prendere aria!
    Chiamate un dottore!
    Siete voi il dottore!
    Sto bene, solo un giramento di testa!
    Presto! Potrebbe essere troppo tardi!
    A me la mia borsa dei clisteri!
    STO BENE!
    Sta delirando!
    E' morta dentro!
    La ferità è infetta!
    Ricordati che devi morire!
    STO BENE PER I SETTE DEI!
    Sono suo marito!
    ZITTO CRETINO!
    Maestro che cos'ha?
    Potrebbe avere qualsiasi cosa, sono mali bizzarri questi.. forse è GRAVIDA
    OH!
    OH!
    OH!
    OH!
    Sono io suo marito!
    ZITTO CHE TANTO NON E' SICURAMENTE IL TUO!
    STO BENE VOGLIO SONO TORNARE A CASA
    Vi accompagno io moglie cara
    ZITTO TE CRETINO! La porto io sono suo fratello
    Vengo anch'io sono amico di suo fratello!
    Vengo anch'io sono amico dell'amico di suo fratello!
    Vengo anch'io sono lo scudiero dell'amico dell'amico di suo fratello!
    Vengo anch'io che non la conosco
    Vengo anch'io che sono suo marito
    NO TU NO!
    Ma perchè no?
    ZITTOOOOOOOOO
    ....
    Andiamo presto fatela respirare!
    Scudiero! Scudiero! Aiutami a sorreggere mia sorella! Dove diavolo è il mio scudiero quando serve!
    La sorreggo io, sono suo marito
    NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
    Scudiero Scudiero!

    Ma lo scudiero di Daeveron non era lì. Solo, appoggiato ad un grosso albero diga, Marik il bracconiere decide in quel momento di calarsi nuovamente nei panni di Marik il visionario e legatosi un laccio emostatico al braccio procede con una pera di eroina ad avere l'ennesima visione:

    Un lupo ulula, ulula, ulula, ulula, ulula che non se ne può più e poi arriva un cavallo e lo pesta a morte urlando "Cè gente che cerca di dormire qui!"

    E così, LA DONNA si riposa, il bracconiere sogna, il mastro fa le sue sozzerie e i due cavalieri si preparano e giunge finalmente il momento del torneo.

    GIORNATA UNO, LA GARA DI TIRO CON L'ARCO

    Sul lato sinistro la tribuna dei nobili con re, regina, nobili, bella figheira, i due martell e mille altre persone.

    Sul lato destro un fiume di feccia fatto di briganti, donnacce, pezzenti, moribondi, indemoniati. In mezzo a questa colata di rifiuti umani troneggia Nate Rivers, mimetizzato fra la folla per mantenere un profilo basso.

    Al centro il campo della contesa ed il padiglione della croce rossa ove Maestro Ethan sta preparando un unguento a base di feci di lontra.

    Ser Brunus Pizzul, commentatore ufficiale della contesa spiega le regole: 40 contendenti. Si affronteranno due a due in una gara alla meglio dei dieci centri dimezzandosi fino a restare 5. i 5 finalisti si affronteranno tutti assieme in una gara alla meglio di dieci centri.

    Primo turno: IL CINCHIALE Vs Marik del Nord

    "Pare che non saremo secondo e terzo Marik"
    "Già, maledetto IL CINGHIALE, sei così forte.... non ti batterò mai... sob sob"

    Riconosciuto fra i contendenti l'amico, Nate ragginge la prima fila del pubblico, prende il suo profilo basso, lo lancia nel vuoto siderale, estrae 4 trombe da stadio, una scatola di magnum capocchia nera e un clacson bitonale da tir e comincia a fare il casino dell'inferno!

    "CINGHIALE! CINGHIALE! STRINGI IL ****! PREPARA LE VALIGIE E **********!"
    "CINGHIALE! CINGHIALE! STRINGI IL ****! PREPARA LE VALIGIE E **********!"
    "CINGHIALE! CINGHIALE! STRINGI IL ****! PREPARA LE VALIGIE E **********!"

    Il Maestro richiamato dal casino furibondo ma impossibilitato a lasciare la sua postazione cerca invano di sventolare un bandierone con scritto "profilo basso" ma Nate ormai è indemoniato e non si tiene.

    Nel mentre parte la gara: IL CINGHIALE si rivela agile come un frigobar a vapore e non azzecca una freccia che sia una. Invece Marik detona potere e totalizza 5 centri, 4 piccioni e 1 gluteo di contadino.

    "Ma allora eri solo un fanfarone rodomontato dannato IL CINGHIALE!"
    Chi zappa fujennu cogli chiancìennu

    Nel mentre la folla è in deliro, Marik diviene rapidamente LO SFREGIATO e, incitati dal diffidato capo ultrà Nate Rivers partono i prim cori:

    "O mamma mamma mamma, o mamma mamma mamma, sai perché mi batte il corazon? Ho visto LO SFREGIATO , ho visto LO SFREGIATO, eh, mammà, innamorato son!

    In questa sfrenata baraonda le bestemmie del Maestro Ethan non risultano percettibili.

    Nel mentre in tribuna vip la coppia Martell è seduta vicino a Bella Figheira.

    Ciao sono Bella Figheira!
    Ciao Bella Figheira! Sono Daeveron Martell, è un piacere conoscervi
    Il piacere è mio cavaliere, ho sentito parlare molto bene di voi, un uomo solido ma generoso, DURO e PRONTO A DARE a quanto dicono!
    Beh... si...le voci...
    Domani vi attende la grande mischia, una prova di forza notevole, per UOMINI VERI, che non devono chiedere mai, che sanno cosa può volere una DONNA SOLA da loro, sarete DURO domani vero Ser? Sarete DURO per me, lo sarete vero? vero?
    Beh ecco io... vorrei dire... non capisco molto bene dove volete arrivare mia Lady...

    Il buon Nate che dall'altra parte assiste alla scena realizza rapidamente che in effett il povero amico Daeveron doveva diventare un septon e che quindi probabilmente la mamma non gli aveva mai insegnato niente di certe faccende e cerca pertando di andare in aiuto dell'amico.

    MORE AGGRESSIVE MARTELL! MORE AGGRESSIVE! ma le sue urla non arrivano allo sventurato compare...

    Ho sempre adorato i cavalieri Ser Daeveron, così valorosi, così belli, AITANTI, sempre pronti a sorreggere i più deboli... in ogni POSIZIONE... INSTANCABILI...
    Gulp! sì... ma io sono cavaliere da poco... ecco non so..."
    Meglio! I vecchi cavalieri hanno volti così stanchi e sono troppo ispidi e rudi, i nuovi cavalieri combinano AUDACIA, POSSENZA e buone maniere, sono i più adatti per una aspirante vedova da consolare come me...

    Ragazzi, Ragazzi, facciamo questo coro per il mio amico Daev laggiù in tribuna vip
    A me mi pare busone
    Ma no, è solo un pò agitato!
    Sta sudando come una fontana e deglutisce magoni grossi come patate, lo chiami agitato?
    Su su cantiamo:

    "Oilelè! Oilalà! Faglielo vede! Faglielo toccà!"

    Ma a nulla valgono gli sforzi di Nate e sul finale Bella Figheira capisce che è meglio orientarsi su altri lidi.

    Fa caldo vero Ser?
    Umh, sì è caldo
    Dispiace se mi tolgo il mio microtanga in filigrana di banconote? Sentite come sono CALDA e sudata, allungate la mano non abbiate timori, sono un BOLLORE...
    Emh...anf anf...fa davvero caldo...
    Guardate tutte queste lunghe frecce, come PENETRANO i bersagli...
    Credo di non sentirmi troppo bene...
    CHECCA MALEDETTA! Hector, Rupert, Ansel, Will, John, Furia, Qutol, Ed, Edd, Eddy, Micheal, Frederik, Frank, Hans, Paul, Peter, North, Umberto, Ford, David e ovviamente voi Ser Secchiomatto, vi aspetto tutti nella mia stanza dei piaceri fra dieci minuti!
    Pop! (sputa una palla dalla bocca con aria compiaciuta)

    Intanto, dalla sua postazione medica, il Maestro Ethan segue con cipiglio perplesso il rituale del corteggiamento a lui ignoto: *******!

    Seguono 19 scontri di cui non gliene frega un ***** a nessuno perchè non riguardano PG e si va al secondo turno.

    Marik lo Sfregiato Vs John di Lannisport

    John di Lannisport è un damerino arrogante con un arco in plexiglass che si atteggia a pezzo grosso.

    "Spostati deturpato, devo andare a vincere un torneo"

    "MARIK SPUTAGLI IN UN OCCHIO A STO MALEDETTO!" Nate è ormai al di là di ogni tentativo di recupero

    La folla è tutta per LO SFREGIATO, su John di Lannisport piovono ortaggi marci e un gavettone colmo di secrezioni equine targato Rivers. Nate urla: Io c'ero! Quando LO SFREGIATO ha perso mezza faccia combattento un orso robotico che ha poi ucciso con una freccia senza punta!

    4 centri per John di Lannisport.... 5 per LO SFREGIATO

    E' il delirio! La folla pare posseduta. Nate, danzando come un tarantolato al grido di "Torna a Lannisport!" impatta con la schiena contro un muro di ferro, si volta e si trova dietro un energumeno alto 1,90 che, per sfidare la moda attuale, indossa una fullplate sotto una maglietta.

    L'energumeno lo guarda malissimo ma Nate, ormai posseduto dallo spirito della festa lo fissa negli occhi e gli urla in faccia: W LO SFREGIATO! W LO SFREGIATO! OLE OLE OLE!
    Il bisonte pare non reagire e così Nate si rivolta.

    Il Maestro assiste alla scena e cerca disperatamente di mettere in guardia Nate facendo partire uno stormo di corvi travestiti da frecce tricolore che proiettano in aria il criptico messaggio "LEVATI DI LI E TIENI UN PROFILO BASSOOOOO"

    Seguono 9 scontri inutili ed è terzo turno.

    Marik lo Sfregiato Vs Ser Richard Bisturì

    Ser Richard Bisturì è, come è intuibile dal nome, un grosso bisturì con gambe e braccia.

    "TORNA IN SALA OPERATORIA! BUUUUU BUUUUU" Nate e la folla sono come sempre per il loro inguardabile beniamino ma stavolta Bisturì si rivela competente in materia.

    5 centri per Marik...5 per Bisturì

    Si va ai rigori, a casa il primo che sbaglia

    Marik sbaglia
    Bisturì sbaglia
    Marik sbaglia
    Bisturì sbaglia
    Marik sbaglia
    Bisturì sbaglia
    Marik prende
    Bisturì prende
    Marik sbaglia
    Bisturì sbaglia
    Marik sbaglia
    Bisturì sbaglia
    Marik prende
    Bisturì prende
    ...
    ...
    La tensione è alle stelle
    ...
    ...
    Marik sbaglia...
    terrore...
    ...
    ...
    Bisturì prende... Lo Sfregiato è fuori...

    La folla, volubile come le previsioni del tempo su rete 4 inneggia al nuovo tagliente favorito ma Nate rimane fedele all'amico e lancia nell'aria tutto il suo dolore nella forma di intrascrivibili imprecazioni contro i sette.

    Dietro di lui la credenza di muscoli e irruenza mugugna "Lo Sfregiato era il più abile, si è visto che ha avuto sfortuna.."

    Si! Si! Ben detto Buegrasso!
    Ma tu chi ***** sei?
    Ser Nate Rivers e voi ser?
    Ah! Nate Rivers, interessante
    Mi conoscete ser?
    Sì, so che siete arrivato di recente dal nord, siete amico dello Sfregiato fra l'altro
    Sapete molte cose su di me Ser, ma io non so ancora il vostro nome
    Ahhahahhahahah
    Allora me lo dite il vostro nome?

    Il Maestro assiste da lontano alla scena, ovviamente siccome non è un tordo come Nate riconosce subito il grosso rinoceronte per quello che è veramente. E' la fine, immagini di terribili punizioni nell'antro oscuro di Maestro Matrix gli invadono la mente ma il Maestro non cede. Può ancora salvare la situazione pur dovendo rimanere lì. Prende un corvo, gli lega un aperitivo ad una zampa, un pezzo di ferro all'altra zampa e lo lancia dritto in faccia a Nate.

    Umh, il Maestro vuole dirmi qualcosa, una sciarada forse sono, un drago con le sciarade!
    Vediamo un pò, un aperitivo e un pezzo di ferro...

    Siete Ser CRODINO DI FERRO?
    Vuoi morire?
    Ah siete Ser CAMPARI IRON ho capito!
    Preparati...
    Ah che tonto siete Ser SPRITZ DE FER eh? ci ho preso?
    BITTERSTEEL BITTERSTEEL BITTERSTEEL PATETICO IDIOTA! esplode il Maestro che si teletrasporta sul posto.
    Ma va là Maestro, quello era BEETLEJUICE BEETLEJUICE BEETLEJUICE è un film!
    Allora me lo dici chi ***** sei buegrasso?
    Avete fegato Ser Nate Rivers... questo ve lo riconosco e lo apprezzo ma io fossi in voi cercherei di essere meno spocchioso.
    Ah spocchioso io? Manco ti sei presentanto

    Ma la camionetta di muscoli e testosterone si volta e se ne va mostrando per un fugace istante un mantello con l'emblema di un cavallo nero rampante che sputa fiamme dalla bocca.

    Ignaro come sempre di tutto quello che lo circonda Nate si volta per godersi la fine della gara di tiro con l'arco.

    I 5 finalisti sono:

    1) Ser Bisturì
    2) Evans Henger Rivers
    3) South Park
    4) un non meglio identificato Le Sorelle
    5) Lothar Storpio

    Siccome fra i 5 non c'è nessun PG la gare si risolve con rapidità e il podio risulta composto da:

    1) Evan Rivers (che si chiama come me quindi applausi per lui)
    2) Ser Bisturì
    3) Lothar Storpio

    E' ormai sera fatta, nessuno si è fatto male quindi il maestro viene congedato.

    La prima cosa che fa è ovviamente agguntare Nate e fargli un cazziatone da sei ore perchè quello era Bittersteel, uno dei grandi bastardi, nota carogna della bassa padana, spudoratamente schierato dalla parte di Blackfire e che non bisogna prendere le caramelle dagli sconosciuti e che è pericoloso, e di non aprire la porta a nessuna ecc. ecc. ma Nate tranquillizza subito il maestro dicendogli "Tranzollo vecchio, mica mi ha dato delle caramelle, ci siamo solo mandati a cagare a vicenda!"
    ...
    ...
    Ehi chiamate un dottore, il Maestro è svenuto!

    Passa la notte ed è secondo giorno



    segue...


  9. Samirah
    Tutto è cominciato quando sono arrivate le prime seppie, quelle dannate bestiacce gelatinose. No, non mi si è rammollito il cervello, so ancora distinguere una seppia da una medusa, per la miseria. Ma queste seppie, se proprio vogliamo ostinarci a chiamare in questo modo quegli scherzi della natura, sono proprio delle schifezze gelatinose, viscide e trasparenti come le meduse. Ma molto più pericolose di queste.
    La prima la pescò John lo sdentato. Mi ricordo che ebbe la faccia tosta di attraccare in porto quella sua carretta, la “Tempesta nera”, gridando dal ponte che aveva trovato una cosa meravigliosa. Meravigliosa, capite? Ma un uomo così stupido da invocare le tempeste col nome della propria barca, lo è anche probabilmente per non capire che un abominio non è una meraviglia. Fatto sta che si precipitò sul molo, rischiando di scivolare rovinosamente a terra, e cominciò a sventolare il suo lurido secchio arrugginito di fronte al naso di tutti.
    L'espressione di stupore che si lasciavano sfuggire coloro che riuscivano a intravedere il contenuto del secchio, nonostante i movimenti agitati di John, attirarono la curiosità di altri. La gente si ammassò per poter dare un'occhiata alla nuova meraviglia del secolo: una seppia!
    Oh certo, anch'io ero tra i presenti e anch'io rimasi stupito da quell'animaletto che, invece di assumere il colore grigio del secchio che gli faceva da sfondo, si mostrava quasi trasparente e con un'inaspettata luminescenza azzurra. Un fenomeno da baraccone, per farla breve. Ma mentre tutti saltavano per l'entusiasmo, io e pochi altri ci scambiammo qualche occhiata scettica. Una seppia che fa luce NON è una cosa bella e divertente, dicevano senza mezzi termini i nostri sguardi. Ma non ci sarebbe stato possibile smorzare l'euforia generale, per cui ognuno di noi tenne quel pensiero per sé. Ma la nostra preoccupazione si riaccese quando arrivò la seconda seppia fosforescente, appena una settimana dopo.
    Questa volta fu la “Sally” a riportare il prezioso bottino, ma Tony, il suo capitano, ci risparmiò i saltelli deliranti di John. Mostrò a tutti l'esemplare, decisamente più impressionante del primo, col suo mezzo metro di lunghezza. Nonostante questo, fotografi e giornalisti non si vedevano. Tutto di guadagnato, dal mio punto di vista, ma era comunque strano che quel fetente di John non avesse tentato di vendere la notizia, per spacciare la sensazionale scoperta come sua. Con molta probabilità, chiunque avesse ricevuto la telefonata, doveva aver pensato al solito scherzo idiota.

    Per un mese non si parlò d'altro in paese, mentre il resto del mondo sembrava ignorare la scoperta. E l'indifferenza esterna continuò anche quando le seppie fosforescenti cominciarono ad essere pescate a decine. Ormai ognuno in casa aveva una vasca riempita d'acqua di mare con la sua seppiolina azzurra che vi sguazzava dentro. Molte morivano dopo pochi giorni, ma i pescatori tornavano sempre con qualcuna di quelle bestie, per cui quelle morte venivano rimpiazzate in fretta. Alcune erano troppo grandi per le bocce da pesci rossi e qualcuno propose di allestire un acquario pubblico negli scantinati della scuola elementare. I bambini morivano di curiosità per quegli animali e si divertivano a osservarle a luci spente. Al buio, in effetti, erano affascinanti. La luce azzurrognola che emanavano si spandeva nell'acqua, creando effetti suggestivi sulle pareti e sul soffitto.
    Insomma, le seppie avevano portato una ventata di vita in questo vecchio paese.
    Ma portarono anche la morte.

    La prima barca a non tornare in porto una mattina fu proprio la “Tempesta nera”. Avevamo sempre sostenuto che quel nome portasse sfortuna, ma John non aveva mai voluto sentire ragioni.
    Al porto non avevano ricevuto nessuna richiesta di aiuto, ma si conosceva la zona di pesca battuta abitualmente dalla “Tempesta nera”, per cui alcuni si rimisero in mare, in cerca della vecchia carretta e del suo svitato capitano.
    Dei quattro pescherecci che partirono, soltanto la “Spuma delle onde” tornò indietro la mattina seguente, cadente a pezzi. Phill, il capitano, era stato preso dal mare, così raccontarono i marinai superstiti, anzi, era più corretto dire che era stato preso dalle seppie.
    Tutto ciò che quei poveracci in preda al panico riuscirono a raccontare era riassumibile nella comparsa, durante la notte, di decine, centinaia di seppie fosforescenti. Avevano circondato le barche, finché una luminescenza più ampia li aveva avvolti. Sotto di loro il mare era un'immensa nube luminosa, ribollente di tutte quelle creature, grandi e piccole. All'improvviso grandi tentacoli si abbatterono sulle imbarcazioni, frantumando e spezzando, portando ogni cosa con sé, sotto la superficie dell'acqua. La “Spuma delle onde” si era tenuta in disparte rispetto agli altri ed era riuscita a sfuggire ai colpi più letali. Ma un ultimo, scattante tentacolo era giunto fino a lei, colpendo il capitano e parte dell'albero.

    Il racconto dei pescatori era assurdo, ma tutti noi avevamo sotto agli occhi quelle nefaste creature ogni singolo giorno. La sentenza fu quindi la condanna a morte. Nessuno si rese conto che quella sentenza era stata pronunciata contro noi stessi.
    Le seppie furono strappate alle loro prigioni e straziate da mille lame furiose. Ognuno riversò la propria rabbia su quegli abomini, finché di loro non rimase nient'altro che poltiglia, che venne riversata in mare.
    Forse fu proprio l'odore della morte dei loro simili ad attirarle fino a noi. O forse ci stavano già braccando per aver strappato i loro figli dall'abbraccio del mare. Quando la notte si illuminò della luce azzurra che filtrava dalle onde, capii che stava per iniziare un'altra sanguinosa mattanza, la nostra.
    Tentacoli luminescenti comparvero sul bordo del molo in ogni punto, trascinandosi dietro i tozzi corpi gelatinosi. Le creature si incamminarono e dilagarono a migliaia per le strade del paese, senza alcun impaccio, sicure della direzione da prendere. Si muovevano in silenzio e la mancanza di ogni rumore le rendeva ancora più terrificanti. Erano come fantasmi e le grida di dolore lasciavano intuire il loro passaggio all'interno della case. Dietro di sé lasciarono soltanto sangue. E silenzio. Ci gettarono quindi in mare sprezzanti, come noi stessi avevamo gettato i corpi straziati dei loro figli. E non ci concessero neanche il riposo eterno, ma ci trascinarono con loro.

    E ora siamo qui, nascosti negli abissi più oscuri e profondi, fantasmi fluttuanti nelle fredde correnti, luminescenti d'azzurro nella tenebra che ci circonda, animati dall'odio per noi stessi. Ma hanno rubato i nostri figli e dobbiamo andare a riprenderli.
  10. Samirah
    Siamo ad Approdo del Re.
    Mancano 10 giorni al torneo degli scarsoni. Organizzato dal re per assemblare un esercito di rifiuti umani da mandare al macello contro l'evil team Blackfire composto dai più grossi spaccaculi del reame.

    I due novelli ser stanno poltrendo beatamente nei loro alloggi quando una voce squarcia il silenzio:

    NATE! DAEVERON! PER POTER ANDARE AL TORNEO VI SERVE UN EQUIPAGGIAMENTO ADATTO!
    e chi lo dice?
    LO DICO IO!
    ma sei il re che parli maiuscolo?
    SONO IL MASTER IDIOTA!
    mi scusi...

    Si opta così per raccogliere informazioni sull'imminente "Torneo Degli Scarsoni".

    Inizialmente erano previste due discipline ma siccome Bloodraven sta agonizzando nel suo letto di morte si è deciso di fare pure il tiro con l'arco così forse stavolta vince qualcuno che non è Bloodraven.

    A) La gara di tiro con l'arco

    Si tirano delle frecce finchè uno vince.
    Quota di iscrizione: 100 cervi d'argento
    Premi: dragoni sonanti per tutti
    Campione uscente: Brynden "Sto morendo come i cani" Rivers
    Favorito secondo i sondaggi: Gambaspillo, la cicogna del Devonshire


    La glande minchia

    Ci si gonfia di legnate tutti contro tutti finchè non rimangono in due o tre. Poi ci si cala le braghe e chi ce l'ha più lungo vince.
    Quota di iscrizione: 100 cervi d'argento
    Premi: ancora più dragoni ancora più sonanti
    Campione uscente: Lord HighTower detto il Toro Bianco (con un nome così...)
    Favorito secondo i sondaggi: Rocco Siffredi

    C) La Giuoustra

    Si sale su un cavallo, si prende una lancia da torneo, si corre contro un altro e ci si colpisce.
    Vince chi uccide un Baratheon.
    Quota di iscrizione: 1 dragone d'oro
    Premi: un metro cubo d'oro
    Campione uscente: il marito de LA DONNA (attualmente indisposto)
    Favorito secondo i sondaggi: Ser Secchiomatto

    Appurato questo il buon Daeveron, siccome caga l'oro come certi Lannister, compra un vestito targato Frey da regalare al suo amicone Nate. Decide poi di andarsi ad iscrivere per la glande minchia e la giuoustra sperando che i sette lo aiutino a non fare figure da cioccolataio.

    Messo da parte l'entusiamo iniziale il povero Nate, in un raro momento di sobrietà, realizza che per partecipare servono:

    -armatura supersbura
    -spada supersbura
    -scudo supersburo
    -cavallo superburo
    -bardature e guarnizioni in oro zecchino per il cavallo

    mentre al momento dispone di:

    completo da fante Stark
    cavallo palafreno (ma che siccome lui è Frey si chiama palafrey)
    un mestolo
    1 patata al cartoccio (fredda)
    4 ricola melissa e limoncella
    poco meno di 1000 cervi d'argento

    Urge trovare un modo per racimolare i millemila soldi necessari per poter accedere alla glande minchia (ove nutre poche speranze di trionfare in quanto ricordiamo che il soprannome di Nate tre riassunti fa era IL NORMODOTATO) e alla giuoustra (ove ne nutre ancor meno).

    Così, sulle note di "senza armatura, senza paura, senza calzari, senza denari, senza la brocca, senza pagnotta, senza la mappa, senza la pappa..." si incammina verso i suoi amici di una vita che certamente non lo abbandoneranno nel momento della bisogna.

    Ue Marik!
    Ho fame... fate la carità...
    umh.. fa niente Marik ciao

    Ue Donna!
    ZITTO UOMO!

    Maestro!
    Me so cacato...

    Lord Umber...
    NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

    Maestà!
    POTETE ANDARE
    grazie...

    ...

    ...

    SIR SECCHIOMATTO!
    Pop! (sputa una palla)
    come non detto...

    Ci sono! otto zero zero! nove zero zero! tre uno tre! prestitò e il contante ce l'ho!

    Ciao Daeveron!
    Salve Nate, ti aspettavo
    Umh, perchè?
    Ti voglio regalare questo vestito di ottima fattura che ho fatto fare per te dai migliori sarti del mondo per umiliarti e ricordarti che io sono ricco e tu sei un povero bastardo.
    Verrà un giorno...
    Come dici Nate?
    Grazie, troppo gentile, è davvero bello.
    E ora tenero Nate, cosa volevi chiedermi?
    Beh.. ecco... umh... beh si sai... ecco... insomma... io... CI HAI MICA UN 20-30 DRAGONI D'ORO?
    Cosa devi farci rubizzo Nate?
    Vorrei partecipare alla glande minchia e alla giuostra...
    Capisco... beh facciamo così: copro io tutte le spese ma devi fare una firma su questo foglio che CASUALMENTE avevo proprio qui sulla mia scrivania...
    Che dice il foglio?
    Che se ti scontri contro di me in qualsiasi disciplina devi perdere
    ...
    ...
    ...
    ONORE E DIGNITA'! GIAMMAI!
    Arrivederci Nate!
    sniff sniff sob buu...
    Ok, ok non piangere facciamo così: ti presto i soldi ma li rivoglio indietro e compra solo il minimo indispensabile.
    GRAZIE!
    Non ti ho ancora detto il tasso di interesse...
    gosh!

    Cinque minuti dopo Nate esce dalla camera di Daeveron senza un rene (lasciato come garanzia) ma con i suoi soldi in tasca!

    Nel mentre il bracconiere decide di tentare il tiro con l'arco ma siccome è a corto di denaro sonante per iscriversi e siccome a lui i soldi non li presta nessuno perchè è un bracconiere pidocchioso è costretto a sfoderare la sua arte dell'arrangiarsi.
    Ricordatosi di avere un cugino YODLER da poco uscito dalle segrete di Approdo del Re condannato per aver seviziato un bambino di 6 anni decide di andarlo a trovare.

    Toc Toc
    Chi è?
    HO UNA PROPOSTA PER VOI!
    Non compriamo niente!

    Toc Toc
    Chi è?
    Ma sono Marik!
    Non compriamo niente!

    Toc Toc
    ***** vuoi ancora?
    Sono il tuo amico e cugino Marik
    NON COMPRIAMO NIENTE

    [Marik mette un altro punto influenza sul cugino YODERICK]

    Toc Toc
    Entra.

    YOSEFIN carissimo, ho una proposta troppo conveniente per te e i tuoi amici!
    secondo me ci stai *****ando!
    non dire cosi YOSSER, senti qua: ognuno di voi mi dà 3 cervi d'argento e quando io vinco il torneo di tiro con l'arco vi dò un dragone per ciascuno! E' un affare
    secondo me ci stai *****ando! e se non vinci?
    ma io non posso perdere, sono bravo con l'arco, ho pure i talenti!
    dimostralo, colpisci quello là!
    FSSSSSSSSSSSSS
    l'ho mancato ma di poco!
    Era un granaio Marik...
    Ma ho dieci giorni, entrerò nella stanza dello spirito e del tempo dove un anno corrisponde ad un giorno e mi allenerò ininterrottamente per dieci anni!
    E chi ci dice che una volta presi i nostri soldi non te ne vai a Braavos a spenderli in donnine allegre?
    Parola di Scout!
    Prenditi i nostri soldi, se perdi ti veniamo a cercare, se vinci ti veniamo a cercare, in ogni caso ti veniamo a cercare...

    I due Ser vanno quindi a fare compere.

    Daeveron "Crasso" Martell entra all'EMPORIO DEL NOBILE RICCO e compra una full plate in diamante, una spada laser, il cavallo di Troia e un pitale in acciaio di Valyria.

    Quantè?
    2985208527827290759763486790246789477690609709 fantastiliardi
    Pago con Martell Card.
    Un istante caccio fuori il barbone che è appena entrato e sono da lei

    Se ne vada!
    Signor negoziante ho una proposta! Mi dà 3 cervi d'argento e io vinco il torneo...
    FUORI!
    Rieccomi signor Martell, certa gente fa proprio schfo...
    Già... [deglutisce per dissimulare]

    Nate "Burkina Faso" Rivers entra alla BOTTEGA DEL BASTARDO PULCIOSO

    Allora mi dà:
    Questa bella armaturina in mollica di pane tenuta assieme con catarro di vecchio.
    Questo scudo di gusci di noce.
    Questa spada in simil stagno laccata in ruggine.
    Questo cavallo con tre gambe.
    E per finire questa bardatura in carta stagnola! Quantè?

    Sono 3 dragoni ma siccome cè il torneo i prezzi hanno subito un 10% di incremento poi sei obbligato a portare gli stemmi del tuo casato di ***** altro 10% poi la roba deve essere di ottima fattura altro 10% poi sei un bastardo 10% poi io so chi sei per davvero quindi altro 10% poi la tuta per lo scudiero 10% e ci vuole una tuta apposta per il suo braccio ferito altro 10% poi paghi con soldi imprestati altro 10% e oggi è giovedì altro 10% e hai mangiato troppa pizza stasera altro 10% e poi la tassa "dieci volte un dieci per cento" del 23828728975% totale: 31 dragoni!
    Ne avrei solo 30...le va bene un fegato?
    Con tutto quello che bevi non vale un penny! Ma hai dei begli occhi, dammi una cornea va...
    Va bene...
    Ehi Nate! Anche tu Negoziante! Datemi 3 cervi che vi darò un dragone quando...
    FUORI!

    A sera finalmente i nostri eroi sono iscritti e pronti compreso il bracconiere che è riuscito a truffare una moltitudine di incauti personaggi e decide quindi di festeggiare abusando della rinomata impepata di cozze delle acque nere, specialità della trattoria "il soldino del nano".

    Durante la notte la mente del bracconiere è sconvolta dagli incubi:
    Un enorme Drago Nero si alza in volo da Rocca del Drago e urla: "i draghi stanno per tornare! Le teste del drago sono tre e se ci vogliamo mettere almeno una croce bisogna che iniziate a fare le monete a forma di d4...

    Il giorno dopo Marik va dal saggio Maestro Ethan per capirne di più sul sogno.

    Maestro Maestro! Ho fatto un sogno!
    eee... aaa.. prot
    Maestro rinsavisca due minuti!
    Dimmi Marik
    Ho fatto un sogno ma prima mi dovete dare 3 cervi d'argento!
    Ma perchè?
    Si perchè quando vinco il tiro con l'arco poi le dò un dragone!
    Vabbeh tieni sti cervi
    Mitico, si ricorda l'isola?
    Dei famosi? Si certo, la talpa è Beatrice Bocci!
    No!
    Del tesoro? C'era pure Long John Silver!
    No!
    I.S.O.L.A. : Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigiano? (http://www.regione.sardegna.it/isola/ )
    Maestro mi sta a pigliare per il culo?
    Ah tu dici quella dove si mettono i bottoni!
    Quella è l'ASOLA maestro! io dico l'isola quella che quando eravamo in barca e c'era la tormenta ormai ci schiantavamo, quella con tutte le figure strane!
    Tu dici Rocca del Drago!
    Ecco quella! Ha presente le figure di mostri strani?
    Sono Draghi gnurant!
    Chi sono i Draghi maestro?
    Una famiglia protagonista della soap opere "Vivere"
    Maestro per dio!
    I Draghi sono creature di immenso potere, volano, sputano fuoco e hanno gradi di sfida proibitivi.
    Posso avere un Drago?
    Sono finiti.
    In che senso?
    Si sono estinti.
    Come mai?
    Perchè se non erano estinti le Cronache invece di mille mila libri duravano 20 minuti, arrivavano i Targaryen pigliavano Tully Tyrell Lannister Baratheon e tutti gli altri tranne Bronn e il Mastino e li mettevano in un tubo poi li facevano mangiare a Powerplaryon come un tubo di smarties, capito?
    Maestro, perchè non anche Bronn e il Mastino?
    Perchè stanno simpatici a quello che scrive i riassunti.
    Capisco... ma secondo lei il sogno che voleva dire?
    Che devi mangiare meno la sera prima di dormire, e che dovresti venire da me per il clistere ogni pomeriggio alle cinque.
    E se invece i Draghi stessero per tornare?
    ...
    ...
    Siediti Marik

    E qui per l'ennesima volta il maestro getta la maschera di vecchio luminare della scienza ormai rincoglionito per rivelare la sua oscura e morbosa personalità:

    Devi sapere, eburneo figliolo dalle carni sode e dai glutei ben torniti, che esistono nel mondo diversi esemplari di uova di Drago. Molti fra i saggi teorizzano che sia possibile far schiudere queste uova ma nessuno di preciso conosce gli esatti procedimenti per ottenere un simile effetto...
    Maestro la smetta di accarezzarmi perfavore...
    ...nel corso degli anni molti eruditi studiosi hanno sperimentato i più svariati metodi per schiudere le uova, alcuni anche...BIZZARRI. Per esempio io sono sicuro che tenere un uovo immerso in una giara colma di umori di bambino...
    Maestro avrei un appuntamento...
    Tu me lo porteresti un bambino Marik se io te lo chiedessi?
    Devo andare!
    E se ti dessi altri 3 cervi d'argento...
    Arrivederci!

    Mentre Marik fugge dalla follia senile del Maestro impatta in Lady Gael.

    Salve Donna!
    Marik, mi serve un favore.
    Dica!
    Siccome sono una spia di Bloodraven e siccome Bloodraven attualmente è indisposto quasi quanto il cordiale Willam Stark non so che ***** fare. Pertanto ho deciso che spieremo sistematicamente il primo cavaliere del Re.
    E chi ***** è?
    Boh, un mignottaro perso che non ha mai fatto niente di strano ma siccome mi puzza spieremo lui e non quel ninja della setta degli Amida Tong che è appena passato dall'altra parte del corridoio.
    Mi sembra un piano geniale Donna ma io a cosa ti servo?
    Io non posso seguirlo quando esce dalla Fortezza Rossa per andare a troie.
    Quindi praticamente non puoi proprio seguirlo eh?
    Già.. me lo fai sto favore? dai! daaaai! Potrei essere molto generosa con te mio muscoloso e sudato bracconiere se capisci cosa intendo, ascolta la mia voce suadente, osserva i miei seni marmorei che si ergono turgidi...
    Ho capito tutto! Ti aiuto! Ma voglio 3 cervi d'argento che poi quando vinco il tiro con l'arco ti darò un dragone!
    Sei proprio un genio ragazzo mio ._.

    E così Marik il Bracconiere si mette a pedinare il Primo Cavaliere che scopriamo essere nomato Erminio Ottone, grassoccio, unto, sudaticcio, baffoni bianchi e occhio allupato.



    segue...


  11. Samirah
    Pedro Aleandros uscì dal negozio di acquari e pesci esotici con uno sfavillante sorriso stampato su quel suo faccione tondo e sudato per l'afa estiva. Il pesce palla racchiuso nel sacchetto di plastica trasparente reagì al mondo esterno gonfiandosi, scatenando nel suo nuovo proprietario una fragorosa risata.
    Pedro aveva una passione per gli acquari tropicali sin da bambino, quando andò in gita con la scuola a visitare il nuovo mastodontico complesso di Lisbona, allestito in occasione dell'Expo del 1998. La sua attrazione principale era una vasca a cilindro alta tre piani, talmente larga da non riuscire a scorgere con chiarezza la parete opposta. Durante il viaggio di ritorno a Badajoz, sul confine tra il Portogallo e la sua Spagna, non degnò di una parola i suoi compagni di scuola, che tra l'altro lo evitavano quasi sempre, accorgendosi di lui solo quando si presentava l'occasione di prenderlo in giro, ovvero quando la sua gioviale faccia rotonda assumeva il colore della marmellata di fragole al solo rivolgergli la parola. I suoi pensieri erano rimasti davanti a quella grande vasca piena d'acqua e di meraviglie.
    Ora, sulla soglia dei diciannove anni, era finalmente riuscito a dare sfogo alla sua passione. Lavorava da sei mesi nella libreria di sua sorella Adele, a Sagrajas, e aveva preso in affitto un monolocale asfittico per ben trecentosettanta euro al mese. La cifra era nella media del mercato immobiliare, ma per il suo stipendio di poco più di mezzo migliaio di euro significava un salasso non indifferente. Nonostante questo, già alla prima busta paga decise di riservarne una parte per il suo progetto, riuscendo a racimolare, in quel breve periodo, i soldi sufficienti per allestire un piccolo acquario.
    Due settimane prima aveva acquistato la vasca con i relativi accessori. Si era dovuto accontentare di una capacità di sessanta litri, ma era quello che gli consentivano le sue finanze e le dimensioni dell'appartamento. Dentro al negozio era rimasto fortemente tentato anche dall'impianto di osmosi per il ricambio costante dell'acqua, ma la cifra a due zeri lo avevano dissuaso nel giro di pochi secondi. Era quindi uscito con il suo acquisto in braccio e una grande sporta dondolante dal gomito destro. Arrivato a casa, aveva saltato la cena e si era messo subito al lavoro. Aveva disposto di fronte a sé, sul divano dalla fodera stracciata in più punti, i libri che era riuscito a portare a casa dalla libreria, impietosendo la sorella e pagandoli quasi la metà. Aveva seguito le istruzioni con ogni scrupolo. Aveva pulito i vetri dentro e fuori con acqua tiepida, evitando accuratamente ogni tipo di detersivo. Aveva disposto sul fondo uno spesso strato di ghiaia, che il venditore gli aveva assicurato, sbuffando per la sua insistenza, essere assolutamente priva di calcare. Aveva sistemato le sfere per il filtro biologico nel cassettino laterale, montato le luci, regolato al decimo di grado il termostato e, infine, versato l'acqua deionizzata su un piattino di ceramica, che aveva posato sulla ghiaia per evitare di smuoverla. Dopodiché aveva addizionato tutto l'addizionabile: sali marini, biocondizionatore e qualsivoglia altro prodotto “assolutamente indispensabile alla sana vita dei pesci e degli invertebrati marini”.
    Osservando il lavoro finito, aveva scambiato un cenno d'intesa con le sacre bibbie che stavano giudicando il suo operato in silenzio. Aveva quindi deciso di aver raggiunto la perfezione e che avrebbe resistito alla tentazione di buttarci dentro qualunque tipo di creatura marina prima del tempo stabilito sui libri, ovvero dalle due alle quattro settimane. Aveva quindi richiuso i libri con amorevole devozione, riponendoli nello scaffale sottostante del mobile porta-acquario.
    Allo scadere delle due settimane, aveva ritenuto che la sua straziante attesa avesse meritato la ricompensa tanto agognata. Le sue tasche gli dissero che non poteva permettersela. Aveva calcolato le spese considerando un mese tra l'allestimento della vasca e l'introduzione dei primi invertebrati, ma Pedro non poteva più attendere. Aveva quindi deciso che il compromesso migliore sarebbe stato l'acquisto di un singolo pesce, in modo da dare un po' di vita a quel vuoto contenitore. Soddisfatto dell'accordo che aveva raggiunto con sé stesso, aveva chiesto una mezza giornata di permesso ad Adele e si era presentato al negozio all'ora di pranzo, trovandolo, ovviamente, chiuso. Aveva atteso sotto il sole di luglio che il proprietario tornasse ad aprire il suo esercizio, per poi entrare nel fresco negozio al suo seguito. Il negoziante lo aveva guardato infastidito, ma, ricordando la sua precedente spesa, si era poi profuso in gentilezze di ogni sorta. Pedro aveva dovuto combattere contro la tentazione di acquistare ogni più bizzarra creatura del mare. Frustrato dall'impossibilità di riuscire a decidere, aveva camminato avanti e indietro osservando febbrile tutte le vasche da esposizione più e più volte. Quando era ripassato per l'ennesima volta di fronte alla vasca coi pesci palla, uno di loro, spaventato dall'improvvisa comparsa di quella forma rotonda e immensa che era la sua faccia, si era gonfiato fino all'inverosimile. L'inatteso spettacolo aveva fatto ridere Pedro a crepapelle, portando il negoziante a voltarsi imbarazzato verso di lui, mentre altri due acquirenti stavano entrando proprio in quell'istante.
    Pedro aveva deciso che quel pesce si era conquistato il premio simpatia dell'acquario e lo aveva scelto come primo inquilino della sua vasca.
    Per tutto il percorso dal negozio a casa, davanti ai suoi occhi passarono immagini di giardini sottomarini lussureggianti, di pesci multicolori che si rincorrevano tra invertebrati evanescenti e fluttuanti. Giunto a casa, deciso a rispettare tutti i canoni sino in fondo, mise il sacchetto a galleggiare sulla superficie dell'acqua, per portare quella all'interno del sacchetto alla stessa temperatura. Osservava le lancette dell'orologio come nemici in trincea, decisi a sfiancarlo nell'attesa di un attacco annunciato. Allo scadere del quarto d'ora aveva già tagliato l'aria con le forbici una quarantina di volte. Si avventò sul sacchetto e, mentre il pesce ne usciva sospettoso, gli rivolse il suo benvenuto con emozione:
    Ecco, sei tu il padrone adesso. Sei libero di nuotare in ogni angolo della tua nuova casa.
    Se il pesce palla avesse potuto parlare, probabilmente gli avrebbe detto che ci voleva del coraggio a chiamare quella scarna e piccola vasca casa, ma d'altra parte anche il monolocale poteva solo che andare orgoglioso di essere chiamato tale.
    Il nuovo coinquilino decise che quello vecchio non gli stava molto simpatico e si gonfiò ancora una volta. Pedro interpretò quel gesto come una risposta di assenso alla sua affermazione e rise di nuovo con gusto. Il riflesso della sua faccia sul vetro della vasca faceva quasi pensare che di pesci palla nell'acquario ce ne fossero due.
    Il giorno seguente Pedro dimenticò di andare al lavoro. Sua sorella telefonò ben due volte per sapere che fine avesse fatto, ma lui rispose semplicemente che non poteva allontanarsi da casa. Abituata alle giornate strane del fratello, Adele decise di non insistere. Avrebbe scalato la giornata di lavoro perso dalla prossima busta paga. Anche quella giornata trascorse con il viso di Pedro a mezzo metro dall'acquario e il pesce palla che nuotava senza sosta nella sua piccola prigione di cristallo. Soltanto verso sera Pedro si rese conto di avere fame. Si preparò un panino e andò a mangiarselo nella sua postazione di osservazione. Senza alcun preavviso, il pesce si fermò al centro della vasca, sembrò guardare fisso Pedro e si gonfiò. Ma questa volta non ci fu nessuna risata, nessuna ilarità scomposta.
    Pedro ebbe la precisa sensazione che il pesce palla lo avesse fatto in segno di scherno. Il disagio si fece strada insieme al dubbio, mentre l'animale tornava alle sue dimensioni normali. Continuò a guardarlo ancora un po', indeciso sul come interpretare quel gesto del suo inquilino. Passarono così altre due ore e tre panini. Il pesce non degnò più di uno sguardo Pedro, neanche quando questo si avvicinò tentando di spaventarlo per l'ennesima volta. Pedro si sentì quasi offeso dalla mancanza di considerazione e decise che per quel giorno lo show era terminato. Andò a letto e non ci pensò più.
    Si svegliò sorridente, come tutte la mattine. Scese impaziente dal letto e si piazzò a far colazione davanti al suo piccolo capolavoro. Il pesce nuotava tranquillo e non diede segno di irrequietudine quando Pedro si piazzò di nuovo col suo faccione di fronte alla vasca. All'ultimo cucchiaio di cereali imbevuti di latte tiepido, Pedro aveva appena terminato una lunga diatriba con se stesso, convincendosi infine che sarebbe stato il caso di presentarsi al lavoro, dopo l'assenza ingiustificata del giorno precedente. Ma proprio in quel momento, il pesce decise di attirare nuovamente su di sé l'attenzione. Si fermò a pochi centimetri dal vetro anteriore, per poi assumere la sua abnorme forma sferica.
    Pedro sussultò. Prima di gonfiarsi, il pesce l'aveva osservato con un'aria strana. Sì, ne era certo, era pura e semplice derisione.
    Razza di bestia ingrata. - gridò con la sua voce troppo stridula per un uomo della sua stazza. - Ti ho preparato una vasca come Dio comanda, ti ho dato il migliore cibo in granuli sul mercato, sono stato qui a guardarti tutto il giorno riempiendoti di complimenti, e tu mi ripaghi così? Sarà meglio che ti dai una regolata o ti butto al gatto della signora Alvarez qua di fianco.
    Il pesce palla, in tutta risposta, si gonfiò di nuovo. Pedro lo fissò negli occhi, per cercare di carpirne i pensieri. Erano di certo pensieri irridenti, di scherno, lo stesso di quei ragazzini che gli ridevano in faccia quando arrossiva fino all'attaccatura del collo. Il suo rotondo e paffuto viso virò dal rosso al porpora al viola e Pedro scagliò i cereali rimasti nel cucchiaio contro i vetri dell'acquario. Respinse l'istinto di ripulire subito le lastre trasparenti e decise che era ora di andare al lavoro. Ma non ci andò.
    Rimase tutto il giorno davanti all'acquario, telefono staccato, in attesa di una mossa del suo avversario. Il pesce non lo degnò di uno sguardo, lasciando che il suo osservatore rimanesse a contemplarlo affamato e furente per l'intera giornata. Era di nuovo ora di cena, quando Pedro riaprì il frigo e trovò in esso una desolazione disarmante. Si disse che il giorno dopo sarebbe dovuto andare a fare spesa. Ignorò le proteste del suo stomaco e tornò al suo posto di osservazione. Quel dannato pesce si sarebbe dovuto arrendere all'evidenza, prima o poi. Avrebbe dovuto capire che, se voleva sopravvivere a sufficienza per fare la conoscenza dei futuri inquilini, avrebbe dovuto sottostare alle sue condizioni. Ma il pesce ignorava evidentemente le regole della convivenza con Pedro.
    La mattina dopo si alzò di cattivo umore e indugiò in bagno, dove si soffermò davanti allo specchio, osservando i contorni del proprio viso e gonfiando le guance, in una satira feroce quanto mai divertente. Si concesse una risata e decise di concedere una seconda opportunità al suo compagno d'appartamento. Si avvicinò di soppiatto all'acquario, per poi piombare all'improvviso a pochi centimetri dal vetro anteriore, ma il pesce palla non diede nemmeno l'impressione di averlo notato. Pedro ringhiò di rabbia repressa, di un furore che gli ribolliva nell'animo dai tempi della scuola, e si scagliò verbalmente contro l'ignaro inquilino della vasca. Dopo essersi sfogato con innumerevoli e coloriti improperi, cercò di calmarsi. Il suo sguardo cadde sul filo del telefono ancora staccato dalla presa nel muro. La logica gli diceva che avrebbe dovuto riattaccarlo, telefonare ad Adele, scusarsi e poi presentarsi al posto di lavoro. Invece rimandò a letto la logica e riprese il suo posto. Il volto paffuto aveva assunto ormai un brutto colorito pallido, mentre gli occhi erano arrossati. Due vistose occhiaie completavano il quadro.
    Il suo stomaco era sempre più impaziente di ricevere del nutrimento, ma Pedro lo ignorò con ostinazione. Ormai era in guerra e in una guerra non c'è tempo per le frivolezze. Il suo nemico era lì, di fronte a lui, e doveva trovare il modo di portarlo alla resa. O alla morte.

    La polizia bussò più volte, prima di decidersi a sfondare la porta. Quello che trovarono all'interno del piccolo monolocale fu un divano dalla fodera strappata, una vasca piena soltanto di ghiaia e d'acqua e Pedro Aleandros seduto a tavola a faccia in giù. Il suo rotondo e pallido viso era immerso tra i resti di una magra cena a base di sushi, almeno così parve ad una prima occhiata.
    I giornali locali non si lasciarono sfuggire l'occasione di una notizia di cronaca nera condita da una certa dose di umorismo.
    “Giovane uomo cerca di cucinarsi un sushi casalingo col suo pesce palla e muore intossicato”, recitavano quasi tutti. Uno più fantasioso riportava: “Pedro Aleandros entra a tutti gli effetti tra i candidati dei prossimi Darwin Awards”.
    Melita Rosares ridacchiò leggendo i titoli di fronte all'edicola e l'edicolante le regalò un commento sull'idiozia della gente, su cui Melita si ritrovò assolutamente d'accordo. Sistemò al meglio la sporta che le dondolava dal braccio destro, sincerandosi che il suo ospite non soffrisse per il trasporto. Quando la sua testa contornata di riccioli saltellanti fece capolino dall'alto, il pesce palla dentro al sacchetto del negozio di acquari reagì gonfiandosi a dismisura. Melita rise di gusto, pensando che non ci fosse nulla di più buffo al mondo e che bisognava proprio essere dei mostri per mangiarsi un campione di simpatia come quello.
  12. Samirah
    Nel mentre il Maestro Ethan corre in cerca del Maestro Matrix, il sordido e sordo maestro di Approdo del Re nonchè suo diretto superiore nella gestione di certi affari sporchi che ancora non sono stati rivelati.

    Ossequi Maestro Matrix
    Si che sono qui Ethan.
    Ho detto OS-SE-QUI!
    OH-SI-CHE SONO QUI!
    Ci sono segni di un ritorno dei Draghi!
    No che non ti consegno il mio porno coi Draghi!
    HO DETTO CI SONO SEGNI DEL RITORNO DEI DRAGHI!
    Ah! Come? Cosa? Sei tu l'eletto? Dovè il Merovingio?
    Si calmi Maestro Matrix, una persona ha fatto un sogno: un drago nero spiccava il volo da Rocca del Drago.
    E tu ti fidi di un sogno?
    E' un uomo fidato.
    Gnomo sfigato a chi?
    HO DETTO CHE MI FIDO, STO TIZIO CI HA GIA' PRESO IN PASSATO
    interessante, Rocca del Drago ce l'abbiamo noi, un drago sarebbe un notevole prestigio ed una possente risorsa se le cose dovessero degenerare...
    si Maestro Matrix ma come si schiude un uovo di drago? nessuno lo sa!
    Dobbiamo Difendere Zajon!
    Matrix si calmi, come si schiudono le uova di drago?
    Nessuno lo sa Ethan ma ho una teoria... seguimi nel mio antro oscuro...

    ...E così questo è il suo laboratorio Maestro Matrix interessante! Cosè questo?
    Il cuore mummificato di un bambino...
    Eccellente
    Ora spogliati Ethan, ti faccio vedere come si chiudono le uova.
    Ma Maestro...

    Lasciamo i due vecchi rugosi alle loro faccende e volgiamo lo sguardo altrove...

    A questo punto Ser Ottone se ne esce con due guardie e Marik lo segue.
    Ad un certo punto il buon Marik non ce la fa più e cade preda dei suoi più bassi istinti...
    SIGNOR PRIMO CAVALIERE MI DA' 3 CERVI CHE CI VINCO IL TIRO CON L'ARCO? POI LE DO' UN DRAGONE!
    Ostregheta! Tien sti sghei ragasso mo non andare al tiro del'arco va a mona piuttosto!
    Comandi sior paron!

    Dopo un finto congedo l'inseguimento riprende.
    In pochi giorni Marik apprende che il buon Erminio fagocita bordelli come un macrofago di esplorando il corpo umano fagociterebbe virus e che ogni volta le due guardie restan fuori e che da ogni bordello timbrato dal cavaliere esattamente mezzora dopo che il cavaliere se ne è andato escono due loschi figuri tutti intabardati e incappucciati.

    Figuro A: segni particolari: accostato alla Montagna che Cavalca Gregor Clegane sembra Enzo Paolo Turci (MA NON E' CHE MI TRADISCI VERO?)

    Figuro B: segni particolari: girà con uno che accostato alla Montagna che Cavalca Gregor Clegane sembra Enzo Paolo Turci (MA NON E' CHE MI TRADISCI VERO?)

    Un giorno il buon Marik si ricorda che pur avendo già chiesto i soldi al puttaniere non li ha ancora chiesti ai due figuri e decide pertanto di seguire i due figuri.

    Questi alternano strade secondarie sconosciute a stradoni colmi di folla.
    L'invisibile Marik continua a seguirni fin dentro VICOLO DELL'AGGUATO quando svolta l'angolo e...

    101 Modi per beffare una persona che vi segue

    Ricetta n. 41: Il trucco dello *******

    Ingredienti per 4 persone:

    -un pedinatore un pò orbo
    -un pedinato con 872927872 gradi in capire che mi stanno pedinando
    -un pedinato ENORME e INCAZZATO
    -un vicolo stretto che svolta ad angolo in un altro vicolo.

    Preparazione:

    Attirare il pedinatore nel vicolo dietro l'angolo facendo finta di farsi pedinare come due tordi.
    Preparare l'agguatone.
    Attendere l'arrivo del pedinatore.
    Mazzuolare di legnate il pedinatore. Sangue e pepe quanto basta.

    Marik è faccia a faccia con A e B.
    B: potrebbe apparire saggio darsi alla fuga ragazzo.
    Fermi un attimo, sentite la mia proposta totale: mi date 3 cervi ciascuno io vado vinco la gara di tiro con l'arco e vi porto un dragone d'oro!
    A questo punto al grido di "Se Gli Stark hanno Ghiaccio io giro con Bufera!" il tizio A (che ricordiamo essere delle dimensioni di un piccolo granaio) estrae uno spadone grande come un pennello cinghiale e, molto pacatamente esclama: INIZIATIVA *******!
    Marik lesto come una faina urlando "un solo grido, un solo idioma: scapoma!" si dà alla macchia ma il figuro B detto "il Paride de noialtri" lo colpisce al tallone con una cortellata.

    Zoppicante e sanguinante Marik riesce però a mettersi in salvo disperdendosi fra la folla.

    Nel mentre LA DONNA non avendo una gran fava da fare continua le sue visitine all'agonizzante Bloodraven sempre in compagnia di Bella Figheira che cerca invano di rivitalizzarlo offrendogli platealmente le sue grazie.

    Blodduccio bello sei così pallido.. lo sei sempre stato ma oggi sei più pallido del solito.. svegliati dai che ti faccio il giochino che ti piace tanto...
    Emh..Emh.. sono Lady Gael, sono venuta a vedere come sta Brynden.
    Ciao Lady Gael, io sono Bella Figheira.
    Ciao Bella Figheira, come sta Bloodraven?
    Ciao, sono Bella Figheira.
    L'ho capito, come sta Bloodraven?
    Ciao sono Bella figheira.
    Ok torno un'altra volta.

    Una volta invece di incappare nella svampita Bella Figheira la nostra DONNA incappa nel Maestro Matrix che ha attualmente in cura il povero Brynden.

    Onore e letizia incontrarla Maestro Matrix
    Odore d'immondizia di contrada? dove?
    lasciamo perdere Maestro Matrix, come sta Brynden?
    Agente Smith, vi stavo aspettando.
    COME ***** STA BRYNDEN?
    Male prosperosa e appena maggiorenne fanciulla, molto male. La mia cura a base di clisteri di acqua bollente e nero di seppia pare non sortire più alcun effetto ed il paziente si sta ormai assuefacendo alla sostanza... ma non perdete la speranza mia lady, e continuate a venire a trovarlo, voi potete fare molto per lui.
    Lo so Maestro, immagino che l'affetto delle persone che ci vogliono bene sia utile...
    No, ma ho letto su certi giornaletti che uno sollecitante stimolazione della zona pubica da parte di labbra carnose e invitanti come le vostre potrebbe far rinsavire anche un moribondo...
    Arrivederci Maestro Matrix.

    Lady Gael torna così nella sua stanza dove trova un post it giallo umettato con aroma di mughetto e con scritto sopra: stasera alle 20.25 al Tamburo Sfondato. Indossa il tuo tanga leopardato in zibellino albino. Firmato Bella Figheira.

    Nel mentre una volante dei carabinieri riposta alla Fortezza Rossa un sanguinolento Marik che si trascina sciancato fino dal Maestro Ethan bisognoso di una medicazione.

    Toc Toc
    Chi è?
    Sono Marik sto male.
    Non ti conosco! Va via!
    Sono il bracconiere che lavora per voi!
    Ho detto va via!
    Sono quello dei sogni mi apra!
    Aiuto!!!
    VECCHIO MALEDETTO PURE L'ALZHEIMER!
    Che fai sulla porta Marik, entra, cosa c'è che non va?
    Mi fa male il piede.
    Fammi vedere
    [20 in guarire]
    Ah, una ferità d'arma da taglio, probabilmente una cortellata lanciata da qualcuno, probabilmente incappucciato e in compagnia di un'amico più grosso, che ti ha colpito mentre stavi fuggendo da un vicolo oserei dire...
    Ma no sono caduto...
    Sono vecchio ma non stupido figliuolo.
    E' stato un incidente...
    Ti maltrattano a casa piccolo bambino? dillo al Maestro...
    Maestro mi curi per dio!
    Molto bene, spogliati completamente e stenditi su quel lettino aitante combattente del nord!
    Ma veramente...
    Stenditi ho detto!
    Ok..

    Toc Toc
    E adesso chi è?

    Maestro Matrix che sorpresa!
    Signor Anderson!
    Emh... desiderate?
    Chi le ha diseredate?
    CHE ***** VUOI SORDO MALEDETTO?
    QUALCUNO HA SEGUITO QUALCUNO MI PARE VECCHIO DERELITTO!
    COSA ***** STAI DICENDO CARIATIDE?
    HO DETTO CHE QUALCUNO HA SEGUITO QUALCUNO BACUCCO RINCRETINITO!

    CHI E CHE OSA PARLARE IN MAIUSCOLO? QUI PARLO IN MAIUSCOLO SOLO IO CHE SONO IL RE!
    ci scusi maestà...

    AH PARLA IN MAIUSCOLO SOLO IL RE QUI?
    scusi signor Dungeon Master...

    Ecco ci hai pure fatto prendere il cazziatone dannato matusa!
    Colpa tua vecchio malvissuto!
    Ehi! La smettete di litigare! Mi fa male il piede.
    Chi è l'invitante stallone che attende prono Maestro Ethan?
    Marik il bracconiere, quello che mi sa che ha seguito due vostri uomini...
    Capisco... ditegli di fare più attenzione, sarebbe un peccato perdere due braccia forti come le sue...
    Riferirò ora con permesso devo guarirlo.
    Molto bene arrivederci Maestro Ethan
    Arrivederci Maestro Matrix

    Un momento Maestro Matrix!
    Non ho moment con me ragazzo dall'addominale asciutto e il gluteo scolpito.
    Non voglio moment, voglio 3 cervi d'argento che poi vinco all'arco e le dò un dragone!
    Pillola rossa o pillola blu?
    Ma va a cagher vecchio! tieni i tuoi 3 cervi!

    Eccoci di nuovo soli, che schiena grande che hai Marik, non l'avevo mai notata durante il nostro viaggio a Nord! Lascia che ti applichi questo clistere di adenoidi ed ortiche e il tuo piedi starà subito meglio...
    Maestro è sicuro che...
    FUP
    AAAAAAAAaaaaaaaaaa...
    Così. stai rilassato Marik, ricordi della visione che mi hai raccontato? potrebbe eccerci del vero.. si.. decisamente si...

    Poco dopo LA DONNA travestita da UN ALTRA DONNA CHE NON E' LA NOSTRA si reca al Tamburo Sfondato per incontrare Bella Figheira.

    Le due affittano una doppia con matrimoniale per non essere distirbate da nessuno. Luci soffuse, suadenti musiche in sottofondo e...

    Ciao sono Bella Figheira.
    Ciao Bella Figheira, io sono Lady Gael.
    Non pensavo saresti venuta...
    Nemmeno io ma eccomi qua, cosa vuoi dirmi?
    Beh, è dalla prima volta che ti ho visto che non posso fare a meno di pensare a te, i tuoi capelli voluminosi, le tue ciglia finte, la tua pelle di seta e il tuo profumo...
    Anche io ti desidero Bella Figheira, perchè sei proprio una bella figheira...
    sdraiamoci sul letto...
    ...
    ...
    [che pensavate debosciati?]

    Tu vuoi bene a Bryndenuccio mio?
    Tanto Tanto (difatti diventera presto Bryndenuccio mio donnaccia!)
    Blooddy sta morendo... il maestro matriz è un vecchio rincoglionito e non sa come salvarlo...
    Ho notato... mi dispiace davvero tanto...
    Ma cè un altra cosa che possiamo fare noi per lui...
    La fede certo, i sette...
    Mo va a cagare te i santini del tuo fratello smidollato! Io sto a parlare de ben altro!
    Cosa?
    Vieni più vicino

    Chiudi gli occhi...
    mmmhhh
    Ora avvicina la bocca alla mia...
    ...
    ...
    [ma alora siete proprio allupati eh!]

    Esistono altri modi per salvare la vita di un'uomo, cosa sapete di quel che si dice in gire su di me e su mia madre?
    Che voi fate rima con campana e vostra madre con ricotta...
    Quelli son pettegolezzi, cè una cosa che non sapete... esistono poteri capaci di operare miracoli...
    Non starete parlando di...
    Shhh, pensa ragazza, pensa a quanto vuoi che Brynden viva, pensa a quanto saresti disposta a pagare per riaverlo pensa a CHI saresti disposta a sacrificare per lui...
    Beh ecco io lo rivoglio, darei la vita per lui perchè lui mi ha sempre aiutato ma non posso offrire altri...
    ahahahaaahahahahahha pensa ragazza pensa... ecco il mio cellulare, chiama quando hai deciso.
    Ma...
    Arrivederci, sono Bella Figheira!

    E così mentre la trama si infittisce sempre più, un uomo alla vigiglia del torneo è ancora sprovvisto di scudiero poichè l'amicizia, la dedizione, il servizio di uomini semplici, disposti a rischiare la vita per il loro signore non può essere comprato con il vile denaro!
    Quest'uomo è Daeveron "Cuoredipietra Famedoro" Martell

    Ser Martell
    Si?
    Smolvud, il maestro della giuostra vuone vedervi

    Volevate vedermi?
    Si, è per la faccenda dello scudiero, il Primo Cavaliere Erminio Ottone ha preso molto a cuore la vostra situazione, vi vuole vedere

    Volevate vedermi?
    Oh Daeveron mi prendi di volata, ho prenotato uno stanzino con 4-5 moldave... vuoi venire anche te?
    No beh, io sono quasi un septon
    Capirai fosse per me pure con la Madre... eheheh comunque ho sentito che cerchi uno scudiero.
    Si è così
    Eh prendi male con sta storia del torneo i mocciosi vanno a ruba, mi è rimasto giusto Fred il tisico ma è meglio far senza.. te non hai un uomo di fiducia? che mi dici di quel selvaggio che ti sei tirato dietro dal nord?
    Marik?
    Si lui, mi pare un bravo ragazzo, mi ha chiesto 3 cervi per una sveltina, non ti garba?
    Beh penso di non aver alternative vado subito a dirglielo.
    Bene e che i sette ti assistano per il torneo!

    Marik! Marik! devo parlarti
    Dimmi Daeveron
    Fammi da scudiero per il torneo!
    Va bene ma solo perchè il Master mi sta guardando storto.

    Sono le 23.56, alle 00.00 scadono le iscrizioni al torneo e Marik il bracconiere ha solo 97 cervi d'argento invece dei 100 necessari...
    Marik è disperato...
    Marik non ha più speranza ormai...
    Marik sa che solo un miracolo può salvarlo...

    POP!
    Chi va là?
    Pop! (sputa un cervo d'argento dalla bocca)
    Pop! (sputa un cervo d'argento dalla bocca)
    Pop! (sputa un cervo d'argento dalla bocca)
    GRAZIE SER SECCHIOMATTO!

    Fine della 4949842 puntata.

    -----------------------
  13. Samirah
    Siamo ancora sul mercanteli.
    Le 3 Caravelle ci stanno venendo addosso.
    Panico, Urla, Strepiti, Varie ed Eventuali.
    Il capitano si mette una maglia di Matarazzi e si avvicina al Maestro e gli dice qualcosa all'ORECCHIO. (nota come ho evidenziato il termine ORECCHIO).
    il Maestro si mette una maglietta di Zidane e colpisce il capitano con una testata. Poi si volta verso di noi e ci urla: riunione supersegreta nella stiva.
    Giunti nella stiva ci dice che il capitano ha detto che non ha intenzione di farsi prendere dalle 3 caravelle perchè si è rotto i coglini di signori braghettosi che fanno i porci comodi loro sul ponte della sua nave.
    Facciamo notare che:
    A) Le 3 Caravelle fanno più veloci di noi
    Le 3 Caravelle sono armate fino ai denti
    C) Le 3 Caravelle sono Le 3 Caravelle e noi siamo Il Mercantile...
    Ma il maestro ci dice che il capitano gli ha detto che un amico del cugino del nipote del pescivendolo ad Approdo del Re gli ha detto che nella stiva, imboscata da qualche parte, vi è una sostanza strana e quasi maggika capace di prendere fuoco da sola e di bruciare forte e tanto. Siccome i marinai non lo sanno perchè se no impazziscono di paura tocca a noi eroi impazzire di paura.
    Dopo aver congetturato sei ore sul perchè sta roba non è esplosa durante la tempesta iniziamo a cercarla e troviamo fra le n casse di vino n-(n-2) casse di ampolle in ferro pesantissime che supponiamo contengano la mistica sostanza.
    A questo punto parte l'angolo della demenza.
    Maestro come si usa questa roba?
    Boh!
    Ah!
    Potremmo lanciarla da 800 metri e colpire senza essere a tiro!
    Come?
    Boh!
    Ah!
    Potremmo travasarla in ampolle meno pesanti e lanciarle!
    Idiota!
    Scusate...
    Potremmo berne a volontà per poi gettarci contro una nave!
    Ehi, che ci fa Alkaida nella stiva?
    Potremmo legare un ampolla ad una botte vuota, cospargere la botte di pece, gettare la botte in mare e poi quando la nave è a tiro Marik, infallibile arcere, potrebbe scoccare una freccia infuocata di quelle che aveva preparato in precedenza alla botte e incendiare così la nave!
    Zitta donna!
    Potremmo chiedere un parere al Capitano!
    Ottima idea Nate, vai!
    e mentre la nave trema io salgo di sopra, il capitano mi dice che i tremori erano dovuti al fatto che abbiamo appena evirato non so chi ma che ora grazie a sta mossa stiamo cercando pateticamente di fuggire a navi che vanno il doppio rispetto a quanto andiamo noi.
    Chiedo al Capitano come usare la robba e lui mi dice:
    Potreste legare un ampolla ad una botte vuota, cospargere la botte di pece, gettare la botte in mare e poi quando la nave è a tiro Marik, infallibile arcere, potrebbe scoccare una freccia infuocata di quelle che aveva preparato in precedenza alla botte e incendiare così la nave!
    Ottima idea Capitano!
    Torno di sotto e spiego nei dettagli la fine arguzia del capitano:
    Il capitano ha detto che potremmo legare un ampolla ad una botte vuota, cospargere la botte di pece, gettare la botte in mare e poi quando la nave è a tiro Marik, infallibile arcere, potrebbe scoccare una freccia infuocata di quelle che aveva preparato in precedenza alla botte e incendiare così la nave!
    Ma è quello che ho detto io!
    Zitta donna!
    Facciamo quello che dobbiamo fare e due minuti dopo ci sono 3 bombe botti a galleggiare nel mare.
    Le navi si avvicinano e Marik apre le danze centrando la prima botte proprio mentre la prima nave ci passa sopra.
    La botte prende fuoco, l'ampolla prende fuoco, la nave prende fuoco.
    I nostri marinani sono in preda al panico. I marinai di queglialtri sono in preda al fuoco.
    La nave cola a picco come una barca di carta nello sciacquone.
    Marik centra anche le altre due botti e anche se le altre due navi non esplodono sono comunque costrette a rallentare e quindi noi cogliamo l'occasione di defilarci.
    Il Capitano ringrazia il bracconiere e ci informa che non ne può più di noialtri e che ci sbarca presso la foce del fiume sconosciuto con tanti saluti, arrivederci e grazie.
    Saccheggiamo la stiva e la cabina di abiti invernali, provviste e un mestolo e ci apprestiamo a sbarcare.
    A contatto con l'acqua gelida ho una crisi isterica ma i ceffoni di Lucas mi aiutano.
    Intirizziti come non mai, dopo esserci cambiati d'abito, cominciamo la lunga marcia.
    Il bracconiere, indossati i suoi vestiti da squadrista, ci impone una marcia forzata degna del peggior regime totalitario e mentre il bastardo e il prete organizzano un prototipo di sindacato per i nobili caduti in disgrazia la marcia prosegue lenta e inesorabile.
    Durante la pausa Marik ci solleva un pò il morale con i suoi consigli:
    1)Asciugate gli stivali o vi cadranno le dita dei piedi.
    2)Asciugate i guanti o vi cadranno le dita dei piedi.
    3)Non allontanatevi dal campo o vi cadranno le dita dei piedi.
    4)Dormite vicino al fuoco o vi cadranno le dita dei piedi.
    5)Comunque sia, a dispetto delle precauzioni prese, è altamente probabile che prima della fine qualcuno perde qualche dita dei piedi.
    Io cerco di accendere il fuoco imitando Marik ma fallisco poichè si scopre che io sono un asso non ad accendere il fuoco ma a renderlo stabile. Da questo momento in avanti sia messo agli atti che ho sempre mantenuto stabile ogni fuoco menzionato nel riassunto.
    Dopo poco la marcia riparte.
    Marcia.
    Pausa.
    Marcia.
    Pausa.
    Marcia.
    Pausa.
    Disperazione.
    Ci accampiamo per la notte e il bracconiere inizia con le false promesse: vi porterò una lepre, qui vicino ci deve essere un autogrill ecc.
    La notte tutti i nobili sono in preda agli incubbi e io sogno di magnare e bere ma poi arriva mio kuggino karmine frey che butta un'ampolla di sbobba altofocosa nel camino e scoppia tutto. Mi sveglio e mi accorgo che Marik mi sta prendendo a calci perchè dormeno sono finito sul fuoco.
    Il maestro guarda il mio braccio e nota pelliccia bruciata vestito bruciato e pelle intonsa. ci rimane male ma non dice niente e tutti tornano a dormire.
    Il giorno dopo stessa storia a base di calli, marce forzate, freddo, duroni e lepri che non arrivano. A un certo punto Marik in esplorazione trova case bruciate e cadaveri di disgraziati e quindi accelleriamo il passo.
    Alla fine ci accampiamo e il bracconiere se ne va a comprare le sigarette. Mentre è via noi siamo li che ci facciamo i ***** nostri quando sentiamo un rumore provenire dalla bosca. Senza pensarci un attimo Lucas estrae la spada e noi lo imitiamo sfoderando i nostri pugnalini demodè. A questo punto il prete avvista nella bosca un enorme barbaro barbuto e ricoperto di pelli che ci fissa incarognito brandendo una colossale ascia bipenne. Il prete rinfodera il pugnale ed esibisce la mano alzata, segno diplomatico ufficiale in tutti i paesi del mondo. Il barbaro risponde col suo segno diplomatico personale ovvero afferra un accetta da lancio e la lancia contro il prete. Il risultato è il prete da una parte e il suo orecchio dall'altra. A questo punto mentre il prete urla in preda al panico e mentre il maestro accorre per cercare di prestare un primo soccorso al ferito, il bastardo e la gentil pulzella cercando di nascondersi, chi meglio (lei) e chi peggio (io). Lucas invece si prepara a ricevere la carica dell'energumeno. Mentre il resto del mondo (il maestro e la pulzella) cerca invano di consolare un prete impazzito, io assisto incredulo alla pugna fra Lucas e il barbarazzo. Lucas lavora di precisione mentre Barbarazzo lavora di gnoranza. Nonostante Barbarazzo sia in canotta e Lucas chiuso in uno scaglione risulta evidente che dopo poco il combattimento volge a favore di Barbarazzo.
    A questo punto medito la fuga ma poi mi sovviene che sicuramente questo tizio corre sei volte me e poi alla fine non mi va di lasciare a morire il maestro che mi vuole bene e chi ha portato in mezz alla tundra a patire il freddo e la fame e a farmi ammazzare senza nemmeno spiegarmi il perchè e poi non voglio nemmeno che Lucas muoia perchè Lucas è mio amico e mi vuole bbene.
    Alla luce di questo mi scaglio alle spalle di Barbarazzo e lo molesto con il mio stuzzicadente samurai. Questo si volta e cerca di massacrarmi ma io riesco a tenerlo impegnato al modico prezzo di una ubercrocchia sul mascellone e intanto da dietro Lucas fa quel che può per ucciderlo. Siccome Lucas però è ferito marcio non riesce a concludere e si limita a fornirmi un ottimo assist colpendo Barbarazzo alla Gambazza e facendolo vacilllare. Io colgo l'occasione e pianto il Pugnalazzo nell'Occhiazzo di Barbarazzo che ha subito un Collazzo e si accascia nelle neve mentre poco più in la il prete continua a urlare: il mio Orecchiazzo!
    Subito torna Marik, guarda il macello e fa: beh visto che state tutti bene io vado a comprare i fiammiferi per le sigarette e si mette a seguire le tracce dell'energumeno arrivando a 4 cadaveri di barbaro fatti a pezzi da un manipolo di uominia cavallo. A questo punto sulla base di non so quale principio matematico il bracconiere riesce a computare che mancano 3 barbari all'appello.
    Mianwail (notare l'inglese) io mi curo la mascella bevendo e il maestro prepara vin brule per il moribondo Lucas e il prete areodinamico. Lucas è messo male ma il maestro fa i numeri e lo salva anche se per un giorno ci tocca stare li ad aspettare che si riprenda un po. Inoltre pare che non sarà mai più in grado di usare il braccio destro...
    Torna Marik e ci racconta che in giro ci sono Barbarazzo 2, 3 e 4 e che quindi non appena Lucas sta bene è il caso di telare. Intanto il maestro pastrocchia con l'orecchio del prete ma non si sa bene se lo ricuce o no. Lucas si riprende e tutti quandi ripartiamo allegramente.
    Marce brevi e pause lunghe ed è di nuovo sera...
  14. Samirah
    La battaglia è finita.
    Morte e desolazione ovunque.
    La neve è rossa del sangue di centinaia di png la cui unica colpa è stata quella di trovarsi dalla percentuale sbagliata del dado.
    Le urla dei feriti e dei moribondi (ma in agot la differenza è poca) riecheggiano nell'aria.
    Willam Stark, ex Lord di Grande inverno è a terra.
    La ex testa di Willam Stark, ex Lord di Grande inverno è a terra. A 6 metri dal resto...
    Artos Stark, nuovo Lord di Grande Inverno, ex implaccabile, ex spaccaculi, ex tu e il tuo amico frate siete buoni solo per tirare la catena della turca, ex spezzeremo le reni ai bruti, ex li inchioderemo sulla barriera, frigna ora come una bambina di otto anni alla quale hanno appena sottratto il suo lecca lecca al coca e rum.
    Nate Stark, figli di Artos Stark, futuro Lord di Grande Inverno, urla e sbraita come farebbe un qualsiasi tredicenne che ignora di essere sopravvissuto alla pugna esclusivamente grazie al sacrificio del 95% della sua guardia personale: "Che fico! Ne ho pugnalato uno al malleolo! e non mi sono fatto nulla! Bella la guerra ne facciamo un'altra? Eh papa? papa? perchè piangi papa? Perchè lo zio è senza la testa papa?
    In mezzo a questa scena grottesca e raccapricciante due persone si aggirano ebbri di gioia.
    Sono ebbri di giuoia per il fatto di essere sopravvissuti ad una battaglia vera.
    Sono ebbri di giuoia per la consapevolezza di essere vivi solo grazie al fatto di essere dei pg e che pertanto non vengono considerati dalle letali percentuali del regolamento di guerra.
    Sono ebbri di giuoia perchè sono rimasti tutto il tempo nascosti nelle retrovie e sono usciti solo alla fine quando ormai la pugna era vinta per unirsi all'inseguimento finale ove hanno ucciso un paio di bruti vecchi e malati mettendosi in luce in maniera del tutto immeritata.
    Sono ebbri di giuoia perchè Artos Stark che li sfotteva pare ora una mammoletta da latte.
    Sono ebbri di giuoia perchè sono Nate Rivers, lo sbevazzone e Daeveron Martell, il septon di ceramica.
    Ma da oggi saranno Nate, l'impavido e Daeveron il coraggioso...

    Ripari e retrovie, e una carica finale! Bella la guerra è Nate?
    L'hai detto fratello! Ehi ma non è Artos Stark quella suora tremolante stesa di fianco al fratello morto?
    Corbezzoli parrebbe lui, ci penso io!

    Detto fatto il prete di burro passa al solito distributore di ghiaccio sempre presente al nord, metta il solito obolo da 50 centesimi di cervo e prende Ghiaccio, la spada di Willam Stark.
    Tosto si reca dalla fetida parodia di quel che un tempo era Artos Stark e...

    In piedi mezza sega!
    mio fratello è morto...
    Si beh, a me manca un orecchio ma mica sono qua a frignare come una checca! In piedi!
    ma io...
    ARZATE CORNUTO ARZATE TO DETTO! (ogni riferimento a Mario Brega è da ritenersi puramente casuale)
    sig sob buuu sniff
    Ferma la fontana disgraziato! Prendi sto spiedo, ora sei il nuovo Lord!
    Ma la moglie di mio fratello... il bambino.. aspetta! umh, sì, dammi un pò sta spada... eccellente... MUAHAHAHAHAHAHAHAHHA FUORI DALLE BALLE PRETE SEGAIOLO! HO UNA BARACCA GELATA DA MANDARE AVANTI! QUALCUNO RACCATTI LA TESTA DI STO SFIGATO
    Mio Lord, è vostro fratello...
    NUM ME ROMPERE I ********!

    Siamo sicuri di aver fatto la cosa giusta amico Martell?
    Boh!
    Guarda, l'esercito di Lord Umber!

    Giunge quindi il gigante ubriaco a bordo del suo cavallo ubriaco e con dietro la sua turba di ubriachi.

    Ciao Arty!
    Umbi!
    Come butta?
    bene, sono Lord!
    Ostia! Tuo fratello?
    20cm più basso!
    Ahahahaahha
    Ahahahahaha
    Salve, saremmo Nate e Daeveron...
    FUORI DAI ********!

    Ah, la calda ospitalità del nord eh amico Martell
    Già già, guarda! Arrivano i guardiani della notte, potremmo socializzare con loro!

    In quel momento Artos Stark sfodera un badile, sale a cavallo corre incontro ai guardiani e si para davanti al loro capo.

    Alla buonora eh!
    abbiamo fatto prima che...
    Balle! Guarda questi morti! Sono morti per colpa tua! Prendi sto badile e sotterrali tutti!
    Se arrivavamo prima forse non eri Lord...
    Ah già, ok pace fatta ma sotterrali te che a me tira il ****!
    Tutti?
    Si!
    ok... ;_;

    Forse è il caso di lasciarli in pace eh Nate?
    Beh, io vado a salutare il mio amico stupratore che ha preso il nero...

    Fatti pochi passi ad entrambi balza alla mente un particolare che non avevano notato...
    LUCAS!!!!
    NOOOOOOOOOOOOOOOOO
    NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
    NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

    Parte così la folle ricerca del fedel armigero fra i corpi e dopo un pò si scopre che Lucas è a terra con tre frecce nella pancia, cicciobombo è nato in francia.
    Nate, che ha assimilato per osmosi l'arte della cura dal maestro Ethan, e che ha la borsa del maestro Ethan, si lancia in un disperato tentativo di salvare l'amico.
    Due ferite sono superficiali ma la terza freccia è entrata in profondità.
    L'abilità di Nate salva Lucas che però resta in fin di vita e privo di conoscenza.

    Ehi quello è il maestro degli Umber!
    MAESTRO! SALVATE QUEST'UOMO!
    E quello? E quell'altro? E quello là in fondo? I png son tutti uguali!
    Salva questo e non rugare la minchia, ci pensiamo noi agli altri.

    E così mentre Nate e Daevorn passano di moribondo in moribondo a finire il lavoro con i loro pugnali unti nel curaro il maestro degli Umber può salvare la vita a Lucas.

    Dopo un pò tutti morti son stati sotterrati, i guardiani tornano a casina, si caricano i feriti, ci si tira dietro Umber e i suoi e si riparte verso Grande Inverno con un Lucas semicoscente.

    Il viaggio fila liscio ma mentre succede tutto questo a Grande Inverno la gente non rimane con le mani in mano.

    Lady Stark sta male.
    Rischia di perdere il bambino.
    Il Maestro Ethan, autorizzato dall'assente Willam Stark, prende in mano la situazione ed elabora un piano veniale:

    1)Dare ratti ai corvi.
    2)Capire che ha che non va la donna.
    3)Elaborare una strategia.
    4)Dare altri ratti ai corvi.

    Espletato il punto 1 si passa al punto 2.
    Dopo aver assaggiato un residuo delle feci della donna il Maestro capisce subito che qualcosa non va: le stanno avvelenando le nespole in agrodolce con varie sostanze che messe tutte assieme fanno il vinsanto della luna, noto contraccettivo per ritardatari.

    Ma il maestro non si perde d'animo. Ed elabora la sua strategia:

    1)Caccia a pedate nel **** tutte le dame di compagnia.
    2)Stabilisce turni con Lady Gael in modo da non lasciare solo un istante la donna Stark.
    3)Proibisce tutte le visite non controllate.
    4)Pretende di preparare personalmente i cibi per la donna a partire dalle materie prime.
    5)Quando è Gael a fare la guardia lui è a preparare tonici e antidoti.
    6)Sperare nei dadi

    Parte così la strategia che si attira subito le ire del Ciambellone e della moglie di Artos Stark ma che sembra comunque funzionare perchè la donna migliora.

    Ma tutti sanno che anche il piano più infallibile presenta un imprevisto...

    ...e così mentre Lady Gael è a leggere i suoi romanzi Harmony e il maestro monta la guardia accade l'inevitabile...

    Maestro Ethan?
    Si?
    C'è una telefonata per lei dalla cittadella
    Dove sta il telefono?
    4 piani più sotto, terza porta a destra.
    Molto gentile vado subito!

    20.34.02 Lady Stark rimane sola.
    20.34.10 La porta si apre.
    20.34.22 Qualcuno entra.
    20.34.45 Qualcuno (si suppone lo stesso qualcuno che è entrato) fa qualcosa.
    20.35.23 Qualcuno esce lasciando la porta socchiusa.
    20.35.51 Lady Stark peggiora.
    20.36.07 Lady Stark muore.

    Total Time: 02 minuti e 05 secondi.

    Lady Stark entra nel guinnes dei primati dei sette regni come il più veloce peggioramento letale di malattia sconosciuta.

    Maestro Ethan: pronto? ... pronto? .... PRONTO? cè nessuno dall'altra parte?

    la voce si diffonde, il castello si anima, la gente accorre. C'è chi piange e cè chi ride ma tutti all'unanimità guardano stortissimo Maestro, Donna e Bracconiere...

    Lady Gael: io non centro, ero a leggere "Stalloni Passionali a Nido dell'Aquila"
    Marik il bracconiere: HO AVUTO UNA VISIONE DEVO ANDARE (e si butta da una finestra, ruba un cavallo e fugge da Grande Inverno perdendosi nel gelido Nord)
    Maestro Ethan: beh ecco io... scusate, credo di essermi cagato addosso...

    Trascorrono così giorni tetri, dove il maestro e la donna vengono isolati da tutti e avvelenati con veleni blandi ma siccome fanno bene tutti i tiri salvezza non se ne accorge nessuno.

    Nel mentre il bracconiere è solo, in bermuda, a -20°C, in mezzo alla bufera e quando le allucinazioni dovuto all'assideramento si mostrano lui le scambio per gli antichi dei del nord:

    MILAN - BRESCIA 0 - 0 X
    REGGINA - PARMA 1 - 3 2
    STARK - BRUTI 4 - 3 1

    Hanno vinto la battaglia! Devo tornare ad avvisare tutti.

    Lungo la via del ritorno il bracconiere compra un aquila da un cacciatore di frodo slavo.

    Tornato a grande inverno racconta della sua visione al Maestro che additando il suo diploma da chiromante preso per corrispondenza gli ride nella faccia.

    Passano altri giorni tetri fino a quanto l'esercito ritorna.
    Tutti si accalcano alle porte.
    I nostri eroi si riuniscono.

    Abbiamo una notizia terribile
    Anche noi
    Prima voi
    No prima voi
    Prima voi
    No prima voi
    Prima voi
    No prima voi
    Prima voi
    No prima voi
    Prima voi
    No prima voi
    Prima voi
    No prima voi
    Prima voi
    No prima voi
    Prima voi
    No prima voi
    Insieme!
    Ok!
    Al 3!
    Bene!
    1
    2
    3
    Lady Stark e il bambino sono morti! Come faremo a dirlo a Willam Stark!
    Willam Stark è morto come faremo a dirlo a Lady Stark!
    ...
    ...
    ...
    AHAHAAHHAHAHAHAHA A QUALCUNO VA UN PO' DI STUFATO?

    Seguono quandi le solite cose che ci sono sempre al ritorno da una guerra:
    Si portano i morti nella cripta.
    Si piange un pò.
    Si porta Lucas dal Maestro Ethan che non si sa come tira guarigione anche se siamo in Agot.
    Si beve, si ride e si scherza
    Si chiede ad Artos Stark se manderà comunque gente al nord...

    -----------------------

    Mi permetto di aggiungere una dimenticanza del nostro prode scribacchino: i due VALOROSI vengono quindi fatti cavalieri per ordine di Artos Stark (il quale non ne è particolarmente entusiasta, ma la folla reclama i suoi eroi )
  15. Samirah
    Prima di inoltrarci su una riflessione spinosa, è doveroso riassumere gli eventi successivi al nostro arrivo a Grande Inverno (che lo scribacchino ha mancato di narrarci, per lasciare invece spazio a una profonda introspezione!).
    Giusto per stare allegri, ceniamo con gli Stark e veniamo a sapere che Lady Stark, dopo innumerevoli gravidanze non andate a buon fine, è finalmente prossima al parto, ma la sua salute cagionevole la costringe a letto, in uno stato di debilitazione evidente.
    Lord Stark accetta di mandare un contingente ad Approdo del Re, ma prima c'è una questione da sistemare: alcuni Bruti hanno passato la Barriera!
    Così, mentre Gael e il maestro rimangono a Grande Inverno ad occuparsi di Lady Stark (di cui si sospetta fortemente un avvelenamento da latte di luna, una sostanza abortigena) e Marik gironzola per le foreste circostanti, i prodi Nate e Daeveron decidono di unirsi all'esercito Stark contro i bruti.
    Affrontano quindi una lunga marcia, che li porterà a contatto con... gli orrori della guerra.
    Vi lascio quindi a una angosciosa riflessione che il nostro scribacchino ha voluto lasciare ai posteri.
    _______________________________________

    Stavo ripensando alla sessione di ieri sera quando mi è saltato alla mente un particolare agghiacciante.

    E' risaputo che solitamente i png senza nome muoiono inevitabilmente e nelle circostanza più disparate. Essendo la morte inevitabile non vi sono distinzioni fra i png senza nome ed essendo le circostanze disparate succede spesso che il png entri comunque nella leggenda come "quello che è stato ucciso dal lupo" "quello che è caduto nella buca" "quello che ha detto vado avanti io" ecc.
    Anche in caso di piccole comunità di png senza nome è assicurato un posto nella storia, mettiamo per esempio "le 10 guardie uccise dalla palla di fuoco sotto le mura di Pizzo Calabro".

    La sessione di ieri sera ha stravolto tutto questo!!!!!!!!

    Dei 500 partiti da grande inverno solo 6 avevano un nome:
    Daeveron, Nate (io), Nate (l'altro), Lucas, Willam "ho lasciato a casa la gorgera" Stark e Artos "Sono un duro ma se mi accoppano il fratello mi sciolgo come una checca" Stark.

    Io e Daeveron siamo pg quindi per noi la guerra è solamente frizzi, lazzi e moine. Per cui ci caviamo dal conto.

    Lucas è un png che gira con 2 pg quindi può morire solo (e possibilmente al posto nostro) se c'è rischio per noi ma siccome in guerra come si è visto i pg non muoino è immortale pure lui.

    Tralasciamo Willam Stark morto solamente perchè non ha saputo resistere alla voglia di venire raffigurato nel mio albo d'oro degli storpi.

    Restano 484 png di tipologia "Soldato n° X" a rischiare la pelle.

    Ora, se fossero morti tutti e 484 il problema non sarebbe esistito: li avremmo ricordati in eterno come i gloriosi 484 soldatini stark caduti nella battaglia contro i bruti.

    Ma qualcuno si è salvato! non ricorco la cifra ma mettiamo anche solo un 50, ve ne rendete conto?????

    Con che criterio gente senza nome vive o muore? Quale Dio decide per loro? Perchè se una riga di un foglio fotocopiato dice "30% dei fanti morti" Il soldato n° 212 è nel 30% oppure no?
    Se fossi io in mezzo a n persone ci potrebbe stare che al tot% un bruto mi prende con una roncola ma io ho una mia identità, io posso permettermelo di venire colpito, loro no! Se fossero partiti "i caduti della battaglia" e "quelli che tornano" mi sarebbe stato bene ma quando sono partiti erano tutti uguali, tutti prodotti di un limbo di png infiniti privi di alcuna tangibile differenza gli uni con gli altri, e allora con che criterio vivere o morire?

    Trovo questa cosa di una crudeltà inaudita! Sono quasi indignato! Io se fossi un png non andrei mai in guerra!

    E' davvero un mondo crudele, o un meta mondo se lo vogliamo far tradurre al traduttore delle Cronache.

    Alla prossima sessione ove IL VEGLIARDO e LA DONNA gusteranno un ottima minestrina in brodo di cianuro.
  16. Samirah
    Ci eravamo lasciati alla partenza in nave da Approdo del Re. E ora, il continuo della storia.
    Da qui, cominciano i riassunti del nostro prode scribacchino (aka Nate Rivers), molto più accurato della sottoscritta nel fare i riassunti. Siccome c'è il rischio di collasso cardio-circolatorio da lol, ne metterò uno per volta a distanza di tempo. Non voglio responsabilità!!

    Per completezza, riporto la richiesta che ha dato il via a questo delirio (sì, insomma, è colpa mia! ): "Sarebbe possibile avere un riassunto meno drammatico di quello che mi ha
    fatto padishar poco fa?
    O siamo veramente nella cacca? Un'altra volta? =_='"
    ________________________________________________________________
    su su non è il caso di abbandonarsi a pianti e singhiozzi.

    siamo sulla barca.
    il bracconiere ruba legno adibito alle riparazioni della nave per fabbricare rudimentali pugnali ed uno zufolo per rallegrare la traversata.
    Il bracconiere viene da te e ti dici: ue donnetta al mi paese anche le sciure sanno mena, mo ti faccio vedere come si fa.
    tu prendi un pugnalino di legno e gonfi come una zampogna mistica il bracconiere.
    il tuo fratello frate va da lucas e gli dice: eu comè che se fa qui con sti coltelli de legna?
    lucas gli tira un ceffone e lo stende.
    appurato che peggio del frate non potevo fare mi lancio contro lucas che mi riempie di legnate ma io sono grosso grasso e ubriaco e quindi tengo botta e gli dico: marendo.
    il maestro fa a botte con un barile e perde.
    parte una rissa reale tutti contro tutti
    il capitano elron si tasta le parti basse.
    arriva il terzo giorno.
    arriva la bufera.
    tu sei lievemente imbarazzata di stomaco.
    io sono l'avatar del dio del vomito.
    il bracconiere dice: vo a dare una mano sul ponte che la vedo dura.
    il bracconiere fa mezzo metro, e rischia di morire.
    il bracconiere esclama: "morirò ma almeno lascero un danno ingente alla nave" e così dicendo pianta un pugnale sul ponte.
    arriva il fedel lucas e lo salva.
    arriva il fedel lucas e aiuta i marinai.
    arriva il fedel lucas e placa la tempesta.
    arriva il fedel lucas e guarisce un lebbroso.
    dal vangelo secondo lucas: egli era in quei giorni salpato dalla giudea a bordo di un mercantile...
    finisce la tempesta.
    mancano marinaio C e marinaio F.
    tuo fratello frate fa un sermone.
    la barca è rotta.
    la barca viene riparata.
    il giorno dopo compare una galea da guerra dietro di noi che ci sta inseguendo e raggiungendo.
    ci cachiamo addosso.
    elaboriamo un piano vincente ovvero quello solito del cuggino frey che non può fallire perchè mio cuggino mio cuggino è amico di tutti.
    introduciamo piacevoli varianti nel piano fra le quali: tu sei nuda nel letto ed indisposta, tuo fratello è muto e il maestro è un assuefatto compulsivo al latte di papavero.
    la galea porta lo stemma dei BRAGHEN (ovvero un paio di mutande a righe su sfondo marroncino)
    la galea si affianca e salgono a bordo n armigeri seguiti da un energumeno barbuto che inizia a cagare il ***** a tutti ma soprattutto al bracconiere.
    insoddisfatto dal bracconiere il tizio viene a cercare me.
    io, bello come il sole, dò il via alla fase a del piano: "Salve, sono thomas frey, riconsco le braghe dei braghen, con chi ho il piacere di parlare?"
    i sette dei giocano con delle bamboline voodoo fatta a nostra immagine e somiglianza.
    "Ma come? tu sei Thomas Frey e non mi riconosci?"
    ...
    ...
    ...
    il maestro salva la situazione: certo che vi conosce lord Braghetten in persona, è solo che vi siete imbruttito come una prugna sotto sale e non è facile riconoscervi cosi mostruosamente mutilato.
    lord braghetten inizia a fare cenni ovunque compreso al fedel Lucas.
    lord braghetten inizia a fare terzi gradi a chiunque ma soprattutto a me.
    volano balle talmente grosse che ad un certo punto uno urla: è crollata la barriera.
    lord braghetten non crede a una parola di quello che diciamo ma noi non ce ne accorgiamo.
    proseguno le balle in rapida successione e siamo costretti a dire che andiamo a porto bianco.
    lord braghetten ci dice che sa tutto di approdo del re e che sta cercando una nave con un carico prezioso.
    palesi allusioni al fatto che il carico prezioso siamo noi.
    offro una botte di vino non nostro a lord braghetten.
    lord braghetten ci offre un passaggio per l'inferno sulla sua galea.
    rifiuto.
    insiste.
    rifituo.
    insiste.
    rifiuto.
    insiste.
    rifiuto.
    insiste.
    io gli dico che non posso accettare un favore che comporterebbe un debito cosi grave per la mia casata se no nonno Edison Frey (amico di Volta, Tesla e protettore degli elettricisti) mi farebbe scorticare vivo e a quel punto lui dice: vabbeh non cè problema grazie addio.
    lord braghette se ne va canticchiando "quanto è bello fare i blocchi navali da porto bianco in giu"
    riunione in cabina.
    il prete è terrorizzato
    io sono ubriaco altrimenti sarei terrorizzato
    il bracconiere non teme niente e nessuno tanto sa che il fedel lucas lo salverà.
    il maestro è in bagno con certi suoi giornaletti che non mi ha mai voluto far vedere.
    tu sei li ma è come se non ci fossi.
    si decide che sicuramente braghetten ci aspetterà a porto bianco e serve un alternativa.
    si decide di sbarcare prima o dopo ma non a porto bianco.
    il bracconiere ci propone di partecipare ad un edizione di survivor nella bosca fra bisce cinghiale mostri e piante velenose.
    io e tuo fratello prete gli facciamo gentilmente notare che noi giriamo sulla strada col cavallo altrimenti tanto vale morire affogati in una botte.
    il maestro esce dal bagno e partorisce un piano geniale che nessuno ascolta ma a cui tutti dicono si va bene facciamo cosi.
    arriva il fedel lucas e mi prende in disparte e mi dice che il drago nero (che suppongo sia spitfire il nemico del tuo sogno erotico proibito da teenager ovvero un albino gracilino chiamato blodreiven.) sta da un pezzo cercando di comprare spie e controspie in ogni dove compresa casa Frey e che ha tentato di comprare pura lucas ma lucas è bbuono ed è mio ammico e quindi non ci ha venduto.
    aumento la busta paga di lucas.
    riprendiamo il viaggio verso la nuova meta che è il picco della vedova o qualcosa di simile ma sicuramente della vedova.
    secondo le previsioni dovremmo sbarcare proprio quando ad approdo del re ammazzano tuo marito cosi da tener fede al nome del picco.
    quando siamo in prossimità di arrivare partono verso di noi tre galee da guerra.
    brivido.
    terrore.
    raccapriccio.
    fine della sessione
  17. Samirah
    E' tra mille aspettative e curiosità, che inizia la campagna di AGoT, ambientata cento anni prima della ribellione di Robert Baratheon.
    I protagonisti di questa storia sono i due fratelli Martell, Gael e Daeveron (il cui bg è in un post precedente), la prima persona curiosa ed elusiva, il secondo personaggio insicuro e diviso tra la vita pia del septon e il contrasto con la propria nemesi, Leo Baratheon; abbiamo poi il maestro Ethan, persona dal passato costellato di nomi importanti, e, per scopi sconosciuti, tutore di Nate Rivers, un giovine di vent'anni suonati, dedito alle feste e al buon vino.
    Abbiamo infine Marik, un cacciatore di frodo beccato nei boschi del re e destinato alla Barriera, ma la cui strada si incrocia con il bastardo Frey e il maestro. Costoro, attaccati da alcuni briganti, hanno perso alcuni uomini della loro scorta, per cui stanno cercando nuove guardie. E così, nella difficile scelta tra il cacciatore dal viso sfregiato e lo stupratore, prendono il primo (non senza rimpianti).
    Nel gruppo delle guardie è però presente un personaggio che farà storia: il prode Lucas! Sentirete ancora parlare di lui... ma non adesso!

    Giungono quindi nella bella e puzzolente Approdo del Re, dove i due fratelli (cugini della regina, ricordo) si stanno intanto infognando in losche vicende.
    La piccola e discreta Gael, difatti, è nientemeno che un'abile (abilissima, oserei dire!) spia al servizio del fighissimo Brynden Rivers, altresì noto come Bloodraven. Costui la invia a spiare il Primo Cavaliere del re, sospettato di essere in mezzo alla congiura che Blackfyre (fratellastro del re e di Bloodraven) sta ordendo per prendere il potere.
    Ovviamente il pedinamento fallisce (ah, che abilità!), per cui la donzella se ne torna tutta triste al castello, dove viene accolta dal fratello Daeveron. Costui è tutto agitato perché ha scoperto che, nel torneo che si sta per tenere in onore dei dieci anni di regno di Daeron II, parteciperà anche la sua nemesi.
    "Uccidiamolo!"
    "Ok, se proprio ci tieni"

    Arriva il torneo, gli scontri sono entusiasmanti, c'è anche il solito baldanzoso cavaliere mascherato. Il marito di Gael, Marq Dayne, si fa valere, disarcionando un avversario dietro l'altro. Ma ecco che, proprio contro Leo Baratheon, succede la disgrazia. Qualcuno ha scambiato le lance e il Baratheon viene trafitto a morte. Di qui, inizia la veloce discesa verso l'inferno. Leo Baratheon è in realtà il fratello maggiore Robert (che ha disobbedito al paparino partecipando al torneo), mentre Leo se la svigna da dietro gli spalti (aggiungo che il terzo fratello è nella guardia reale, per cui non sarà lui ad ereditare il casato, ma Leo!).
    Marq viene arrestato, Gael viene arrestata, Daeveron viene arrestato. Tutti insieme allegramente nelle segrete della Fortezza Rossa! E tutti allegramente accusati di omicidio!
    "Ma non è vero, siamo innocenti!"
    "Avete detto che volevate ucciderlo"
    "Sì, ma tra il dire e il fare..."
    "Morirete tutti!"
    "Ma porc..."

    Passano i giorni, i secchi si riempiono (naturalmente, visto il rango, noi abbiamo il secchio personalizzato Martell...), finché Bloodraven non va a fare visita ai poveri derelitti, proponendo una soluzione.
    I due fratelli dovranno recarsi al nord e convincere gli Stark a scendere in campo a favore di Daeron II contro il pretendente Blackfyre.
    "Ah ma è facilissimo!"
    "Gli Stark hanno un carattere di *****..."
    "Ah ok..."

    Per farla breve, ci prelevano di peso e ci imbarcano su una nave diretta al nord, insieme al maestro Ethan e a Nate (pare che Nate abbia insistito per voler vedere il nord e maestro Ethan GIURA di non aver influenzato questa sua scelta). Ovviamente Marik e Lucas fanno parte della spedizione.
    Bene, saluti, baci e abbracci... si parte!

    ... segue nella prossima puntata...
  18. Samirah
    Era forse un rumore? No, probabilmente non era nulla. Ma ormai gli occhi sono aperti.
    Fastidioso e pigro, il caldo vento notturno entra a fatica dalla finestra, si spinge come un serpente in agonia fino alla stanza di fianco, lasciando dietro di sé strascichi di un refrigerio soltanto illusorio.
    Le lenzuola sono come tralci di piante rampicanti avide di linfa, che si attorcigliano attorno alle gambe, il cuscino è un appoggio sempre troppo caldo.
    I piedi poggiano sul pavimento, grati per l'improvvisa sensazione di fresco e tastano con cautela il pavimento, seguendo un percorso ormai noto.
    Le scale di marmo, il piccolo studio avvolto nell'oscurità, tutto urla silenzio, ogni cosa reclama riposo. Ma la quiete di questa notte è falsa, ingannevole.
    La sedia è più scomoda del solito, eppure fino a un'ora fa era un giaciglio quasi più accogliente del letto. Ora è soltanto un appoggio forzato per un corpo che non vorrebbe fermarsi, allentare il ritmo del metabolismo convulso di una serata disarmonica.
    Gli occhi non vogliono affrontare la luce, ma una luminosità evanescente irradia nella stanza e lo sguardo si tuffa in quel portale spalancato, un varco verso il nulla.
    Altro silenzio, altro contorcimento dell'anima.

    Di nuovo quel rumore.

    Mani compongono parole spezzate, occhi seguono i caratteri, piccoli esseri senza vita costretti a fare bella mostra di sé. Niente privacy per loro, nessun quinto emendamento.

    Di nuovo quel rumore.

    La musica comincia ad inondare l'aria satura di umidità e di stanchezza, la mente la percepisce lontana, ovattata, mentre un dolore sordo e insistente comincia a farsi strada, monito per ogni minuto di sonno perso.

    Di nuovo quel rumore. E un movimento.

    Le ombre della stanza danzano lente, vibrando alle note dolenti che cercano una via attraverso i pensieri. Sembrano diluirsi, per poi addensarsi di nuovo, in forme note solo all'inconscio. Piccoli tentacoli di tenebra che si insinuano sibilanti tra le dita, risalgono lungo le braccia, accarezzano le spalle, si intrecciano attorno al collo.
    Allora il rumore non era uno scherzo della mente sfiancata, non era un gemito della brezza calda e strisciante.

    Eri tu. Tu che sei rimasto ad osservare fino ad ora, nascosto nella tua stessa trama d'ombra. Eri inatteso, la tua venuta non era annunciata. I tuoi piccoli tentacoli approfittano della sorpresa, si contorcono in un un'orgia di oscurità densa come l'aria che non riesce più ad entrare nei polmoni. Abbracciano il collo in una morsa decisa, pronti a compiere ciò per cui si sono spinti sino al cospetto della luce.

    Ed ecco, la notte non trasuda più il suo umido secreto di umidità, il gelo si è sostituito al velo di sudore che ricopriva il corpo, pungendo la pelle, provocando tremuli brividi. Il corpo si contrae in una convulsione, ma quando infine l'amante oscuro lascia che il suo abbraccio asfissiante diventi una dolce carezza, le membra trovano finalmente, irrimediabilmente, riposo.
  19. Samirah
    Gael


    Il vociare di cavalieri e scudieri si miscelava ai rumori tintinnanti del metallo e al frusciare dei tessuti. La famiglia reale si era trascinata dietro circa duecento persone, tra nobili e servitori e Gael trovava quella confusione assordante ma allo stesso tempo incredibilmente affascinante. Si muoveva a passi rapidi in mezzo a quella folla, tentando di carpire volti, nomi, stemmi. La sua curiosità sembrava amplificarsi ad ogni metro, mentre i suoi occhi neri frugavano in ogni angolo.
    Quando sentì la pesante mano sulla sua spalla, pensò che qualche cavaliere si dovesse essere infastidito per la sua presenza estranea. Invece si voltò e si trovò faccia a faccia con suo padre. Il breve sguardo perplesso con cui la scandagliò, la indusse ad osservarsi e si ricordò solo in quel momento che sarebbe dovuta andare a cambiarsi già da parecchi minuti.
    “Ehm... ti chiedo scusa, io... mi ero dimenticata...”, cercò di giustificarsi.
    “Come sempre”.
    Il tono di suo padre la lasciò quanto mai sorpresa. Di solito utilizzava quelle parole per rimproverarla e, quasi sempre, alle parole seguiva una schiarita di gola, segno inconfondibile della pazienza ormai terminata. Invece questa volta il tono di voce era calmo, dolce, e la ragazzina osservò incuriosita il volto del padre, in cerca di una spiegazione. E vi trovò un'espressione malinconica, un inequivocabile addio che Elimond le stava lasciando. Perché non avrebbe sprecato molte parole per congedarsi dai suoi figli, lei lo sapeva bene, e quello sguardo portava con sé l'affetto di mille abbracci e mille saluti.
    Ma poi, come una staffilata improvvisa, Elimond parlò: “Ho parlato con Decan Dayne. E' d'accordo per il tuo matrimonio con suo figlio Marq”.
    Gael sentì una stretta allo stomaco. Sapeva che suo padre le avrebbe combinato un matrimonio, soprattutto in vista del suo allontanamento da Lancia del Sole, ma l'affermazione rese reale quella che fino ad allora era solo stata un'ipotesi per lei lontana, evanescente. Conosceva abbastanza bene Marq Dayne ed aveva deciso da tempo che non gli piaceva per niente. Troppo serio per i suoi gusti, troppo interessato alle “cose da adulti”, come definiva, con disprezzo, gli affari di palazzo e la politica. Inoltre era decisamente troppo vecchio. Lei aveva appena otto anni e lui invece andava già per i dodici. Come aveva potuto suo padre scegliere un simile pretendente?
    Ma si guardò bene dal protestare, non solo inutile, ma probabilmente anche controproducente. Oltre alla costrizione al matrimonio, le sarebbe toccata anche una punizione. Decise che era comunque ancora abbastanza giovane per poter rimandare il pensiero agli anni successivi, quando sarebbe stata in età da marito. Età che in quel momento le sembrava infinitamente lontana.
    Elimond non aggiunse altro e Gael gli fu grata per aver reso la notizia breve a sufficienza per non angosciarla più del dovuto. L'uomo le fece un breve gesto con la mano, per incitarla a sbrigarsi e lei corse verso le sue stanze, dove una cameriera la stava attendendo con un abito di raso giallo in una mano e una spazzola di legno nell'altra.
    Mentre la servetta le pettinava i capelli, Gael osservò dalla finestra alla sua destra le pianure che si intravedevano oltre le cinta murarie. Un groppo in gola fu l'ennesimo sintomo della nostalgia che già la stava pervadendo. Avrebbe dovuto abbandonare il caldo e soleggiato sud per una città che, a detta dei più, era fredda e grigia. Aveva anche sentito alcuni ragazzi in uno dei cortili dire che ad Approdo del Re non c'erano cavalli belli e scattanti come a Dorne, ma suo padre l'aveva rassicurata che avrebbe potuto portare con sé Aurora, la sua puledra saura che le era stata regalata per il compleanno passato.
    Cercò di rilassarsi, al ritmo cadenzato della spazzola sui suoi lunghi capelli neri, mentre i profumi dalle cucine si facevano sempre più intensi. Ma il groppo in gola non l'abbandonò.




    Daeveron


    Il banchetto aveva occupato le ore centrali della giornata e, quando i commensali si alzarono da tavola, il sole era già sceso verso l'orizzonte. Ma le ore di luce sarebbero state comunque sufficienti per il piccolo torneo.
    Prima ci sarebbe stata la giostra dei cavalieri, per sfruttare al meglio l'illuminazione diurna ed evitare incidenti. In seguito, sarebbe stato il turno dei bambini, momento che Daeveron temeva più di ogni altra cosa.
    Assistette agli scontri tra cavalieri come in trance, senza neanche badare a chi stesse vincendo o meno. Sentiva il cozzare delle lance contro gli scudi, il rumore del legno spezzato, i battiti degli zoccoli sulla terra nuda, ma i suoi occhi non vedevano altro che gli allenamenti infruttuosi a cui era stato sottoposto. Per un attimo desiderò sgattaiolare via, cercando di passare inosservato, salire a cavallo e fuggire il più lontano possibile. Era un dorniano, sarebbe sopravvissuto anche nelle terre selvagge. Ma subito comprese come questo assurdo pensiero non fosse neanche lontanamente da accarezzare. Era sì un Dorniano, figlio di antichi guerrieri, ma era pur sempre soltanto un bambino.
    Inghiottì amaro e pregò in silenzio, muovendo appena le labbra, affinché il suo turno passasse rapido e il più indolore possibile. Non fu mai troppo lunga l'attesa di quando venne chiamato dal maestro d'armi e gli venne fatta indossare un'armatura imbottita con lo stemma dei Martell ricamato sul petto, gli fu posto in testa un elmo di metallo leggero e gli venne data in mano una lancia a strisce rosse e arancioni. Si sforzò di tenere l'arma salda in pugno, ma la tensione gli faceva tremare la mano. Ciononostante, con estrema determinazione, salì a cavallo e si preparò ad affrontare quell'odiosa sfida.
    Di fronte a lui vide posizionarsi un ragazzo decisamente più robusto di lui, che portava sul petto l'immagine di un cervo. La sua mente preparata gli portò alla mente il nome della Casa Baratheon, una casata vicina ai Targaryen. La massa del suo sfidante lo mise a disagio, ma si sforzò di portare a termine quel compito nel miglior modo possibile. Quasi non ebbe il tempo di sistemarsi adeguatamente sulla sella, che la gara ebbe inizio.
    I puledri si mossero scattanti l'uno contro l'altro, alzando altra polvere sugli astanti e portando i due contendenti ad avvicinarsi rapidamente. La lancia di Daeveron sembrava allineata abbastanza bene, ma quella del giovane Baratheon lo era decisamente meglio. L'arma si schiantò sullo scudo legato al braccio di Daeveron, che accusò il contraccolpo e si sentì sbalzare dalla sella. Riuscì a stringere le ginocchia a sufficienza per non cadere, ma il primo punto era andato al suo avversario.
    Girò il cavallo, deciso a fare ancora meglio. Doveva dimostrare a suo padre che lui non era da meno. Si preparò, questa volta con maggior concentrazione, e durante la carica mantenne lo sguardo fisso sul suo obiettivo. Non avrebbe sbagliato, non poteva sbagliare. E difatti la sua lancia centrò in pieno lo scudo dell'altro cavaliere, ma non sufficientemente forte da frantumarsi, mentre la lancia del giovane Baratheon andò a segno con prepotenza ancora una volta, e ancora una volta schegge di legno schizzarono in ogni direzione.
    Aveva perso. Daeveron aveva perso e l'umiliazione bruciò improvvisa in lui. Scese da cavallo con furia, ignorando l'avversario, che, sceso a sua volta, si stava avvicinando a lui per stringergli la mano, come da etichetta.
    Sentì vagamente suo padre che gli gridò tra i denti di complimentarsi con Leo Baratheon per la vittoria, poi vide Leo avvicinarsi a lui con la coda dell'occhio, con l'aria soddisfatta del vincitore. La rabbia si impossessò di Daeveron, così improvvisa ed incontrollata che le sue tante ore di meditazione nel tempio svanirono neve gettata al sole del mezzogiorno. Contrasse il pugno che reggeva la lancia, premendo forte il legno contro la pelle avvolta in un morbido guanto, si girò di scatto e colpì con tutta la forza che poteva esercitare il suo braccio. La punta della lancia andò a piantarsi sulla spalla sinistra di Leo, pestando pelle e muscoli e spingendo l'omero fuori dalla sua sede. Il suono sordo della lussazione lo colmò di soddisfazione, ben presto soppiantata però dalla consapevolezza di quel gesto folle. Leo emise un grido di dolore, mentre si afferrava istintivamente la spalla. Il suo sguardo sprezzante si posò su Daeveron, che si sentì schiacciato sotto il peso della vergogna.
    I minuti che seguirono furono convulsi e Daeveron sentì mano che lo trascinavano via, lontano dal putiferio che seguì il suo gesto, via fino alla sua stanza, che gli parve improvvisamente fredda e grigia come una prigione. E altrettanto freddo e grigio fu il tono della voce di suo padre, mentre riversava su di lui rimproveri graffianti come la sabbia del deserto gettata sul viso da un vento sferzante e improvviso. E quelle parole cariche di delusione furono l'addio che Elimond Martell riservò a suo figlio.




    Gael


    Le possenti mura attorno alla Fortezza Rossa erano dello stesso colore vermiglio del sole nella luce del tramonto.
    Gael osservò il disco luminoso scendere lentamente oltre la linea dell'orizzonte. Dopo sedici anni, l'immagine delle pianure di Dorne come fiamme brucianti nella luce rossastra riviveva nella sua mente. Ogni giorno provava nostalgia per la sua terra, ma aveva imparato, se non proprio ad amare, ad apprezzare i lati positivi di Approdo del Re.
    Quando erano giunti in città, ai tempi del matrimonio di sua cugina Myriah con il futuro re Targaryen, non aveva impiegato molto tempo a rendersi conto come la vita di corte fosse immensamente più complicata rispetto a quella di Lancia del Sole. Daeveron era assorto nei suoi studi e lei prese ad impiegare il suo tempo esplorando il palazzo e i suoi dintorni. Fu per gioco che si ritrovò a raccogliere alcuni pettegolezzi, che riferì a Myriah durante i loro pomeriggi assieme. Trovò divertente spiare le dame di corte, coi loro piccoli e insulsi segreti, per poi riderci sopra assieme alla cugina, che, più grande di otto anni, le faceva un po' da sorella maggiore e un po' da mamma. Ma il divertimento si spense quando, invece del solito pettegolezzo, si ritrovò ad origliare voci femminili che raccontavano di incontri segreti della regina con un giovane cavaliere di una casata minore, che Gael non conosceva né di nome né di vista. Quando si recò da sua cugina per riferirle quello spiacevole pettegolezzo, Myriah, che all'epoca aveva diciotto anni ed era sposata da appena sei mesi, lo trovò squallido e assolutamente denigratorio, ma dovette ammettere di non stupirsene affatto. Gael rimase altrettanto amareggiata e cominciò a comprendere che, se avesse voluto veramente guardare le spalle della regina, avrebbe dovuto farlo da una posizione insospettabile. Fu così che, insieme, decisero di inscenare una piccola discussione, in cui Gael accusava Myriah di essere la causa del suo allontanamento dalla terra che amava.
    Da quel momento, i rapporti ufficiali tra le due donne rimasero freddi e scostanti, cosa che sortì i suoi effetti in breve tempo. Le nobildonne più velenose si recarono da Gael per sputare sentenze sulla regina, mentre quelle più pettegole le riferirono ogni sorta di storia, dalle più innocenti ed ironiche, a quelle talmente assurde da non riuscire neanche a comprendere come qualcuno potesse crederci.
    Gael si immerse sempre più nelle voci, nelle dicerie, distaccandosi però dalla vita di corte, che cominciava a disgustarla per la falsità e l'ipocrisia che vi regnava. Ascoltava e osservava, ma allo stesso tempo costruiva attorno a sé una barricata di diffidenza sempre più alta ed impenetrabile. Sapeva perfettamente che le persone che più si confidavano con lei, erano anche quelle di cui poteva fidarsi meno. Chi non era in grado di mantenere un segreto con qualcuno, non sarebbe riuscito a mantenerlo neanche con qualcun altro. E con questo pensiero costante, continuava a raccogliere pezzetti di malignità in ogni corridoio, in ogni salotto, per poi unirli come in un mosaico, raffigurante gli artigli pronti a ghermire la tranquillità della famiglia reale, ma anche quella sua e di suo fratello.
    Fu proprio mentre si recava da Myriah, in un piovoso pomeriggio della lunga primavera ormai avanzata, che fu bloccata, in uno dei corridoi della fortezza, da un'apparizione. Brynden Rivers, anche detto Bloodraven, le era comparso davanti, facendole intendere col suo solo sguardo che era proprio lei che cercava. Gael sussultò. Aveva già visto Bloodraven, in qualche rara occasione, ed era rimasta colpita dal suo aspetto. Ma trovarsi di fronte l'albino, con quegli occhi simili a braci ancora incandescenti, la mise profondamente a disagio. Ma fu la sensazione di un attimo. Brynden, con un semplice sorriso, sciolse la tensione che si era creata e la invitò a seguirlo in un luogo appartato.
    Gael si chiese per quale motivo quel corridoio non potesse ritenersi un luogo appartato ed un campanello d'allarme nella sua mente le fece rivedere tutti gli incontri segreti, o presunti tali, con la regina. Comprese immediatamente, prima ancora che Bloodraven le spiegasse il motivo del loro incontro, che quelle sortite non dovevano essere sfuggite ai fantomatici occhi che popolavano le mura delle fortezza.
    Bloodraven fu chiaro e diretto. A lui un paio di occhi e di orecchie in più sarebbero sempre stati utili, mentre a Gael avrebbe fatto comodo una garanzia per la sicurezza dei suoi incontri con Myriah. Chi avesse tentato di complottare contro i reali, avrebbe potuto utilizzarla come strumento per portare a Myriah notizie errate e fuorvianti. Lui le avrebbe garanto informazioni sicure e pulite per la regina, mentre lei avrebbe dovuto fare la sua parte nel contribuire a raccoglierle, quelle informazioni.
    Gael fu colta di sorpresa dalla proposta. Si trattava di un patto di fiducia, valore che riteneva cancellato da Approdo del Re (e probabilmente da buona parte del regno). Ma l'offerta di Bloodraven era stata diretta e, in fondo, una parvenza di protezione era sempre meglio di niente.
    Decise di accettare. E la barriera si ispessì.




    Daeveron


    Per Daeveron gli anni passati nella Fortezza Rossa parvero infinito, peggio del più lungo inverno che avesse investito il Westeros.
    Più e più volte aveva chiesto al sacerdote del Grande Tempio di essere iniziato come septon, e più e più volte gli era stato risposto che avrebbe dovuto approfondire ulteriormente i suoi studi. Era palese che dietro quella sentenza, c'era una forte volontà nel vedere bloccata la sua possibilità di carriera nel mondo ecclesiastico. Una volontà di cui lui sospettava l'origine.
    Quando fu abbastanza grande per prendere il posto di diplomatico di Dorne, i suoi impegni lo portarono spesso a trascorrere anche intere giornate lontano dal suo studio, ma se Daeveron non era un gran combattente, era comunque contraddistinto da una tenacia non indifferente e non tralasciò mai, neppure per un giorno, i suoi studi, a costo di rimanere fino a notte fonda sui suoi amati libri, alla tenue luce delle candele. Quando poi aveva abbondante tempo libero, lo trascorreva nel tempio, pregando incessantemente.
    E nelle sue preghiere, in maniera ligia e metodica, non tralasciava mai di ricordare Leo Baratheon, il ragazzo che gli aveva tolto l'ultimo spiraglio di dignità di fronte a suo padre. Pregava la Madre perché tenesse Leo lontano dal suo cammino, pregava il Guerriero perché, in caso di un nuovo, per quanto improbabile scontro, la sua mano non fallisse di nuovo. E, di nascosto alla sua stessa coscienza, pregava lo Sconosciuto perché portasse il ricordo di Leo nell'oblio ed il suo corpo sotto terra.
    Diviso tra la pietà che si dovrebbe confare a un religioso ed il desiderio di rivalsa, covò la sua vendetta per anni, fermamente convinto che dietro i suoi recenti fallimenti si muovesse la mano infierente dei Baratheon. Era certo che Leo non lo avesse perdonato per quella dolorosa ferita, che probabilmente aveva avuto ripercussioni, anche se non gravi, sul suo seguente addestramento. Ed era altrettanto certo che stesse cercando di fargliela pagare in ogni modo.
    Il pensiero di quel giovane uomo, della sua espressione sprezzante, lo tormentava nei ricordi di giorno e nei sogni di notte. A volte la preghiera sortiva da palliativo ed i pensieri di Daeveron si dirigevano verso soggetti più lieti, ma altre volte era inefficace, aumentando il suo tormento.
    E ora, mentre saliva le scale verso gli appartamenti di sua sorella, l'ansia era più viva che mai. Il torneo in onore dei dieci anni di regno di Daeron II. Doveva parlarle. Doveva condividere la sua angoscia con chi poteva comprenderlo fino in fondo.
  20. Samirah
    “Adoro il profumo delle candele.. mi piace passare ore e ore dinanzi all’effige del Padre ed inspirare a pieni polmoni il profumo della cera che si scioglie lentamente. La quiete del Tempio dei Sette è oramai da tempo il mio luogo preferito... Qui posso sentire davvero la presenza degli Dei... cosa servono mai duelli, sfide o intrighi di fronte alla placida contemplazione del mistero divino? Mah… non capirò mai mia sorella... la persona più cara al mondo è anche quella che, a volte, stento a comprendere...”



    Prologo


    Le terre a nord di Dorne giacevano indolenti nel freddo che li cingeva ormai da anni, a causa del lungo inverno di cui ancora non si intravedeva la fine. Uomini e bestie lottavano contro il gelo e contro la mancanza di cibo, ma non nel caldo sud.
    Da Lancia del Sole a Vecchia Città i campi erano rimasti fertili ed il clima clemente. La penuria di alimenti non era un problema che la popolazione di Dorne aveva dovuto affrontare, anche se la guerra con cui il Regno era riuscito a riconquistarsi la libertà dal dominio Targaryen aveva lasciato le sue ferite anche a distanza di anni. Ferite che ora stavano per essere risanate, in un modo che i Dorniani non si sarebbero mai aspettati.
    Difatti il Principe delle terre di Westeros, Daeron Targaryen II, stava per giungere a Lancia del Sole, per incontrare per la prima volta la Principessa di Dorne Myriah, sua futura sposa e simbolo di pace duratura fra le terre del sud e il regno instaurato dalla dinastia del drago.
    Una nuova sottomissione, ottenuta non con la forza ma tramite la diplomazia, stava per riportare Dorne sotto il dominio dei Targaryen e molti Dorniani, seppure storcendo il naso, attendevano comunque impazienti l'esito dell'evento.
    Ed era proprio nel palazzo della capitale che il fermento era maggiore. La famiglia reale era ormai vicina e tutti affollavano le strade, più per curiosità che per vero desiderio di accogliere coloro che erano sempre e comunque considerati degli invasori.




    Daeveron


    Invece il piccolo Daeveron Martell, a differenza degli altri bambini della sua età, si era rifugiato nel tempio della città, dove i rumori assordanti dell'esterno arrivavano attenuati.
    Sapeva che quel giorno sarebbe stato molto importante per la sua Casa, che sua cugina sarebbe andata in sposa ad un re e, per questo, sarebbe diventata regina. Ma sapeva anche che questo l'avrebbe portato via da casa sua, lontano dalle calde piane che circondavano Lancia del Sole, dove aveva cavalcato tante volte di fianco a suo padre e sua sorella Gael.
    Anche se Daeveron non era un amante della fatica fisica, andare a cavallo gli dava la sensazione di potersi scrollare di dosso il peso che sentiva costantemente dentro di sé. A soltanto otto anni, aveva già compreso che la sua strada non avrebbe ricalcato quella del padre e che, per questo, il genitore non l'avrebbe mai considerato al suo pari. Ma Daeveron aveva già chiaro il sentiero che si stava per aprire davanti a sé e, incurante delle prese in giro di Gael, trascorreva ogni giorno almeno qualche minuto nel tempio, pregando e chiedendo ai Sette Dei di aiutarlo a vedere sempre un po' più in là lungo quel sentiero.
    Ma quel giorno le preghiere non presero forma, non uscirono dalla sua bocca, tanto era il suo disagio per gli avvenimenti che stavano per presentarsi. Osservava incantato le fiamme delle candele, incurante della loro luce accecante, affascinato dal ritmo lento con cui consumavano la cera, per dar vita a filiforme fumo nero, che saliva fino al soffitto e si confondeva con i chiaroscuri creati dai costoni.
    Il rumore fuori stava crescendo, la folla si stava accalcando e Daeveron comprese che il corteo reale era ormai giunto in città. Si alzò riluttante dall'inginocchiatoio ed immediatamente ebbe la sensazione di non essere solo nel tempio. Si voltò di scatto, sussultando leggermente per la sorpresa. Sua sorella gemella, Gael Martell, era appoggiata ad una colonna con aria divertita. Anche questa volta era riuscita a spaventarlo, cosa che le fece sfuggire una risata di soddisfazione.
    Daeveron, dopo un primo momento di disappunto, le restituì il sorriso e si avvicinò a lei.
    “Che fai qui?”, le chiese, sul serio incuriosito dalla presenza della sorella nel tempio.
    “Ho sentito una cosa, mentre correvo fuori dalle cucine”
    “E perché correvi fuori dalle cucine?”
    “Cosa importa?”, ribatté pronta, “Stai piuttosto a sentire cosa ho da dirti”.
    Si sistemò per bene sulla panca più vicina, facendo crescere l'apprensione nel fratello.
    “Dai, dimmelo. Cosa hai sentito?”
    Lo sguardo della bambina si posò malizioso su di lui, facendo intendere di essere in possesso di uno di quei segreti per cui vale la pena aspettare qualche secondo prima che vengano rivelati.
    “Allora, come dicevo, stavo correndo per i corridoi del piano terra, quando ho sentito nostro zio parlare con il maestro d'armi”.
    “Sempre a ficcare il naso negli affari degli altri, eh?”
    “Allora, vuoi sentire o no cos'ho scoperto?”
    “Sì, sì, dimmelo”, ma Daeveron era sempre meno desideroso di saperlo. Aveva l'impressione che non gli sarebbe piaciuto quello che stava per ascoltare.
    “Insomma, stavano parlando di combattimenti e di cose del genere. Allora mi sono avvicinata un po' e ho scoperto che oggi pomeriggio, in onore del re e della sua famiglia, verrà allestito un torneo”.
    Daeveron impallidì. Sapeva benissimo cosa significava ciò, perché comprendeva finalmente la finalità degli allenamenti particolarmente faticosi a cui il padre l'aveva sottoposto nelle ultime settimane. Pensava che fosse soltanto per fargli assumere un migliore portamento, invece ora era certo che volesse farlo partecipare. Scorse con la mente tutti i probabili contendenti, ripassando i nomi dei rampolli delle famiglie che sarebbero state presenti, ma il panico non gli permise di metterne a fuoco nemmeno uno.
    Gael notò lo stato di smarrimento del fratello e gli mise una mano sulla spalla:
    “Su, dai, tranquillo, vedrai che sarà solo una formalità. Ti faranno fare un giro a cavallo, un paio di mosse con la spada di legno e basta”.
    Lo disse con poca convinzione e Daeveron sprofondò nello sconforto.
    “Grazie per avermi avvertito, credo che passerò un altro po' di tempo qui al tempio”.
    “Non dovresti andare ad allenarti piuttosto?”
    “No”.
    La risposta categorica del fratello la convinse a non insistere. Lo salutò con un sorriso solidale e si allontanò in fretta, diretta verso il castello, lasciandolo solo.
    Daeveron avrebbe voluto piangere, ma l'ansia e l'orgoglio glielo impedirono. Si sentiva smarrito e, in qualche modo, tradito dal suo stesso padre. Aveva sperato che avesse finalmente compreso che il combattimento non avrebbe mai fatto della sua vita.
    Senza avere la minima idea di come agire, si limitò a fare l'unica cosa che gli riusciva veramente bene: pregare.




    Gael


    Gael Martell si allontanò in fretta dal tempio, decisa ad arrivare all'ingresso del palazzo prima del corteo, per poterlo osservare con attenzione.
    Mentre correva per le strade affollate, sfruttando i vicoli per evitare il grosso della calca, pensò con pena al fratello, comprendendo appieno lo stato di prostrazione in cui si trovava.
    Il loro padre, Elimond Martell, ultimo erede di quel ramo cadetto della casata Martell, aveva sempre confidato nei propri figli per poter camminare a testa alta di fronte ai suoi cugini di più alto rango. Non aveva mai potuto sopportare di non essere lui a capo della casata dominante il caldo e prosperoso sud. Non aveva mai accettato il fatto di essere secondo.
    Ma i suoi eredi non erano stati all'altezza delle sue aspettative.
    Daeveron aveva sempre trovato più coinvolgente il tempio del campo di allenamento e lei era forse stata una delusione ancora peggiore, sempre in giro per il castello o per le strade della città, piuttosto che nel palazzo insieme alle altre bambine, che trascorrevano il loro tempo a ricamare e imparare le regole della vita nobiliare.
    In realtà Elimond amava profondamente i suoi figli e li aveva cresciuti con fermezza ma anche con affetto. Aveva sempre pensato che l'essere cresciuti senza madre, morta di parto, sarebbe stata per loro una sofferenza già sufficiente, per cui non aveva mai cercato di ostacolarli. Però ora non poteva più tollerare il loro stile di vita, stavano crescendo e presto sarebbero stati abbastanza grandi da poter affrontare le responsabilità della vita. Avrebbero dovuto abbandonare le loro mire anarchiche e la testardaggine di evitare in ogni modo la vita di corte.
    Gael, seppure nel piccolo dei suoi otto anni, era a conoscenza dei pensieri e delle preoccupazioni del padre. Tante volte l'aveva sentito parlare con la septa a cui era stata affidata l'educazione delle bambine Martell, andata a lamentarsi per l'ennesima volta per l'assenza di Gael alle lezioni di ricamo. Ma tante altre volte l'aveva sentito sussurrare parole di sconforto sulla tomba della loro madre, una donna che appariva a Gael quasi mistica, per la nostalgia che leggeva negli occhi di Elimond ogni volta che veniva nominata.
    Gael scrollò le spalle per liberarsi di quei pensieri scomodi. Era arrivata all'ingresso del palazzo dei reali di Dorne. Si intrufolò in mezzo a lord impazienti e nobildonne imbellettate frettolosamente alla notizia dell'arrivo del Principe Daeron, cercando un buon punto di osservazione. Si arrampicò, come se niente fosse, dietro alla statua di un cavaliere impettito che reggeva il suo spadone dritto di fronte a sé, fece presa sul suo collo di pietra e si issò fino a puntare i piedi sulla sua cintura. La posizione non era delle più comode, ma avrebbe potuto guardare il passaggio del re e del suo seguito senza dover saltellare dietro a spalle troppo alte e teste troppo cotonate. Nessuno l'avrebbe notata, come sempre d'altronde.
    Il silenzio improvviso che invase la sala preannunciò l'ingresso della famiglia reale. A precederla, con passo scandito e petto in fuori, furono i Mantelli Bianchi, le guardie personali del re. Marciarono a ritmo coordinato, con lo sguardo puntato in avanti, aprendo la strada a re Aegon IV, un uomo dal ventre largo e di statura elevata, imponente nel suo abito di raso giallo e arancione. Portava alla cintura una spada, racchiusa in un fodero ricoperto di velluto nero, ricamato con filo dorato. I capelli si univano alla folta barba ad incorniciare il viso austero, vivacizzato dagli occhi sempre vigili e pronti a scattare come un serpente sulla propria preda. Gael non riuscì a capire se il suo fosse disgusto per il luogo in cui si trovava o semplicemente quell'uomo possedesse di natura quell'espressione.
    Alla sua destra procedeva, elegante e diafana, sua sorella e moglie Naerys Targaryen. La sua pelle candida splendeva radiosa, sotto la chioma argentata lasciata libera e fluente sulle spalle nude. L'abito di organza violetto, leggero e adatto al clima caldo del sud, richiamava il colore degli occhi, dandole un aspetto etereo e quasi angelico. Dietro di loro, tra altri due Mantelli Bianchi, i loro tre figli.
    Il maggiore, Daeron Targaryen, secondo del suo nome, aveva quasi vent'anni, qualcuno in più dell'età solita in cui venivano contratti i matrimoni, ma sicuramente dell'età giusto per prendere in sposa la Principessa Myriah, di due anni più giovane. Il suo viso disteso e sorridente era talmente diverso da quello del padre, da dar adito alle malelingue che volevano Daeron come figlio segreto di Aemon, fratello minore del re. Il suo sguardo incuriosito si spostava sugli astanti, avido di particolari, come se volesse memorizzare ogni volto che incrociasse.
    Dietro di lui camminava sua sorella Thiaral, stessi occhi gelidi del padre ma stessa bellezza evanescente della madre. Aveva quattordici anni e gli sguardi di molti uomini si posarono desiderosi su di lei e sulla candida pelle lasciata scoperta dal leggero abito di seta bianca.
    Uno scossone improvviso fece perdere la concentrazione a Gael, che, per tenersi in equilibrio, dovette interrompere la sua osservazione e cercare un appiglio migliore. Ma ormai il suo interesse era stato sedato e l'ultima cosa che desiderava era trovarsi incastrata nel salone dei ricevimenti insieme a tutta quella folla.
    Con agilità scese dalla statua, le diede una pacca sul sedere in segno di ringraziamento e sgattaiolò fuori, di nuovo all'aria aperta.





    Daeveron


    Daeveron, in realtà, era rimasto per poco tempo in preghiera, sapendo che non sarebbe potuto rimanere in quel luogo a lungo. A breve si sarebbe tenuto il banchetto in onore della Casa Reale, a cui lui e la sorella avrebbero dovuto presenziare. Incurante del fiume in piena di nero, rosso e acciaio che passava dalle porte della fortezza, aveva raggiunto il palazzo dei Martell e si stava dirigendo verso l’interno della fortezza. La vita politica, l’intrigo, non facevano per lui. Preferiva la calma innaturale del tempio a tutto ciò che era mondano e questo, sia il padre che la gemella, lo avevano capito da tempo. Con passo veloce si immerse nelle ombre della fortezza, senza prestare attenzione al rumore, sempre più forte, che arrivava dall’esterno. Camminava senza prestare attenzione a ciò che gli si parava dinanzi, preso solo dai suoi pensieri, dalla preoccupazione per il torneo. Aveva deluso troppe volte suo padre, ma questa volta con l’aiuto del Guerriero sarebbe riuscito a rendere giusto onore al padre che tanto si era prodigato per rendere lui un uomo d’arme. Qualcuno gli pose una mano ferma e decisa sulla spalla per fermarlo e Daeveron in tutta risposta sobbalzò per la sorpresa. Alzò lo sguardo e vide Elimond Martell che lo squadrava da capo a piedi con uno sguardo deluso. Ma oramai Daeveron ci aveva fatto l’abitudine a quel genere di occhiate. Un tempo Elimond era stato un uomo molto attraente, ma il tempo lo aveva reso grigio, con la pelle spenta e solcata di rughe contorte.
    “Figlio, dove pensi di andare conciato così? Fra poche ore vi sarà il banchetto in onore degli ospiti. Vedi di prepararti a dovere. L’etichetta innanzi tutto”.
    “Sì padre, andrò nelle mie stanze a cercare un abito più adatto all’occasione. Se posso porre una domanda, dopo il banchetto, è prevista qualche altra attività in onore del sovrano Targaryen?”.
    Daeveron non poteva dire al padre di sapere per certo cosa lo attendeva, in quanto avrebbe messo nei guai la gemella, che tanto si era prodigata per passare l’informazione al suo spaventato fratello. A Daeveron piaceva pensare, a volte, che era lui a proteggere Gael, ma la realtà era ben diversa. Molte volte era stata proprio lei a togliere Daeveron dai pasticci ed era sempre lei che ascoltava pazientemente le lamentele e le confessioni del gemello. Senza la sorella, Daeveron si sarebbe sentito perduto e avrebbe sacrificato anche se stesso per vederla al sicuro da tutto e da tutti.
    Elimond socchiuse gli occhi, come se avvertisse la menzogna del figlio: “No, nulla di cui tu ti debba preoccupare. Lascia fare ai grandi e non ti impicciare ulteriormente. Ti stavo cercando per un altro motivo... Come già vi ho accennato, a breve voi partirete verso Approdo del Re, per fortificare il sodalizio che si creerà fra la Casa Martell e Casa Targaryen. Voglio ed esigo che tu, figlio mio, impari alla perfezione l’etichetta e l’arte della diplomazia, onde prendere il posto, alla giusta età, di diplomatico di Dorne nella capitale Targaryen. Ho già preso accordi con tutori d’alto rango per renderti abile nel tuo futuro impiego”.
    A Daeveron crollò il mondo sotto i piedi. Aveva già visto il suo futuro, un futuro di contemplazione e di serenità fra le mura del Tempio dei Sette... Ma questo cambiava tutto.
    “Ma padre… io…”
    “Taci! Non importunarmi con le tue stupide suppliche! Tu farai ciò che io ti comando, per gli Dei! So che non vedevi l’ora di andartene da Lancia del Sole per perseguire quel tuo stupido sogno. Vedi di scordartelo... Ho già preparato tutto. Dopo che avrai servito al meglio la Casata, per quanto mi riguarda, potrai anche scomparire dalla faccia di Westeros e potrai fare ciò che vuoi. Ma finché la Nobile Casata Martell avrà bisogno di te, tu non ti potrai nascondere dai tuoi impegni. Sono stato chiaro?”.
    Daeveron sentì le lacrime farsi strada nei suoi occhi e tentò invano di ricacciarle indietro.
    “Come vuoi tu padre... ai tuoi ordini”.
    Detto questo corse via, in direzione delle sue stanze, non curandosi dei passanti che andavano e venivano lungo il corridoio. Voleva andarsene. Doveva andarsene. Pregò in silenzio la Madre affinché gli desse il sostegno di cui aveva bisogno in quel triste momento. No, non avrebbe abbandonato il suo cammino... se doveva diventare diplomatico di Dorne per volontà del padre, lo sarebbe diventato. Ma avrebbe anche proseguito gli studi per diventare un giorno Septon. Raggiunta la sua stanza, si precipitò allo scrittoio. Intinse la penna d’oca nell’inchiostro e scrisse in un pezzo di pergamena vergine, con calligrafia sicura: ”Prima la volontà degli Dei. Poi quella degli uomini”. Sarebbe diventato ciò che suo padre voleva, ma non avrebbe mai dimenticato qual’era la sua vera strada. Avrebbe affiancato al suo dovere nei confronti del Casato la propria realizzazione personale. Con un sorriso stampato in volto si asciugò le lacrime che gli rigavano il volto e chiamò la sua serva, ordinandole di portargli il più bel vestito da cerimonia che possedeva. Il banchetto sarebbe iniziato a breve.
    Nel corridoio, Elimond Martell rimase ad osservare il figlio che fuggiva tra le lacrime. Per la prima volta dall’inizio della giornata, il volto del padre dei gemelli assunse uno sguardo malinconico: ”Figli miei, so cosa pensate… Ma ciò che faccio, lo faccio per il vostro bene. Mi dispiace Daeveron, ma non si può fare in diverso modo. Per ora dovrai accantonare i tuoi sogni, ma in un futuro mi ringrazierai”.
    Elimond cancellò l’espressione dal viso, ritornando ad essere quello di sempre. Ora doveva trovare Gael.

    segue...
  21. Samirah
    Da qualche mese abbiamo iniziato una campagna di questo bellissimo GdR, incentrato sulla narrazione e l'interpretazione.
    Certo, per chi non legge Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di Martin può risultare forse troppo anonimo e anche poco stimolante giocare in un'ambientazione tipicamente medievale quasi priva di elementi fantasy.
    Chi invece ha letto i romanzi si trova catapultato in un mondo ricco di nomi e luoghi conosciuti, con l'emozione particolare di poterli vivere e respirare direttamente.
    Il mio progetto iniziale era di scrivere un resoconto delle sessioni a mo' di racconto, in stile Martin, ma purtroppo la mancanza di tempo non mi ha permesso di cominciarlo fin dall'inizio ed ora gli avvenimenti accaduti sono talmente tanti che non sarebbe fattibile.
    Ma mi dispiaceva molto non rendere partecipe gli altri delle nostre vicende avventurose, per cui posterò... un altro tipo di resoconto!
    Per cominciare, riporto il bg del mio PG e di quello di padishar, che nella campagna sono due fratelli gemelli della casa Martell (ramo cadetto, quindi un po' sfigatelli! ).
    Dopo seguiranno invece i riassunti mirabili di uno dei giocatori e vi assicuro che ne rimarrete soddisfatti!

    PS: informazioni e commenti sul gioco sono in questo topic.
  22. Samirah
    Anche oggi il cielo si presenta plumbeo, grigio come la fredda città che sovrasta. L'antica pietra ha la stessa triste sfumatura cinerea dei nuovi palazzi, costruiti col ferro e con lo strano impasto che chiamano cemento.
    Le vetrate, infinite nel loro rispecchiarsi le une con le altre, riflettono l'assenza di colore, amplificandola, ottundendo i sensi ormai privati di stimoli vitali.
    Ma oggi, da questo cielo, intessuto di un'unica, compatta massa di cupo vapore acqueo, cadono, come se le mani della loro nutrice non riuscissero più a contenerle, gocce di terso liquido cristallino.
    L'aria di questa tetra città sembra essersi elevata, agognante, fino a toccare la volta di un cielo sempre uguale, portando con sé la sua amante, la sfuggente acqua. E dal loro amplesso hanno generato queste piccole creature che corrono verso il suolo, in una discesa inarrestabile, rapite da un richiamo verso l'elemento che amano e odiano insieme, la terra. E mentre precipitano, intonano il loro coro di voci liquide, gementi e gioiose allo stesso istante, per poi andare a ricoprire, morendo, ogni superficie, donando al grigio una nuova vita, un rinnovato splendore.
    La città vive. Vive mentre i piccoli esseri formicolanti si rintanano nelle loro dimore invase da fredda luce artificiale. Fuggono dall'acqua, fuggono dalla vita stessa, mentre essa piange, commossa, per ciò che è andato perduto.
    Perché prima che arrivassero loro, gli umani, i colori ancora si dipanavano come bambini giocosi tra queste mura. La pietra stessa era viva, permeata del respiro della madre terra. Tutto gioiva, prima che queste insulse creature senza pietà né compassione poggiassero i loro piedi sulle nostre vie, dentro le nostre case, soffocando e bruciando la purezza con la loro follia, privandoci del nostro spirito.
    E non soddisfatti per l'aver distrutto ogni cosa che ci era cara, hanno anche gettato fango sulla nostra memoria, raccontando di noi gesta demoniache, connubi con quelle stesse forze corruttrici che la nostra madre terra tratteneva con forza dentro di sé, per evitare che ci corrodessero nel profondo. Invece loro hanno scavato, hanno mangiato, hanno disgregato ogni anfratto della nostra cara madre, l'hanno portata ad una lenta consunzione, facendola spegnere in una dolorosa agonia, ormai giunta alla sua conclusione.
    Ma su una cosa non hanno mentito: l'odio profondo che coviamo contro di loro, la rabbia che ci mantiene coscienti, anche se impotenti, immobili nella nostra paralisi infinita. E in questo magma di atavico risentimento, noi continuiamo a bruciare il desiderio di una vendetta, di una riconquista di ciò che ci apparteneva. E per questo noi preghiamo che la nostra cara madre resista, che il suo spirito fonte di vita possa tornare a percorrere ogni granello della nostra essenza.
    E quel giorno, noi torneremo a volare e scenderemo in guerra contro gli umani, perché tutto dovrà tornare a noi, creature della terra e del cielo, a noi gargoyle.
  23. Samirah
    La strada saliva simile a un grande serpente di vecchio asfalto tra le colline coltivate a viti e peschi. Era una via secondaria, percorsa soltanto da poche auto ed era frequente incontrare qualcuno a passeggio, soprattutto nella bella stagione.
    La giovane coppia stava camminando a ritmo blando, godendosi il fresco della serata estiva e compiacendosi del paesaggio rurale reso incantevole dalle lucciole che danzavano lungo i fossi.
    In fondo a quel tratto di strada, prima che questa svoltasse a sinistra, inerpicandosi tra case coloniche e villette immerse nel verde dei loro giardini, si stagliava maestosa un'antica quercia. Poteva avere cento, duecento o forse anche più anni, ma a loro non era dato saperlo. I suoi maestosi rami erano stati potati da pochi mesi, troncati a una lunghezza decisamente imbarazzante, per l'imponenza del grande albero. Ma la quercia non aveva ceduto il passo ed i tozzi monconi erano tornati a vivere, disseminati di quelle piccole foglie, quasi sproporzionate alle dimensioni dell'albero.
    Poco invogliati a proseguire il cammino sempre più in salita, si sedettero sull'erba che cresceva a ciuffi tra le radici della vecchia quercia. Un lanterna, vecchia ed arrugginita, penzolava da un perno infisso nel legno del tronco chissà quanto tempo prima. La piante era cresciuta, inglobando parte del metallo, abbracciandolo e chiudendolo dentro di sé.
    Una piccola luce dentro la lanterna dai vetri opacati dal tempo illuminava debolmente attorno a sé, creando ombre intricate nel largo tronco della quercia.
    La ragazza guardò in su, chiedendosi per l'ennesima volta chi fosse la misteriosa mano che ogni sera passava ad accendere la pallida luce. Il ragazzo l'abbracciò a sé e lei dimenticò in fretta quella domanda ricorrente che non trovava mai risposta.
    Una lieve brezza si alzò, come la mano amorevole di una madre arruffa gentilmente i capelli della propria bambina, in una carezza che fece frusciare le giovani foglie sui rami antichi. Una lucciola girò attorno al perno di metallo che reggeva la lanterna, mandando bagliori intermittenti al suo passaggio, per poi posarsi sulla copertura arrugginita. Mosse le sue zampette rapide, scendendo lungo l'incrinatura di uno dei vetri.
    Una piccola mano si posò sul lato interno del vetro, facendo volare via la lucciola. Il piccolo gnomo dentro la lanterna osservò melanconico l'insetto allontanarsi, col suo insistente lampeggiare monotono e regolare. Si sedette sul minuscolo scranno nell'angolo e osservò la campagna circostante con lo sguardo velato dalla tristezza. I due giovani sotto di lui si stavano allontanando a loro volta, diretti verso casa o, forse, verso un altro luogo.
    Non lo sapeva, non l'avrebbe mai saputo.
    Ma il suo compito non era quello di conoscere le cose, lui doveva soltanto svegliarsi ogni tramonto ed accendere la piccola lampada sferica che si trovava al centro della sua altrettanto piccola dimora. Un gesto delle sue mani, un lieve sfioramento sul vetro, e la luce, con un singhiozzo, cominciava ad emanare al di fuori dei vetri.
    All'arrivo dell'alba, con un altro agonizzante singhiozzo, si spegneva, mentre il piccolo gnomo eterno chiudeva gli occhi in un sonno monotono, sempre uguale, come il ritmico lampeggiare di una lucciola.
  24. Samirah
    Ebbene sì, finalmente ce l'ho fatta. Avevo iniziato questo racconto mesi fa, con l'idea nata per caso da una conversazione su msn. C'erano i personaggi, ma mancava tutto il resto. I personaggi hanno cominciato a muoversi, a vivere, e hanno dato vita alla storia.
    Ma la storia non stava vivendo sul serio e tutto si è fermato.
    Inoltre mancava un mondo in cui dare forma a questa storia.
    Domande. Dubbi. Nubi che si sono dissipate nelle ultime settimane. E' nato un mondo, sono nate nuove razze e nuovi dei, e di lì, sono rinate anche le parole.
    In questi due giorni di febbrile rilettura ho sistemato le vecchie pagine e ho dato vita a quelle nuove, fino ad arrivare, oggi, alla conclusione.
    Quasi sicuramente ci saranno parti da rivedere, forse da riscrivere in toto. Probabilmente il finale stesso è carente e ci sarà la necessità di modificarlo.
    Ma questo non sminuisce la soddisfazione del completamento, una sensazione che riempie di orgoglio, indipendentemente dal risultato.
    E scrivo qui solo per atteggiarmi un po', per vantarmi di questa piccola conquista. Spero che chi leggerà queste righe vorrà perdonarmi la mancanza di modestia del momento, ma soprattutto la mia speranza è che quelle righe possano veramente trasmettere qualcosa.
    Vorrei che la storia vivesse per chiunque abbia voglia di assaporarla.
  25. Samirah
    Il sole si accinge al riposo. Mi sembra quasi di dargli il cambio della guardia, mentre esco dalle porte di Silverymoon per i pattugliamenti notturni.
    I miei compagni sono tutti elfi, come me. Gli umani vedono male al buio e quindi a loro spettano i turni di giorno. Siamo divisi in due squadre e proseguiamo decisi lungo la strada che si allontana dalla città, dopo aver scelto la zona di foresta che perlustreremo questa notte. Salutiamo l'altro gruppo, che si sposterà verso sud, mentre i nostri piedi deviano lungo uno dei primi sentieri battuti che incrociamo, puntando nella direzione opposta.
    Mezz'ora di cammino e ci inoltriamo in mezzo ai primi alberi. Qui è già buio, le folte chiome imprigionano i residui raggi solari come in una ragnatela e impediscono loro di raggiungere il terreno.
    Mi metto in testa al gruppo, come al mio solito. Fin dai primi mesi dell'arruolamento, si sono divertiti a chiamarmi “l'ombra cacciatrice” e ho sempre portato questo soprannome a testa alta, perché sono pochi quelli che possono vantare un'abilità pari alla mia nel muovermi inosservata nel sottobosco. E allo stesso modo, è sempre stato più naturale per me camminare con gli occhi puntati sul terreno alla ricerca di tracce, piuttosto che avanzare con la spada brandita e lo scudo al braccio come i miei compagni.
    Nonostante l'addestramento delle reclute sia impostato in modo che ognuno riceva rudimenti in ogni campo, in seguito ogni elemento viene ottimizzato per ciò che è più portato. Soltanto le stupide civiltà degli orchi e dei goblin pensano che tutti debbano saper fare le stesse cose. I guerrieri devono impugnare l'acciaio... e le ombre devono strisciare nell'oscurità.
    Vivo per attraversare la notte, per sentire l'affondare leggero dei miei passi nel sottobosco, per avvertire la tensione dei muscoli quando l'arco diventa naturale prolungamento delle mie braccia. Vivo per respirare l'aria umida del vapore acqueo che si condensa al calare del sole, per ascoltare le voci degli alberi che innalzano inni eterni alla madre terra. Vivo per questo. E ogni volta, affronto la morte per questo.
    Dopo quasi otto anni, conosco questi terreni quanto il mio stesso corpo, il frusciare delle foglie è in armonia con il mio pensiero ed il pulsare della vita in questi boschi è all'unisono con i battiti del mio cuore. Ma ora, questo non mi basta più. I vasti territori attorno a Silverymoon mi stanno ormai stretti come vestiti di bambino su un corpo che è ormai cresciuto. Ho amato e continuo ad amare queste terre, ma la mia mente sogna nuovi spazi, nuovi luoghi da scoprire. Il vento mi porta odori e suoni di foreste lontane, gli uccelli percorrono strade impalpabili che conducono verso picchi montani su cui il mio occhio non si è ancora posato.
    E io devo vedere, devo conoscere.
    Spinta da questo desiderio ormai troppo pressante, questa mattina, al termine del turno della notte scorsa, ho chiesto il congedo. E, senza stupore alcuno, mi è stato concesso. Sono tanti gli elfi che abbandonano la terra natia per posare i piedi su terreni mai calpestati, come altrettanti sono quelli che giungono qui da altri lidi.
    Siamo un popolo di viaggiatori, di menti curiose che non possono soffermarsi troppo a lungo nello stesso posto. E nel viaggio noi riviviamo lo spirito di libertà di coloro che ci hanno creati, ampliando le nostre conoscenze e facendo sbocciare appieno la nostra natura.
    Per questo domattina, quando torneremo in città, finirò di preparare le mie cose, abbraccerò mio padre e mia madre, e mi metterò in cammino, lasciando che i Seldarine traccino il mio percorso e guidino i miei passi.
    Perché io sono Laryel, “l'ombra cacciatrice”, e seguirò le orme che il destino ha lasciato per me.
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