Le campane della chiesa di S.Antonio suonavano a morto, riempiendo del suono lugubre l'afosa aria estiva, imprigionata dalle case di tufo rosso addossate alla viuzza. Era il terzo funerale che si celebrava in paese nelle ultime settimane. Una media non anomala, se non fosse che due dei defunti avevano meno di vent'anni. Le donne vestite di nero seguivano il feretro con gli occhi arrossati, salendo lungo la stradina lastricata e innalzando lamenti al santo patrono.
Tra i pianti e le invocazioni, tuttavia, i bisbigli dei presenti erano di ben altra natura. “E' una brutta faccenda di sette sataniche, te lo dico io”, sussurravano alcune delle voci . Come spiegare d'altronde la morte di due ragazzi in soli dieci giorni, entrambi trovati con profonde ferite al collo e completamente dissanguati? La risposta che ciascuno non voleva prendere sul serio era la stessa che si era impressa nella mente di tutti i paesani. Nessuno ci credeva veramente, ma tutti continuavano a sussurrare quella parola: vampiri. E nonostante lo scetticismo, la morbosità dell'argomento non lasciava alcuna tregua al buon senso.
Gli occhi di tutti erano puntati su alcuni giovani vestiti di nero, coi capelli lunghi e i volti pallidi. Qualche dito si alzò contro di loro. “Adoratori del demonio, ti dico”, dicevano alcuni, facendosi il segno della croce. “Girano solo di notte”, aggiungevano altri.
Il corteo era ormai giunto sul sagrato della chiesa e tutti entrarono ritornando mesti e silenziosi.
Mentre la funzione aveva inizio, una gatta dal pelo grigio sbadigliò indolente, sdraiata sulle calde pietre di tufo del muretto esterno del piazzale. Si stirò con lentezza, per poi sedersi sulle zampe posteriori. Osservò con interesse la piccola macchia rossastra che sporcava la chiazza di pelo bianco sul petto. Cominciò a leccarsi il manto con cura, muovendo la lingua veloce tra gli appuntiti canini.
7° classificato alla 6a ed. 2007 del concorso "300 Parole Per Un Incubo" indetto dal sito Scheletri.com