-
Conteggio contenuto
3.585 -
Registrato
-
Ultima attività
-
Giorni vinti
12
Tipo di contenuto
Profili
Forum
Blog
Download
Gallery
Calendario
Articoli
Regolamento e FAQ
Tutti i contenuti di Samirah
-
Ho appena finito di creare questo PG. Da vera idiota, ho fatto prima la scheda e poi il bg, per rendermi poi conto che sarebbe da rifare tutta la scheda! Questo è il bg, scritto un po' di fretta (il master scalpitava!). Poi posterò la scheda. Era bella la vita a castello. Vita agiata, divertimento, spensieratezza. Non si poteva desiderare niente di meglio. Certo, il castello della famiglia Numisir non era dei più grandi, ma aveva il suo prestigio fra i piccoli territori feudali delle Montagne del Ghiaccio e il Duca William Numisir faceva in modo di valorizzare al meglio ciò che possedeva. Julie non conosceva niente del mondo al di fuori del castello dei Numisir. Non aveva sangue nobile nelle vene, ma per fortuna la sua non era tra le famiglie costrette a lavorare nei campi o nelle miniere per vivere. Suo padre era un esploratore che viaggiava per lunghi periodi dell’anno per conto del Duca. Julie attendeva sempre con molta trepidazione il ritorno del padre, non solo per poterlo riabbracciare, ma anche per ascoltare le storie su paesi lontani e popoli a lei sconosciuti. Amava in particolare i racconti sugli gnomi, che trovava buffi e pieni di iniziativa. La madre invece era una sacerdotessa di Pelor e questo permise alla piccola Julie di godere di una vita agiata. Già da bambina, Julie avrebbe voluto seguire le orme della madre. Ma il fuoco sacro non bruciava in lei. Pregava ogni mattina al sorgere del sole, richiamava a sé il potere del sole durante il giorno, ma nulla. La frustrazione cresceva in lei e soltanto nei brevi momenti in cui suo padre era a casa, il suo animo si rasserenava. Dopo aver ascoltato i racconti del padre, correva in camera sua a scrivere. Riportava su fogli di pergamena quelle storie belle e fantastiche, esaltandole, manipolandole, trasformandole ogni volta in racconti leggendari. Sembrava il passatempo di una bambina, ma che presto si rivelò come un vero e proprio talento. Fu durante una lunga sera d’inverno, mentre fuori imperava la tempesta ed il cantastorie di corte era a letto con una brutta influenza, che Julie poté mostrare la propria abilità. Aveva ormai 16 anni e, vincendo la sua timidezza, si presentò di fronte al Duca, proponendo di intrattenere i presenti con un racconto. Il Duca, fra lo scettico e il divertito, acconsentì. Julie si sentiva tremendamente in imbarazzo, le sue prime parole furono incerte e senza pathos, ma ben presto il racconto cominciò a scorrere, come sospinto da una forza invisibile. Tutti gli sguardi, tutte le menti erano rivolti a quella voce melodiosa. Le parole di Julie risuonavano come musica nell’ampio salone, le fiamme del grande camino sembravano più rilucenti del solito ed il freddo sembrava scomparso. Alla fine della narrazione nella sala il silenzio era interrotto solo dal vento che soffiava feroce all’esterno. Ma durò solo pochi secondi, perché un fragoroso applauso si levò da tutti i presenti. Julie si sentì scossa, si sentiva come se fosse appena stata svegliata bruscamente. Vedeva le persone indistintamente di fronte a sé, come impazzite. Il rumore era insostenibile, le girava la testa. Si svegliò nel suo letto, sormontata dal viso della madre, preoccupata e più pallida di lei. La donne le teneva la mani sospese sopra, bisbigliando parole sacre. Il calore era piacevole e Julie sorrise. Sua madre si sentì sollevata e le chiese come si sentiva. Le accarezzò dolcemente i capelli, scherzando sui brutti effetti dell’emozione. La tensione si sciolse e Julie si sentì improvvisamente completa, soddisfatta. “Mamma” le disse, “voglio viaggiare il mondo insieme a papà e raccogliere ancora tante storie da raccontare”. La madre divenne improvvisamente seria, ma comprese il desiderio della figlia, dopo aver vissuto tanti anni a fianco di un uomo sempre smanioso di partire e viaggiare. Non tentò di fermarla, ma la pregò almeno di seguire un percorso spirituale prima di partire. Julie non capì, non era mai stata capace di creare un legame stretto con la divinità, ma si sentiva talmente felice della concessione, che non trovò nulla da obiettare. La sacerdotessa di Pelor stupì completamente la figlia. Julie non si sarebbe mai aspettata di trovare in lei una guida così attenta e preparata. La donna la guidò attraverso un percorso difficile ma gratificante. Le insegnò a incanalare in modo diverso il potere del dio. Se la via ecclesiastica non faceva per lei, poteva però trasformare in parole e musica ciò che provava dentro di lei. Così le preghiere diventarono poesie, le invocazioni si plasmarono in canti che scaldavano l’animo. E poi, arrivò anche la magia. All’inizio furono soltanto luci fluttuanti, la capacità di individuare la magia, poi Julie imparò ad utilizzare il proprio talento per ravvivare gli animi, affinando la propria abilità. Non erano le grandi magie spettacolari a cui puntava, quanto piuttosto la capacità di portare la luce in modo diverso, meno plateale rispetto ad un chierico, ma efficace allo stesso modo. Ci vollero alcuni mesi perché Julie potesse considerare completo il suo addestramento. Attese con pazienza il ritorno del padre e poi, alla sua partenza, si unì a lui. Julie era estremamente entusiasta, ma ben presto si rese conto di come le sue fantasie si erano spinte troppo oltre. Non incontrò nulla di fantastico, nulla di leggendario. Soltanto qualche goblin e animali selvatici. Julie cominciava a pentirsi della sua decisione. Era molto più divertente stare a casa, scrivendo storie assurde ma avvincenti, piuttosto che viaggiare nella scomodità, costretta ad usare l’arco piuttosto che pennino ed inchiostro. Il viaggio verso sud proseguiva lentamente, le deviazioni erano tante e noiose. Julie cominciò a pensare sul serio a tornare a casa. Una sera, davanti al fuoco, lei e suo padre stavano in silenzio. Cercava le parole per dirgli che non voleva più proseguire il viaggio, quando un rumore secco la distolse dai suoi pensieri. Fu un attimo, soltanto una piccola distrazione, e si ritrovarono circondati da un gruppo di orchi. Una lama luccicò al riflesso delle fiamme e il corpo dell’uomo cadde pesantemente a terra. La voce le si strozzò in gola. Come poteva essere? Cosa stava succedendo? Mani forte e ruvide l’afferrarono, trascinandola via nel folto della foresta. Era troppo buio, e lei era troppo spaventata per capire dove stavano andando. Fu gettate rudemente sulla nuda roccia, all’ingresso di una caverna. Gli orchi le stavano intorno, guardandola pieni di cupidigia. Julie cominciò a piangere, colma di terrore, alimentando il divertimento di quelle bestie. Ma quando uno di loro avvicinò la sua mano sporca verso di lei, Julie riprese improvvisamente il controllo. L’immagine della madre si ravvivò in lei e le parole cominciarono a fluire una dopo l’altra, senza sosta. Gli orchi rimasero come incantati. Piano piano Julie modificò il tono della sua voce, trasformandola in una dolce nenia, che fece cadere gli orchi in un sonno profondo. Si alzò con fatica e fece qualche timido passo verso l’uscita. Quando si rese conto che non sarebbe stata fermata, corse come una furia all’esterno della grotta. Voleva tornare da suo padre, voleva abbracciarlo, voleva far tornare indietro il tempo. Trovò il corpo e pianse il suo dolore tutta la notte. All’alba trovò la forza di cercare un villaggio, perché l’aiutassero a seppellirlo. Non si prese neanche un giorno per riposarsi, ma ripartì subito diretta verso casa sua. Fu straziante tornare da sua madre e raccontarle quanto era accaduto, ma ancora una volta trovò in lei una donna forte in grado di sostenerla. Fu però dura per entrambe superare il dolore della perdita e si appoggiarono l’un l’altra sempre più saldamente. Julie ricominciò così il suo cammino, ora indirizzato ancora di più verso una purificazione prima di tutto interiore. Passò così un altro anno e le sofferenze di Julie sembravano essersi attenuate, ma qualcosa ancora non andava. Sua madre se ne rese conto e si decise a proporre alla figlia una nuova via: la via della ricerca. Julie non ne voleva sapere di ripartire, ma sua madre le spiegò che soltanto viaggiando avrebbe potuto ritrovare se stessa. Le diede un incarico preciso: trovare le sale dei cori angelici. Un luogo leggendario, forse addirittura inesistente, ma la cui ricerca le avrebbe comunque permesso di riacquistare sicurezza e fiducia. Julie era molto dubbiosa, ma si fidò della donna che tanto la amava e tanto le era stata vicina. Partì quindi di nuovo, questa volta con un obiettivo, ma senza meta. Non aveva vie da seguire, solo il suo istinto e la fede che portava nel cuore.
-
dnd 3e Cerco/Non trovo/Esiste?
Samirah ha risposto alla discussione di Azar Pinkur in Dungeons & Dragons
C'è modo di sapere da quali singoli manuali provengono gli incantesimi elencati in Spell Compendium? O bisogna accontentarsi della descrizione riportata nel suddetto manuale? -
A larghe linee, avanzi sia con le capacità da monaco che con i livelli da incantatore. Inoltre guadagni alcune capacità particolari che ti permettono di utilizzare gli incantesimi attraverso gli attacchi senz'armi oppure di fare danni da energia con gli attacchi senz'armi. Queste capacità speciali possono essere utilizzate con la rinuncia ogni volta di un uso disponibile del Pugno stordente.
-
Allora, la CdP è sul Complete Arcane (dovrebbe essere già uscito in italiano... la sua traduzione dovrebbe essere Pugno Illuminato o qualcosa di simile).
-
Mmmhhh, che dire... ho toccato tutto ciò che avevo di ferro attorno a me mentre leggevo il racconto!! Comunque, niente male come resoconto del torneo, ben fatta Darth!! [pigna mod on] Aaaahhhh quanti errori!! Strano che l'ADC ancora non si sia fatta sentire! [/pigna mod on]
-
Allora, il discorso del biclassamento non è soltanto quello dei pe. Se un monaco (e questo vale anche per il paladino) prende dei livelli in un'altra classe, non potrà più avanzare come monaco, nonostante mantenga i suoi privilegi di classe. Per questo la CdP dell'enlightened fist sarebbe l'ideale, oltreché darti notevoli vantaggi per un PG monaco/stregone. L'ideale sarebbe poi accoppiarla a talenti come ascetic mage, che veramente ti permette di avere tutti i vantaggi di entrambe le classi.
-
L'ho visto sabato sera e devo dire che mi ha stupito positivamente. Era stata una scelta di ripiego, visto che i biglietti per i Pirati erano già finiti. E invece ho potuto godere di un film divertente e decisamente piacevole. La cosa che più mi ha soddisfatta è che, a dispetto della solita trama ingarbugliata di cui di solito mi perdo a metà, in questo caso la spiegazione è stata più che chiara. Perché a me onestamente non piace andare a vedere i thriller per poi dovermi scervellare per capire il come e il perché di ogni particolare. Se vado al cinema, anche se guardo un giallo, voglio rilassarmi e lasciare che qualcuno mi spieghi le cose per filo e per segno. E poi, quando c'è Bruce Willis, è sempre un successo! Spoiler: La cosa più divertente è stata: cinema pieno di ragazzini chiassosi: 1° omicidio: tutti ancora che ridono e scherzano 2° omicidio: ridacchiano un po' meno 3° omicidio: qualche battuta sarcastica 4° omicidio: cala il silenzio in sala...
-
software Imparare a programmare
Samirah ha risposto alla discussione di PalinMajere in Videogiochi e Informatica
Soprattutto perché, se ci sono riuscita io a programmare in Pascal, ci può riuscire chiunque! Ora, ho solo dei vaghi ricordi, ma direi che è un linguaggio abbastanza semplice. Per quanto riguarda il metodo, mi sento di dare un consiglio, in quanto ignorante dell'informatica ma con alle spalle 5 anni di liceo in cui bene o male mi hanno fatto combinare qualcosa. La cosa più importante è l'ordine. C'era gente che scriveva i programmi una parola dietro l'altra, senza andare mai a capo. Il programma funzionava lo stesso, ma se poi dovevi riguardarci diventavi scemo. Si tratta di piccoli accorgimenti che, al di là di tutto quello che può insegnare un libro, sono comunque d'aiuto. Poi, per quanto riguarda il resto, penso anch'io che dovresti rivolgerti a qualcuno che ne sa un po', almeno per iniziare. -
Il libro delle Imprese Eroiche direi che può anche non aprirlo, visto che è chierico di Hextor.
-
Sì, ma non sarà fedele a nessuna delle divinità. Non sarà né un chierico di Heironeus né un chierico di Pelor. Sarà un chierico che riceve i suoi poteri dal credere fermamente nella lotta contro il male e la necessità di aiutare gli altri (o girala come meglio ti piace ).
-
No, al massimo un chierico senza divinità può scegliere due domini che rappresentino al meglio la sua fede.
-
Il Bradipo è sceso dall'albero
Samirah ha risposto alla discussione di Bradipo in Disegni e Illustrazioni
Ma sono veramente favolosi!! -
Il Bradipo è sceso dall'albero
Samirah ha risposto alla discussione di Bradipo in Disegni e Illustrazioni
Benvenuto da parte dello Staff DL! I tuoi disegni sono veramente belli, aspetta che li veda Mastro Gideon! PS: visto che sono la rompiscatole di turno, ti ricordo di leggere il regolamento! -
videogiochi * NeverWinter Nights *
Samirah ha risposto alla discussione di Enz in Videogiochi e Informatica
Meglio se non la fai entrare in mischia però, perché muore abbastanza velocemente (elfo => Costituzione non esagerata). Meglio tenerla a distanza e chiederle di curarti e di combattere con armi a distanza, imho. -
videogiochi * NeverWinter Nights *
Samirah ha risposto alla discussione di Enz in Videogiochi e Informatica
E come ha detto Lothavier: portati dietro la chierica!!! -
Ed è proprio su questo che io non concordo. Le opere d'arte non vanno capite, ma assaporate, sentite a pelle. Un bel tramonto, il rumore dolce e continuo delle onde, non te li devono spiegare. E l'arte secondo me è ciò che ti trasmette le stesse sensazioni di benessere e appagamento che potrebbero darti le bellezze della natura o una musica che non ti stancheresti mai di ascoltare. Non è affatto un discorso di adattarsi ai gusti degli osservatori, secondo me.
-
videogiochi * NeverWinter Nights *
Samirah ha risposto alla discussione di Enz in Videogiochi e Informatica
Il gioco è in 3.0 e sono a disposizione razze base, classi base e CdP. La prima volta lo giocai con una ranger umana, ma, proprio perché non coscevo le regole, fu una vera sofferenza! Ora lo sto facendo con un elfo chierico e il ladro come compagno di party. Mi sto divertendo un sacco!! -
videogiochi * NeverWinter Nights *
Samirah ha risposto alla discussione di Enz in Videogiochi e Informatica
Sto rigiocando il gioco originale e devo dire che mi sto divertento come e più dell'altra volta, quando ancora non conoscevo le regole di D&D. Secondo me la storia è stupenda e spero vivamente che nel 2 siano riusciti a creare qualcosa di altrettanto bello ( ). Ma una data precisa non si sa? -
film O.C. - The Orange County
Samirah ha risposto alla discussione di chandwick in Cinema, TV e musica
Anche O.C. l'hanno spostato? Lo daranno di lunedì d'ora in poi? -
Proposta per la sezione off topic
Samirah ha risposto alla discussione di Godric il Paladino in Dragons’ Lair
La sezione è stata riordinata. Il topic di spiegazioni è questo. -
Basterebbe che gli utenti utilizzassero la funzione "cerca".
-
Proposta per la sezione off topic
Samirah ha risposto alla discussione di Godric il Paladino in Dragons’ Lair
Il punto è che gli argomenti sono tanti e tali che creare sotto sezioni significherebbe avere dei mini forum con pochissime discussioni al loro interno. Tutto sarebbe più ordinato se non venissero aperti nuovi topic per argomenti strettamente correlati. -
Mi inserisco nella discussione perché mi interessa parecchio, nonostante io non sia né un'artista né un'esperta in materia. Io credo, come ha detto Rej, che non basti rendere visibili (tramite pittura, scultura o qualunque altro mezzo) le proprie emozioni per poter dire di aver fatto qualcosa di artistico. Piuttosto credo che l'arte sia ciò che evoca emozioni in chi può usufruire dell'opera stessa. E per questo, penso che comunque ci possa essere una certa oggettività nel definire cosa sia un'opera d'arte e cosa no, come vi è oggettività nel definire la bellezza. Certo, ognuno ha i propri gusti, ma entro certi limiti ciò che è bello lo è in maniera oggettiva (nessuno può negare che Nicole Kidman sia una bella donna, per quanto possa piacere in maniera diversa, mentre tutti possono affermare con certezza che la figlia di Fantozzi fosse un emerito cesso). Per cui, benissimo la libertà di espressione, benissimo dare la possibilità a chiunque di mostrare le proprie creazione, ma secondo me l'arte non è un concetto che possa essere allargato a proprio piacimento. Il baldacchino del Bernini a S.Pietro, Amore e Psiche di Canova, questa è arte. Un pezzo di m**** su un vassoio, mi dispiace, ma dal mio punto di vista nulla ha a che vedere con l'arte.
-
dnd 3e Cerco/Non trovo/Esiste?
Samirah ha risposto alla discussione di Azar Pinkur in Dungeons & Dragons
E' tutto in Specie selvagge. -
Scusate la mia curiosità, ma un mazzo base da quante carte sarebbe composto?