Riporto la mia esperienza personale, per indicare un modo (del tutto personale, ovviamente) per affrontare il discorso resurrezioni.
Quando il mio PG (umana monaco) morì, il master decise che, non essendo devota a nessuna divinità (e la sua anima finita nel piano di Mechanus), nessun chierico avrebbe potuto operare resurrezione su di lei. Si è quindi ricorsi a reincarnazione, con tutti i dovuti rischi del caso.
Secondo me, con tutti i bei discorsi che facciamo sull'interpretazione, anche questo aspetto dovrebbe essere soggetto alle stesse valutazioni. Bisognerebbe vedere la resurrezione come una nuova possibilità che una divinità dà ad un personaggio per portare a termine il proprio compito (o per altro motivo plausibile), non semplicemente col motivo "mi stava simpatico, lo faccio tornare in vita".
Poi, ognuno si regoli come crede.