Nell'ordine:
@Wednesday: era una battuta, suvvia...
@Sekiho: se tu non avessi commesso un delitto contro Devoto e Oli scrivendo "leggergli" in riferimento a una persona di sesso femminile, ti avrei reputato per premiare la tua "fratellonitudine". Siccome sei stato malvagio, nisba.
@orcus: non esprimo giudizi, elenco solo i motivi per cui non leggo il libro!
Mi autocito:
Qui poco da obiettare credo, il target di mercato è quello e credo anche in modo abbastanza dichiarato. Nulla di male, ma non essendo io un teenager non rientro nel target in questione.
Qui, a parte la frecciatina maschilista che ha indignato Wednesday e per addolcire la quale avrei dovuto aggiungere un qualche ";-)" a sottolineare il fatto che stavo scherzando, esprimo un parere che non serve aver letto il libro per avere, credo: mi sono letto vari spoiler qua e là (Wikipedia in primis, sarò superficiale ma ho fatto così) e da quanto leggo delle caratteristiche che la signora in questione ha attribuito ai suoi "vampiri" deduco che ha tolto praticamente tutti gli elementi tipici del vampirismo tranne uno. Uno solo. Perché allora scegliere di creare dei vampiri con un solo tratto comune con i vampiri "standard", anziché un mostro "nuovo di pacca" con quel dettaglio a ricordare i vampiri ai lettori più fantasiosi? Semplice: per attirare quelli che leggono "vampiri" dietro la copertina e pensano "Miiiiiiiii, che bel libro! Lo devo assolutamente komprare [sì, pensano con la "k" al posto della "c"... stramaledetti! ]"
Qui si potrebbe discutere per ore e ore su quale dei tanti parti dell'immaginazione sia un vampiro propriamente detto e quale invece sia una ridicola parodia, e naturalmente non ne salteremmo fuori, visto che staremmo discutendo di aria fritta. Mi limito a dire la mia: per quanto mi riguarda, chi si basa nelle sue creazioni su figure che terrorizzano l'immaginario collettivo da millenni parla di vampiri, chi invece ne adotta solo il nome (o meglio il brand) non merita la mia considerazione.
Qui è aritmetica pura, con un pizzico di elementare economia: non sindaco la qualità, come esplicito tra parentesi, bensì dico che sulla scia del film il libro costerà di più rispetto a qualche mese fa. Dovrei essere scemo a comprare un bene che non giudico imprescindibile nel momento in cui costa di più. O no?
Sto leggendo al momento almeno tre libri diversi, di cui uno mi serve per lavoro, uno mi interessa moltissimo e l'ho letto quasi a metà, il terzo è un Classico: dovrei mollare uno dei tre per leggere una storia di vampiri innamorati?
...tipo ricominciare a suonare che è tanto che sono fermo, oppure guardare un bel film, leggere un fumetto, scrivere, lavorare, studiare, giocare a Monopoli...
@Revel: in realtà c'è una sostanziale differenza tra documentarsi per scrivere un buon libro e "fare un paio di click su Wikipedia"...