C'è chi mi chiede da dove trovo ispirazione per tante storie (anzi, per tante ca**ate direi). Non lo so, non so quando ho iniziato a scrivere né come.
Ecchissenefrega in fondo?
So solo che per quanto indietro vada con la memoria, trovo sempre una storia scritta da qualche parte: ecco allora che potrei rievocare il ciclo di parodie di Batman con cui svolgevo la mitica traccia Tema a piacere alle elementari, o potrei cercare di ricordare com'erano le vicende degli Amici Parolaccia, elaborato pantheon dalla volgarità sconcertante con cui attorno ai sette anni stupivo la mia comprensiva madre (di quelle vicende, che se poteste sentire vi chiarirebbero molte cose sulla mia psiche disturbata, mi ricordo il neologismo "Drinare" a intendere "Suonare il campanello": ero già un genio ).
Cercando tra i ricordi di un'era più recente, frugando dunque tra i meandri di hard disk dimenticati da secoli, si trovano cose risalenti alla fine degli anni '90 (avevo 14 anni mi pare) tipo questa:
Cento tori contro l’argento
Era mezzanotte. Stavano ancora risuonando gli ultimi rintocchi del campanile, quando uno chef-illusionista scese da una vettura di formula uno ed esclamò: “AAAAAAAAAMANEEEEETTA!”. Un topo, vista la scena, commentò: “Che mi prenda un coccolone!”. In quella due giovani panda minori iniziarono a cuocersi un toast.
Morale: Puoi impegnarti quanto vuoi che c’è sempre qualcuno che ti fa fare la figura del cogli°ne. E non fatemi aggiungere altro.
Ecco, se consideriamo che non mi drogavo per niente, la cosa ha dell'incredibile...