Da esterno alla discussione (mi sono limitato finora a fare il punto della situazione riguardo il punto di vista di altri utenti, o far notare atteggiamenti aggressivi, ma questo è un altro discorso ), noto come in fondo, vogliate ammetterlo o no, il punto di vista è fondamentalmente lo stesso per tutti.
Cambia solo il diverso metodo che ciascuno utilizza nel soppesare la componente deterministica (il dialogo) piuttosto che quella aleatoria (il dado), e cambiano sfumature, definizioni, rigidità di giudizio.
La sostanza rimane.
Di base, siamo tutti d'accordo mi sembra sul fatto che non non sia sufficiente un tiro di dado (Merin, dubito che tu ti accontenti sempre di prestazioni tipo "Convinco la guardia... ROLL ROLL 20!!!"), né che basti la pura dialettica (Dedalo, tu stesso fai notare che le parole del giocatore devono essere commisurate alle caratteristiche del PG, e dai un'importanza alla componente numerica) per effettuare una prova riuscita di Diplomazia.
Spero che far notare questa mia lettura delle vostre idee non mi procuri il vostro odio eterno.