Dedicata al gruppo cui ho recentemente dato il benservito, senza perdere minimamente la stima che nutro per loro. Divergenze artistiche, diversi punti di vista. Siamo cresciuti, insomma, e mi stanno un po' stretti.
Credo sia adatta, per genere, tema, sviluppo e autore.
Allo stesso modo, ma distintamente, dedicata alla ragazza che ho lasciato, e della quale, senza mezzi termini, senza razionalità ed assolutamente ricambiato, sono innamorato.
L'ho fatto per Lei. Le ho regalato un salvagente e l'ho abbandonata in mezzo al Lago Gelato. Ora vedremo se riuscirà a notare fino da me. Se non dovesse riuscirci, varranno comunque le parole che non le ho mai detto, quelle che le ho detto, e quelle che pongo qui sotto.
Giugno '73
(F. DeAndré)
Tua madre ce l'ha molto con me
perché sono sposato e in più canto
però canto bene e non so se tua madre
sia altrettanto capace a vergognarsi di me
La gazza che ti ho regalato
è morta, tua sorella ne ha pianto,
quel giorno non avevano fiori, peccato,
quel giorno vendevano gazze parlanti.
E speravo che avrebbe insegnato a tua madre
a dirmi "ciao come stai",
insomma non proprio a cantare
per quello ci sono già io come sai.
I miei amici sono tutti educati con te
però vestono in modo un po' strano
mi consigli di mandarli da un sarto e mi chiedi
"Sono loro stasera i migliori che abbiamo?"
E adesso ridi e ti versi un cucchiaio di mimosa
nell'imbuto di un polsino slacciato.
I miei amici ti hanno dato la mano,
li accompagno, il loro viaggio porta un po' più lontano.
E tu aspetta un amore più fidato
il tuo accendino sai io l'ho già regalato
e lo stesso quei due peli d'elefante
mi fermavano il sangue
li ho dati a un passante.
Poi il resto viene sempre da sé
i tuoi "Aiuto" saranno ancora salvati
Io mi dico è stato meglio lasciarci
che non esserci mai incontrati.