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Aerys II

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Tutti i contenuti di Aerys II

  1. Tempo fa convinsi dei miei amici a fare un regalo interessatissimo a Celestine, e glielo feci comprare, ma ancora non abbiamo provato a giocarci. Come ambientazione dovrebbe essere carina, comunque.
  2. Aerys II

    Donnie Darko

    Piaciuto molto, ne parlavo con Phate pochi giorni fa, e lui ha un'interessante teoria a riguardo, ma ricca di spoiler. Se devo dirti i motivi per cui mi è piaciuto, citerei innanzitutto il dialogo sui Puffi di Donnie coi suoi amici, poi la figura di Frank (e soprattutto la sua frase cult... Spoiler: "Perchè indossi quella stupida maschera da uomo?" ) e non ultimo il fatto che si tratti di un film incasinato, il che mi aiuta a tenere desta l'attenzione.
  3. Aerys II

    Dream Theater

    Non ti dico di andare sul sicuro, però sinceramente secondo me merita parecchio... Chiaro, c'è sempre il senso di poca familiarità iniziale (a me fa strano anche usare i titoli dei nuovi cd nel Gioco Musicale qui sul Forum... ), però secondo me è un buon acquisto. EDIT: Se posso aggiungere una postilla, a tratti (in momenti isolati e rari, in verità), il disco mi ha ricordato gli OSI, progetto dell'ex-tastierista dei DT Kevin Moore... Fanno musica particolare, che mi torna in mente soprattutto all'inizio di Repentance, provate a dare un'ascoltata che benchè strambi non sono male, e propongono una bella cover proprio della succitata Set the Controls for the heart of the Sun nel loro album eponimo.\
  4. Aerys II

    Dream Theater

    Oh Gesù... E io non ne sapevo niente? Sarà mio appena possibile. Scusate il post doppio, ma non sono più nei tempi per modificare il precedente. Lo sto ascoltando da ieri mattina, non dico ininterrottamente ma quasi. Sicuramente non è un disco che si assimila al primo ascolto (quelli li passano su MTV ) ma, detta proprio schiettamente, per me rientra tra i tre album più belli dei Dream Theater, nonchè si propone come uno dei migliori riguardo il prog metal in generale. Attenzione: non dico tutta la musica prog, parlo di prog metal. Non mi si scaglino dunque contro gli estimatori dei vari Pink Floyd, Jethro Tull o King Crimson. Categoria di cui anch'io faccio parte, per inciso. Dicevamo: sorprendente, strano, a tratti cupissimo, tecnicamente ineccepibile, vario, lontano anni luce dal precedente Octavarium (a ennesima conferma che i Dream Theater non seguono una discesa/salita monotona, bensì spaziano in modo impressionante tra i generi). Manca forse rispetto ad altri album il momento della speranza, in questo album, ma credo vada bene così: all'epoca di Scenes from a Memory ci stava benissimo The Spirit Carries On (con tutte le lettere maiuscole, tanto è bella), prima ancora c'era Surrounded... Erano altri tempi. Oggi, credo che la direzione di pensiero sia quella di Systematic Chaos, quella del caos sistematico che non lascia tregua, quella delle finestre che sono solo spiragli su atmosfere gonfie di elettrosmog. Apprezzabile, almeno per me, la scelta di strutturare l'album come un'apertura: si inizia un fraseggio con la prima traccia, si sospende per sei tracce e si conclude riprendendo il discorso con la traccia conclusiva. Una per una, le tracce sono: 1. In The Presence of Enemies Pt.1: L'apertura di cui sopra. Lungo intro strumentale con un impianto melodico in grandissima forma (che già fa capire da che parte tiri il vento...), poi entra la voce. Coinvolge per tutti i suoi nove minuti (sì, sono tornati i bei vecchi pezzi lunghi ), e ci lascia in sospeso su atmosfere molto cupe. 2. Forsaken: Forse la traccia che mi piace di meno (intendiamoci, comunque di pregio). Rudess fa il suo con un tappeto di note, poi entrano gli altri. Petrucci sfodera bei rif ma a tratti prevedibili. Ritornello con parte vocale un po' "trascinata" (note lunghe?) e archi vagamente ruffiani. Si varia un po' grazie a Portnoy. Petrucci sfodera un assolo un po' circostanziale, benchè inarrivabile ai più. Forse la canzone più orecchiabile, anche la più corta. Un po' un riempitivo, direi. Mi riservo di analizzare il testo quando avrò più tempo. 3. Constant Motion: Qui si comincia ad avvertire qualcosa di strano, un'inca**atura di fondo. Parte subito distorta, serrata, heavy. Thrasheggiante l'arrivo di LaBrie, con voce decisa e controcanti di Portnoy, a volte effetti vocali quasi alla Tool (ma giusto ogni tanto). D'improvviso, il basso di Myung a capire che si sta per partire verso qualcosa di nuovo, e iniziano gli incastri di batteria, le note veloci e gli azzardi. Prog Metal fino alla pedalata veloce di Portnoy. Si torna alla melodia principale, e si conclude alla grande con un bello stoppone. Non c'è tempo di prendere fiato... 4. The Dark Eternal Night: Anche qui comincia Petrucci, anche qui atmosfere pesanti, anche qui voci spesso e volentieri distorte. Come da copione, a metà canzone si divaga, con discorsi che ricordano un po' Fatal Tragedy e un piacevole delirio tastieristico affiorante. Quando sembrava finire la parte strumentale, eccoche si accelera e si sfodera un assolo velocissimo alla Petrucci, tanto per ricordare come stanno le cose. Conclusione in sfumando su una tastiera scatenata che sembra aver dato una letta ad alcuni spartiti di Steve Vai. 5. Repentance: Qui si respira. Pezzo lento, da alcuni accostato ai Pink Floyd (effettivamente ha un che di Set the controls for the heart of the Sun...), che continua il discorso iniziato anni fa con The Glass Prison e proseguito nei vari album. E' la parte "tranquilla" della mega-suite in questione, con arpeggi e atmosfere. Non gode di particolari sfoggi di tecnica, ma regala comunque un bell'assolo, poco prima degli inserti parlati targati DT. Lista degli ospiti per gli inserti in questione davvero interessante (se c'è Joe Satriani, non potrà mai essere un brutto album! ). Procede ipnotica la melodica della Prigione di Vetro, per poi mutarsi in un finale più impetuoso. 6. Prophets of War: Parte "alla Muse", come Never Enough, poi si cambia lievemente di registro, con una folla che appare ogni tanto dicendo la sua, poi una strana linea vocale serrata di Michelone Portnoy, un brevissimo inciso acustico e la ripresa, infine, dell'andazzo iniziale per avviarsi alla conclusione, dettata dal ritorno della folla di cui sopra. 7. The Ministry of Lost Souls: Penultima traccia, anche questa lunga (quasi 15 minuti) e interessante. Si prendono il tempo di dire la loro, con un inizio affidato a Rudess, poi un Petrucci tranquillo e arpeggiato, voce pulita e malinconica (ma si scopre a volte un distorto controcanto in sordina), progressione di pianoforte, si cresce tra un riff, un assolo e un coro. Di colpo, la canzone cambia registro: intorno alla metà, la Music Man di Petrucci detta legge, Portnoy incoraggia, Myung segue, Rudess lascia fare. Di nuovo si ritorna ai vecchi Dream Theater: basso senza tregua, ritmiche secche. Torna di prepotenza Rudess, a colorare alla grande, quindi Portnoy rulla, si prosegue con il riff senza pietà. Ancora Rudess. Assolo di Petrucci. Gli strumentisti si spingono sempre più in là, fino a riaffiorare nel tranquillo mare della melodia iniziale. Di colpo, il vuoto. Piano e voce si prendono il loro spazio con calma, e d'improvviso si riparte tutti assieme, verso un finale d'ampio respiro e un assolo davvero pregevole di Petrucci, che finisce smarrendosi nelle medesime atmosfere che hanno segnato conclusione della prima traccia... 8. In The Presence of Enemies Pt.2: Finalmente, viene ripreso il discorso interrotto. Inquietante, tetro dialogo di melodie, mentre la chitarra martella lenta grazie alle corde più spesse. Arriva la voce, quindi entra in gioco Myung, quindi Petrucci si accende e LaBrie si eleva. Cattiveria a tratti. Si altalena tra inquietudine e rabbia, abbondante wah. Torna la folla incitante, mentre si cambia registro, con una galoppata che ricorda un po' This Dying Soul, un po' The Glass Prison, e una chitarra vagamente Iron Maiden. Avendo quasi 17 minuti a disposizione, non può mancare una lunga digressione strumentale, e infatti puntualmente arriva. I Dream Theater sfoderano vent'anni di carriera fino al minuto 14 circa, quando torna LaBrie a mettere la parola fine alla canzone e all'album, con voce a tratti grattata. In sottofondo, Rudess vola. Si chiude con il sommo Mike Portnoy e i suoi tamburi. Non proprio Finally Free (lì Portnoy sfodera una rullata in cui, dal vivo, utilizza tutta la batteria...), ma comunque alla grande. Un disco davvero inaspettato se devo essere sincero. Sicuramente merita l'ascolto, sarò di parte io ma mi piace un sacco.
  5. Mi è sempre piaciuto come cantante (e anche un po' come uomo, via... ), e considerando che con gli Audioslave secondo me c'entrava come la marmellata sul mio libro di Matematica del Liceo sono contento che faccia qualcosa di suo. Riguardo a una riunione dei Soundgarden, personalmente mi fa un po' paura l'idea di resuscitare troppi gruppi Grunge (anche perchè i Tad ce li ricordiamo in sei al mondo, e per riunire i Nirvana servirebbero a scelta un badile o una pistola... ). Si son lasciati? C'erano dei motivi, non cerchiamo di rovinare un bel ricordo... Comunque sia, ascolterò questo nuovo cd con vero piacere.
  6. Li ho sentiti dal vivo, e spaccano di brutto. Un po' troppe bestemmie gratuite per i palati fini, forse, ma rockeggiano per bene.
  7. Tante idee per la testa, tanti personaggi, ma alla fine dico Mago. Con la mia Shakira Busarool mi sono proprio divertito, all'epoca. P.S. E non forse centosessanta? Non ho mai capito bene... Vado ad aprire un sondaggio al volo.
  8. Io alla Clerici una botta gliela darei, onestamente...
  9. Io dico Berserk, anche se alla lunga mi ha rotto le balle, e non lo leggo più.
  10. Beh, solo io potevo, in così poco tempo, trovare già la nostra canzone... Dedicato alla mia stupenda e purtroppo molto lontana ragazza dagli occhi tristi. Alla prossima. Brown Eyes Girl (Van Morrison) Hey where did we go, days when the rains came? Down in the hollow, playin' a new game Laughing and a running hey, hey! Skipping and a jumping In the misty morning fog with our hearts a thumpin' and you ... My brown eyed girl You, my brown eyed girl Whatever happened to Tuesday and so slow? Going down the old mine with a transistor radio Standing in the sunlight laughing, hiding behind a rainbow's wall Slipping and sliding, baby, all along the water fall, with you ... My brown eyed girl You, my brown eyed girl Do you remember when we used to sing? Sha la la la la la la la la la la te da Sha la la la la la la la la la la te da ... la te da So hard to find my way, now that I'm all on my own I saw you just the other day, my, how you have grown! Cast my memory back there, Lord, sometimes I'm overcome thinking 'bout Making love in the green grass, behind the stadium with you ... My brown eyed girl You, my brown eyed girl Do you remember when we used to sing? Sha la la la la la la la la la la te da Sha la la la la la la la la la la te da Sha la la la la la la la la la la te da
  11. Mah... Il primo non mi aveva entusiasmato al cinema, carino ma non irresistibile, il secondo l'ho noleggiato in dvd ma non l'ho seguito (lui, lei, divano... ), il terzo andrò a vederlo se proprio capita.
  12. Sì, ok, ma quali stili? Come direbbe l'ammiraglio Benson, "Non ho idea di cosa stia dicendo, non ho capito un beneamato ca**o: ho una pallottola grossa come un testicolo infilata in testa... Pork Chop Hill!!". Non conosco Jade Empire, ma a stima si parla di kung fu, no?
  13. Mmmh... Compito non facile, esso è. Beh, su cosa si può lavorare di utile in tal senso, nella costruzione di un personaggio per D&D? Intanto, non sottovaluterei la distribuzione delle caratteristiche. Skills da distribuire ok con criterio, ma lì c'è poco da fare in realtà. Sulle Feats... Mmmh... Non saprei, cercherò di conoscerne di più tra quelle "da combattimento", però esistono taaaaaanti stili per taaaaaante Arti. Magari si potrebbe cominciare facendo "alla Street Fighter": più o meno "difesa" e più o meno "attacco" a seconda di cosa si vuole rappresentare. E poi si affinerà. Magari per iniziare sarebbe il caso di scegliere, che so, tre o quattro Arti abbastanza distinte tra loro e che abbiano il loro punto di forza in settori diversi tra loro, e descriverle in maniera moooooolto sommaria, per poi magari addentrarsi sul discorso degli stili... Voglio dire, prendiamo, per iniziare l'aikijutsu o il jujutsu come "Arte difensiva" di base, e vediamo quali talenti possono simulare meglio le caratteristiche più palesi (ripeto, mooooolto alla buona e molto semplicisticamente) dell'Arte scelta. Voglio dire, naturalmente so anch'io che non si può dire (ad esempio) "jujutsu", senza specificare lo stile (se non addirittura lo ha, ma qui andremmo davvero sul maniacale ). Il punto è che per quanto riguarda ad esempio gli attacchi, non è facile distinguere un'Arte che fa dell'atemi il proprio punto di forza rispetto ad una che si basa più su leve e tsubo, e lì si perdono molti dei gradi di libertà, ma anche gran parte della sensatezza dell'intero progetto. Non è affatto banale, anche visti gli strumenti a disposizione... Forse D&D non è il GdR giusto per implementare questa distinzione. Idee?
  14. Ma vuoi semplici metodi per personalizzare il monaco, oppure una serie di personalizzazioni per rendere un monaco più simile al praticante di questa o quell'Arte Marziale?
  15. Tipo quando Milhouse non ha gli occhiali e "vede" il limulo sulla spiaggia: "Ciao, bel cagnolino...". Secondo me, c'è anche da considerare come a livello di background la Guardia Nera sia diversa dal Paladino: le classi di Prestigio dovrebbero essere una via per caratterizzare il personaggio, non semplicemente un insieme di abilità.
  16. "Sono Kagramor delle Terre Oscure, e godo della protezione del Topo Immondo!" Questa mi pare davvero una gabolona. Poi, per l'amor del Cielo, penso sia lecito.
  17. La Guardia Nera è troppo forte per essere una classe base, secondo me. Se vuoi un patatino malvagio, ci sono le suddette varianti (a mio parere molto belle, per altro) dell'Unearthed Arcana. Fare del patatonzo una CdP farebbe innanzitutto impazzire Godric, priverebbe miliardi e miliardi di giocatori della possibilità di interpretare l'eroe senza macchia e senza cacchio fin dal primo livello... Tieni, infine, conto del fatto che nello scrivere i manuali è abbastanza evidente come considerino di base i PG con allineamenti buoni (insomma, partono dal presupposto che siamo tutti buoni e bravi e aborriamo cose tipo incendiare un orfanotrofio dopo aver rubato tutte le scarpe dei bambini mentre dormono e cosparso di cocci, siringhe e vipere le uscite...).
  18. Aerys II

    Prerequisiti e Requisiti

    Credo (ma sto arrampicandomi sugli specchi in favore della WoTC...) che il senso sia che prima impari a mirare con precisione cose vicine, e poi a tirare con precisione a una distanza maggiore... Mi pare onestamente una ca*ata. Mah... Eh, così ci sarebbe tanta disparità tra classi, però...
  19. Sul ringiovanimento (e quindi, con poco sforzo di fantasia, sul creare PG/PNG bambini ) c'è una discussione piuttosto articolata da qualche parte, quindi non mi sento di aggiungere nulla. Riguardo al popolare il villaggio, io non mi sbilancerei con i guerrieri, direi massimo combattenti, nè onestamente farei Nobile il capovillaggio... Piuttosto un Esperto.
  20. O forse che non è esattamente freeware, come programma... Riguardo al bilanciamento in gioco, andate tutti a spannometria evidenziata rotante, oppure ci sono criteri guida più o meno "ufficiali"?
  21. Parlavano a bassa voce perchè le prendevano sempre, e a forza di botte avevano imparato l'educazione... Cartone davvero orrendo, secondo me, era La Famiglia Glady. Credevo di essermelo dimenticato, e invece... P.S. A parte che io Sailor Moon lo guardavo sempre (erano nude ogni momento! ), ma davvero non vedo cosa abbiano di simile... Riguardo alla parlata aulica, mi sono sempre chiesto anch'io come abbiano fatto, ma è ben noto che è una scelta di doppiaggio, nel manga sono molto più terra terra, a parte in Epidosio G, che hanno optato per far parlare i Cavalieri d'Oro come Alfieri della Bella Lingua. Riguardo all'Uomo Tigre, dico solo "Cattivo!" Per quanto concerne i disegni, occorre tener conto che è veeeeeeeeeeecchio come cartone, sulla storia... Beh, a me un uomo che pesta della gente usando dei secchi come stivali non può che suscitare rispetto, poi fate un po' voi. La seconda serie, comunque, a me faceva schifo.
  22. Eh, mi sa che dovresti rimediare, secondo me è un cartone geniale, e il doppiaggio italiano lo rende spettacolare per la scelta di usare un linguaggio forbito...
  23. Sì, ma in Dragonball è ciclico, e ogni combattimento da Vegeta in poi dura centoventi episodi... Restando in tema di efficienza dell'eroe dell'anime, da anni sogno una seconda serie alternativa di Ken, in cui alla fine della prima ha vinto Raoul e và veramente lui sull'Isola dei Demoni. Si risolverebbe tutto in cinque puntate. Ron: "Dunque se tu il Re di Hokuro, venuto a libera..." Raoul: "Fammi passare, baffone..." Ron: "No, preparati a uno sco..." Raoul (senza scendere da cavallo): "MMMMMMH!!!" Ron: "Cazzarola..." E muore. Hyou: "Du..." Raoul: "'TTTOOOOH!!!" Hyou: "..." E muore. Kayo: "Ah, sei arrivato..." Raoul: "L'hai finita di rompere i maroni?" Kayo: "Sì, scusa. Sei più forte tu. Eccoti Lyn" Raoul: "Ma tientela, a me basta il mondo." Fine.
  24. Eh, ma occhio che alla fine della fiera... Sui seni, niente da dire: ci sono eccome, ma è normale, raffigurando il suo cloth un personaggio femminile... E non ditemi che anche quello di Shaka raffigura una donna ma lui non li ha: mentre Andromeda era risaputamente una bonazza, se l'armatura è quella della Vergine un motivo ci sarà...
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