Chiamato?!?
C'è poco da dire, su un artista di questo calibro. Come per quella di Guccini, devo dire che sono a contatto con l'opera di Fabrizio De Andrè quotidianamente, diciamo per "lavoro". Mi piace un sacco, al di là delle considerazioni sul suo ruolo di poeta (è l'unico cantautore ad essere citato sulle antologie scolastiche), e su quelle meno banali sulla sua attività di musicista (molte opere sono in realtà rielaborazioni di sinfonie antiche, a volte medievali, con una riscoperta di accordi molto particolari... Un bel lavoro di ricerca!), vorrei parlare un momento del punto di vista filosofico: mi trovo perfettamente a mio agio nella sua visione dell'Amore, ad esempio, nel disincanto acido di pezzi tipo "La ballata dell'amore cieco (o della vanità)".
Insomma, lo apprezzo parecchio.
Bravo esahettr.