Assolutamente mi è rimasta nel cuore la morte del mitico Harr Skjerrods, il leggendario Artic Dwarf chierico di Clangeddin Silverbeard che non sapendo parlare il comune si esprimeva come i pokemon usando il suo nome "Artic Dwarf! Artic Dwarf! Artic! Artic!".
Praticamente fummo inviati su delle montagne per cercare dei superhalfling demoniaci, e siccome ci si prospettava azione furtiva, qualche geniaccio (credo Sharuwen o Virgilius) mi covinse a partire senza la mia fidata armatura pesante. Glielo faccio pesare tutt'ora.
Insomma, entriamo in questo dungeon e dopo mille peripezie e svariati pericoli (due amici furono divorati da dei vermeiena e io fui miracolato, ad esempio) ci trovammo a fronteggiare una banda di bas**rdi (al soldo dell'uomo del Giappone, per chi riconosce la citazione). Tra questi un chierico di Spojifhafhohf (un dio talmente ostile che ogni volta che ne si scrive il nome su un Forum, questo viene coperto da una sequenza di lettere casuali). Insomma, inizia il pestaggio e mentre Harr Skjerrods abbatte fior di nemici anche ne incassa di brutto, fino a rimanere a 17 punti ferita. Accoppati quasi tutti, il nano artico si avvicina al chierico nemico per mandarlo a sburtar radicio (come dicono a Trieste), ma questo lo tocca con la mano caricata da un incantesimo...
Il master (Kursk) mi guarda:
Kursk: "Se ti mando a zero con questo sei morto..."
Io: "*azzo... Bell'incantesimino, grazie tante!"
Kursk: "Ti faccio 17 danni... Ma tu naturalmente hai più di 17 punti ferita, vero?"
Io: "..."
Tutti: "Noooooo!"
Harr Skjerrods si accasciò al suolo , con un'espressione di stupore negli occhi. Lentamente, sotto lo sguardo rotto dalle lacrime dei compagni che abbandonava andandosene dove non potevano seguirlo, pronunciò le uniche cinque parole in lingua comune imparate nella sua breve avventura:
"Lascia... A... Casa... La...Armatura..."
(da pronunciare con ironia).