Per me il punto di vista dell'avanzamento del personaggio è valido quanto quello dell'abbronzatura della cavalcatura: è un gioco di ruolo, non un videogame, non vince chi fa più punti. Nel momento in cui scegli di ruolare un Paladino (inteso nell'accezione D&Diana/Pathfinderiana, non in quella storica) a mio avviso devi mettertela via e sapere che sarai quello che fa dei sacrifici. Io sto interpretando un Monaco e per scelta (non per avere i benefici della feat omonima) ho un "quasi voto di povertà", nel senso che tengo in tasca due monete d'oro per le evenienze (convinto che bastino e avanzino) e vivo di "avanzi" del party ("Prendi questa pozione", "Avanza questo oggetto" e cose così). Recentemente il Master (che non è stupido e soprattutto ha esperienza, dunque sa come gestire lui in modo bilanciato situazioni delle più disparate) mi ha fatto trovare due bracciali d'armatura che mi fanno pestare alla grande e un tomo di appunti marziali. Non mi sono fatto problemi a prenderli perché da background ho un motivo valido per approfittare di un'opportunità simile, e sono sicuro che il master sapeva che avrei fatto un ragionamento simile. A mio avviso la chiave sta tutta nella fiducia reciproca master/giocatore, e in un contesto in cui ci sia la fiducia reciproca e sia chiaro l'obiettivo di divertirsi tutti, allora l'ottica "arrivista" cessa di avere senso, poiché tutti saranno sulla lunga distanza ricompensati, non importa se con spade magiche o meno.
IMHO
EDIT - Nel caso non si fosse capito, riassumendo, ruola e fregatene quanto puoi di avanzare coi livelli o di essere strafico e immortale. Per me hai fatto benissimo a opporti, anzi in base a quanto sei piantagrane avresti potuto anche opporti alla riesumazione.