La tua idea mi pare legittima, specie considerata la tua età, o meglio l'età dei tuoi coetanei.
Mi spiego: esiste una fascia d'età in cui ci si "innamora di tutto", e si fanno questioni di Stato per inezie. Comprende i sedici anni in piena. In tale fascia d'età, diventare commerciali nel senso di "vendere più dischi" sembra ad alcuni un delitto mortale, anche complice il bisogno di sentirsi parte di un gruppo dei giovani (e la conseguente "gelosia": se il gruppo è troppo allargato diventa "poco distintivo", dunque non fa più "alternativo/figo/settario" farne parte; dunque mi hanno tolto il giocattolo e mi arrabbio) e non ultimo a causa dell'idealismo che presto la vita infrangerà come un bicchiere di cristallo in mezzo a una carica di elefanti imbizzarriti.
Il problema, a mio avviso, è che spessissimo per diventare commerciali (nel senso di "vendere di più") si deve assecondare il pubblico, ovvero scrivere, produrre e suonare una marea di escrementi musicali. La gente è stupida. La gente è stupida. La gente è stupida.
Per piacere a mola gente si deve (generalmente) far schifo, da cui l'astio per molti gruppi che si commercializzano: il problema non è se vendi tanto, il problema è se per vendere tanto fai robaccia, ti svendi in pratica.