A quattordici anni vincevi "premi in letteratura" e a venti sparpagli puntini di sospensione e salti apostrofi come se non avessi mai letto una facciata in italiano in vita tua? Ti hanno lobotomizzata tra il 2003 e oggi, o semplicemente l'hai sparata un po' troppo grossa? Giusto per sapere.
Se poi a quattordici anni le tue doti erano queste e hai vinto, fammi sapere di che concorso si trattava, che invio la nota della spesa e vediamo cosa vinco.
Quanto a un giudizio sul racconto di D3V1L666, non mi piace. Concordo fondamentalmente con le critiche di Mithril, pur aggiungendo una postilla al discorso "la bravura vien scrivendo": a mio avviso non basta impegnarsi, se uno proprio è negato è negato, e non intendo certo in quanto a tecnica ma proprio a contenuti. Ci sono persone che ad esempio non hanno assolutamente senso dell'umorismo, magari si sforzano di fare i simpatici ma risultano solo fastidiosi: persone simili non potranno mai diventare -che so?- cabarettisti nella vita, poco da studiare. Idem per la scrittura: se una persona non ha (ad esempio) fantasia mi immagino con grossa difficoltà a premiare i suoi sforzi letterari. L'impegno e lo studio possono dare i mezzi, ma se uno non ha la materia prima secondo me va poco lontano. Poi ci sono sicuramente molti mediocri scrittori che hanno successo grazie all'impegno, così come tanti potenzialmente bravi che abbandonano la penna e fanno tutt'altro. Questo accade in tutti i campi a mio avviso, è un peccato ma è la norma.