E anche io l'ho finito. Come dicevo, in linea con la Saga non ho mai comprato i libri in maniera pianificata, ovvero uscivo per fare altro e se girandomi verso uno scaffale vedevo il prossimo volume de La Torre Nera lo prendevo, altrimenti passavano anche mesi tra un libro e il seguente. L'ultimo mi è letteralmente arrivato davanti al naso, e ho dovuto prenderlo.
Che dire? Mitico!
Spoiler:
Il "primo finale", quello aperto, è già di suo epico secondo me. Poi ci sono un paio di falle qua e là (perché Susannah non si fa ridisegnare le gambe da Patrick, ad esempio? ) ma nel complesso mitico. Quando Roland arriva alla Torre e grida il nome di tutti i suoi compagni e amori scomparsi è una bomba! Un po' troppo veloce in certi punti, ma se avesse fatto un libro più lungo di così (dopo più di trent'anni di altre pagine, per di più) sarebbe diventato un super-mattone, e la gente non è più abituata. Certo, poi è uscito The Dome che è ben più lungo, ma tant'è.
Il "finale finale/inizio" è un po' la logica conclusione, e non è affatto male come idea secondo me. Unica cosa: secondo voi perché? Voglio dire, la Torre Nera punisce la sua ostinazione a voler raggiungere l'ultimo piano a costo di innumerevoli sacrifici? Oppure punisce proprio quei sacrifici, e Roland si è giocato l'anima abbandonando Susan al rogo? O uccidendo la madre magari? O tutte queste cose assieme? In fondo sia lui che il Re Rosso sono stati imprigionati (uno fuori dal balcone, l'altro in un loop temporale) per via della loro ossessione per la Torre. E se invece sotto sotto la Torre sapesse che (come dice King alla fine del libro e come dico io nel topic sui rapporti di coppia ) in fondo la parte più bella è la cerca, la conquista, mai il raggiungimento, e decidesse di "premiare" Roland facendogli vivere da capo l'avventura? E se invece premiasse noi lettori che adesso possiamo immaginarci come cambierebbe la storia grazie a quel piccolo sigul? Chissà!