Eh sì, ma visto che qui di birra non ce n'è continuerei ancora un po', tanto manca poco: finora abbiamo stabilito che tu non puoi definire chi è artista e chi no. Direi che la logica conseguenza sia che tu non possa sapere se lo sei, visto che non puoi darti un attributo che non sai definire.
A questo punto le conseguenze sono due, coincidenti con l'accettare o negare quella che io definisco logica conseguenza: o tu sei artista perché dici di esserlo (e allora chiunque può farlo, dunque tutto è arte, dunque niente è arte), oppure lo sei perché una qualche entità con più potere decisionale di te lo ha stabilito. Che questa entità sia o meno il sentore comune poco importa, quello che importa è che a meno di dire che chiunque è un artista per il semplice fatto di dirlo deve esistere una distinzione arrivata "dall'alto" tra quello che è arte e quello che non è arte.
Supponiamo di accettare la seconda idea: questa entità superiore (che individuare effettivamente richiederebbe un lungo discorso ma che possiamo lasciare incognita ai fini di una discussione semplificata) definisce insomma cosa è "arte".
Come si definisce l'appartenenza a una classe? Un metodo che mi pare appropriato in questo caso è quello deduttivo: verifico se sono vere alcune premesse e se lo sono è vera la conseguenza che implicano. Se la conseguenza è "essere arte", cosa saranno le premesse se non "rispetta il canone A dell'arte, rispetta il canone B dell'arte, rispetta... dell'arte"? Insomma, esisteranno a mio avviso dei criteri decisionali stabiliti a priori per decidere se una determinata espressione umana è arte o meno. L'alternativa è quella di credere che la nostra entità superiore ragioni induttivamente ("siccome questa cosa è arte allora dico che le sue caratteristiche sono proprie di un'espressione artistica"), ma mi rifiuto decisamente di farlo: percorrendo questa strada in breve si tornerebbe al caso indiviualistico del "tutto è arte, niente è arte", o peggio si arriverebbe a credere in un'entità superiore stupida.
Supponiamo che ragioni deduttivamente, ovvero che conosca le "caratteristiche" che rendono un'espressione umana una forma d'arte?
Sì? La accendiamo?
Bene: abbiamo appena accettato la presenza di delle regole per l'arte, quindi è proprio il caso di studiare la grammatica, la metrica e il resto a meno di voler cadere nel ridicolo.
IMHO ma nemmeno troppo.
P.S. Nel caso qualche passaggio risultasse poco chiaro o sbagliato (caso improbabile ) fatemelo sapere, mi spiegherò meglio: ora sono davvero di fretta.