Don Jansen
La lunga scalinata mi costringe a diverse pause per riprendere fiato. Mi appoggio alla balaustra mentre con lunghi respiri prendo fiato, ansimando a causa dell'asma cronica che mi assilla sin da quando ero bambino. A quante corse campestri, tramonti in colina, briscoloni e tombole ho dovuto rinunciare, ho perso il conto.
Gent.. gent... puff puff Gentilissimo, per... per... perdonate l'andatura, non ho la vostra fortuna di un fi... un fissss... un fisico aitante.
Arrivato in vetta, ho a malapena le forze per ascoltare la faccenda che l'atletico paladino comincia a raccontarmi.
Capi... Capissss... Capisco perfettamente. In fa... fami... famiglia nutriamo grandi aspettative in Dan.
Quando mi affaccio nella stanza, Martino comincia ad agitarsi. Martino, ti pare il comportamento? Sei un macaco, non una bertuccia.
Fedele Martino, le sue smattate improvvise sono sempre state di grande aiuto.
Gentilissimo... Perbacco, che memoria, non ricordo più: come avete detto che vi chiamate?
La respirazione torna lentamente normale, mentre mi fermo fuori dalla stanza pur scrutandovi curioso all'interno.
Vi prego, dopo di voi. Dopotutto siete il padrone di casa.
DM