La gigantesca creatura di pietra resta immobile. Solo un leggero baluginio nei pozzi dei suoi occhi scuri vi dice che la sua attenzione, lentamente, oscilla tra ciascuno di voi mentre a turno gli parlate. Ma è il canto di Andrej ad attirare il suo sguardo profondo, il corpo talmente fermo che sembra quasi ritornare, indistinguibile, alle sembianze dei grandi cristalli che vi circondano. Al termine dell'esibizione del vostro compagno, durata diversi minuti, un lungo silenzio pervade la caverna mentre le ultime note si perdono negli ampi spazi bui.
Poi, all'improvviso, la creatura pare destarsi e comincia a "cantare". Non con la bocca, ma con l'intero suo corpo, che prende a vibrare e pulsare dapprima da solo, poi in sintonia con le altre strutture cristalline della caverna. Note incredibilmente dilatate, altissime e profondissime, si fondono tra roccia e cristallo, percorrono il terreno e le strutture, riverberano attraverso i vostri piedi e poi su, nei vostri corpi. La luce contenuta nei cristalli pare suscettibile a questa cacofonia di stimoli sonori, s'accende, ondeggia, si smorza seguendo la direzione imposta dal canto di Marmo. Prosegue a lungo, un fluire magmatico di vibrazioni e sonorità: che significato ha una manciata di minuti per una creatura che ha visto lo scorrere dei millenni?