Con le idee un po' più chiare, ma neppure troppo, il gruppo si infila nel budello di roccia. Rallo in testa, Ceredic a chiudere, il passaggio è tutt'altro che semplice a causa dell'oscurità completa. Qualche imprecazione di troppo, il cozzare di un pezzo di armatura contro la pietra lavica, non certo il modo più silenzioso di procedere, ma potrebbe andare molto peggio.
Ma forse la buona sorte veglia su di voi, in quest'ora cruciale. Quando sbucate infine in quel corridoio creato da antiche mani senzienti, che un tempo giungeva fino al cratere e devastato in parte da successive colate, il vostro guardiano mannaro è ancora lì, al suo posto, che ciondola lungo la rampa lastricata senza una meta precisa. Sarà sordo?
O forse è il caldo opprimente che ottenebra i sensi. Fa davvero un caldo infernale, qui. L'aria rovente vi entra nei polmoni a fatica e i vostri corpi hanno già iniziato a sudare copiosamente.