La notte scorre interminabile. Per quanto al riparo dal freddo grazie alle sciarpe magiche, che anche Eren capisce ben presto essere saggio indossare, è l'umidità che vi penetra nelle ossa ad essere terribile, costringendovi ad un dormiveglia inquieto. Più di tutto però, è la costante presenza degli ululati portati dal vento a tenervi con un 'occhio sempre aperto. Di pessimo umore, ancora assonnati, eppur decisi a concludere il vostro viaggio, ripartite quando ancora non c'è luce. Almeno il clima oggi è clemente: il vento notturno ha spazzato via buona parte delle nubi, lasciando un cielo terso dove brillano le stelle e senza luna, già nascosta dietro l'orizzonte.
Bastano un paio d'ore di marcia, con il ghiaccio e la roccia che scricchiolano sotto i vostri stivali, per raggiungere infine la vostra meta, la luce rossastra sempre più visibile man mano che vi avvicinate. Infine vi affacciate sul cratere di un vulcano ancora attivo, dove il fuoco e la roccia si mescolano, dove fumi e vapori si sollevano al cielo sospinti da getti e turbini di aria calda.
Eccoci bisbiglia Pennarossa Loch an Teine, il Lago di Fuoco. Qui vivono secondo la tradizione orchesca gli spiriti impegnati nella guerra degli elementi. Ancora mi chiedo perchè i Teschi ci abbiano concesso il passaggio fino a questo loro santuario.