Don Jansen
Cullato dal tepore tardo primaverile, mi risveglio con il consueto sorriso pacioso. Concluse le dovute abluzioni quotidiane all'acqua di violetta e ginseng, scendo infine al pianterreno con lo stomaco che reclama energie per la lunga giornata che ci attende. Ma l'idillio è destinato a finire presto, spazzato via da una calamità la cui malvagità è tanto evidente quanto inconcepibile. Oh no...no no no no noooo... commento incredulo, con le lacrime che già sgorgano agli angoli degli occhi e corrono a rigarmi le gote. Martino, a sua volta scosso, si mette le zampe nei capelli e comincia a gridare in preda al panico. Scendo gli ultimi gradini di corsa, quasi inciampo e rischio fratture multiple al bacino e un'emiparesi permanente, urlando DAAAAAAAN! DAAAAAAAN!