Nastya
Sollevo un sopracciglio verso Eileen, con un sorriso mezzo divertito, mezzo mica tanto. Si dice Anastasia tesoro, non Anastasya. Con iato, non dittongo.
Sorvolo sulla faccenda delle "maniere". D'altronde che senso ha provare a dare spiegazioni ad una che si comporta in mezzo alle lande selvagge come se fosse alla corte del re.
Certo che potresti dar loro un po' di tregua... indico con lo sguardo i poveri servitori che, pur a loro volta provati dal viaggio, si affannano a soddisfare gli aristocratici vizi della nostra Lady. Come sempre, provo molta più empatia per gli ultimi, onesti lavoratori o scapestrati di strada che siano.
Senza aspettar risposta, mi alzo dal tavolo e vado a prendere posto al bancone, lasciando metà della bistecca ancora nel piatto, ormai già tiepida.
Bel locale, mi sembra che ti giri molto bene, complimenti! cerco di acchiappare l'attenzione del'oste porgendogli la caraffa della birra ormai quasi vuota e pronta da riempire.
Senti, ma che ti pare di Brozif? I miei compari si sono lasciati convincere a reclutarlo. A me sembra uno strano.
Per parlare col Coccodrillo c'è sempre tempo.