Questo thread è molto interessantissimo!!!! E di fatti sono partito in quarta sisalvichipuò!
Secondo me il problema delle lingue ludiche è da valutare attentamente perchè include notevoli contraddizioni e, se affrontato di petto, porta rapidamente al suicidio
Mi spiego: a rigor di logica la lingua parlata da un png deve essere compresa dal pg e non dal giocatore. Ne consegue che un master che si mette a parlare in ostrogoto-planare stretto e si aspetta che i giocatori imparino a capirlo, in verità, sta facendo metagame. Ovvero sta facendo un gioco nel gioco in cui vengono tirate in ballo le capacità mnemoniche dei giocatori anzichè quelle del pg.
Questa cosa può essere il nostro caso o no, e così abbiamo due realtà: metagame sì, metagame no.
METAGAME SI':
Ora, non so voi, ma nella mia esperienza un gruppo di giocatori può essere divertito all'idea di cimentarsi con una lingua inventata, con tanto di fonetica sintassi e grammatica, e se è davvero tenace potrebbe anche divertirsi a cimentarsi con due... ma: 1 - di certo non avrà intenzione di imparare i 2000 vocaboli base della comunicazione, equivalenti alla 1a elementare celestiale; 2 - alla comparsa della 3a lingua inventata vedo i pg tentare i tiri per colpire tirando i dadi SUL master
Ergo 1: se anche il master decide di introdurre i pg a un conclave di 15 creature provenienti da piani diversi non avrà la necessità di preparare 15 lingue complete e diverse, tutt'al pi? potrà esordire con qualche frase fatta, foneticamente distinta di lingua in lingua e non necessariamente di senso compiuto, e poi andare di traduzione simultanea di sè stesso (vedi SPUNTO 1).
Ergo 2: inventare di sana pianta una lingua completa di tutto, è sì un lavoro titanico, ma può bastare per una campagna intera di ognuno di noi e cmq non richiede l'individuazione di tutti i dettagli pi? dettagliosi, tipo "tempi irregolari" "anomalie fonetiche" "contrazioni grammaticali" "alpha-morfosi pluri-palatale" eccetera (vedi SPUNTO 2).
METAGAME NO:
In questo caso i pg non devono imparare una lingua e interpretarla. Cosa che implica che il master a sua volta non è costretto a sapere quello che sta dicendo mentre dà voce alla Lieve Pioggia D'Autunno nel piano elementare dell'acqua. In questo caso pi? che inventare una lingua si tratta di trovare un modo divertente di dare la SENSAZIONE di stare parlanda una lingua (non so se qualcuno di voi ha mai sentito parlare del grammelot) (Vedi SPUNTO 1).
Morale della favola:
SPUNTO 1
Sarebbe carino andare a individuare quali possono essere le caratteristiche d'effetto delle varie lingue e scrivere un prontuario di particolarità fonetiche e/o grafiche cui attingere per simulare (anche al volo) la parlata o la scrittura di esseri provenienti da ogni piano possibile. Sempre da un punto di vista puramente scenico, s'intende.
SPUNTO 2
Si potrebbe provare a inventare una lingua di fantasia fatta e completa, mischiando un po' tutte quelle note, che sia originale e che ognuno di noi può poi collegare alle sue avventure e così finire per divertirsi a parlare coi suoi pg in turbo-cuneiforme asintotico (e non è un problema se anche i pg leggono questo forum perchè il gioco è possibile solo e unicamente se anche loro conoscano la lingua ^__^)
Spero di non essere partito per la tangente andando fuori tema ragazzi -__-
Neuronin.