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starfire

Circolo degli Antichi
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  1. starfire

    Poesie

    non ci credo comunque se questo significa che ti piace, grazie mille ne ho scritte moltissime altre... ho un blog dove le pubblico e il conto è a circa 240, ce n'è di vari tipi e temi, e circa la metà è scritta in inglese. Se vuoi ti do il link bye
  2. grazie a tutti per i suggerimenti, non mi ero accorto di aver fatto quegli errori. Comunque questo pezzo è solo un abbozzo scritto in una mezzora, devo ancora lavorarci molto. Vedremo dove si andrà a finire... Ora non ho tempo, correggerò domani. Ciao a tutti e grazie ancora!
  3. eseguito. Finora come andiamo? Commenti?
  4. però i dialoghi dei vostri pg cercate di gestirveli voi, che di certo li fate meglio di me io penso al mio elfo e al mitico hammie
  5. Ma Arbred non fa in tempo ad ordinare la quarta birra che ecco comparire sulla porta uno gnomo con uno sguardo completamente perso, le braccia a penzoloni e un'espressione bovina. Arbred strabuzza gli occhi e con espressione quasi altrettanto bovina pensa - Ammazza te questo qui è perfino più fatto di me... Chissà come ha fatto a ridursi così-. Vedendo che l'elfo al bancone lo fissa incredulo, lo gnomo cerca invano di prendere un atteggiamento un po' più dignitoso, si tira su le brache che erano all'altezza del tallone e procede barcollando verso l'unico posto rimasto libero al bancone: tra l'elfo e il mezzorco. «Oh Theresa, c'è un posto libero qui! Ma che... Ma che bello... Hey oste! Una birra! Birra, sì!» Vedendo che lo gnomo è solo, sia l'elfo che il mezzorco si voltano a guardare il basso gnomo, e il loro sguardo si incrocia quaranta centimetri sopra alla sua unta testa. L'oste, ormai con un fazzoletto attorno al naso e alla bocca, serve scettico lo gnomo barcollante. Lo gnomo, dopo qualche sorsata, esclama «Hola amico elfo! Come... Come va la vita?» e nel frattempo tira una poderosa manata sull'elfico sederino di Arbred, che sussulta e prende vita, dimostrando forse la sua soddisfazione sfiatando con la potenza di un geyser. Arbred, spaventato a morte dal colpo e dalla conseguente incontrollabile reazione del suo retto, si gira indignato verso lo gnomo, sbattendo la birra nanica sul bancone. «Cosa stai facendo, vazza di subdolo essere inferiore e meschino? Come ti pevmetti?» Lo gnomo, ingannato dal vocione, si gira verso il mezzorco, ma si ritrova a fissare la sua cintura, dato che quello stava pacificamente appoggiato al bancone sorseggiando la sua birra. «E tu cosa c'entri, specie di orso? Stavo parlando con... Con l'amico elfetto! Guarda che Theresa ti fa la bua se provi ad importunarmi! Theresa...» [risposta del mezzorco] «Sto pavlando con te, specie di moscevino schizofvenico!» Sbraitò l'elfo, perdendo ogni rimasuglio di grazia elfica rimasta. [in seguito Hammie riesce a liberarsi dalla scatolina e si arrampica sulla spalla dell'elfo. Lo gnomo lo nota e lo crede una fatina... ]
  6. Ora aspettiamo l'oscuro signore per inserire pure il suo personaggio nel racconto, poi si inizia sul serio. Per qualsiasi cosa abbiamo tutti l'obbligo morale di scrivere qui dubbi proposte richieste proteste e quant'altro.
  7. Il sole ormai cala nelle vaste terre di Elvar, un elfo pensieroso cammina spedito attraverso una foresta. - Diavolo! Lasciare questa terra è difficile, ma questi dannati ogre e ancora peggio questi dannati elfi mi danno veramente fastidio, disturbano i miei gorgheggi. - Arbred ignora purtroppo che gli ogre e gli elfi si tenevano lontani dalla sua casetta appunto per evitare i suoi gorgheggi, che producevano suoni comparabili a quelli di un verme purpureo che si fa i gargarismi con aceto e limone. - Che noia questo sentiero, veramente, mi si rovinano i piedini. Non avrei dovuto lasciare sulla mia sequoia le scarpe, dannazione a questi sassi. Sono così appuntiti... Ahia! Ma ora che ci penso, perchè non cammino sull'erbetta? Certo che il mio cervellino elfico funziona veramente male ultimamente! Vediamo se le treccine sono a posto... - Pensando queste cose, l'elfo prende in mano lo specchietto che si portava legato alla cintura, un regalo della nonna. È di pregevole fattura, con la cornice intagliata nell'avorio azzurro, ma mostra alcune profonde crepe, segno che Hammie ci si era specchiato. Hammie è un criceto, per la precisione una sorta di incrocio tra una pantegana radioattiva e un topino bianco da alchimista, di quelli usati per testare le pozioni. Si guarda con finto disinteresse allo specchio, si aggiusta le bionde trecce rasta e si schiaccia un paio di secolari brufoli. - Questo dannato specchio è sempre più rovinato, per colpa del mio dannatissimo criceto. Vediamo come se la cava, il bastardo... - Sogghignando, estrae di tasca una scatola di ferro grossa un pugno, slega la cintura che lo teneva chiuso e quindi svita il coperchio a tenuta ermetica ed estrae un ammasso di peli con due teneri occhietti rossi che lo guarda in adorazione. Stringe in mano Hammie fino a vedere i suoi occhioni sporgere di qualche centimetro dalle orbite, e lo fissa con aria assatanata dritto nelle pupille. «Sei ancora vivo eh?» Il tenero esserino lo guarda e ammicca felice. In risposta, l'elfo inferocito lo ricaccia nella scatoletta che lo contiene a malapena, e la richiude avendo cura di pinzare buona parte della coda spelacchiata di Hammie. Dunque scaglia con vigore la scatoletta contro un albero, ma si china subito a raccoglierla, sapendo bene che si sarebbe ritrovato il criceto davanti il giorno dopo. Ci aveva già provato. - Speriamo che soffochi, la carogna. Ora... Dove si va? Avevo sentito parlare di Alglafia, un paesino di montagna vicino a queste parti, ma non ho idea di come ci si arrivi... Magari il ratto lo sa, ma non ho voglia di tirarlo fuori. Mah, incominciamo ad uscire da questo bosco. - Uscito dalla foresta, Arbred segue il sentiero, mentre incomincia a calare la notte. Canticchiando una canzoncina demenziale, prosegue, affidandosi ai suoi sensi acuti per procedere sicuro nell'oscurità. La mattina seguente giunge in vista di un villaggio di pastori, e fa il suo ingresso trionfale calpestando coi piedi nudi un enorme caccone bovino che sembra sorridere dalla gioia. Dopo avere infierito brutalmente sulle povere feci, prosegue imprecando verso l'unica osteria del paese, chiamata "La Boassa". Una decina di pastori ride al suo passaggio, dopo avere seguito con sguardi curiosi le sue vicende e liti coi prodotti del bovino intestino. Ride perfino una mucca, che lo guarda divertita. - Ste dannate mucche con questa schifosissima abitudine di scagazzare in giro per la città... - «Oh ma che cosa disdicevole, tutti questi escvementi in givo pev le vie, oh ma che puzza insoppovtabile...» - Cornute le mucche e ancora più cornuti i pastori, che possano annegare insieme a Hammie... - «E voi potveste puve smetteve di videve, non si gioisce delle altvui sventuve!» Uno sguardo inorridito si dipinge sulla faccia dei pastori alle sue parole, che sentono uscire dalla bocca dell'elfo con una voce roca e stonatissima, a volte stridula e a volte simile a un rutto di balor con la tracheite. I pastori dunque iniziano a ridere rotolandosi per terra, ridono come pazzi senza più riuscire a fermarsi. Arbred, imbufalito, entra nell'osteria e si appoggia stanco al bancone, ordinando una birra. In quel mentre, un corpulento mezzorco dall'aria rozza, ma con lo sguardo stranamente fiero e altezzoso per la sua razza, fa il suo ingresso nella locanda. Con passi pesanti ma ben misurati, si appropinqua al bancone, nell'unico posto disponibile, cioè di fianco ad Arbred. Infatti misteriosamente nessuno sembra volersi avvicinare all'elfo. «Signor locandiere, potrebbe, cortesissimevolmente, consegnarmi quella pregiata bevanda alcolica che proviene dal frutto della vite autunnale?» «Eh?!?» Esclama il locandiere lievemente disorientato. «Del vino, villano!» Nel villaggio di orchi dal quale proviene, il mezzorco Argaragnasd è molto conosciuto. Il suo fare maleducato rende orgogliosi gli orchi, ma il suo "piccolo" difetto li fa anche vergognare. Perciò alcuni orchi, combattuti tra questi due sentimenti, si suicidano perché non capiscono cosa stanno provando. Oggi Argaragnasd è nella versione sapientona perché si è dimenticato che stava dormendo nella parte sotto di un letto a castello, e tirando una poderosa testata alle assi del letto sovrastante, ha azionato il meccanismo psichico che lo ha messo in modalità sapientona. Infatti il mezzorco ha una duplice personalità, che si scambia ad ogni colpo in testa. Quando è in modalità sapientona, o meglio Modalità Pigna, come la descrive il suo psicologo, il mezzorco ottiene una squisita capacità di fare innervosire i suoi camerati. Ora Argaragnasd sorseggia il suo vino tranquillamente, mentre il suo naso orchesco incomincia ad avvertire un aroma poco piacevole. - E chi è adesso questo specie di orcoide puzzettone? Ma chi si crede di essere? Beve tenendo il boccale come una primadonna... - Pensa Arbred, guardando con la coda dell'occhio il nuovo arrivato.
  8. beh in un certo senso... Partecipi anche tu allora?
  9. sentite ragazzi incontriamoci un attimo in ciat magari così parliamo più rapidamente no?
  10. Eccovi un primo tentativo. È scritto dal punto di vista del mio elfo, con intermezzi descrittivi. Vedete se vi può andare bene, altrimenti lo trascrivo in modo diverso. Dubbio: ma come fate voi ad allacciarvi al mio racconto, se io lo faccio in prima persona? Forse è meglio girarlo in terza, così da poter fingere di avere un unico narratore. Altra opzione: facciamo che tutto il racconto è dal punto di vista del mio elfo, ma questo riduce le vostre possibilità interpretative (non potreste scrivere i pensieri dei vostri pg) quindi non mi sembra giusto. Altra opzione: boh. Se volessimo girare in terza persona il tutto, a questo punto ci sarebbe un intermezzo del genere: Se decidiamo di fare il tutto in terza, allora dovrò anche modificare il testo sopra inserendo svariati "pensò l'elfo", "disse tra sé e sé" e roba varia. Edit: qui yeshol potresti senza problemi allacciarti con la tua narrazione.
  11. cosa vorrebbe dire a pdf? intendevi forse a pbf? non so come funziona in ogni caso... Comunque credo che sia meglio procedere a pbf, perchè altrimenti è un macello ruolare i dialoghi se si procede per capitoli. potremmo fare che si procede per pbf, e in seguito si ruolano eventuali dialoghi.
  12. Il mio elfettino adora comporre poemetti stupidi, che poi va canticchiando quando crede che nessuno lo senta. Una volta in casa mia, giunse una cara zia, che in groppa al mio criceto lo uccise con un peto... Vada per il narratore a turno. ora cerco di postarvi un abbozzo. La narrazione in che tempo la facciamo allora? al presente o al passato?
  13. L'elfo è chiamato Arbred, ma è conosciuto tra la sua gente come ArbreMagique per via dell'alito. () È alto e gracile, viaggia sempre con un minuscolo arco fatto di due spiedini, che spara stuzzicandenti, con l'unico scopo di prendersi gioco dei nemici prima di frecciarli con il suo mega-arcolungocomposito-superfico-rosso-incendiario. Fuggito dalla sua sequoia in seguito all'invasione, ha iniziato a girovagare. Si porta sempre dietro una boccetta di deodorante trollesco (Elimina qualsiasi fetore anche magico!) che ogni tanto si beve e ogni tanto usa con la torcia per fare un eccellente lanciafiamme. Ha lunghi capelli biondi raccolti in lunghissime treccione rasta. Passa il tempo libero a rastarsi i capelli, quando non si pulisce le unghie e le usa per qualche pozione. Infatti è un druido. Il suo compagno animale è un inutile schifosissimo criceto chiamato Hammie, di cui non riesce a liberarsi, dato che purtroppo gli è stato affibbiato dalla nonna in punto di morte. Ha provato più volte ad ucciderlo nei modi più fantasiosi e affascinanti, ma sembra essere immortale. Hammie lo adora, è coraggioso e si getta in battaglia impetuoso, facendo il solletico ai soldati permettendo ad Arbred di infilzarli. Edit: Mi è sovvenuto un dubbio tecnico: come facciamo a gestire i dialoghi? Ognuno narra in prima persona le vicende del proprio personaggio, ma quando ad un certo punto i personaggi si incontrano, come facciamo a farli dialogare? Proposta: ognuno cerca di immaginare le risposte dell'altro, senza però sviare troppo dal carattere del personaggio, ad esempio se yeshol volesse inserire un dialogo nel suo capitolo tra il mio elfo e il suo mezzorco, dovrebbe immaginare botta e risposta di entrambi, poi io potrei modificare la narrazione in modo da adattare le risposte da lui immaginate al carattere del mio pg. Dunque, quando tutti hanno fatto dire la loro al proprio personaggio e tutti sono daccordo, si chiude il capitolo e si passa a quello successivo. Poi pensavo a fare una narrazione in prima persona di ciascun pg. Però ciascuno ha la possibilità di scrivere il proprio capitolo (a turno, ogni pg ha un capitolo) con lo stile che preferisce. Ad esempio io potrei utilizzare per l'elfo il flusso di coscienza, oppure il diario segreto, o ancora le lettere al fidanzato. Se volete posso iniziare a buttare giù il primo capitolo/prologo. Così vediamo se siamo daccordo per lo stile. In contemporanea anche voi potreste scrivere il vostro prologo/capitolo1, così poi ci si confronta. Dovremo anche decidere come gestire i capitoli scritti da ognuno
  14. il forgiato che ho io è preso non da eberron ma dal man dei mostri 3: +2 cos, -2 sag, -2 car. velocità base 9m qs: rivestimento composito: +2 armatura. 5% fallimento inc arcani. Fortificazione leggera: 25%. Tratti dei costrutti viventi (non guarisce in modo naturale, non ha i tratti dei costrutti normali, può correre, può essere rianimato, non ha bisogno di mangiare o dormire, ma trae benefici normali da incantesimi o oggetti magici commestibili e pozioni, non è immune a morte per danno massiccio, critici e furtivi, sono influenzati da incantesimi che hanno come bersaglio creature viventi, immune a sonno, veleno, paralisi, malattia, nausea, affaticamento, esaurimento e risucchio di energia...) Classe preferita: guerriero.
  15. e ma se dici così io mi esalto e non mi fermo più Dunque, l'esercito ammassato dall'halfling, che diciamo si chiama Tocrice, ha invaso senza problemi le foreste elfiche, dato che gli abitanti erano troppo indaffarati a imbellettarsi. Dunque a colpi di saponette e profumi stregati, hanno corrotto pure gli elfi e li hanno aggregati al loro esercito. Tutti tranne il nostro elfo, che avendo delle caratteristiche un po' peculiari (voce da ghoul, alito da mummia e magari anche un po' di meteorismo elfico), viveva su una sequoia al limitare del bosco.
  16. come anche da giocatore, CN è sempre il mio allineamento
  17. questo lich è uno halfling con manie di grandezza per compensare il nanismo. un tipo un po' frustrato... Viaggia sempre seduto sulle spalle di un ogre chiamato Frug-Frog, rinomato per il suo deprimente senso dell'orientamento e per la notevole stupidità. questo hobbit ha preso il controllo mentale di un capo ogre tramite il quale controlla la feccia della zona. Poi potremmo strambizzare un pochino gli stereotipi dei personaggi: un elfo bellissimo, biondo e carino, con invece una voce da ghoul e un alito da mummia. Un mezzorco un po' maniaco e gay. Cose del genere ovviamente se qualcuno ha idee migliori (cioè peggiori, se possibile) di quelle degli altri ha il dovere morale di farsi avanti
  18. starfire

    Poesie

    Un ragazzo, una sera, una casa e una canzone, un'opportunità di vedere il mondo del sempre e mai, pochi secondi di distanza tra il reale e il vero sogno, pochi attimi di silenzio, in vista dell'eterna cecità. Un ragazzo, una sera, i suoi sogni e disegni, i fallimenti e gli ideali, il mondo del sempre e mai, un attimo solo ancora, di silenzio verso il nulla, un solo istante ancora, per decider se restare. Un ragazzo, una sera, gli occhi stanchi e tristi, gli occhi rossi e bagnati, il mondo del sempre e mai, la curiosità d'una vita, la paura d'una cultura, un riflesso uno scatto, soli ormai hanno potere. Un ragazzo, una sera, il cuore pulsa lacrime, un albero cade al vento, il mondo del sempre e mai, un panico calmo pervade l'aria, rimpianti, forse più tristezza, ma finalmente una certezza, e il ragazzo siede e pensa. Un ragazzo, una sera, da lungo gli occhi aperti, umidi per altro motivo, il mondo del sempre e mai, siede e guarda il vento, guarda il legno che sovrasta, sperare o temere, fuggire o aspettare. Un ragazzo, una sera, vide senza più occhi, la fine del principio, il mondo del sempre e mai, vide che il suo cuore ormai più gli apparteneva, e troppe volte condiviso, gli sfidava rosso il viso. Un ragazzo, una sera, correr via è rimanere, non muoversi è andare, al mondo del sempre e il mai, troppe scelte in un momento, le gambe rigide pulsano, i nervi tesi attendono, la fantasia annega altrove. Un ragazzo, una sera, pensa lacrime e sogna oceani, sogna sorrisi e pensa deserti, nel mondo del sempre e il mai, pensa ai cuori infranti, cerca una soluzione, teme ogni decisione, a lei ogni sua attenzione. Un ragazzo, una sera, non più solo luce spera, abbandonato forse vedrà, il mondo del sempre e il mai, il tocco di una mano, una carezza fino alla fine, e un raggio di luna e lucciole, ma tutto risulta inutile. Un ragazzo, una sera, rinunciò alla sua vita, per un'altra da capire, il mondo del sempre e mai, sempre immoto attende invano il ragazzo, attende il vento e fermo l'albero scruta ancora il cielo. Vi propongo questa mia canzone/ballata, non so bene come definirla. Più tardi, se vorrete, vi darò qualche spiegazione, anche se non credo che sia necessaria Mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate: opinioni, consigli... etcetera grazie in anticipo
  19. mi piace mi piace partecipo volentieri! Però devo dirvi che il lavoro di creare un libro di più autori è un macello incredibile: ci sono troppi stili diversi, ed è dura conciliare il diverso modo di scrivere di ogni autore. Potremmo fare una cosa dal genere però ogni capitolo è narrato in prima persona da ogni personaggio, e ogni autore (noi) interpreta un certo personaggio... Verrebbe fuori una cosa anche in stile pbf, ma senza creare affatto dei personaggi, senza alcuna regola. il "master" delle vicende non esiste, ogni personaggio si deve autolimitare, interagendo con gli altri e seguendo la linea di narrazione. Bisogna inoltre che i personaggi si adeguino alle scelte degli altri, cioè se il mio PG scopre (perché lo ho deciso io) che un mago oscuro marcia verso la città, allora questa cosa diventa parte dell'avventura e pure gli altri devono adeguarsi e regolare di conseguenza le loro azioni. Potremmo fare una cosa del genere, sarebbe molto divertente credo. Ma per fare questo c'è bisogno di limitare il numero dei partecipanti a 6-7.
  20. Partendo dal presupposto che per ragioni di trasloco non ho ancora avuto tempo di leggermi la 4.0, da quel che leggo nei vostri post mi pare che stiamo assistendo a una precipitosa decaduta dello stile di gioco. Le prime cose che ho visto mi hanno lasciato di per sè un po' dubbioso, ma se l'andazzo è veramente quello... Per quel che mi riguarda, cercherò di investire il mio tempo nel tentativo di patchare, come suggeriva qualcuno, la 3.5. Essendo abitualmente il DM, potrebbe riuscirmi. Speriam speriam
  21. ovviamente potranno esistere barbari poeti e filosofi, ma se vogliamo parlare in linea di massima, allora dobbiamo ammettere che generalmente il barbaro (carismatico) ha una più vast gamma di possibilità per quanto riguarda l'interpretazione di un barbaro... Io ho giocato un barbaro con 5 in carisma, il che nulla toglie ai barbari con 16, ma di certo non ho potuto interpretarlo granchè: vado, distruggo, apro, sfondo, colpisco... Invece credo che il bardo offra molti più spunti grazie anche alle abilità incentrate sul dialogo...
  22. bella bella mi piace
  23. starfire

    Allineamento dei bambini

    sono abbastanza d'accordo con te e secondo me sono caotico buoni-caotico neutrali- neutrale puro ovviamente ci sono delle eccezioni: il figlio di un ogre e il figlio di un malavitoso della yakuza non saranno mai buoni, come il figlio di una fata non sarà mai malvagio...
  24. complimenti mi sono letto tutto e ci sono molte idee interessanti, ma mi è improvvisamente sorto un dubbio. Perché bisogna in ogni ambientazione sempre inserire delle divinità? E dato che non sono riuscito a rispondermi: 1) lo chiedo a voi, 2)Elimino subito dalla mia ambientazione ogni traccia divina. Ovviamente la risposta più immediata è "perché il sistema magico si basa per metà sugli dei", e lo so che per fattori culturali siamo tutti legati a una visione del mondo come "creato", ma.....
  25. starfire

    Il Druido (2)

    mannaggia
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