Riporto il testo dell'ultimo articolo (grazie Dark)
Letta la sua canzone preferita: ricordatemi quando non ci sarò
Me lo aveva detto qualche giorno fa: "Ho trovato la canzone che mi piacerebbe fosse cantata al mio funerale". Claudio, uno degli amici arrivati ieri in massa direttamente dalla Toscana per l'ultimo saluto a Claudio Trangoni, parla con gli occhi ancora rossi e la voce piena di malinconia. <<L'aveva sentita in un telefilm e se ne era innamorato - racconta - e in effetti è molto bella: si intitola "Hope there's someone" ed è di Antony and the Johnsons. Ma Claudio, che amava scherzare, aveva anche detto di non farsi illusioni: invece di quel brano, era sicuro che avrebero intonato le solite canzoni di Chiesa>>.
Una promesa, quella strappata agli amici durante una delle loro tante conversazioni telefoniche, che purtroppo non ha atteso a lungo per essere esaudita. Quasi che Claudio sentisse nell'aria il presagio della fine.
Tremendamente triste il testo della canzone, che un cugino di Claudio, Paolo Trangoni, ha letto nella sua traduzione italiana nel corso della cerimonia. A cominciare dala prima strofa: <<Spero ci sia qualcuno che si prenda cura di me, quando morirò>>. E più avanti: <<Oh, ho paura della terra di mezzo tra la luce e il nulla, non voglio essere lasciato là>>. E ancora: <<Spero di non restare paralizzato nella luce, spero ci sia qualcuno che renderà il mio cuore libero e bello da tenere quanso sarò stanco>>.
<Era un ragazzo pieno di fantasia ed entusiasmo per cacciare la tristezza, ora che non è più tra noi, basterà alzare lo sguardo e cercare nel cielo i suoi sorrisi e i suoi dipinti >. Don Armando Bassi si è rivolto così alle centinaia di persone accorse ieri nella chiesa della Beata vergine per salutare per l'ultima volta Claudio Trangoni, l'illustratore udinese di 33 anni scomparso martedì al rientro da un raduno con gli amici a Sansepolcro (Arezzo), a seguito di un infarto.
Affollatissima la cerimonia, celebrata nella chiesa di via Cormor Basso dove il giovane abitava con la famiglia; dalla Toscana, insieme alla sua bara, sono arrivati molti dei ragazzi che come Claudio hanno la passione per il disegno e che con lui avevano partecipato al raduno fantasy organizzato nello scorso fine settimana a Sansepolcro. Ragazzi provenienti da tutta Italia, dall' Inghilterra e dalla Germania, che non hanno esitato a prolungare il loro viaggio fino al Friuli per stringersi attorno al dolore dei familiari e i parenti di Claudio. E' stato lo stesso parroco del Cormor, don Armando, nel corso della messa, a esortare i giovani <che erano la seconda famiglia di Claudio>, ad avvicinarsi ai genitori Norma e Francesco e a far sentire loro la propria vicinanza, stringendo loro la mano in segno di pace. E sempre lui a scaldare il cuore di tutti, riconoscendo in Claudio <un testimone della gioia di vivere, un entusiasta, una persona capace di allontanare la monotonia attraverso la pittura e la sua grande fantasia>. Poi rivolgendosi allo stesso Claudio, immobile ai piedi dell'altare, sotto un tappeto di rose bianche e di gerbere gialle, l'augurio di buon viaggio e di continuare a svolgere l'attività che aveva tanto amato. <Senti Claudio- ha affermato Don Armando- credo che il Padreterno ci batta tutti in fantasia. Anche perchè altrimenti il Paradiso sarebbe noioso e triste. Quello che ti auguriamo - ha aggiunto - è che tu possa dipingere ancora tanta parte di cielo, lassù. fallo anche per noi, in modo che, quando alzeremo gli occhi, potremo pensare che sei la, e che , con i tuoi sorrisi, ci suggerisci di guardare verso l'alto per vincere la malinconia e la tristezza.> Dagli amici, infine, è arrivata una preghiera speciale; quella pronunciata dal cugino Paolo, dando lettura del testo di una canzone scelta dallo stesso Claudio pochi giorni prima di essere colto dal malore fatale.
<Quella -hanno spiegato i ragazzi- che avrebbe voluto fosse intonata nel giorno del suo funerale >. Un invito, più che una canzone, a essere ricordato anche dopo morto. <certo che ci prenderemo cura di te > ha assicurato subito dopo Don Armando, dedicando a Claudio anche una citazione in latino<In breve tempo - ha detto - Claudio ha fatto tante cose. E visto che - ha aggiunto- non importa quanto viviamo ma come viviamo, anche tutti voi cercate di vivere bene.