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Tolman

Circolo degli Antichi
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  1. m'era sfuggito il punto esclamativo. Equivale al segno di "uguale" sbarrato?
  2. Sono stato un po' acidino, eh? Me ne dispiaccio, poiché non intendevo insultare, né fare velate allusioni nei riguardi di chicchessia (eccetto che per gli scrittori di fantafesserie, ma chi pubblica appunto fesserie se lo merita). Se quanto da me scritto è risultato sgradevole agli utenti del forum, me ne scuso. Come diceva Manzoni, "credete che non s'è fatto apposta."
  3. visto che stiamo a ribadire concetti: lento = noioso vale solo al cinema (e nemmeno sempre). Non nei libri. Leggendo non si usano gli stessi tempi di quando si guarda uno schermo, non solo per il fatto che un libro lo si può chiudere quando si vuole o leggere anche a capitoli alterni, se se ne ha voglia. Che la seconda parte delle Due Torri sia lenta è innegabile, come lo è anche il capitolo "la terra d'Ombra" e tutta la parte prima dei campi del Pelennor, o i primi capitoli della Compagnia dell'Anello (che io comunuque adoro). Sono parti noiose? Solo per chi ha un'attenzione scarsa e necessita di essere bombardato di stimoli. E quella è prerogativa dei bambini delle elementari, una persona cresciuta dovrebbe essere capace di mantenere l'interesse oltre i due minuti. Sapete cosa reputo veramente noioso? Una narrazione in cui ogni due secondi scoppia qualcosa. Sinceramente, finisce per anestetizzare.
  4. Maledetti videogames e clip musicali... possibile che ora un ritmo naturale che prevede delle altrettanto naturali pause debba essere considerato "lento"? Qua sembra che se non c'è un'esplosione ogni due pagine (ma che dico! Ogni tre paragrafi!) un libro sia troppo noioso! Ma in una storia funzionante, coesa e credibile è difficile che ogni due minuti ci sia un colpo di scena, oppure i protagonisti dopo quattro pagine crollerebbero stroncati da un infarto. I capolavori hanno momenti frenetici e momenti di calma, ed anche momenti di attesa che valorizzano poi l'azione. Uno si legge la parte del cammino fino a Torech Ungol, indubbiamente (e volutamente) estenuante per i personaggi come per il lettore, e poi arriva l'azione frenetica dell'attacco di Shelob, che proprio per questo risulta potente. Ma se fino a quel punto gli hobbit non avessero fatto altro che correre, combattere e fare acrobazie, l'attacco di un ragnone enorme sarebbe visto al massimo come "il boss di fine livello", privando la scena della sua effettiva grandezza.
  5. Vade retro satana... ma per farvi contenti c'è bisogno per forza di battaglie campali e sangue a fiumi, palle di fuoco e frenesia?
  6. Sottoscrivo FeAnPi nella maniera più completa. Un libro ben scritto non è uno che scivola giù come l'olio ad una lettura rapida ma crolla miseramenta appena uno si mette a leggerlo con attenzione. Alla "Compagnia dell'Anello" si possono fare delle critiche, ma non che sia costruito a caso! Anzi, per quanto lo si analizzi minuziosamente è praticamente inattaccabile, ogni elemento combacia con gli altri e la storia è credibile senza sforzi. Se invece prendiamo Paolini, o la Troisi... ad ogni piè sospinto c'è in agguato un "macchecca**o" pronto a demolire la sospensione dell'incredulità. Torri alte chilometri che stanno in piedi senza una ragione apparente, guerriere snelle e flessuose che maneggiano spadoni ed archi lunghi, personaggi che vanno in una direzione e poi, inspiegabilmente, si dirigono dalla parte opposta, armi supersegrete lasciate in un armadio accessibile a tutti, eserciti che compaiono dal nulla, supercattivi potentissimi incapaci di sconfiggere avversari mediocri, personaggi braccati dall'evil overlord di turno che se ne vanno tranquillamente in giro con il proprio nome e sotto gli occhi di tutti... non c'è che l'imbarazzo della scelta.
  7. Nel senso più ovvio. Non credo di essere il solo a preferire la "vecchia scuola" di GdR, chi per nostaglia di quando era ragazzino, chi perché non apprezza il nuovo stile, chi per tutti e due i motivi. nel tuo blog dici che non è il sistema di regole che rende il gioco coinvolgente, e che anche con i regolamenti nuovi puoi fare cose egregie, ed è vero; ma prima devi esserti fatto le ossa ed aver imparato come rendere una campagna appassionante anche senza limitarti ad aprire il bestiario, tirare fuori i mostri più temibili (ma in certi casi il termine più adatto è "resistenti") e rovesciare secchiate di dadi. Ed i vecchi giochi, fatti quando ancora il metro di riferimento non erano i giochi di carte collezionabili e gli MMORPG, insegnavano in una certa misura a farlo. Almeno, questa è la mia opinione.
  8. Aggiungo alla lista, sempre che sia ancora reperibile, "Uno Sguardo nel Buio". Facile è facile, ricorda un po' D&D scatola rossa, il powerplay non è molto incentivato e le regole basilari per giocare stavano tutte in un manualetto minuscolo. "il barone di Münchausen" è esilarante, ma non è strettamente parlando un gioco di ruolo. Girsa... ovvero "venite assaliti da un gruppo di orchetti di Moria, d'accordo, ragazzi, ci vediamo settimana prossima per fare il combattimento, poi quella dopo andiamo avanti". Da amante di Tolkien non ho mai capito come sia venuto in mente a quelli della Iron Crown di inserire le regole di Rolemaster proprio nell'ambientazione dove hanno meno senso.
  9. Personalmente, visti gli esempi, ti prenderei a scatola chiusa (ma è solo la mia discutibile opinione). Gran bella roba.
  10. Il problema è che perdiamo un po' delle gag, non conoscendo da vicino la situazione estera. Tipo il discorso di Dongalor, in cui comincia "fool me once..." e prosegue dopo una pausa interminabile "...shame on... shame on you...", che sono esattamente la parole pronunciate da George W. Bush in un discorso ad una scuola di Nashville, quando cercava disperatamente di completare un proverbio che non ricordava. Per la serie "Uomo avvertito... (pausa di panico, porca miseria, era "avvisato", non "avvertito"...) ... è sempre meglio di uno che non è stato avvertito...."
  11. Un conto è "impossibile nella realtà", un conto è "incoerente con l'ambientazione". Nel nostro mondo non c'è la magia alla D&D, in quello fantasy sì, però un braccio lungo 35 cm continua a non poter maneggiare bene una spada lunga 90, figuriamoci estrarla dal fodero, a meno che non si inventi un braccio provvisto di una decina di gomiti totalmente snodabili. Nulla vieta che uno decida di fare un mondo in cui la gravità, la fisica e l'anatomia funzionano in modo diverso, però poi tutto deve essere coerente con questa scelta, non si possono fare eccezioni alle leggi interne del mondo inventato solo perché così fa più fico. Far compiere ad un eroe azioni che violino queste regole equivale ad un attacco sferrato contro la coerenza interna, ed un danno grave alla credibilità. Seguitando a permettere questi insulti all'intelligenza dei lettori, va a finire che hanno ragione quelli che dicono "è fantasy" intendendo "sono solo un sacco di fesserie".
  12. Tolman

    Eragon

    Dici? Mi pare che la trama dell'episodio 4 più o meno sia quella (anche se George Lucas l'ha studiata meglio). La trama, bada bene. Non i concetti filosofici. Vero che Star wars riprende parecchi degli archetipi della fiaba e del mito come li espone Robert Graves, però ciò non toglie che la storia, nuda e cruda, sia quella, lasciando da parte elementi mistici (la Forza) e figure secondarie (i droidi, fondamentalmente Stanlio e Ollio in salsa tecnologica, e Chewbacca). Quanto al povero Tolkien... magari l'avesse razziato di più, prendendo le cose migliori (tipo l'assenza di Mary Sue - Gary Stu come protagonisti), e non semplicemente le assonanze con i nomi!
  13. Oggi, complici le musiche di un certo S.M. Sechi (che a tempo perso è stato pure un progettista di GdR, tipo Talislanta), m'è venuta voglia di disegnare. Strana cosa, produrre immagini sotto l'influsso della musica (e di una laboriosa digestione).
  14. Tolman

    Cerco musica bardica

    Se vuoi qualcosa di alquanto insolito, puoi provare la musica skaldica degli Stiklur. Un filino più grezza...
  15. O forse leggiamo gli stessi libri, cosa che non escluderei. Del resto, togliendo le tamarrate gratuite dal mazzo, non è che rimanga proprio così tanta roba.
  16. Quanta altra gente aveva declinato l'invito ad illustrare la storia del buon coniglietto parlante, prima di me?
  17. Rimpolpo un po' la galleria. Con questa immagine mi hanno preso nello staff illustratori (poverini, non sapevano cosa stavano facendo): Questa invece avrebbe dovuto figurare come retrocopertina di un romanzo. Poi l'autore ha avuto da ridire su alcune questioni, e la faccenda è rimasta là. Infine la mia idea personale di come potrebbe essere una scena di "le Tombe di Atuan" di U.K. Le Guin. Col mago evidentemente pellerossa.
  18. Uhm, forse sarei interessato, come illustratore e come impaginatore. Però non mi scrivere maciupiciu, che mi pare un insulto in cuneese.
  19. Pronto anche il penoso e spregevole Guerrin meschino, in doppia versione "secco-come-un-chiodo / disgustoso-ciccione".

  20. Al che sorge spontanea la domanda: chi detiene ora i diritti, visto che la TSR non c'è più? La Random House?
  21. Tolman

    Cercasi illustratori...

    o che cosa interessante! Appena ho districato le gambe dal lavoro attuale ci farei un pensierino.
  22. esimio, la sentirei volentieri su Skype

  23. Dov'è che devo firmare?
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