Io tendo a creare l'ambientazione con livelli generali molto bassi. I personaggi a livelli altissimi (17-20, e non oltre) si possono contare tranquillamente sulle dita delle mani, e si tratta di persone moolto importanti, come il generale dell'impero malvagio che ha combattuto centinaia di battaglie delle quali porta le cicatrici, che ha conquistato grandi terre e ha usato la sua abilità tattica per avere la meglio in situazioni impossibili, oppure il vecchio mago regnante del piccolo stato governato dall'Ordine di maghi più antico al mondo, che ha viaggiato ovunque per raccogliere le più nascoste ed occulte conoscenze, e che per riuscire nell'impresa ha dovuto affrontare una grande quantità di pericoli. In pratica si tratta di rari individui che, detto terra terra, si sono fatti il #### per arrivare dove sono ora. Per il resto, non trovo sensato riempire il continente di gente a livelli alti, perchè non ve ne sarebbe il motivo. Perché il Maestro d'Armi del regno di Azora, grande combattente conoscitore di manovre marziali, deve essere a livelli alti? Per la sua posizione? O perché fa figo che lui sia molto potente? No, ha vissuto la sua vita si solamente per il combattimento, ma non ha mai affrontato possenti nemici o infinite campagne militari, quindi si tiene il suo livello 10 senza remore.
Per quanto riguarda il livellamento generale del mondo, semplicemente non lo faccio. Se i miei pg (ora al 3-4) passeggiando per le foreste del nord hanno incontrato delle volte alcuni gruppi di coboldi, tra 6-7 livelli, quando forse avranno anche altri metodi di spostamento, loro ritroveranno lo stesso quel gruppetto di 2d4 coboldi schifidi e scarsi. Perché il contrario non avrebbe senso. Nella mia ambientazione esistono regni, luoghi e relazioni tra le varie cose che esistono a causa degli eventi passati che li hanno generati. E i PG, con le loro scelte e decisioni, si troveranno a modificare gli assetti del mondo e dovranno addattarsi alla campagna, e non deve essere il contrario, sennò la coerenza del tutto viene meno.
Riguardo agli oggetti magici il concetto e il medesimo. Se ora il mago di livello 2 che gestiva il negozio di oggetti magici di una importante città è riuscito a sbolognare loro un raro Elisir del Soffio di Fuoco ottenuto tramite vie illegali e poco ortodosse, di sicuro la prossima volta non avrà nulla di meglio da potergli offrire. Perché anche investire in oggetti potenti se poi non è in grado di difenderli? Una piccola rapina lo porterebbe alla bancarotta. Inoltre sarebbe una scelta poco intelligente dal punto di vista commerciale, dato che un oggetto meraviglioso, anche dei più scarsi, è alla portata economica si e no dell'1% della popolazione, e di questa piccolissima parte solamente meno dell'1% sarebbe interessata all acquisto.
Io la penso così, ed in questo modo (insieme al fatto di far livellare i PG molto lentamente) sono riuscito a creare un mondo in cui la coerenza non se ne vada a quel paese e che non necessiti di Deus ex machina vari per poter risolvere certe situazioni. Ad alcuni miei giocatori alcune cose non vanno a genio, in quanto avidi di oggetti magici, potenza e livelli. Ma da DM preferisco gestire in gran lunga la situazione in questo modo.