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Regolamento e FAQ
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due domandine facili facili: 1) se un personaggio mira (inteso il mirare con -10 iniziativa ecc) e viene disturbato (per esempio colpito o disturbato da un incantesimo) perde la mira? E se la perde può però sparare ugualmente ma senza l'azione di mirare? Io a logica direi si ad entrambe: 2) non riesco a trovare le statistiche degli elementali creati con soffio vitale. O meglio, in dimensioni arcane sono presentati i valori di forza ecc, ma ci chiedevamo se come abilità di corpo a corpo per attaccare bisognasse farla da noi come se creassimo un PG oppure se si dovesse prendere l'abilità di attacco magico dello stregone. Grassssssie....
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Eeehhh Ancora questa è una partita introduttiva prima di iniziare una campagna. Non so se utilizzeremo Glennascaul o no. A me ispira molto ma la devo studiare prima di giocarci...
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Bene, posso ufficializzare adesso! Questa sera abbiamo fatto la nostra prima avventura a Dimensioni! Ah, quanto mi piace questo gioco!
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E le armi da lancio? Posso parare un coltello lanciato o un'asicia da lancio con la spada?
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Yeah! Allora ho capito bene come funge il combattimento... O meglio, chiudo una volta per tutte con le ultime 2 domande: Se non ho capito male un PG bersaglio di una freccia può: 1) Effettuare una schivata totale (e solo totale, no parziale), con un bonus di 1d10 se si è tenuto l'azione per schivare/parare 2) Effettuare una schivata totale (e solo totale) senza 1d10 se non ha più azioni 3) sperare nella fortuna e anteporre il proprio valore di difesa liscio (senza il lancio del d10) e vedere se viene preso o no... Seconda domanda: E gli incantesimi? Io pensavo che in caso di attacchi diretti (tipo lancio un dardo infuocato, caso semplicissimo) questi fossero trattati come armi da lancio, non proiettili, quindi parabili ecc... Ma li posso parare con l'arma? Io a buon senso pensavo che armi da lancio e incantesimi si possono evitare con schivate anche parziali, con difesa, con parate con scudi ma non con armi... mi pare un po' improbabile... (ovviamente sto dicendo tutte azioni che si possono fare con il lancio del d10)
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Ma solo difesa? Oppure il personaggio può scegliere se parare (con arma o scudo, per esempio) ma sempre senza usare il d10?
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Ma in che modo determino quanto è il valore da superare con la prova di destrezza per vedere se il personaggio riesce ad evitare la buca di fango o meno? Nel senso, stiamo per iniziare una campagna a Dimensioni e io sarò il narratore. La cosa che mi manca è la giusta confidenza con il regolamento tale da farmi capire quale difficoltà assegnare alle varie prove. Non esiste una linea guida per determinare cose del genere, ovvero per i vari attacchi consequenziali?
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asp, ora mandi in confusion anche me... Se non ho più azioni non posso fare altro che opporre il mio valore di difesa? E se, per dire, sono in mischia e la mia abilità nell'arma è supriore al valore di Difesa non posso usare quella per difendermi?
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Ma se il PG si era tenuto un'azione per schivare/parare posso fargli usare l'abilità schivare tirando il dado (magari con dei malus se non si era accorto del mago e voleva parare gli attacchi corpo a corpo), ma se non ha azioni? Gli facco fare una prova di destrezza comunque o mi baso sulla sua difesa "liscia"?
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ok, però non ho capito queste 2 cose: Quindi?? 4° lvl di magia ed intensità, ovvero 4° piromanzia e 4° geomanzia. E perché? per fondere la terra basta il 2°... dici che con il secondo diventa solo fango e con quarto lo riscaldi?? E inoltre, dato che se il terreno è privo di minerali, in definitiva, lo può far diventare magma o no??
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Faccio una domanda relativa agli incantesimi. Ieri sera è successo questo: lo stregone del gruppo possiede gli arcani di Geomanzia e Piromanzia entrambi al 4° lvl. Voleva creare una piccola voragine sotto ad un personaggio, in modo da farlo sprofondare fino a metà busto sotto terra. Inoltre avrebbe voluto fondere la terra fino a farla diventare magma in modo tale da bruciarlo una volta cascato dentro, e se possibile poi raffreddare la parte alta del terreno in modo da farlo rimanere intrappolato all'interno (e se ci riusciva, anche schiacciato stringendo bene la terra intorno al personaggio caduto). Ora, come devo regolamentare una cosa del genere? Io ho pensato che per fondere la terra (dato che era un terreno duro ma terroso, non roccioso) servisse: - lvl 2 di magia sia in geomanzia che piromanzia - lvl di distanza pari a 3 dato che era ad una ventina di metri dal personaggio da colpire - intensità pari a D dato che voleva farlo sprofondare fino a metà busto. Nell'esempio è riportato bambino o grosso cane, quindi ho pensato che bastasse - durata pari a 2 dato che voleva farlo durare + di un round di combattimento (ma non minuti). Ora, i miei dubbi sono: 1) L'intensità dato che è pari a D, devo considerarla di 4° lvl dato che piromanzia prende intensità D al 4° lvl? 2) i danni quanti sono? io ho pensato che potessero essere quelli di piromanzia (per il magma) pari a lvl con cui a lanciato la magia per ogni round in cui rimane dentro, e nel mio caso il mago ha detto di lanciare piromanzia di 4°, anche se sovrabbondante, per fare + danni, quindi 2d6 3) Per creare anche l'effetto "terra che si raffredda per intrappolarlo", devo pensare che questo è come lanciare un altro incantesimo di alterazione/fusione di materiali ma al contrario, quindi magari un lvl magia di 2 in piromanzia e geomanzia per avere effetto sulla terra, stessa distanza, intensità più bassa, tipo C, perché vuole raffreddare solo la cima, stessa durata, oppure fa parte del lancio dell'altro incantesimo? 4) Cosa può fare il personaggio colpito per difendersi? Io l'ho catalogato come attacco consequenziale quindi il manuale mi dice che in questi casi non c'è nulla da fare (se non ho capito male) e chi è nell'area prende i danni e stop. Ma è davvero così? Oppure con qualche prova di destrezza/acrobazia/non so è possibile evitare di essere intrappolati? Grazie in anticipo...
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Mi aggrego al gruppone! Anche con il mio gruppo stiamo inizieremo a breve una campagna con Dimensioni, che vedrà me nelle veci di Narratore. Speriamo bene! io l'ho proposto ed hanno accettato tutti volentieri (direi decisamente intrigati dal regolamento del gioco). Speriamo che non si ricredano in corso d'opera!
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Alt, alt. Non ho mai detto di giocare senza buon senso. Dico una cosa diversa. Il discorso che è il master che deve regolamentare tutto ed amministrare le cose in modo tale da mitigare errori del sistema è giusto. Però mettiti in un caso reale. Come fai a portare avanti una campagna quando accadono cose come "master allora io prendo questo e questo" "no io non te lo concedo perché mi sbilanci tutto, sta roba è fatta male" "uff però master è nei manuali" "si lo so ma non la voglio usare" "ok, allora prendo quest'altro" "nada, nemmeno questo uso" "cavolo master ma allora che posso fare? Capisco che non tutto sia buono ma se limiti tutto stiamo cambiando gioco. Allora o mi lasci prendere questi talenti oppure preferisco cambiare gioco..." Ecc ecc. E' una scena che ho visto spesso. Quello che succede è che o dai tutto e rischi di sbilanciare il gioco o cominci a mettere pezze a giro e la gente potrebbe essere insoddisfatta perché non stiamo più facendo D&D, stiamo giocando ad un GdR generico con qualche regola di D&D, che potrebbe non essere ciò che tutti cercano. Poi non dico che non possa esistere il gruppo che cambia tutto D&D ed è contento.. Anzi, ce ne sono molti. Quello su cui mi soffermo io è che in un gruppo basta una persona che si discosta appena dal pensiero generale e tutto collassa. Non credo di essermi ancora spiegato bene, ci deve essere qualcosa che sfugge perché il risultato dei miei interventi è credere che io voglia un regolamento che faccia le veci del master... Discutibile. Ho visto PG che erano da soli l'intera compagnia. E non dire che la colpa era degli altri che erano pippe, sennò mi dai ragione, ovvero che o fai min-maxing del tuo PG o sei out. E questo non va bene. Deve essere possibile fare il proprio PG in libertà e sentirsi parte del gruppo, non ombra. mah, secondo me esiste. Ti faccio un esempio: in modo oggettivo si può dire che Dimensioni (per chi non lo conosce è un GDR prodotto dai questi ragazzacci della DL) è un sistema equilibrato perché permette una discreta convivenza di giocatori che fanno min-maxing e gente che non lo fa, perché per come è fatto il gioco se tu vuoi fare min-maxing lo farai solo in un campo e non potrai sforare in altri, non ce la fai. Quindi è oggettivamente un sistema equilibrato. Poi soggettivamente lo reputo buono perché spinge molto all'uso della fantasia e dell'immaginazione, in quanto i PG sono molto "poveri" in termini di poteri o azioni speciali da fare, quindi per farle devi essere tu a dirmi che vuoi fare e io Narratore con il buon senso le regolamenterò. Poi ci sarà quello che dirà che fa schifo perché i PG aumentando di potere non prendono nuove "mosse" e quindi non fa per lui. Ma tutti e due concorderemo che in questo gioco min-maxatori e non posso convivere senza che nessuno dei due si senta in ombra dell'altro, come succede a D&D. ?? non capisco dove avrei sacrificato la coerenza...
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Ma io non voglio premiare i non PP. Io vorrei che nessuno fosse premiato, ovvero che il gioco fosse uguale per tutti. Un regolamento dove anche se mi metto d'impegno a fare una build spaventosa non riuscirò ad essere al tempo stesso il miglior incantatore, il miglior guerriero e il miglior ladro, ma solo il migliore nel mio campo. Tanto sappiamo tutti che le build si possono fare in tutti i giochi, alla fine ci si scontra sempre con i numeri e i numeri si possono manipolare per ottenere i massimi risultati. Ma un conto è manipolarli per ottenere il massimo nel proprio campo, tipo sono un chierico mi faccio la scheda ottimizzata e viene fuori che nessun chierico è più forte di me e che nel mio campo sono il migliore. Un altro è riuscire a fare una build dove la mia classe è chierico ma sono allo stesso tempo il miglior chierico, il miglior combattente, il miglior incantatore, ecc ecc... Vorrei che se faccio un chierico e mi confronto co un guerriero nel suo campo, lui sarà meglio di me, se mi metto a cercare tracce in un bosco con un ranger si vedrà che lui ha un qualcosa in più di me, ecc. Lo so che sta anche al master, è ovvio, ma quando in un regolamento lo "stare al master" significa modificarlo e rimaneggiarlo per renderlo corretto, come ho detto prima si sta cambiando regolamento. Lo so che in D&D si può avere un regolamento più equilibrato e che non premi per forza solo i PP. Per farlo basta modificare il regolamento. Ma allora non è più D&D 3.5. E' D&D 3.Elin... Capito? Pura valutazione oggettiva di un regolamento. Poi questo non vuol dire che sia impossibile fare quello che dite voi. Vuol dire solo che non lo si può fare senza modificare il regolamento.
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Rispondo velocemente perché sono a lavoro, poi stasera leggo per bene e sarò più completo. A parte il fatto che è scritto proprio nel primo post che Cook ha detto che il gioco è stato pensato per premiare chi scova combo all'interno del regolamento.. Io comunque penso che premi queste persone nel senso che stando attenti a far scelte oculate in base alle statistiche è possibile fare un PG factotum che possa ricoprire i ruoli di tutta la compagnia. Questo è un grosso "premio", ovveri tu sei un PG che da solo può fare il compito di tutti...
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Via Dusdan, non fare il fiscale... Ammetto di scrivere PP perché è breve e rende l'idea. Quello che intendo è giocatori che fanno mix-maxing estremo del proprio PG. E se alla parola PP sostituisci quello che ho detto prima, tutti i discorsi restano validi...
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Dusdan, certo che le persone contano. L'ho detto già un paio di volte che non può esistere il regolamento che riesce a mettere d'accordo tutte le persone della terra e che riesce a far giocare in armonia perfetta 4 giocatori che hanno 4 visioni diametralmente opposte del giocare ai GdR. Quello che dico (e lo ripeto ancora) è diverso. Dico che un regolamento non può premiare sempre e solo lo stesso tipo di giocatore. Se lo fa è un regolamento sbilanciato verso un certo tipo di gioco. D&D premia sempre in ogni situazione (dai facciamo nel 90% dei casi, non siamo troppo cattivi) lo stesso tipo di personaggio, il personaggio ottimizzato. Facci caso, sono sempre coloro che creano il pg secondo la logica del suo carattere (del PG) che si lamentano, non i PP. Perché il gioco premia i PP. Come valutazione soggettiva poi io dico che è un regolamento sbagliato perché credo che premiare i PP sia fuorviare la vera natura di un GdR. Poi però non posso imporre la mia visione come quella assoluta, e allora dico in modo oggettivo che D&D è un regolamento sbilanciato verso il PP, percui non giusto verso altri tipi di giocatori.
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Ok, quello che dici è giustissimo. Lo sappiamo che le cose poi dovremmo regolarle così, e ti do pienamente ragione quasi su tutto, ma il punto è che la mia accusa non cade. E il perché è semplice Su questo non sono d'accordo. Intanto sostituisco D&D con un gioco che non premia i PP, ed è diverso. E poi se pensiamo al PP come uno a cui piace giocare con un personaggio che è il più forte di tutti e spacca il mondo in combattimento, questo sarà possibile in tutti i giochi. Solo che se il gioco ha un regolamento tale da non premiare lui in tutte le situazioni allora ci sarà il modo di accontentare un po' tutti. Secondo, ok che è il master che deve regolare tutto, ok che il master ha sempre l'ultima parola, ok che il master può anche decidere di cambiare il regolamento in ogni parte che secondo lui necessita di modifiche per stare in linea con la campagna... Però a far così non si sta giocando a D&D. Hai sostituito D&D con un gioco che risolve i problemi di D&D, con un gioco che permette anche ai non PP di divertirsi con gente nel gruppo che fa PP. Ma allora stai facendo quello che dico io, ovvero ti sei accorto che D&D preso così com'è non permette di incontrare anche in minima parte i gusti di due tipi di giocatori differenti. Io questo contesto. Parlo di una visione oggettiva di D&D. Perché se dico che gioco a D&D mi aspetto di giocare con le regole ufficiali. E, per finire, ripeto ancora: non dico che un regolamento debba riuscire ad accontentare tutti, non dico che debba essere così perfetto da non aver bisono di limatine in base al proprio gusto, non dico nemmeno che debba riuscire a conciliare perfettamente al tavolo di gioco i gusti dei PP e dei ruolisti contemporaneamente. Dico solo che non dovrebbe premiare sempre e comunque lo stesso tipo di giocatori.
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Per riprendere il tuo esempio, Dusdan, qui io sto dicendo che D&D è come un gioco dove ti viene detto che puoi scegliere liberamente se metterti le scarpe da basket o prendere la racchetta da tennis, ma poi si gioca sempre con il pallone da basket. Questo sto dicendo...
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E io ti quoto. E' questo che cerco anche io (Anche se la Belluci va beeeeeenissimo!!!) (E anche se parla...)
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Yes, giusto. Prima di tutto bisogna vedere se lo stile è comune. E' chiaro che se siamo tutti PP nessuno avvertirà il problema di giocare con un sistema da min-maxing, ma anche se siamo tutti ruolatori non lo avvertiremo. Io pongo il caso (molto comune), di un gruppo misto, dove ci sono ruolatori e giocatori che vogliono massimizzare le statistiche del PG. Io contesto solo il regolamento in quanto permette a loro di fare PG troppo sopra la media rispetto a coloro che vogliono giocare in modo diverso. E' chiaro che se al tavolo di gioco il nostro modo di giocare è diverso qualcuno un po' scontento ci sarà sempre. Quello che però non deve succedere è che un tipo di gioco eclissi l'altro, nel senso che la cosa sbagliata è decidere che se tu fai il pg massimizzato allora sarai il re incontrastato della partita, perché, per dire, in combattimento avrai la meglio sempre te, fuori dal combattimento le tue abilità eclisseranno quelle degli altri giocatori, ecc ecc. Mi piacerebbe un regolamento dove ogni persona potesse fare le sue scelte (in base al background, in base ai numeri, ecc) ma dove alla fin fine ognuno ha i suoi spazi, tutto qui. E data l'affermazione di Cook io non posso pensare che D&D sia un gioco del genere. Poi è ovvio che se il gruppo è troppo eterogeneo allora accontentare tutti è come fare 6 al superenalotto, ma nemmeno deve succedere che è sempre lo stesso tipo di giocatore che viene penalizzato. No??
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Ci provo io: se non ho capito male tra usare 2 armi differenti o 2 armi uguali non cambia nulla. Quindi con 25 in entrambe le armi (uguali o meno) si hanno 2 azioni aggiuntive per arma, per un totale di 6. Per ogni arma si hanno 4 azioni massime. Quindi non puoi fare un totale di parate e attacchi superiori a 4 con una sola arma. Inoltre i tuoi attacchi massimi per ogni arma sono 3. Quindi puoi fare 6 attacchi, ovvero 3 con una e 3 con l'altra. Oppure una qualsiasi combinazione che tu vuoi e che rispetti i parametri detti sopra. Quindi, per fare altri esempi, puoi usare le tue 2 azioni normali per fare 2 schivate, le 2 azioni agg di un'arma per parare e le 2 azioni aggiuntive dell'altra per fare 2 attacchi, ecc...
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Ecco, qui stiamo già ragionando meglio, almeno secondo me. Anche io non dico che D&D preclude il gioco di ruolo. Ci sono tante persone qui che potrebbero dimostrarci come sia possibile giocare di ruolo anche con D&D. Io dico solo che il regolamento spinge vero il PP (o min-maxing... vedete voi) quindi può dare i seguenti problemi: A) un gruppo di novellini può finire per fare solo EUMATE, ed è possibile (moooooolto più di come pensate voi) che poi non ne escano più da soli, ovvero che ne escano solo se un esterno li fa uscire da questo tipo di gioco in un gruppo di ruolatori uno o 2 PP possono rovinare bei momenti di gioco, proprio perché il gioco regolisticamente li premia. E questo è un male secondo me...
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yes... chiarissimo! Thanks!
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ok ok, avevo capito così, ma non ne ero sicuro. Riguardo al combattere con 2 armi, adesso non mi è chiara una cosa: se io uso 2 spade e ho 21 in spada ho 1 azione aggiuntiva. Ma 1 azione per ogni spada?? o 1 in generale? Perché nel manuale c'è un esempio in cui un PG usa 2 armi diverse, una che gli da 1 az aggiuntiva e 1 che gliene da 2. Quindi in totale fa 5 azioni con max 5 attacchi...