Questo post è pensato a chi cerca spunti o stimoli all'interpretare un ruolo in dungeons and dragons:
Gerofanti arcani, rodomonti ladri assassini, monaci pugni sacri e chi più ne ha più ne metta. Il mondo di Dungeons and Dragons è stato inflazionato da ogni genere di combinazione che permette al personaggio di svolgere le proprie azioni al meglio, ma che rischia di far perdere di vista l’aspetto ruolistico. Discorsi triti e ritriti, che il Power Play esista e piaccia non è mistero; però facendo mie le voci di protesta di chi pensa ad una storia e non a delle combinazioni di numeri, voglio proporre una lettura che rende chiaro (secondo me) il concetto di personaggio.
In breve la trama: L’Orb, il globo di Aldur, gemma incantata creata dal dio, riposa protetta nell’isola di Riva, in attesa che il legittimo re torni a reclamarlo, perché con il suo potere egli sarà in grado di sconfiggere il malvagio dio Torak. Quando il globo viene rubato, il mago Belgarath e la figlia Polgara partono alla sua ricerca, assieme ad una compagnia di alleati che radunano strada facendo, ed al nipote Garion, che con il procedere del tempo si accorge di non avere un ruolo marginale come pensava.
Con lo svolgersi della trama, il gruppo si accresce fino a formare un “party”, formato da personaggi autentici, ognuno con una personalità ed un modo di agire dipinto in maniera magistrale. Così possiamo trovare Silk (una delle identità del principe Khedar) spia abilissima, esperto nelle fughe in qualsiasi circostanza e acrobata provetto; Barak, possente guerriero , un po’ bonaccione ma furioso in battaglia e spietato con i nemici; Hettar, cavaliere provetto in grado di comunicare con i cavalli, con un odio viscerale verso i Murgos; Mandorallen, cavaliere coraggioso e senza macchia, un po’ tardo ma nobile nell’animo. Senza troppa fantasia, si possono intravedere classi come il ladro, il paladino, il barbaro ed il ranger. Leggendo il libro però, ci si accorge che il personaggio non è limitato a questo: si muove, ha una storia passata e forse futura, si comporta in una certa maniera ed è tutto sommato una parte essenziale del racconto.
In definitiva, oltre che un invito alla lettura per tutti (la saga si intitola "La saga del Belgariad" di cui consiglio caldamente anche il seguito, la saga dei Mallorean) quello che voglio proporre è uno spunto per chi non vuole fermarsi a delle statistiche, ma vuole interpretare un ruolo reale e di spessore.