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kozaim

Circolo degli Antichi
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  1. Effettivamente la storia è un pò troppo contorta perchè possa essere capita alla prima lettura, ed inoltre ho evitato di fornire troppe informazioni per una componente di mistero. Mi accingo a spiegare: A) Eden è la prima strega. Non ho ricontrollato, ma se non erro ho scritto che la prima strega è colei che è stata imprigionata. Ho sbagliato. Eden è la prima strega, impossibilitata a nascere a causa della prigionia dimensionale a cui era stata condannata la madre da colui che aveva ricevuto le informazioni dal fato, prima che questo scomparisse. Eden alla fine non è mai nata, ma ha preso ad esistere quando questa entità estranea ha voluto usufruirne per due motivi: I suoi poteri di strega (Quindi legati al frammento del fato), e la consapevolezza che sarebbe stata daccordo nel cedere il suo corpo purchè ella potesse nascere. Quindi Eden è una strega che paradossalmente non esiste, ma allo stesso tempo esiste grazie alle capacità dell'entità estranea. Mentre, l'altra strega, se non si è capito, è Noah. O meglio, su questo ci sto ancora lavorando, perchè la scelta di rendere Noah una strega non mi garba tanto, anche se potrei far combaciare tantissime cose, che vi spiegherò. B)Il Fato, cos'è? Qui dovrò nuovamente dilungarmi in un discorso abbastanza complesso sulla struttura del mondo in cui giochiamo. Il fato è: Un concetto/Una entità fisica. E' superiore a tutti i veri dei, controllava e gestiva l'impiego di energia nel mondo, era a capo dell'organizzazione del sogno di questo mondo, e guardiano del Volere del mondo. Cosa significa questo? Vedi, il mondo non è altro che un'altro dei sogni di questa entità, perno e creatrice di tutto, che sogna la realtà che stanno vivendo i pg. Naturalmente però, ogni realtà si fonda su concetti e leggi proprie, perciò a fare da fondamento al mondo da lei creato, esistono dei pilastri della realtà che sono talune entità base che vengono chiamate "Dei", ed una realtà che ha il compito che il Volere stesso non venga danneggiato dal suo stesso sogno. Codesta entità è il Fato. Ed i mondi fin'ora sognati da questo Volere sono stati innumerevoli. Stanco di un sogno, cambia realtà e ne comincia un altro. L'unica entità ad essere rimasta in eterno accanto al Volere del mondo, quasi come la sua spalla, è il Fato, che fa parte di tutte le realtà strutturali dei mondi da lei sognati. Il Fato ha il compito di impedire che i sogni del volere del mondo finiscano per danneggiarlo. Insomma, impedisce che nascano o diventino degli "Incubi". E per fare ciò, dopo numerosi tentativi, e rischi corsi a causa delle realtà stravaganti create dal volere del mondo, ha creato un metodo sicuro per impedire: Che il mondo decada troppo presto annoiando il Volere, e che il sogno danneggiasse il Volere. Attraverso dei fili. Le capacità del fato sono di infinita precisione e predizione matematica. Egli ha accesso ad ogni informazione del mondo, e come tale riesce a calcolare, prendendo in considerazione persino lo spostamento degli atomi, delle energie, o di altro, la linea temporale e la dirittura d'arrivo del sogno che sta vivendo adesso il volere. Però lui può solo limitarsi alla manipolazione delle probabilità e del caso delle entità capaci di esercitare un pensiero, una forza sul mondo circostante, e non dell'energia e della materia, compito degli Dei. Perciò egli è entità e concetto del destino che conosciamo. Sa ed attua. Per ogni scelta ci sono infiniti calcoli che cambiano la linea temporale del mondo, e lui può vedere a cosa condurrà ogni sua scelta in termini "matematici", scegliendo di volta in volta secondo il principio del "male minore" per il Volere. Naturalmente quando parliamo di volere, parliamo di una entità autonoma che ha dato origine a tutto, superiore a qualsiasi entità esistente al mondo. Ma allo stesso tempo generata da altre volontà, e generatrice di altrettante. Se per esempio il Volere della galassia è il generatore del volere di tutti i Voleri delle stelle, il volere del mondo è generatore delle entità coscienti che sono di per se voleri minori. Questa catena si estende all'infinito in entrambi i lati, ed è necessaria all'universo stesso per mantenere l'equilibrio, più semplice da controllare quanto più è suddivisa l'energia in organi che compiono il loro lavoro. Una sorta di meccanicismo possiamo dire. Naturalmente questa è una descrizione parecchio fiabesca della composizione dell'universo, perchè spiegare per filo e per segno tutta la storia che c'è dietro comporta un logoramento delle dita che purtroppo mi serviranno in futuro E voi dite, questo volere non dovrebbe essere saggio quanto basta per badare a se stesso? Ridicolo quanto può essere, ogni Volere o Volontà ha un obbiettivo: La conservazione dell'equilibrio. E quale modo più facile se non suddividere l'energia assegnatali, in altri voleri più piccoli, dotati quindi ognuno di un proprio desiderio e di una propria storia, quindi autonomi? Non per niente il perno della realtà dell'universo conosciuto si chiama "Seme di Favola". E ancora più strana è la scelta del volere che ha creato il volere di questo mondo e i voleri di altri mondi, che ha deciso che la caratteristica di questo volere fosse quella del suo perenne sogno. Un volere sognante. Con questo Gap, il volere avrebbe dovuto gestire l'equilibrio ed il suo sogno, senza decadere e diventare un mostro, un Volere morto o Buco nero (Eh si, mi piace la meta/astrofisica), uno di quei voleri incapaci di gestire l'equilibrio dell'energia, divorati dalla loro stessa volontà. Avendo successo nel gestire il proprio equilibrio, ogni volere può agognare ad ascendere ad una forma gerarchicamente più complessa di volere, e via via dicendo. Quindi il fato è emanazione di questo volere del mondo, che fa parte della struttura del mondo in sua vece. Il mondo stesso è invece un guscio che il Volere del mondo ha creato per se, rifugiandovisi all'interno, come ulteriore precauzione perchè non venisse danneggiato dal suo sogno. Insomma, ha fatto bene i conti. Ma ha anche delle pecche, di cui vi parlerò in un altro momento. Come agisce quindi il Fato? Facendo vibrare le corde attraverso le quali gli altri voleri (Esseri viventi) sono collegati, è capace di agire sulle loro scelte. Ma questo ha un limite. Come il non potere agire sulla materia. E gli Dei, ognuno incarnazione di un concetto diverso e concetto stesso, erano spesso in contrasto tra di loro non per capricci o altro, ma proprio per qualità d'attrazione e respingimento reciproco come gli atomi di cariche diverse o uguali. Perciò la vita, l'incarnazione matematica e concettuale della vita, si potrebbe dire quasi che follemente avrebbe eliminato la morte e viceversa. Ma erano necessari entrambe perchè ci fosse il riciclo dell'energia impiegata. Creazione e distruzione. Era normale. Il volere aveva calcolato tutto in funzione di un equilibrio maggiore. E il fato avrebbe dovuto coordinare lo sviluppo delle varie parti, e sarebbe dovuto essere il guardiano del mondo. Delle innumerevoli realtà che comparivano e scomparivano in base alle innumerevoli possibilità che il volere desiderava sperimentare per raggiungere l'equilibrio perfetto. Ma come è possibile che il Fato, colui che controllava e calcolava tutto, potesse venir sconfitto? Egli, sebbene superiore in molti aspetti alle altre entità delle realtà, poteva solo calcolare le possibilità e agire sulle scelte delle entità senzienti. Non poteva calcolare nessun futuro però per gli Dei, per se stesso e per il volere del mondo. E mentre gli dei possiamo considerarli come delle macchine, lui ed il volere possiamo vederli invece come un insieme multisfaccetato di emozioni e sensazioni, ognuno votato ad un proprio obbiettivo, che fosse per gli Dei mantenere l'equilibrio dell'energia per il Volere, per il Fato proteggere il Volere, e per il Volere la creazione dell'equilibrio. Spiegherò il perchè anche di questo un dì. E come nelle più strane leggende, arrivò un momento in cui il Fato avrebbe dovuto fare la scelta in cui avrebbe dovuto lasciare continuare questo mondo, pur arrischiandosi un margine di imprevedibilità, oppure lasciare che questo mondo finisse. Fece la prima scelta, quando una sacerdotessa votata al destino, era così follemente innamorata di lui e lo venerava così tanto, che volle farsi possedere da lui. Non accontentarla sarebbe risultato in una guerra così estenuante che il volere del mondo si sarebbe annoiato presto ed avrebbe cambiato nuovamente mondo arrischiandosi altri pericoli. Accontentarla avrebbe fatto si che l'energia del fato potesse venire passata alla progenie della sacerdotessa, pur facendo si che questo mondo continuasse. Fu quello che scelse, e nacque così una linea di discendenza che aveva la capacità di vedere i fili del fato. E naturalmente questo comportava che il Fato non potesse più scrutare il futuro di quel qualcuno con la sua stessa energia. Costui fu uno dei primi eroi di Lyo. Il secondo fu un falso Dio. Il terzo un musico. Ed il quarto ed ultimo era un sasso. I quattro eroi di Lyo furono proprio un discendente del fato, un falso dio, un/a musico/a ed un sasso. Costoro, ognuno speciale a modo suo (e vi sfido ad indovinare perchè), scacciarono il fato. E qualcun'altro, involontariamente ed inconsciamente intrecciò la sua storia con quella degli eroi di Lyo divenendo uno di loro senza averli mai incontrati, e spinto da eventi più grandi di lui diede il via al rituale Matrica, col quale il fato potè sopravvivere. La loro storia è ancora più lunga, perciò mi fermo qui. I misteri insoluti si scioglieranno in soluzione un dì. Come al solito domande ed dettagli sono graditi. C) E' una cosa che li spingerò a fare non appena "cominceremo" la storia, lo so : D Ok, e dopo il malloppone di trama quotidiano, penso di aver fatto i compiti. Come al solito, ho detto, domande e consigli sono sempre accolti. Inoltre vi ho sfidato ad indovinare in cosa ognuno degli eroi di Lyo era speciale. Indizio: Non è una loro capacità, ma una loro caratteristica intrinseca collegata al Fato. Bless you se l'avete letto tutto. Cya
  2. Daccordo, dato che a quanto pare la mia trama è così fenomenale, sono veramente indeciso se trattarla come una storia da sviluppare a parte in un topic adatto, oppure continuare qui a chiedere consigli, e dirvi quello che succede. Bene, spiegamo in principio che NOAH non è il capo del Grimorio. Che loro utilizzino un progetto/invenzione di Noah è legato ad altri motivi. Come ad esempio il fatto che il Grimorio abbia ricevuto il Grimorio dei saldi ancestri stesso da un'altra persona. E chi è questa altra persona? Eden: Una strega. Semplice strega direte voi? Ebbene, le streghe nella cosmogonia del mio mondo, furono una peste, una piaga. Poco tempo dopo che il fato venne scacciato dal mondo, ad Aeghia, il continente dove è ambientata la trama, si sviluppò una malattia che colpì tutti gli esseri di sesso femminile, trasformandole in "zombie" con un unico scopo: Proteggere la conoscenza del mondo. Non mi soffermerò sul come fossero riconosciute le streghe e cosa si fece per combattere questo morbo. Per ora posso dirvi che costoro erano migliaia, quasi quanto tutte le donne del continente stesso, tante quanto un esercito, ed erano tutte in uno stato catatonico in cui solo il loro scopo importava. Chi interferiva veniva eliminato senza battere ciglio. Quello che vi serve sapere ora è chi è Eden. Ebbene, poco prima che il fato venisse scacciato, prevedette in funzione dei destini altrui, dato che non poteva leggere il suo, che le streghe sarebbero venute ed avrebbero sacrificato la loro esistenza per scomporre tutte le informazioni di cui era composto il mondo e canalizzarle, attraverso delle torri ed un rituale che stavano compiendo chiamato Matrica, in una stasi temporale che avrebbe protetto il mondo dal corroborarsi del tempo, in modo che il mondo e la sua conoscenza continuasse ad esistere in eterno. In breve volevano cristallizzare il tempo e fermare il consumarsi delle informazioni, fonte di conoscenza del mondo. Cosa fece per impedire che il mondo venisse "distrutto", visto che era questa la sua funzione principale? Chiese a "qualcuno" di imprigionare la prima di tutte le streghe, per fare in modo che senza una di esse il rituale non venisse completato. E costei fu imprigionata, finchè qualcuno non volle servirsene per i suoi scopi. Ma non era solo questo. Diventare strega era una malattia, venuta subito dopo la caduta del fato. Ma il fato non era scomparso. Era stato involontariamente protetto da uno di quelli che in futuro sarà ricordato come gli Eroi di Lyo, coloro che scacciarono il destino. Ma formalmente, costui non centrava niente con loro. Non vi parlerò nemmeno di questo. Il fato, ancora vivo, aveva bisogno di rinascere. Come secondo voi? Aveva bisogno che gli fosse data la vita. E solo le donne, donatrici di vita, potevano farlo. Il fato si spaccò in energia che le infettò tutte. Per causa ed effetto, frammenti del fato si radunarono in ogni donna del mondo, e attesero di poter essere risvegliati. Le streghe erano proprio questo: Involontarie incubatrici della reincarnazione del destino, che sarebbe rinato nel momento stesso in cui la forza vitale di tutte loro sarebbe stata sacrificata nel rituale Matrica. E vi dirò di più. Il terzo motivo della follia delle streghe. Costoro, in quanto portatrici della nascita del fato, avevano involontariamente acquisito anche la prescienza, e avevano "visto" cosa avrebbe fatto il Grimorio, distruggendo il mondo proprio per mezzo dell'eccessivo sfruttamento della conoscenza. Quindi senza saperlo, vennero spinte ancora di più al completare il loro scopo iniziale. Date le basi, ecco quindi quello che accadde. La prima strega venne catturata. Nel momento della sconfitta totale delle streghe, Matrica venne attuato ma in modo incompleto, permettendo al fato di reincarnarsi con quello che aveva a disposizione in quel momento, ed evitando che il tempo venisse così cristallizzato. Nacque così la prima reincarnazione del fato, Parca, colei che credeva non di essere il Fato risorto, ma la sua discendente. D'altronde anche i suoi poteri erano inferiori a quelli del Fato completo. Non perchè il rituale stesso era ad essere incompleto, dato che con le generazioni a venire si vennero a creare nuove streghe che diedero vita ai frammenti del Fato stesso che non erano nati in precedenza. Ma perchè era successa una cosa imprevedibile: Una strega non era nata, l'altra strega non era morta. E questo le impediva di recuperare gli ultimi frammenti che avrebbero completato le sue capacità. Chi sono costoro? Non vi dirò chi non era morta. Vi dirò chi non era nata. Eden. Chi? La figlia della strega imprigionata. Uno degli ultimi due frammenti del fato. La prima strega venne imprigionata in uno spazio da cui era impossibile interagire col mondo esterno, e da cui non avrebbe potuto partecipare al rituale Matrica. Però, vi ho già detto, esisteva qualcuno che aveva bisogno di un qualcosa da lei. Un contenitore. Eden nacque. Ma non era veramente lei. Era qualcun'altro. E' qualcun'altro. Era nata, ma non era viva. Solo la sua coscienza accettò placidamente di essere impossessata dall'altra entità, pur di ottenere la vita. Il patto fu stipulato tra le due, che cominciarono a convivere in un solo corpo, maturato quanto bastava alle necessità ed alla volontà dell'entità estranea. Eden così accettò di buon grado i fini dell'altra, che si avvicinavano molto ad i suoi di obbiettivi, in cambio della vita, pur mantenendo la sua coscienza, condivisa in un corpo che non era più il suo. Ma formalmente, Eden era lei. Nessuno sapeva chi altri si nascondesse dietro quella persona che in realtà non era davvero lei. Sfruttando i suoi poteri di strega, entrò in contatto con la strega che invece non morì, e che costruì Babel/il Grimorio. Naturalmente, in cambio di qualcos'altro. Penso abbiate capito. Lo stesso Grimorio dei saldi ancestri con cui Eden ha traviato i maghi che poi avrebbero composto il Grimorio dei saldi ancestri, ad usare. Perchè? Cosa ci guadagna lei? Ed ora Parca ha bisogno della morte di entrambe: Eden e l'altra strega, per recuperare appieno i suoi poteri, e perseguire il suo di scopo. E Noah invece, ha acquisito qualcosa anche da Eden. e da Parca. E da chiunque altro. Ed utilizzerà tutto ciò per il suo di scopo. Ma cosa ha dato in cambio delle capacità ricevute? E come intende arrivare al suo desiderio finale? Ma esiste ancora qualcuno dietro a questo enorme schema che non ho svelato. Molti altri. Ma qual'è lo scopo di Eden? E dell'entità che la usa? (Si specifichi che Eden non viene usata contro la sua volontà, ma la sua volontà è in sintonia con i bisogni dell'altra, perciò la usa a sua volta, lasciandole manovrare il suo corpo come lei vuole, nonostante possa interagire con l'altra quando voglia) E chi è veramente Noah? E Parca, cosa desidera? E cosa altro si nasconde dietro a tutto ciò? Allora, dato l'enorme ammontare di pippe mentali di cui vi ho rivelato solo il 5%, ditemi voi: Siete interessati in uno sviluppo della storia con tutti i retroscena? Oppure Non serve, tanto svelo tutto qui/non gliene sbatte un montone a nessuno se non a quei due cari figliuoli qui sopra? Televotate! Io intanto vi chiedo: A) Che cosa ne pensate? Cosa volete sapere nel prossimo post? (Risponderò ad una sola domanda sulla trama dalla quale diramerò altre risposte) C) Qualche consiglio? D) Perchè mi ostino a parlare da solo? Misteri insoluti... PS: Vi chiarifico, anche se credo ci siate arrivati da soli, che Noah non è il perno principale della trama. Anzi, teoricamente non dovrebbe essere nemmeno così importante. Voi direte, ma chi se ne frega? No, così, giusto per dire.
  3. Non so se rispondendo contravvengo alle regole sui doppi post, nel caso mi si avvisi. Va bene, adesso ho un pò più di calma per spiegare chiaramente la situazione. Per la sessione ho risolto in altra maniera, in un modo che però non mi è piaciuto. La prossima volta dovrò dare la svolta della storia dalla quale cominceremo sul serio. Per la scelta di cui parlavo prima, la scelta è rimasta la stessa... uhm, non so che fare: Falso Noah (Noah apparentemente neutrale/Buono, macchinatore) oppure Vero Noah (Noah apparentemente malvagio, in combutta col Grimorio)? Sia chiaro che è una ambientazione Homemade... vabbè, vi chiedo nuovamente consiglio.
  4. Oh, allora, prima di tutto grazie per i complimenti. Secondo, tra meno di due povere orette ho la sessione, e sono in agitazione. Ah, questi giovani artritici. Dicevo: I pg non sono i soli che andranno ad assistere alla venuta di Noah, perchè: 1)L'invito è stato rivolto a tutti durante la fiera, e chi sapeva cosa stava succedendo si fionderà li in men che non si dica. I pg, singolarmente e per vari motivi vogliono andare a vedere perchè: -La druida umana ha visto dei topi che correvano in massa impauriti e dopo un breve dialogo loro hanno rivelato che stavano scappando da qualcuno che li ha da sempre fatto paura -Il ladro halfling ed il ranger mezz'elfo hanno visto un casino di persone che correvano uscendo da una taverna che gridavano di voler andare a menare Noah per non si sa quale motivo -La stregona umana sta seguendo dei maghi che dopo aver tenuto alcuni dibattiti di natura arcana hanno smontato baracca e baracconi e si sono messi a correre dicendo che era arrivata l'ora che aveva detto Noah -Il ladro mezz'elfo e il chierico gnomo sono vicini a quel luogo in quanto facevano shopping di armi 2) No, i pg sono tizi normali, che fanno vite normali, e che non avranno e non incapperanno mai in nessun privilegio di sorta dovuto alla trama. Se sono fortunati/si fanno il **** allora la trama volgerà a loro favore. Ti spiego: Anche se Noah arriva ed il Grimorio farà un macello per selezionare chi li potrà aiutare nella causa, i pg potranno sopravvivere e fuggire, sopravvivere e combattere, morire nel tentativo. Oppure potevano passare un'oretta nella fiera millenaria (Ark Millennia), stufarsi e andarsene. Il mondo sarebbe andato per i ***** suoi senza di loro. Se poi gli va a fuoco la casa perchè uno dei tanti maghi del Grimorio ha deciso che la vera conoscenza è trascritta nella luce, ed ora sta dando fuoco a mezzo mondo per studiare il sole al livello del mare, allora si faranno qualche pensierino, o moriranno nel tentativo di spegnere la casa, il castello, ed il resto della contea =D Mezz'ora alla sessione. Chi ha idee, vomitatemi addosso tutte le vostre impressioni. I NEED THEM!
  5. kozaim ha pubblicato un messaggio in una discussione in Ambientazioni e Avventure
    Signori e signore, vengo qui a chiedervi un disperato aiuto. Sono finalmente giunto all' "Inizio" dell'avventura, dato che dopo vari casini il gruppo di 6 avventurieri che guidavo si sta finalmente raggruppando in un punto comune. Noah, un leggendario inventore/inventrice che fa le sue rare comparse da millenni nella storia del mondo, si dice sia vecchio/a quanto il mondo stesso, sembra essere tornato in una occasione della fiera tenuta come simbolo di pace e riconciliazione tra i vari popoli, con un nuova sorpresa. Nessuno sapeva niente. E' piombato in mezzo alla fiera come se nulla fosse ed ha avvisato gli interessati di recarsi in ora X in strada X per assistere alla sua nuova creazione. La storia nasce solo con la notizia di questa epica fiera a cui parteciperanno tutti i popoli del continente, chi più, chi meno. Quello che succederà adesso è che farà la sua comparsa in scena mentre Noah parla, un gruppo che si fa chiamare il "Grimorio dei saldi ancestri" che scatenerà il caos nella fiera e che ha come obbiettivo l'acquisizione della conoscenza completa del mondo. Loro sono anche i nemici principali della trama, finchè non si si scoprirà altro. Essi riveleranno altre cose mentre spiattelleranno i loro piani in pieno stile cattivoni fuffa del Team Rocket, e tra le altre diranno che si serviranno/Daranno il via ad un progetto di invenzione di Noah chiamato "Babel". Ora, sono fortemente indeciso tra due scelte di trama, ho immensamente bisogno di aiuto, perchè non so quale delle due farebbe più scalpore/darebbe maggiori input nella storia: 1) Il Noah che accoglierà le persone venute ad ascoltarlo alla fiera è il VERO Noah, e porrà i termini della sfida che riguarderà l'intero mondo: Risuciranno ad ascendere ai cieli coloro che desiderano il vero sapere, oppure si lasceranno trascinare negli abissi siderali dal peso di quella finta conoscenza? Detto ciò lui presenterà il nome del suo ultimo progetto, Babel, e dopo aver detto qualcos'altro di criptico se ne tirerà fuori dicendo che lui ha creato solo il mezzo, al mondo spetta la decisione su come usarlo. E finito il discorso arriverà in scena, come se richiamato da lui, il "Grimorio dei saldi ancestri" che farà la sua parte come sopra citato. Questa scelta di trama palesa Noah come un "Apparentemente malvagio", e lo collegherà al grimorio dei saldi ancestri, mettendolo di importanza sopra a loro. Forse porterebbe troppa attenzione su di lui, e finiranno per pensare ad altro. 2) Il Noah che accoglierà le persone venuto ad ascoltarlo alla fiera è un FALSO Noah, e si rivelerà come un sostituto del vero Noah. Lui dirà di far parte del Grimorio dei saldi ancestri, di quello che faranno e del progetto Babel. Ed una volta terminato, il Grimorio arriverà, il falso Noah si unirà a loro e scateneranno casino. Prima di arrivare dal falso Noah però, la stregona del gruppo farà un incontro fugace con il vero/la vera Noah che non si rivelerà (sulla strada per andare da Noah) e che il ladro Halfling del gruppo riconoscerà essere lei/lui perchè intravederà un suo sottoposto che ha incontrato prima durante la fiera e che aveva parlato di lei/lui. Questa scelta di trama palesa Noah come un "Apparentemente Buono", e lo identificherà come un personaggio che agisce da dietro le quinte, forse dandogli poca importanza. Ora com'è Noah: Un tipo/Una tipa che avuto rapporti con tutte le forze portanti del mondo, architetto/a e progettista però più interessata alle sue invenzioni che alla dinamica del mondo stesso (Anche se queste poi interferiscono con la dinamica del mondo). Una delle poche streghe rimaste vive al mondo, ultima erede della progenie del fato, con la capacità soltanto di vedere quest'ultimo (Si, avvengono strane cose al mondo), ha come progetto ultimo quello di catturare tutte le stringhe del destino presenti nel mondo per tesserle all'interno dello stesso e fare in modo che nessuno più possa manovrarle. Tutto quello che fa è in favore di questa causa, ma sebbene sia il suo obbiettivo principale è una/o che fa piani a lungo termine e quindi non è sempre concentrata sul suo scopo, anche se tutto porta inevitabilmente a quello. Però non è tipo/a che agisce di nascosto, è una persona molto stravagante e misteriosa. Ha rapporti con le cariche monarchiche, i capi e le persone importanti del mondo, e talvolta li aiuta. Talvolta viene anche odiata per via dei suoi "scherzi", o per altre motivazioni come l'aver aiutato un regno e non un altro, eccetera. E' capace, anzi lo sta facendo, di ingannare persino gli dei ed essenze superiori a loro. Ha dei sottoposti creati da lui e che vengono venerati perchè scambiati per intermediari degli dei, che vanno in giro ad "aggiustare" il mondo dove si rompe, mentre raccolgono i fili del fato (Un altro suo inganno, Due piccioni con una fava). Non è immortale, ma per vari motivi vive da millenni, ed ha l'aspetto di un/una persona relativamente giovane. Dovrebbe essere un/una elfo/a. Insomma, tracciato questo "profilo psicologico" e sulle confusionarie informazioni che vi ho dato (Scusate il trambusto, però se vi dicessi tutto ci metterei secoli), quale scelta di trama mi consigliereste? Noah non è il personaggio più importante della trama, ma è uno nella top ten dei personaggi più importanti, di quelli importantissimi. Anche il Grimorio lo è. Molto. Insomma è una sfida tra due titani. Perciò ditemi le vostre opinioni, fatemi le vostre domande, donatemi i vostri suggerimenti. Sono veramente bloccato su questo. Vi prego di aiutarmi
  6. uhm... atmosfera extra-dimensionale lovecraftiana?
  7. Che magra consolazione...
  8. Si, è un'idiota XD
  9. Scusate ma... Ahahahahahahahahahahahaha XD Ok ok, la smetto *si asciuga una lacrima* Bè, devo postare qualcosa? Allora... cosa scegliere, cosa... Ah, ci sono! DM: All'improvviso vedete comparire in prossimità della statua alla vostra destra, in un immenso boato, un gruppo di persone capeggiate da un ragazzo mezz'elfo, come se fosse stato sputato fuori all'improvviso da non si sa dove. Nella coda potete vedere per ultimo a seguirli, uno gnomo dall'aria molto anziana. Pg gnomo-chierico di Pelor: Seguite il cactus! (Riferito al mezz'elfo in capo al gruppo) Altri pg nella stanza che non avevano mai visto i tizi sopracitati: MACCHECOSACAZZ!!?!! Oppure DM: Quello zucchero sembra averti reso più iperattivo del dovuto. Ottieni un +1 alle prove di destrezza. Pg druido: Sè, mi aumenta la destrezza di +1! Mi sento più destro! O ancora DM: [...] Oltre le sbarre della cella che blocca la vostra via potete vedere solo immensa e sconfinata oscurità Pg stregona: Allora... accendo una lampada per guardarci dentro, che succede? DM: La luce rivolta al suo interno è come se venisse inghiottita e divorata dall'oscurità li presente. Pg stregona: Prendo la rincorsa e mi butto! DM: Dove? Pg stregona: Nella cella! DM: Vedete la stregona prendere la rincorsa, e andarsi a schiantare contro le sbarre della cella. Gruppo: LOL! Ecco, questo sono le minchiate che capitano ai miei pg
  10. io sapevo si potessero utilizzare come famigli, il prerequisito non lo ricordo, ma lo lessi sul bestiario di pathfinder...
  11. Che figata *ç* La proiezione a muro è una chicca spettacolare. Grazie per il consiglio sulla progettazione delle mappe
  12. Incongruente col sistema di gioco, capisco
  13. Ho capito perfettamente La difficoltà nasce però quando cominci a metterti daccordo coi giocatori Prendi ad esempio un giocatore che gioca bene, ma che riguardo a certi temi è un pò timido. Magari non desidererà che siano prevalenti nelle giocate, ma nel caso accada vorrà provare a giostrarsela a modo suo Quindi quando ti trovi dinanzi a loro per chiedergli ad esempio quanto vogliono che sia spinta la campagna in ambito di sesso/violenza/fondamentalismo religioso/razzismo/eccetera, magari lui ti risponderà con: Non eccessivamente, il che ti lascia comprendere quanto sia difficile calibrare una campagna in questi termini. Questo perchè: 1) Privare completamente una campagna di una qualche componente è un pò come levarsi una sorpresa, gradita o meno, che toglie brio al gioco 2) Limitarla è allo stesso livello di sopra, con la differenza che questi episodi ci saranno ma appariranno scialbi e privi di gusto Ovvio, se desideri un Gdr sit-comedy vai avanti così e il gioco è fatto. Ma, riportandoti un esempio già successo, quando subivamo dei danni nel gdr del Signore degli anelli (Non voglio fare alcun paragone con D&D sia chiaro), il DM ci descriveva chiaramente come le ossa, le cartillagini, i muscoli e qualsiasi altra forma di tessuto si squarciasse, rendendoci una chiara visuale della situazione. Talvolta andavamo in giro con rotule fuori posto e avambracci venuti fuori dalla pelle, ma eccetto che per l'interpretazione che dovevamo dare, l'impatto era minimo, o meglio, era intenso e ben fatto quando avveniva, lasciando poi scemare la tensione a poco a poco. Cosa che non è successa nel momento della violenza intesa in termini di sesso. Lì la tensione c'è stata, è esplosa ed ha portato discontento tra i giocatori. Ovvio che come ha detto Blackstorm, la questione ricade soprattutto sul buon gusto, ma quello stesso buon gusto non ci toccava minimamente nella descrizione delle ferite da battaglia, con buchi grossi quanto una testa nello sterno e sangue zampillante o bracci lacerati e erosi dalle infezioni. A noi piaceva eccome. Mi chiedo se esista "buon gusto" e "buon gusto"... Daccordo, il resto poi dipende anche dal tema della sessione e dall'intesa pg-master... Comunque grazie per il discorso, è stato molto istruttivo. Credo che alla prossima sessione rivangherò quel particolare avvenimento ai giocatori per discorrere con loro sul come questo ha influito sulla campagna e deve influire in futuro, e portare alla luce il "mutuale contratto sui valori fondamentali della campagna tra DM/PG"
  14. Sebbene non possa che essere pienamente daccordo, non posso fare a meno di domandarmi come gestire (Giocatore) una situazione che ti priva della tua completa volontà (Pg) e che però sei costretto ad interpretare a fini di trama. Nello specifico: La melma putrefatta avvicina lentamente a te i suoi tentacoli e dopo... *roll* *roll* sei diventata il suo/la sua schiavo/a sessuale. Ora te lo farai dimenare da lui per il resto della tua vita... Per intenderci dico xD Oppure, un'assuefazione ad una qualche sostanza in-game, a meno di passate e presenti esperienze, sarà difficile da gestire senza straforare nella parte (Fino a quanto può spingersi un drogato? Con quale metro di giudizio lo intepreti? Molto soggettiva come cosa) Alla fine quel freddo cinismo ogni tanto ci deve essere, per analizzare al meglio come comportarsi in quella situazione. Infatti quando avvenne lo stupro ci dividemmo in due fazione tra i giocatori: Chi se lo voleva far descrivere giocare per tentare di scappare in qualche modo, e chi voleva saltare tutta la parte relativa. Hanno vinto i secondi, solo perchè a metà del racconto e della particolergiaterissima descrizione, la maggior parte di noi, tra cui le ragazze, non hanno retto il disgusto (Oh, lo sapevate che i nani lo hanno a stantuffo?) Dalla mia parte ero in un certo senso offeso per quell'avvenimento, ma decisi che me lo sarei giocato comunque portandomi avanti quello che avevo appreso in quell'esperienza. Ovvio che però ho dovuto guardare con completo distacco il momento dell'orgia, altrimenti dubito che mi sarei riuscito ad immedesimare/ne sarei rimasto salubre di mente. Poi si, anche Arrows ha ragione nel dire che chi si riunisce attorno al tavolo da gioco ha una motivazione specifica e che quindi difficilmente si vuole trovare davanti a tematiche quali "La concezione metafisica della Kynetica nel continuum spazio-tempo", se poco prima era seduto ad una scrivania a lavorare. A ognuno si da quel che si può. Vero (Esiste un gioco simile, "C'era una volta" se non erro). Peccato che questa lezione l'abbiamo appresa dopo. Infatti prima bene o male ci lasciavamo coinvolgere dal DM qualsiasi cosa ci capitasse, e sebbene forzatamente talvolta, a noi piaceva intepretarla a modo nostro. Inoltre considera che in una ambientazione del signore degli anelli, in cui la distinzione tra bene e male è netta, difficilmente riuscivamo ad adattarci, perchè magari consideravamo giuste alcune azioni reputate addirittura ignobili (Vabbè, ma questo era dato dal contesto. La forzatura consisteva nel doverci atteggiare ad Eroi, cosa che al mio nano fuorilegge difficilmente andava giù). Quindi alla fine la "botta" vera e propria, da cui abbiamo ricavato la nostra massima del "Decidere i temi in preventiva", l'abbiamo avuta quel giorno. La storia non si ripete, però diciamo che quel conflitto interiore è manifesto ancora oggi, nonostante abbiamo cambiato stile e metodo di gioco da allora. In questo caso però, più che legarla allo scontro di temi sociali, lo vedrei più come un accordo in preventiva. Infatti se l'accordo l'avesse permesso, situazioni simili non avrebbero causato alcun disturbo, giusto? Quindi la domanda che mi faccio è: L'accordo col master DEVE andare di pari passo col grado di immedesimazione nei conflitti sociali in cui egli vuole fare immergere i giocatori? Non è molto, e dico molto, limitante sia dal punto di vista del roleplay che della trama? Insomma, se sai di non aspettarti mai un conflitto religioso, mi rovinerei un pò la sorpresa. Ecco tutto.
  15. Si certo, mi stavo appunto per calare in una full immersion di lettura Specificando la situazione del nano "gangbanged", si, abbiamo avuto la possibilità di interpretarlo a qualsiasi livello, nel senso che oltre allo shock psicologico da dover interpretare per i nostri pg, fuori dal gioco è scaturita una discussione tra DM e Giocatori sui limiti del gdr, ciò che si può e non si può entro i canoni comuni. Alla fine, su 6 finimmo con 4 incapaci di accettare la situazione (Le giocatrici donne e uno dei ragazzi) e perciò ripetemmo l'avvenimento senza stupro. Quella cosa ci fece molto riflettere, perchè nonostante il coinvolgimento del master, per quanto perverso e malato possa essere stato in quel momento, non tutti si sono voluti calare nella situazione a causa di temi molto controversi che ancora oggi ci portiamo dietro... Ah, spero che la lettura mi risulti d'aiuto
  16. Riferito al repentino passaggio di classe o all'impossibilità che mentre uno sta facendo gli esercizi di matematica, difficilmente riesca ad affinare le sue doti linguistiche?
  17. Oh ci puoi scommettere che mi abbia coinvolto la cosa, da pg e da giocatore D: E comunque grazie per le informazioni
  18. Bè, se l'avessi pensata nel tuo stesso modo agli inizi, non avrei avuto nulla da ridire sulla banda di briganti nani che stuprò il mio nano. (Oh, nessuna offesa eh) Diciamo che concordo e non concordo... concordo perchè è sempre costruttivo/distruttivo misurarsi su argomenti simili da diversi punti di vista. Non concordo perchè così facendo mi sembrerebbe di giocare nella favola dei tre porcellini. Mi hai dato qualcosa su cui riflettere D:
  19. Quindi virtuale, sul notebook/laptop? Dev'essere impegnativo. Non è che ne posteresti una per vedere il metodo di fabbricazione? Sono curioso XD
  20. Scusate l'intrusione, ma riguardo al discorso abilità non sarebbe giustificabile il tutto presupponendo che un ranger nel momento in cui cambi classe 2 volte al giorno, come ha detto Blackstorm, orienti il suo addestramento in quel momento verso una specifica qualità? Ovvero: Sono ranger, mi concentro appieno sulle mie doti di sopravvivenza. Cambio classe dopo 3 ore, sono Paladino. Adesso per eccellere nel mio campo devo orientare la mia concentrazione sulla diplomazia, tralasciando abilità che non mi permetterebbero di ottenere il massimo dalla mia classe. Funziona così per voi?
  21. Davvero una bella idea, complimenti per la realizzazione. Belli i tempi i cui giocavo a Golden Sun L'unico consiglio che posso darti è di basare le sfide dei templi meno sui tiri di dado e più sulla logica: Fidati, otterrai magari meno trappole ma con un ragionamento più efficente da parte dei pg, che rimarranno comunque più soddisfatti nell'aver superato un qualcosa di più ingegnoso.
  22. Per ritornare [iT], il consiglio migliore che ti posso dare è leggerti il webcomic di Dominic Deegan: Oracle for Hire, in cui un intero arco della storia tratta del personaggio principale (Dominic per l'appunto), che in un viaggio di piacere fa amicizia con un uomo che poi si rivelerà essere un necromante nonostante la sua giovialità e il suo carattere. Proprio lui infatti, tra uina sosta e l'altra, evidenzia a Dominic come la necromanzia non sia sempre lo studio della morte, ma anche l'apprezzamento della vita: Comprendere la morte per rendere grazie alla vita. Le digressioni comunque vanno molto più in la di questo semplice concetto, però è veramente bello il come dimostri che la necromanzia fosse lo studio della vita stessa, a discapito della componente estetica o morale. Se conosci l'inglese e sei interessato ti posto il link, e ti indico l'arco della storia da seguire: Dominic Deegan: Chapter 24 Dal mio punto di vista è geniale, però sono un pò di parte, perciò giudica un pò tu senza fermarti alle prime scene, la storia è veramente fantastica. Ricorda che è una ambientazione di invenzione dell'autore, perciò difficilmente applicabile a d&d, quindi non la prendere alla lettera. Oh, naturalmente se è di disturbo il link, non ci sono problemi a toglierlo subito. Purtroppo però non posso dirti come reagirebbe ad esempio un paladino nei confronti di ciò, non essendo ferrato in materia. Naturalmente molto dipende dai dogmi della divinità alla quale aderisce, come hanno già detto, ma molto si fonda anche sull'elasticità mentale e sulla fantasia del personaggio/giocatore. Ancora purtroppo, non sono daccordo con il regolamento dell'azione puramente malvagia. Daccordo, il sistema di regole utilizzato è D&D, e quest'ultimo da anche uno spunto di ambientazione, ma come si sa, bloccarsi su un concetto a volte sfigura. Penso che personalmente la variante "Male"-"Bene", possa essere sorvolata, almeno in questi casi. Maldazar ha detto la stessa cosa che di solito si applica alla scienza di oggi: Essa è solo uno strumento, è colui che l'utilizza e il modo in cui lo fa che conta. Ah però ovvio che la mia è una questione puramente soggettiva che forse avrei anche dovuto evitare di opinionare. D'altronde ciò che plasma il tutto è l'ambientazione in cui si gioca. Le regole possono anche subire una qualche rivisitazione in confronto ad essa.
  23. Ah bè, grazie comunque per la precisazione : D @Robyfc Intendi ovvero che D&D non ripropone un sistema realistico di leggi fisiche ma una interpretazione adatta al gioco, giusto? Un pò come la fisica è una interpretazione "umana" degli avvenimenti che osserviamo, secondo una delle tante correnti di pensiero a riguardo : )
  24. Ok, questa era solo la domanda, don't worry pal Ah vero, dimenticavo quelli che riescono a comandare il battito del cuore a loro piacimento, così come l'espansione e la ritrazione della pupilla, o che non pensano, o che lo fanno ma con i piedi... No amico, fammi un esempio, perchè se ho capito quello che ho capito provo davvero tanta pena. Altrimenti vorrà dire che avrò imparato qualcosa di nuovo. Oh, naturalmente intendo/intendi/intendiamo l'intelletto come gli impulsi della materia grigia nella calotta cranica, e non come l'esercizio indipentende ed individuale delle proprie facoltà razionali, vero? la differenza è grande, e a scanso di equivoci ripeto che intendevo la prima, conscia od inconscia. E comunque si, anch'io trovo molta roba sbilanciata verso la parte irreale del gioco... @Dark Sephirot Ma quanto diverrebbe eccessivamente PP una cosa del genere? Magari il potenziamento dovrebbe essere limitato a determinate caratteristiche legate alla classe, come indifferent sun ha detto
  25. Mi trovo pienamente daccordo con ognuno di voi nello specifico, che complementariamente chiarite la mia visione delle cose. Ma lasciar perdere così la questione mi sembrerebbe scorretto nei vostri confronti, perciò cerco almeno di motivare la mia indecisione... Lo scontro si basava tutto sull'elasticità mentale o meglio dire "problem solving" del soggetto. Da cosa nasce la velocità di reazione, l'istinto a schivare, la scelta della direzione in cui schivare, il modo in cui muoversi? Naturalmente tutto è governato, consciamente o inconsciamente, dal nostro intelletto che ci guida nelle nostre azioni. Ovvio che talvolta abbiamo i genii, capaci di una accurata capacità di calcolo talvolta applicabile alla dinamica della realtà, oppure altri che hanno un istinto e sensi al di fuori della norma per via comunque della variabilità genetica, eccetera. Allo stesso tempo però possiediamo genii dotati di memoria e capacità di immaginazione eccellente, alienati dalla stessa realtà e quindi distratti o colpiti da una qualche forma di malfunzione genetica. Consideriamo in questo caso fortunati i primi, anche se magari il loro livello di genio potrebbe risultare inferiore ai secondi, oppure viceversa. Ma cosa rende veramente una persona attrezzata dinanzi a situazioni diverse? L'esperienza. Il cervello si adatta e col tempo risponde più velocemente agli stimoli che gli vengono sottoposti. Quindi il genio di turno diventerebbe ancora più furbo e così via. Quest'ultimo concetto riguardante l'esperienza è ciò che ho elaborato alla fine dopo aver letto i vostri commenti. Effettivamente, anche un professore di harvard si ritroverebbe congelato dinanzi ad una macchina che gli si sta per schiantare addosso. Mentre un mercenario acculturato magari si ritroverebbe più pronto in una situazione simile. E se identifichiamo in D&D l'esperienza con i progressi spesi e le varie Cdp e talenti, tutto ritrova un nesso. Perciò grazie di tutto, dubbio chiarito. Inutile, come ha detto robyfc, continuare ad azzardare meccaniche che scaturirebbero in una rivoluzione completa del gioco utilizzato, così come il cercare di adattare un sistema di gioco D&Diano alle dinamiche della realtà (Sebbene l'utilizzo di qualche Hr che vengono utilizzate per correggere qualche scorrettezza del sistema). Comunque ancora grassie ^^