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Sir Daeltan Fernagdor

Circolo degli Antichi
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  1. Un liuto con la punta di ferro mi ricorda il puntale del violoncello, che però è assai poco manovrabile... Però si potrebbe immaginare un liuto con una lunga lama estraibile, che viene estratta sia per suonare, appoggiandola a terra come si fa col violoncello, che per combattere... Naturalmente sorvolando su tutti i difetti tecnici della cosa, giusto per fare un po' di esercizio di immaginazione.
  2. Mi permetto solo un appunto, una minima aggiunta a quanto detto finora: se tu lavorerai con umiltà, parlando con i giocatori e facendo loro presente che non ti sarà facile gestire tutto al meglio sin da subito, loro, se sono persone ragionevoli, non ti creeranno dei problemi, anzi cercheranno di aiutarti. E non è vero che la prima campagna fallisce automaticamente, per inesperienza: la mia prima campagna, cominciata praticamente senza neppure avere i manuali, è durata tre anni (in real), giocando almeno una volta a settimana, per quattro/cinque ore; un totale di quasi 1000 ore di gioco, e una campagna di discreto successo, in cui i giocatori si sono divertiti tantissimo. Quindi non sottovalutarti, cerca anche di osare, ogni tanto; magari sbaglierai, ma, se avrai fatto ai giocatori la premessa di cui sopra, non se la prenderanno, ti daranno una mano, e senz'altro ti perdoneranno.
  3. "Colpire le parti intime" potresti intenderlo in questo modo: Sferro un attacco, intanto FINGO di dare un calcio/gomitata/altro alle parti intime del bersaglio, che istintivamente tenderà a proteggerle, abbassando la sua difesa e subendo quindi più danni dal mio colpo principale. Che te ne pare? Così l'attacco rimane uno solo, come da regole, ma fa più male. Dovresti riuscire a salvare capra e cavoli.
  4. La nobiltà germanica era più piramidale, in quanto l'Imperatore era eletto dai cosiddetti Grandi Elettori (Alti nobili, di cui poco meno della metà arcivescovi); pertanto questi nobili, molto potenti, influenzavano in modo molto diretto la politica dell'Impero. Ciascuno di essi, poi, governava in modo piuttosto diretto il proprio territorio, attraverso un certo numero di funzionari; esistevano, certo, altri nobili, nonché città libere per decreto imperiale o arciducale, però il controllo sul territorio dei grandi nobili era piuttosto diretto. In Gran Bretagna, invece, il sistema nobiliare è assai complesso, in quanto la storia inglese non ha subito gravi discontinuità come quella, ad esempio, francese, pertanto i titoli sono il più delle volte indicativi solo delle misure del territorio governato da un nobile, e generalmente in nobili dipendono dal sovrano, che siano duchi o conti; tuttavia i baroni, in genere, in epoca medievale, rimanevano al di sotto di questi grandi nobili, per affrancarsene poi poco a poco.
  5. Dipende. Dipende dal luogo e dal momento: nel Sacro Romano Impero, alle origini, i territori erano contee (dal latino COMES, COMITIS --> compagno, divenuto poi COMITE dall'accusativo COMITEM, e in francese COMTE, conte), tant'è che, nella celeberrima Chanson de Roland i pari di Francia (i 12 nobili più importanti alla corte di Carlo Magno) sono conti. Diversamente accadeva per i feudi di confine, detti MARCHE e affidati perciò a MARCHESI, che erano, all'epoca, dello stesso rango dei conti, ma detentori di un feudo più rilevante sul piano difensivo (dovevano difendere i confini dell'Impero); per questo successivamente il titolo di Marchese è divenuto più elevato di quello di Conte; il titolo di DUCA (dal latino DUX, DUCIS --> condottiero [la stessa parola che ha originato il termine duce]) è in seguito divenuto più elevato in quanto, in battaglia, il Duca comandava un più ampio numero di uomini, tra i quali vi erano molti conti (che accorrevano per la guerra alla chiamata dell'Imperatore, cui erano legati dal vincolo feudale). Al di sotto di tutti vi erano i BARONI, che detenevano piccoli territori e non dipendevano mai in modo diretto dal re o dall'imperatore. In epoca più tarda, i vincoli feudali mutarono, e si ebbero titoli dipendenti gli uni dagli altri in ordine di importanza: i Duchi avevano dei Conti per vassalli, i quali avevano per vassalli dei Baroni, che a loro volta avevano dei Cavalieri per vassalli. Tuttavia la dissoluzione dell'Impero, specialmente in Francia, fece sì che molti alti nobili diventassero di fatto (e a volte anche di nome) indipendenti; pertanto si ebbero diversi Duchi che non dipendevano dall'Imperatore né da un Re, diversi Conti che non erano più vassalli di nessuno, lo stesso per i Marchesi. In seguito, dal Seicento in poi, i titoli cominciarono a contare in base alla loro anzianità e non in base al loro rango: una famiglia che poteva vantare il titolo di Conte da più di cinque secoli (in realtà non venivano contati gli anni ma le generazioni) veniva considerata di nobiltà più alta rispetto ad una famiglia di Duchi che fossero tali da un paio di secoli. Nel Settecento tale fenomeno si acutizzò (Basti pensare al Conte d'Albafiorita e al Marchese di Forlipopoli nella celeberrima Locandiera del Goldoni; nell'Ottocento, dopo la creazione di molti nobili da parte di Napoleone, divenne ancora più evidente, in quanto i nobili da lui creati furono considerati per un certo periodo di tempo "nobili di serie B" dopo la Restaurazione. Qui ho preso come riferimento la situazione franco-italiana; se vuoi delucidazioni ulteriori sul sistema dell'Impero Germanico o su quello Britannico, decisamente diversi, non hai che da chiedere.
  6. Questo in un sistema di valori oggettivi. Se invece si usa un sistema di allineamenti RELATIVI, non necessariamente il genocidio è malvagio. Molti nazisti erano convinti di fare del bene massacrando gli ebrei. Se si usa un sistema di allineamenti relativi, ciò che è BENE per ciascuno è definito dal suo sistema di valori. Se il suo sistema di valori stabilisce che sterminare tutti i pelleverde è bene, allora un personaggio può ritenersi buono quando lo fa e, per esempio, usare "punire il male" sui pelleverde, perché li ritiene intrinsecamente malvagi.
  7. Un sito di file hosting è un sito dove puoi caricare un file e, dando il link ad altri, permettere loro di scaricarlo. Evito di mettere qui il file, allora, visto che l'hai molto modificato. Se ti va di caricare la nuova versione, la leggerò volentieri.
  8. Ti ho sistemato su due colonne il testo e ho messo i numeri di pagina. Inutile dire che la grafica rimane comunque tale da scoraggiare il lettore, ma al momento non ho il tempo di fare un lavoro più preciso. Un appunto: la lingua italiana è messa piuttosto male. Adesso cerco il modo di metterlo su un sito di file hosting, poi metto qui il link.
  9. In particolare, dei due giochi che ti ho citato su Cthulhu, mi sembra interessante il sistema secondo cui i punti abilità vengono "spesi" (e conseguentemente persi) ad ogni uso, a discrezione del giocatore, e, de "Sulle tracce di Cthulhu", ho apprezzato molto il sistema a scene, ma, probabilmente, ciò è capitato anche per via dell'ottimo GM con cui l'ho provato.
  10. Secondo me devi provare almeno anche "Il richiamo di Cthulhu", "Sulle Tracce di Cthulhu", "Sine Requie", "Lex Arcana", "Cani nella Vigna", e probabilmente anche qualcosa d'altro che non mi viene in mente ora, per avere un quadro un poco più completo.
  11. Io dico sempre "vi sembra", "apparentemente", "per quello che credi d'aver capito", et cetera ai miei giocatori: "ti sembra che non ci siano trappole", "per quello che credi d'aver capito quella leva serve ad aprire la porta là in fondo", e via di questo passo. Serve per far capire ai giocatori che è quello che crede il loro PG, ma non necessariamente è la verità; ad esempio, nel secondo caso, la leva potrebbe invece attivare una trappola e il PG potrebbe non essersene accorto.
  12. Gli allineamenti sono invece una caratteristica che io, in un gioco, vorrei; pertanto, se davvero volete tenere ampio il target, secondo me dovreste inserirli come regola opzionale, in modo da accontentare sia chi li desidera che chi non ha interesse ad utilizzarli.
  13. Mi permetterò di spiegare che ciò è dovuto al fatto che il numero di PF del PG non è, con questo regolamento, direttamente proporzionale al livello (1° livello, 1 DV, PF=(media del DV+mod COS) e 30° livello, 30 DV, PF=30*(media del DV+mod COS)), ma ha un limite massimo, per cui, raggiunto un certo livello, i personaggi non possono più aumentare i loro PF, ma solo le loro difese. Io trovo che questo sistema abbia il grosso vantaggio di mantenere sempre sulla corda i giocatori, rendendo la realistica sensazione di costante pericolo che un avventuriero secondo la mia modesta opinione dovrebbe provare. Tornando IT: Concordo con l'ultima opzione proposta da Blackstorm, anche se io lascerei vincolate le penalità solo ad un fattore proporzionale ai PF, ed eviterei di porre un valore assoluto di PF come soglia (10, 15 o anche 5 che siano).
  14. Conosco il sistema con cui gioca azael (che dalle nostre parti è il più famoso giocatore di PG nani) e il suo DM; apprezzo molto la localizzazione, e anche se io non uso quel sistema da anni ma solo da qualche mese posso dire che, dopo l'iniziale disorientamento, diventa molto realistico e divertente, basta prenderci la mano.
  15. A questo punto, ecco le domande: se lo trasportano, ci deve essere qualcuno che lo controlla. Chi? Lo stregone del 10° livello? E come mai questo stregone del 10° non riesce a impedire l'assalto della nave? Dovrebbe avere alcuni incantesimi mica da ridere... E, se scegli la pergamena: come mai uno schiavo ha una pergamena? Agli schiavi vengono tolti tutti gli effetti personali, di solito, in particolare se di valore, come una pergamena magica! E poi, come diamine potrebbe un incantatore lanciare un incantesimo da una pergamena in tutta quella confusione, o mentre si butta in mare, o addirittura se è già in mare? A me sembra poco verosimile.
  16. Il dubbio rimane: uno stregone di almeno 5° livello non è facile da rendere schiavo, e in ogni caso La sorveglianza normalmente riservata a degli schiavi che sono semplici rematori non è generalmente adatta a impedire la fuga o la ribellione di uno stregone di quel livello; Chi lo ha fatto schiavo più probabilmente lo venderebbe a qualcuno di molto potente e a caro prezzo, per via delle sue capacità magiche, o lo ucciderebbe perché non è facile rendere schiavo uno stregone; Uno stregone non è fisicamente adatto a fare il rematore, di solito...
  17. Può darsi... Non vedo altra spiegazione. Dove trovo il Grick? Sempre MMI?
  18. Potrebbe allora essere sul Compendio dei mostri di Faerun. Ora controllo. EDIT: Non l'ho trovato neppure lì. Eppure dovrebbe essere su qualche manuale: l'ho trovato in una lista di mostri che avevo fatto tempo fa, e sono sicuro di non aver mai usato mostri homemade o tratti da qualcosa di diverso da un manuale per quella lista.
  19. Ora è chiaro: Delver è stato tradotto, nel manuale in italiano, pertanto si chiama SCAVATORE e sta a pagina 216 del manuale. Cercando Delver non lo trovavo. Grazie, l'immagine è stata risolutiva! Qualcuno sa dirmi dove trovo il Crick?
  20. In realtà continuo a non trovare neppure il Delver... Manuale dei Mostri I, dici? Io non riesco proprio a vederlo, devo essere troppo imbranato.
  21. Qualcuno sa dirmi su che manuali si trovano il Crick e il Delver? Non riesco a ricordare dove si trovano questi due mostri.
  22. Questo è senz'altro vero. A buon senso, però, e secondo la mia personalissima e discutibilissima opinione, il DM può adattare l'uso dei veleni a consigli più miti; per esempio: avvelenare un nemico mettendogli il veleno nel cibo o in una bevanda, o (nel caso di un veleno a contatto) su un oggetto che lui tocca spesso può essere considerato malvagio (non che io ritenga necessariamente che sia così, è solo per trovare una posizione di mediazione tra regola scritta e buon senso), mentre usare un arma avvelenata non necessariamente malvagio.
  23. Trovi sulla Guida del Dungeon Master, da pagina 36 in avanti, le regole per assegnare i PE dati dai combattimenti. In più potrebbe essere utile assegnare PE per l'interpretazione; a tale proposito ti consiglio il meraviglioso manuale Sistema di calcolo dei Punti Esperienza dati dall'Interpretazione.pdf, edito dal forum "5° Clone".
  24. Questa sembra un'ottima idea anche a me. Magari con un indice che non sia neppure sotto spoiler.
  25. In realtà, i monasteri comprendevano due categorie di monaci: i monaci che erano anche ordinati sacerdoti, i quali vivevano nella più assoluta clausura e si occupavano di pregare, studiare, scrivere e copiare libri, e i monaci conversi, i quali facevano i tre voti di povertà, castità e obbedienza, ma rimanevano laici (quindi non erano ordinati sacerdoti, non potevano celebrare Messa né amministrare i sacramenti), i quali si occupavano del lavoro nei campi, negli orti, nelle cucine, di tutti i lavori manuali, e si occupavano delle relazioni con l'esterno del monastero; la loro clausura era meno rigida.