Mi è capitato si essere giocatore in una situazione analoga, e non mi sono permesso di contestare il DM più in là del semplice dirgli "questa modifica non mi piace molto", e poi, visto che lui quella modifica l'ha tenuta, gli ho detto, grazie lo stesso, lascerò il posto a qualcun altro. Amici come prima, non c'è stato alcuno strappo, io non ho avvertito alcuna tirannide, nessuna imposizione ingiusta, ma semplicemente ciò è stato percepito da tutti come assolutamente naturale.
Come ho già detto, gli dico che lascio il posto a qualcun altro. Anzi, quando è capitato il DM non ha neppure avuto bisogno di impuntarsi, perché non siamo giunti a un conflitto. La cosa naturale per tutti è stata quella di adattarsi alle regole e alle varianti del DM, oppure non giocare quella campagna. Nessuno si è offeso, dispiaciuto o ha giocato una campagna senza divertirsi.
E chi ha detto che il GdR è una democrazia? Io non ci vedo, né mi parrebbe giusto che ci fosse, nulla di democratico, visto che da DM passo ore e ore a prepararmi per una singola sessione, e metto molto più lavoro degli altri: ergo, proprio in virtù del fatto che sono io a lavorare di più, ottengo per questo più "potere decisionale" rispetto ai giocatori.
Chi ha detto che l'autorità del gruppo è superiore per definizione? Chi ha fatto questa definizione? La fai tu, e se per te e i tuoi giocatori/master funziona, buon per voi: ma è una convenzione tra voi, non è affatto automatico che l'autorità del gruppo è superiore per definizione! Si tratta di un dogma, forse? Se tu trovi che lo sia, buon per te, non contesto che nel tuo caso sia valida, ma non lo è nel mio, e nel caso di chi gioca con me.
Non ha senso per te, e lo dici altrettanto dogmaticamente di quando dici che l'autorità del gruppo è superiore per definizione. Io rispetto la tua opinione, la sua sensatezza e il tuo diritto di agire conformemente ad essa. Tu invece ti scagli contro quanto dico con la sola motivazione che "non ha senso"? Questo atteggiamento mi pare irrispettoso, ma al di là di questo, il senso ce l'ha eccome: la campagna è del Master così come un libro è del suo autore. Se il giocatore vuol prendere parte alla mia campagna, ben venga, se ha dei suggerimenti, ben vengano, ma l'ultima parola spetta a me, e io ho tutto il diritto di non modificare ciò che ho creato, così come l'autore di un libro (che pure è scritto per i suoi lettori, così come una campagna è creata per i giocatori) ha il diritto di non modificare ciò che ha creato. Senza il gruppo la campagna esiste eccome, semplicemente esiste sulla carta e non viene giocata: magari sarà giocata, un giorno! Il fatto che essa "faccia schifo" a un gruppo non significa che sarà così sempre, con ogni gruppo, e non significa che la campagna non esista. Sono d'accordo che non abbia senso giocare una campagna che "fa schifo" a tutto il gruppo: ma questo non significa che il DM debba modificare la sua creazione per compiacere il gruppo, significa semplicemente che la cosa migliore da fare per quel gruppo è non giocare quella campagna.