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Sir Daeltan Fernagdor

Circolo degli Antichi
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  1. Per quanto mi riguarda, detesto il power playing, ma anche solo l'ottimizzazione. Talenti, Classi e Classi di Prestigio che molti ritengono inutili o debolissime sono invece, a mio avviso, ottime per quanto riguarda la costruzione coerente e interpretativa di un personaggio. Detto questo, ho sovente notato che, in effetti, il grande numero di manuali per l'edizione 3.5 provoca sovente molto power playing; ritengo necessario limitare questa tendenza, specialmente parlando con i giocatori; al di là di questo, però, ritengo fondamentale limitare i manuali (contrariamente a quanto detto da MizarNX) non per tarpare le ali al giocatore (io infatti concedo in genere una ventina di manuali), ma perché altrimenti la costruzione del personaggio diventa una corsa al manuale, in cui chi ha più tempo e più voglia di leggere manuali e cercare regole vince; a volte anche andando a cercare più manuali di quanti non ne conosca il DM. Ora, forse anche perché, nei miei gruppi, i giocatori sono molto eterogenei (si va da quello che conosce centinaia di manuali, tradotti e non tradotti, e li sa quasi a memoria, a quello che conosce solo il Manuale del Giocatore, e non lo ha neppure letto tutto),io non voglio "gare" di questo genere, tra loro. In più, io tendo a non concedere o negare un manuale in blocco, così che un giocatore venga a dirmi "tu hai concesso quel manuale, lì c'è questo talento/CdP/altro che voglio usare per ottimizzare il mio personaggio, non puoi impedirmi di usarla - con conseguente discussione in cui devo argomentare in ogni modo possibile la mia decisione perché altrimenti il giocatore comincia a far tutto quello che può per crearmi problemi. Io dico: "Questi sono i manuali, ma ogni cosa che volete prendere, oltre a quelle del Manuale del Giocatore, necessitano di mia autorizzazione. Se poi c'è qualcosa che vi interessa altrove, me lo fate sapere e io decido." Ultimo ma non meno importante, ogni scelta deve essere giustificata da Background o da Profilo Psicologico. Ergo, la build con quattro/cinque/sei o più classi/classi di prestigio non è accettabile, e non la concedo mai. Per esempio: uno gnomo mago diventa mastro artigiano non per particolari ragioni di Background, ma perché il PG è interessato a creare oggetti magici e oggetti in generale, e per di più venera Gond come divinità patrona: il tutto è perfettamente coerente, lo concedo. Lo stesso PG diventa Adepto della Stella verde, Mago selvaggio, o qualunque altra cosa (cito CdP a caso, comunque il giocatore costruisce una build articolata e con il solo scopo di far migliorare il "rendimento" del PG) e poi tenta di trovare giustificazione interpretative, psicologiche e di background (a posteriori) per quelle classi di prestigio: non concessa, anche se riesce a trovare giustificazioni. A mio avviso il PG deve PRIMA avere le motivazioni e le opportunità per fare qualcosa o entrare in una certa classe, e dimostrare col suo comportamento queste motivazioni, POI farlo.
  2. Complimentissimi, davvero bello! Post Scriptum: per ottenere un quote come quello qui sopra, devi aggiungere, dopo la citazione, la dicitura .
  3. Secondo me puoi anche cavartela, in un paio d'ore, se non perdete tempo in chiacchiere. L'Umber Hulk non è una cattiva idea; solo, fa' in modo che debbano combatterlo in quattro, perché in due non ce la farebbero.
  4. Anche a me succede, con Google Chrome, compare la linea Warning: require() [function.require]: Unable to allocate memory for pool. in [path]/vb/vb.php on line 222 gialla su fondo nero, ma non solo una o due volte: è comparsa anche otto o dieci, a volte.
  5. Capito... Grazie infinite. Chiedo scusa per il disturbo.
  6. Sono io che ho problemi con la ricezione, oppure per qualche ragione avete rimandato l'invio delle mail?
  7. L'incontro finale con le tre streghe a mio avviso è ben congegnato; ricordati però che l'Annis è la strega più potente, quindi magari da' qualche dettaglio, nel descriverla, che lo faccia capire ai giocatori (per esempio, è lei che dice alle altre cosa fare). Questo darà loro un piccolo vantaggio che, per PG non ottimizzati, provenienti da un intero dungeon di fatiche, può essere utile. Una cosa mi lascia perplesso, però: l'Umber Hulk è un mostro di GS 7, dunque sfida appropriata per un gruppo di quattro personaggi di 7° livello. Non penso che du PG di 7° livello possano riuscire a cavarsela, contro di esso. Se posso darti un suggerimento, lascia perdere la gestione del dungeon a coppie, falli entrare dallo stesso ingresso e procedere insieme. Al massimo, se proprio vuoi dividerli, fallo solo per un attimo all'inizio, prima di giungere al portale, prima di giungere davanti all'Umber Hulk: ovvero, segui questa sequenza: Entrata (a coppie, da due ingressi distinti, con sulle porte il simbolo di dolore) ---> Trappola GS 15 (quella che prima dicevi costruita dall'Umber Hulk; mettila prima, e non stare a cercare una spiegazione. Chiunque può aver messo quelle trappole ed essersene poi andato.) ---> Grande stanza in cui i due corridoi da cui le due coppie di avventurieri provengono si uniscono (occhio: è probabile che i due gruppi non arrivino nello stesso istante. Perciò, dai la possibilità a quelli che arrivano prima di esplorare la stanza. in ogni caso, metti nella stanza una terza porta, enorme, in pietra, diversa dalle altre due; per aprirla, bisogna tirare quattro leve contemporaneamente, poste ai quattro angoli della stanza. Perciò i PG non potranno proseguire finché non si saranno riuniti.) ---> Corridoio. Poi, più avanti, coppia di ogre ---> Incontro finale, stanza con ruscello, streghe. Spero di essere stato utile.
  8. Splendidi disegni, specialmente quello del tuo personaggio. Oltre ad essere estremamente ben fatti, apprezzo molto anche il tuo stile. Continua così!
  9. @ Rachelle: Il tuo avatar è stato disegnato da te? @ gingy_94: Naturalmente gli schizzi sulla prospettiva fatti da TheBuriedHatchet sono ottimi; per migliorare nel disegno di strutture architettoniche ti consiglio di fare un po' di esercizio sulle antichità, specialmente greche e romane, e sulle chiese romantiche. Se vuoi qualcosa di più difficile, c'è il gotico. Con me ha funzionato... Sono sempre stato e resto negato per il disegno di persone, ma con gli edifici ora me la cavo passabilmente, e a volte ottengo risultati piuttosto apprezzabili.
  10. Tali apprezzamenti da parte del Re Folle fanno sempre piacere... Ora aggiungo: Ciascun levi il suo cappello dinanzi al Maestro Reverendo Antonio Vivaldi!
  11. Je suis honoré de recevoir votre amitié, Mademoiselle. Merci bien!

  12. A mio avviso non sarebbe una cattiva cosa vendere, insieme al manuale cartaceo, nella stessa confezione, anche un link numerato da cui poter scaricare gratuitamente il PDF del manuale. Così chi ha il manuale cartaceo potrebbe avere legalmente accesso alla versione PDF, che in alcune situazioni può essere più comoda del libro, ma non lo può sostituire in tutto e per tutto.
  13. Io preferirei il sistema pay pal, se possibile, ma a patto che non costituisca un rallentamento per l'invio delle mail, s'intende. Aspetto con impazienza che la mia arrivi.
  14. Non distruggerei così il tentativo di Maso di proporci qualcosa di suo... Da quel che leggo è nuovo della Tana dei Draghi, non facciamolo a pezzi subito: vogliamo che scappi immediatamente? Detto ciò, a me farebbe piacere vedere la scheda completa del mostro. Non perché intenda umiliare o distruggere alcun PG (concordo che non è questo lo scopo del DM), né perché sia convinto che non si possa fare di meglio con un GS 58; ma diamine, vogliamo dare un po' di spazio anche alla creatività fine a se stessa, libera da applicazioni pratiche? Io vedrei volentieri questo mostro, come ho detto. Tanto per curiosità, e perché penso che il risultato possa essere apprezzabile dal punto di vista della creatività.
  15. Aspetto di vederli... Quelli che hai messo finora mi sono piaciuti davvero molto. Ottimo lavoro!

  16. Grazie infinite per i PE... Non ci è voluto molto, a dire il vero. Quel poco di infarinatura di latino che ho mi è bastata... Evidente che alla WotC non hanno molta familiarità con la lingua.

  17. Grazie mille per i PE! Spiacente per la tua tesina...

  18. A me pare proprio che il giocatore stia peccando di ὕβρις... Voglio dire, chi è lui per stabilire qual è il destino di tutta la campagna e dei personaggi altrui? Chi è lui per opporsi a quanto il DM decide? Tu Dungeon Master hai il potere assoluto: usalo. Stabilisci che se lui creerà un nuovo personaggio questo dovrà necessariamente essere della stessa razza e classe del precedente, e che non potrà attingere a nessun materiale all'infuori di quelli sul Manuale del Giocatore. Oppure che il suo PG sarà di tre livelli inferiore al più basso tra gli altri PG; e che se in qualche modo egli raggiunge un numero di PE tale da permettergli di accorciare questa distanza, non passa comunque di livello finché il personaggio più indietro tra gli altri della compagnia non è salito di livello. Et cetera. Un'altra cosa: qui il giocatore fa palese metagaming. Ovvero, fa agire il suo personaggio in base a motivazioni esterne ad esso, proprie del giocatore e non del personaggio. Dunque, battilo sul suo stesso campo: il suo PG viene incenerito da un fulmine (il classico "Master ex Machina") prima che possa danneggiare gli altri. Ogni nuovo PG che non sia identico in tutto e per tutto al precedente viene incenerito allo stesso modo. Insomma: fagli capire chi comanda.
  19. Spoiler: Infatti indicando DE LIBRIS MORTIS non intendevo un ablativo di argomento, ma di provenienza. Come ho scritto prima (e riporto sotto spoiler la citazione dal mio precedente intervento) DE LIBRIS MORTIS è traduzione latina appropriata per From the Books of Death. Anche per questo non è da indicare DE MORTIS LIBRIS: perché a questo punto avremmo DE MORTIS come complemento di argomento, e LIBRIS che non si sa più cosa ci stia a fare: infatti ci vorrebbe a questo punto LIBER, nel caso di un libro solo (omissibile, come da altri specificato), o LIBRI nel caso di più libri; ma il significato diventa assolutamente diverso rispetto a quello di From the Books of Death, che è invece l'espressione tradotta da DE LIBRIS MORTIS (per chiarezza, "Dai Libri della Morte", con significato identico all'espressione inglese). Questo giusto per chiarire che indicando la traduzione DE LIBRIS MORTIS non intendevo proporre una traduzione per "Libro della morte", "Libro sulla morte", "Libri della/sulla morte" o altre cose di questo genere, ma solo per From the Books of Death. Per quanto riguarda le osservazioni sull'omissione della parola "LIBER": i latini non intitolavano mai nulla con LIBER. Sono stati portati come esempi il De Bello Gallico e il De Rerum Natura: De Bello Gallico non sta per Liber De Bello Gallico, ma per Commentarii De Bello Gallico; De Rerum Natura non è un'abbreviazione di un titolo più esteso, dunque non sottintende il termine Liber. Pertanto già il titolo stesso, qualunque sia l'utilizzo dei casi, non è filologicamente corretto, nel caso in cui si volesse scrivere un titolo latino in tutto e per tutto. Inutile pertanto disquisire sull'ordine delle parole o sull'omissione di parte di esse. Gli interventi di FeAnPi sullo stile restano sine ullo dubio apprezzabili e corretti, sia per quanto concerne gli arcaismi che riguardo allo stile cesariano piuttosto che epico o poetico, ma rimane un ostacolo insormontabile: se vogliamo parlare di stili secondo la codifica classica degli stessi dobbiamo prima eliminare la parola LIBER dal titolo... Possiamo invece, senza cambiare le parole da utilizzare, (ed è giusto, secondo la mia personale opinione) discutere sulla correttezza grammaticale dei casi: il latino, anche successivamente al periodo del latino classico, varia molte strutture, molti usi nella titolazione delle opere, ma i casi rimangono quelli, anche nel latino ecclesiastico. Pertanto, le varie traduzioni grammaticalmente possibili, con i rispettivi significati in lingua moderna, sono: De Libris Mortis (From the Books of Death, o Estratti dai Libri della Morte, dove "della Morte" è inteso "appartenenti alla Morte"); Ex Libris Mortis (idem come sopra, con in più il significato di Dalla Biblioteca della Morte - ovvero, appartenente alla Morte); Liber Mortuorum (Libro che appartiene ai Morti); Liber Mortis (Libro che appartiene alla Morte); Liber de Mortuis (Libro che parla dei Morti); Liber de Morte (Libro che parla della Morte). Probabilmente quest'ultimo significato è quello che gli autori del libro volevano ottenere.
  20. From the Books of Death può effettivamente corrispondere a "Libris Mortis", a rigore secondo i casi del latino: libris da liber, libri, seconda declinazione, sarebbe dunque un ablativo plurale. Dunque, lo si potrebbe anche tradurre con "dai libri"... ma sarebbe una traduzione estremamente libera. Infatti i latini, se avessero voluto dire "dai libri", avrebbero probabilmente utilizzato "de libris", che non significa solo "riguardo ai libri", ma anche "proveniente dai libri"; quindi avremmo avuto DE LIBRIS MORTIS, ovvero in un certo senso "estratti dai libri della morte", che equivale a "From the Books of Death". Come è correttamente riportato nella citazione inglese, Libro dei Morti si tradurrebbe con Liber Mortuorum; ma sorge un altro problema. Noi intendiamo "dei morti" come "che parla dei morti"; peccato che un latino, leggendo "Liber Mortuorum" intenderebbe "Libro che appartiene ai morti", non ci vedrebbe un'indicazione sul contenuto del libro. Allo stesso modo intenderebbe "Liber Mortis" e "De Libris Mortis" rispettivamente come "Libro che appartiene alla Morte" e "Estratti da libri che appartengono alla Morte". Per rendere "Libro dei Morti" come "Libro che parla dei morti", dovremmo scrivere "LIBER DE MORTUIS"; per rendere il titolo "Libro della Morte" (della cui traduzione siamo tanto fieri, perché crediamo aver corretto l'errore degli americani, e scriviamo "Liber Mortis") intendendo "Libro che parla della morte" e non "Libro che appartiene alla Morte" dovremmo scrivere "LIBER DE MORTE".
  21. Secondo me invece è possibilissimo far sì che i personaggi debbano interpretare. Io ci sono riuscito, con alcuni miei gruppi. La soluzione più drastica è costringerli ad interpretare. Per esempio: Dopo aver affrontato un intero dungeon in stile palesemente eumate, giungono alla stanza del tesoro, ancora sigillata e piena di oggetti di valore e denaro. Li fai faticare un bel po' per entrare (trappole, serrature, enigmi, strani congegni da attivare, et cetera). Poi, una volta aperta la porta ed entrati, la porta si chiude alle loro spalle. A questo punto, da alcune fessure nella parete, fuoriesce uno strano gas... I personaggi svengono. Rinvengono dopo un po', coscienti di essere stati raggiunti da una terribile maledizione. A questo punto, se vogliono liberarsene, dovranno cercare informazioni, parlare con persone in giro, ottenere che il "vecchio saggio della montagna" dica qualcosa, convincerlo, presenziare in modo onorevole a un banchetto di corte senza fare brutta figura, per sperare di ottenere un appuntamento con il mago di corte, che forse ha qualche informazione... e chi più ne ha più ne metta.
  22. Ora ho capito. Tuttavia non mi pareva di essere stato tanto corrosivo, più che altro ho adottato toni simili a quelli del mio interlocutore in modo ironico. Capisco le ragioni dell'avvertimento, e non ho nulla in contrario, ma mi sarebbe piaciuto mantenere nel mio intervento quanto avevo scritto, se non altro per chiarezza della mia posizione, senza per questo continuare il botta e risposta. Un'altra cosa: ho ricevuto punti esperienza per quel messaggio, ma non sono presenti nel resoconto dei PE nel mio profilo... è possibile risolvere il problema?

  23. Grazie a te per i Punti Esperienza... Ma, a quanto pare, la moderazione si è accorta dei toni un po' accesi della discussione solo quando io mi sono stufato di subire, e non prima, così ad esser censurato sono stato io. Grazie per la comprensione, comunque.

  24. E se uno dei giocatori giocasse il personaggio "Dungeon Master"? Mi spiego; per chiarezza chiamerò DMg il personaggio DM, ovvero quello risucchiato insieme ai giocatori, che in realtà è gestito da un giocatore, e DMM il vero Dungeon Master, ovvero te. Il DMg mantiene in parte la capacità di alterare il mondo a suo piacimento, che aveva prima di essere risucchiato, ma questa capacità è limitata e non immediata; non è semplicemente parlando (come invece accade al tavolo da gioco) che la realtà viene alterata, ma in modo più complesso. Il giocatore che gestisce il DMg dovrà pertanto scoprire come fare a gestire questo potere. Nel frattempo i giocatori devono scoprire l'esistenza di un portale e poi trovarlo; tale portale li riporterà nella realtà, ma, una volta davanti ad esso, per tornare al mondo reale il DMg dovrà aver assunto il controllo su tutti i propri poteri (tali quali essi sono in questa realtà) e i giocatori dovranno aver colto la "vera essenza" dei personaggi in cui si sono incarnati. Il DMM (tu) gestisce tutto ciò rimanendone al di fuori, come un tradizionale Dungeon Master.
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