Ti quoto di cuore, Raffa, ma capita a volte di non avere l'opportunità di fare musica nel modo che si vorrebbe. Io sto componendo musica orchestrale, e devo ammettere che uso suoni campionati. questo sia per una questione pratica (da un lato posso avere a disposizione un'orchestra, dall'altro posso modificare lo spartito quante volte voglio senza che i violinisti mi tirino dietro leggii ed archetti, dall'altro ancora credo che mi sarà difficile trovare un'orchestra che mi suoni i pezzi a gratis) che per la difficoltà oggettiva di creare gruppi musicali stabili, con feeling eccetera. Poi sono sempre pronto a mettermi in gioco se si offre un'opportunità buona, ma devo dire che i miei tentativi sono stati finora vani, e che la musica da solista non è così facile e liberatoria come molti vogliono far credere. Il pianoforte è una mia grande passione, ma se non riesco a condividerla con nessuno mi sento come se non avessi mai posato le dita su un tasto.
Io distinguerei invece dall'utilizzo che si fa della musica. Se la si fa per ascoltarla, per veicolare emozioni, eccetera è un conto. In questo caso credo sia anche accettabile lo studio. Se la si fa solo per venderla ed incassare soldi, non ne voglio sapere. Un compositore deve sentirsi legato alle sue opere. questa è musica.
ps: Bilbo, l'House non è musica. ti stai contraddicendo