CAPITOLO 1: UNA DISASTROSA PARTENZA
Era una mattina d'inverno dell'anno 4032. Crayler, Spartan di secondo grado, stava passeggiando sul ponte di controllo dell'Infinity, l'immensa nave spaziale che da anni girava lo spazio trasportando migliaia di Marines, Spartan, Prototype e Soldier nell'infinità dell'universo.
Crayler stava proprio pensando all'immensa Infinity, quando sentì la voce di Nicky, l'assistente del capitano Virgh, chiamarlo dalla porta della sala di controllo.
<<Crayler, il capitano vuole vederti! deve trattarsi di una cosa importante!>>
<<Grazie, ci vado subito!>> rispose Crayler.
...Chissà cosa dovrà dirmi il capitano?...
<<Eccoti, finalmente! Ciò che sto per dirti mi rattrista molto. sappi che non sarai obbligato ad accettare, perché questo incarico metterà in gioco la vita di molti dei tuoi uomini e anche la tua!>> Disse il generale, chiaramente rattristato dalle sue parole.
<<Sono entrato nell'Infinity e ho mandato in rovina un'intera vita per un solo scopo: essa è meno importante della mia specie. Se ho deciso di salire su questa nave e, da semplice disperso, sono diventato un generale Spartan, è solo perché sono pronto ad accettare gli incarichi che mi verranno dati, indipendentemente dal loro pericolo!>>
<<Le tue parole mi rendono orgoglioso di averti nominato generale, ma allo stesso tempo mi preoccupano: sei sicuro delle tue scelte?>>
<<Certamente. vado subito in armeria a radunare l'esercito!>>
...Giunto in armeria...
<<Uomini, vi devo dire una co...>>
<<Sappiamo già tutto, generale! non ci tireremo indietro!!!>>
<<Perfetto, prepariamo le armi! partiremo domattina!>>
...Il giorno dopo...
Nemmeno i più anziani ricordavano giorni nella Infinity in cui ci era stato un simile trambusto: Soldier che si equipaggiavano, Prototype che si allenavano, Robot da combattimento che caricavano le loro immense mitragliatrici... era tutto quasi pronto.
Ben presto una schiera di navette da trasporto si ancorò alla Infinity, seguita dagli immensi transporter per i robot e dagli agili caccia.
<<è tutto pronto, capitano! Partiremo fra poco e, al nostro ritorno, quei giacimenti saranno solo un brutto ricordo.>> disse Crayler.
<<Cos'hai in mente?>>
<<Quel pianeta è disabitato e utilizzato solo dai protoss per prelevare metallo, giusto? Noi useremo delle potentissime bombe per Farlo esplodere. Sono già caricate a bordo della ShadowPain, la navetta più agile e spaziosa che abbiamo!>>
<<La tua determinazione mi stupisce, Crayler. non avrei mai pensato che tu possa giungere a tanto!>>
<<Gliel'ho già spiegato! Tutto per l'Infinity!>>
Proprio in quel momento furono interrotti da una voce metallica: <<Tutti i soldati dell'armamento 7 si dirigano sul ponte di comando>>.
<<Ora devo andare!>> Disse Crayler
<<Buona fortuna!>>.
...Nel frattempo, Nel quartier generale Protoss...
<<Capitano Raxil, le miniere sono pronte! possiamo iniziare a scavare quando vogliamo!>>
<<Perfetto! Cominciate subito!!>>
...Forse quegli stupidi umani non sanno che siamo già al corrente dei loro piani...
<<Chiamate subito il tenente Alster!>> disse il capo dei Protoss
<<Eccomi, Capitano! voleva vedermi?>>
<<Preparate una flotta sulla rotta per Deneb, ho l'impressione che ci sarà da divertirsi!>>
...Intanto, sulle navette Spartan...
<<Generale Crayler, Abbiamo avvistato un piccolo stormo di navette protoss!!!>>
<<Nessun problema! eliminatele subito!>>
Ed ecco manifestarsi l'immensa potenza di una flotta proveniente dall'Infinity: esplosioni immense alternate al sibilo dei laser, poi il silenzio. della flotta protoss non restavano che le macerie. Improvvisamente si sentì un boato spaventoso. lo spazio si squarciò proprio dietro alla flotta umana, e da quello squarcio uscì la flotta protoss più grande che si fosse mai vista nell'intero universo.
<<Maledizione, era solo una trappola!>> esclamò il generale.
Subito iniziò una battaglia immensa, senza alcuna speranza per la Infinity.
Si decise così di attivare i dispositivi di salvataggio. essendo nello spazio più profondo, ciò costituiva un immenso pericolo per i coraggiosi Soldati.
Non si sa cosa ne fu della maggior parte degli uomini: forse morirono risucchiati dall'infinità dello spazio, forse si dispersero in pianeti sconosciuti e vennero divorati da immense creature con innumerevoli bocche, forse capitarono su pianeti abitati e ricominciarono la loro vita...
CAPITOLO 2: LA FUGA
<<Questo dove dobbiamo portarlo? Sembra un pezzo grosso!>>
<<Pare che sia un generale Spartan! La sua testa ci frutterà parecchi crediti!>>
<<Do-dove sono?>> chiese Crayler, stordito.
<<Guarda! Si sta svegliando!>>
<<N-Non riesco a muovermi! Cosa mi avete fatto?>>
<<Zitto! Ti spiegherà tutto Zorg, sempre che riuscirai a vederlo! Arharharh!>>
Solo dopo qualche minuto dal suo risveglio Crayler riuscì a vedere bene i suoi rapitori: Erano esseri orribili, chiusi in armature di metallo che sembravano quasi essere parte del loro corpo. La loro testa era ondulata, con dei buchi qua e là. Sembrava quasi non avessero il cranio. I loro occhi erano crudeli e i loro denti affilati come rasoi. Crayler non ricordava di avere mai visto esseri così orribili. Oltretutto sembravano essere piuttosto forti: riuscivano a sollevare Crayler senza fare troppa fatica.
Finalmente (se così si può dire) arrivarono alla loro meta: un’immensa sala, ricca di colonne e con numerosi vetri che si affacciavano su di una terra disabitata. Solo allora Crayler si rese conto dell’orrore che prendeva posto al centro della stanza: un enorme essere, senza né gambe né braccia, era come “incrostato” al terreno. Dalla sua enorme testa uscivano dei tubi attaccati a delle macchine che continuavano a iniettargli uno strano liquido, che Crayler non riuscì a identificare.
<<Padrone, ecco l’ostaggio!>> disse uno dei mostri che aveva portato Crayler nell’immensa sala.
<<Portatelo qui>>, disse una voce debole, sussurrata, come di chi viene tenuto in vita da una macchina.
Subito Crayler si sentì afferrare da due mani d’acciaio, che lo trascinarono al cospetto dell’orribile essere. Guardandolo da vicino, Crayler notò che l’essere era privo di occhi e bocca! La voce che sentiva proveniva da uno strano oggetto posto alla sua sinistra.
<<Portatelo nei sotterranei, qui non ci serve!>> rispose l’essere.
Ecco ancore quelle tenaglie afferrarlo e trascinarlo giù per un cunicolo di cui non si vedeva la fine.
Ad un certo punto sentì le mani lasciarlo, poi una porta si chiuse alle sue spalle. Quando i suoi occhi si furono abituati all’oscurità, riuscì a intravedere una forma vagamente umana.
<<Chi sei?>> Chiese Crayler.
<<Non ha importanza! Crayler, devi uscire da qui al più presto! Io sono vecchio, sono giunto alla fine, ma tu devi porre fine a questa guerra!>>
<< Co-Come sai il mio nome?>>
<<So più cose di quanto immagini! Ieri ho sentito che alcuni dei nostri rapitori parlavano di “mandare gli schiavi nelle miniere Protoss”. Dovrai infiltrarti in una di quelle navette e mischiarti agli schiavi, così da passare inosservato fino a Deneb!>>
<<Grazie! Quando partiranno le prime navette?>>
<<fra 3 giorni, ma il problema è uscire dalla cella! Questi cacciatori sono fisicamente troppo forti per essere sconfitti a mani nude!>>, Disse il misterioso aiutante.
<<Allora vorrà dire che cercheremo un altro modo per evadere!>>
Proprio allora sentirono la porta della cella aprirsi, e un altro orribile essere entrò.
<<Il capo Zorg vuole vedervi!>>.
Vennero riportati nella sala con al centro l’orribile mostro, questa volta prendendo una strada diversa da quella con cui avevano portato Crayler in prigione. Solo con la luce della sala Crayler riuscì a vedere in faccia il suo misterioso aiutante, e ciò lo riempì di stupore: era un Protoss!
<<Grande Zorg, cosa dobbiamo fare dei prigionieri?>> chiese l’essere che aveva riportato Crayler nella grande sala.
<<Uccideteli! Fatene l’esecuzione davanti al popolo, in modo che tutti vedano cosa succede a chi si mette contro il popolo di Zorg!>>, disse l’orribile essere. <<Buttateli nella tana di Rognak tra 24 ore!>>.
Tornando in cella, Crayler chiese al Protoss condannato insieme a lui: <<Chi è Rognak?>>
<<Nessuno l’ha mai visto>>, rispose lui, <<pare che sia la punizione di tutti quelli che osano mettersi contro questo Zorg.>>.
<<Perfetto! Appena ci porteranno fuori, userò il fumogeno che avevo nascosto prima della mia partenza. Li stordirà per qualche minuto, il tempo necessario per mischiarsi agli schiavi!>>
<<Mi sembra un buon piano, ma non sottovalutarli, sono più intelligenti di quanto tu creda..>>
Arrivò, infine, il momento dell’esecuzione. Una grande folla si era radunata intorno a un pozzo dal quale venivano dei ruggiti minacciosi.
<<Sono radunati intorno alla tana di Rognak! Tra poco ci butteranno dentro! Ti conviene usare quel fumogeno ora!>>, disse il Protoss.
Crayler non fece nemmeno in tempo a prenderlo che si sentì afferrare il braccio da un gigantesco seguace di Zorg, che gli puntò la pistola laser in testa.
<<Maledizione, sono immobilizzato!>> Disse Crayler.
Solo in quel momento si accorse che il misterioso Protoss non era accanto a lui, ma stava per venire buttato nella tana di Rognak! Cercò di dimenarsi per salvarlo, ma era troppo tardi. Eccolo cadere, impotente, in una voragine di cui non si vedeva il fondo. Dopo di lui, giunse il turno di Crayler; stava per cadere nel pozzo quando accadde qualcosa di inspiegabile: Prima si sentì un rombo di motori in lontananza, subito dopo si videro dei caccia umani passare sopra la città di Zorg, bombardandola. Crayler approfittò della distrazione degli orribili esseri per prendere il fumogeno e lanciarlo. Subito tutti furono nel panico. Crayler riuscì a superare la folla, andando verso un posto isolato. Fatto sta che lì, per la stanchezza, per il sollievo o per la fame, svenne. Quando si risvegliò, non gli sembrò vero, era su una navetta umana! Scoprì di essere stato rimesso in sesto e di aver dormito molto, ma dopo una lunga conversazione capì che in quegli uomini c’era qualcosa di strano: erano ribelli!
Forse ora sarete confusi sul conto dei ribelli; tutto quello che posso dirvi su di loro è che erano un popolo misterioso, che non era alleato né con l’infinity né con i protoss. Pare avessero molte postazioni qua e là per la galassia e, come scoprì in seguito, i suoi salvatori facevano parte dello schieramento “Nightmare”.
Crayler chiese subito di essere portato al pianeta Deneb: <<Eravamo stati imprigionati. Io e un amico dovevamo scappare prima dell’esecuzione e andare a Deneb con delle navette colme di schiavi. Purtroppo venimmo immobilizzati e non riuscimmo ad attuare il nostro piano. Il mio amico venne ucciso, ma io riuscì a scappare… Il resto della storia lo sapete anche voi!>>.
<<Noi non siamo alleati con l’Infinity, tantomeno con i Protoss, ma non siamo d’accordo con la loro decisione di sfruttare le ricchezze di Deneb. Per questo ti aiuteremo.>> Rispose uno di loro.
Crayler fu equipaggiato con una speciale armatura che, oltre a proteggere, lasciava un’impressionante libertà di movimento. Inoltre gli furono dati una pistola, un fucile laser e un pugnale. Inoltre gli fu donata una radio per mettersi in contatto con l’Infinity.
<<Grazie, vi devo molto.>>, Ringraziò Crayler.
<<Non lo facciamo per la tua amicizia, ma per la profonda delusione causataci dagli atteggiamenti dei protoss.>>.
CAPITOLO 3: CAMBIO DI IDEE
Arrivò il momento dello sbarco su Deneb. La prima cosa che Crayler notò fu la gran desolazione del pianeta. Dopo circa un’ora di cammino, notò delle rovine in lontananza. avvicinandosi, scoprì che erano abitate… da Protoss!
Non erano però come Crayler li conosceva, erano anche donne e bambini, vestiti di stracci e sporchi della terra color ruggine del pianeta.
…Devono essere loro gli schiavi… Pensò Crayler.
Guardando meglio notò che, oltre a una grande maggioranza di Protoss, c’erano anche umani e altre specie di alieni.
…Questo pianeta non è disabitato… Crayler stava cominciando a pensare che distruggerlo sarebbe stato un grosso errore: le specie che popolavano quel pianeta non erano crudeli, ma sottomesse!
Senza nemmeno volerlo, prese la radio e si mise in contatto con l’Infinity:
<< Crayler, stai bene? Allora non sei morto!>>
<<No, e penso che distruggere Deneb sia un grosso errore. Su questo pianeta vivono molte specie schiavizzate dai Protoss!>>
<<Non dire stupidaggini! I Protoss sono una razza che va eliminata!>>
<<Ma qui non ci sono solo Protoss! Ci sono anche umani!>>
<<Non mi interessa, sganceremo una bomba che distruggerà il pianeta!>>
<<Non può farlo! Non…>>>, Crayler non fece in tempo a finire che il capo dell’Infinity chiuse la conversazione.
Alcune ore dopo si vide un transporter passare, sganciando qualcosa. Crayler non ci mise molto a capire che si trattava della bomba a cui alludeva il capo. Era davvero gigantesca.
Alla ricerca di una soluzione, vide una navetta malandata ma ancora funzionante. Gli venne un’idea: avrebbe potuto fare schiantare la navetta contro la bomba per farla esplodere, ma chi avrebbe potuto sacrificarsi? Avrebbe dovuto farlo lui?
Quasi contro la sua volontà, ci entrò, fece partire i motori, la fece decollare e cominciò a pilotarla verso l’immenso meteorite di acciaio.
Poco prima dell’impatto, pensò:
…Forse così questa stupida guerra finirà, forse finalmente tutti potremo vivere in pace…
Ricordò le sue parole:
…Proteggere la mia specie…
Poi non vide più nulla.
La guerra tra Protoss e umani durò ancora molti anni, ma un giorno entrambi capirono la stupidità delle loro azioni.
Fondarono un’alleanza che chiamarono CRY, in onore di Crayler, un uomo che ebbe il coraggio di difendere il proprio nemico.
Questa alleanza affrontò molte guerre insieme, tra cui l’immensa battaglia contro gli Zwar, ma questa è un’altra storia, che forse un giorno vi racconterò.