Preme il 5 e cerca di non guardare il Bisturi.
Cerca di non pensare che il dottore è attraente, le ha salvato la vita, e lei non scopa tipo dall'età dei dinosauri.
è sorprendente che abbia questi pensieri ora che l'universo intero le sta collassando addosso e che probabilmente non riuscirebbe neanche a sfilarsi i pantaloni da sola.
Istinto di sopravvivenza della specie.
O più probabilmente l'impianto neurale cinese che le incasina l'attività elettrica del cervello.
Mentre attende impaziente in linea, immagini ed emozioni di quella mattinata da incubo la investono di nuovo, come un flashback da acido.
L'assalto alla macchina, il rapimento del bambino che lei avrebbe dovuto proteggere, il tradimento di quel bastardo di Louis. E ancora gli spari e il sangue e il torpore del dolore soffocato dai suoi innesti. La fuga a perdifiato, il gabinetto puzzolente e il cellulare che muore di colpo. Ecco, nella concitazione del momento non aveva dato troppa importanza a quel singolo evento, ma ora pensa che è proprio strano. Sembrava esserci un'interferenza. Qualcuno lo stava controllando? Era rimasto danneggiato nella sparatoria? Avrebbe dovuto controllare. Si pente di averlo buttato nel cesso ora.
L'operatore tarda a rispondere e lei è sempre più nervosa.
Sente prurito fra le scapole e sa che non è la droga. è braccata e sta accettando favori da troppi sconosciuti. Si sta mettendo nei casini e non può fallire o butteranno Vania in mezzo ad una strada e, Cristo Santo, lei sa cosa fanno ai bambini con il cervello mezzo cotto dalla braindance.
Ha visto i filmini porno e le borse per il trapianto degli organi.