Anouk Quaqtaq - Glabro (in Furia)
La Rabbia ora scorre potente in lei, ed è una rabbia buona, non lordata dalle abominevoli oscenità che a volte la Furia porta con sé.
Anouk ha sentito storie, nel lungo tepore raccolto dei fuochi di sterco di caribù degli accampamenti invernali, di fratelli e sorelle così logorati dalla Guerra da abbandonarsi senza alcun controllo ad atti indicibili sui corpi dei caduti, nemici e amici. Per un garou la Furia è la più grande benedizione di Madre Luna, ma cadere schiavo degli impulsi propri del Wyrm è la massima vergogna. Alcuni wendigo si uccidono quando accade, tale la loro disperazione di fronte all'orrore degli atti compiuti.
Ma l'oscurità non ha ancora toccato Anouk, che per la prima volta si abbandona a questa nuova travolgente sensazione. Forse, pensa, è un po' come stare vicino ad un bel ragazzo che ti piace. Come quando lui ti tocca è c'è quella specie di scarica elettrica che ti attraversa tutta e non ti fa capire più nulla. Quando tutti i freni saltano e senti che potresti fare qualunque cosa.
Per lui.
Con lui.
Anouk non ha avuto molti ragazzi nella sua giovane esistenza perciò la Furia le sembra persino meglio. Il mento della guardia cede come cristallo quando il suo pugno si abbatte con la potenza di una cannonata. Sente l'osso incrinarsi, forse rompersi, con un suono di legna secca che viene spezzata. Ed è una sensazione nuova ed esaltante, bellissima, che la riempie di gioia infantile.
Chi ha bisogno di sguardi furtivi, timidi tocchi e parole lasciate in sospeso quando può avere QUESTO?
Accucciata sul petto della sua preda ormai semicosciente rimane con il pugno sospeso a mezz'aria, nell'atto del colpo di grazia, quando vede l'ultima delle guardie darsi alla fuga.
Si passa la lingua sulle labbra perchè sta salivando abbondantemente.
Altra legna secca.