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reutreth

Circolo degli Antichi
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  1. Beh cmq dipende da che tipo di pg vuoi fare. Nel senso, è importante capire se tu vuoi un chierico che è un buon combattente anche senza incantesimi attivi oppure no. Per esempio con la cdp ospedaliere arrivi (beh al liv 20) a lanciare il livello 9 di incantesimi, LI 17, e senza incantesimi attivi arrivi ad avere un bab di 17( e quindi anche senza incantesimi attivi fai 4 attacchi a round). Un chierico puro con gli incantesimi che ha è già un ottimo combattente, però senza incantesimi attivi fai 3 attacchi a round e bab 15. Poi per il chierico (di solito gioco chierici classe pura, mdg e poco più) ho visto che con la capacità di scacciare non morti ci sono diverse possibilità per potenziarsi in combattimento. E potenziamenti anche consistenti (roba bella, non fuffa). Non ricordo in che manuale, ho letto di una variante del chierico. Al posto che avere i domini e scacciare i non morti acquisisce la capacità di IRA del barbaro, esattamente come un barbaro di uguale livello. Se la magia non funziona potrebbe tornarti molto utilie (ma anche se la magia funziona, immaginarsi giusto potere + favore divino rapido + IRA, tutto in un solo round) !!!!
  2. Io darei questi suggerimenti a chi vuole giocare a d&d: (sulla Ad&d prima edizione non mi pronuncio perchè non la conosco). - BECMI: edizione adatta per chi vuole iniziare a giocare a d&d per la prima volta. Ma anche adatta a chi vuole giocare a d&d giocando principalmente di ruolo e utilizzare in modo molto marginale le regole da utilizzare che sono pochissime e molto semplici. Moltissimi aspetti del gioco sono privi di regole e sono lasciati alla iniziativa e inventiva dei giocatori. - Advanced d&d (Seconda edizione): edizione adatta a chi vuole giocare a d&d dando molto peso al role playing e poco peso al regolamento. Le regole non sono tante e però permettono di regolamentare molti aspetti del gioco, almeno quelli fondamentali. Sia il Becmi che l'Advanced sono sentrambe edizioni in cui i personaggi non sono eroi. I mostri sono potenti e molto molto pericolosi. Ed è facile e frequente trovarsi in grossa difficoltà e con sfide molto difficile da superare. - Terza edizione: edizione adatta a chi vuole giocare con un regolamento corposo e onnicomprensivo. Anche gli aspetti più piccoli e marginali del gioco prevedono delle regole (beh anche se non obbligatorie). E' una edizione adatta a chi vuole che le regole del gioco siano un aspetto fondamentale del giocare. Il regolamento è bello, ma molto molto corposo. E volendolo applicare per intero richiede molta esperienza di gioco. Rispetto al Becmi e al Advanced, la Terza edizione prevede un gioco molto più completo. Si potrebbe dire che, come regolamento, si passa dal d&d amatoriale al d&d professionale. Se sia un bene o no, beh è soggettivo. Non a tutti piace la complessità anche se esaustiva, molti preferiscono la semplicità anche se magari poco logica. - Quarta edizione: edizione adatta a chi vuole giocare un d&d diverso. Un nuovo modo di pensare a d&d. E' una edizione semplice e di facile utilizzo. Adatta a chi vuole fare un gioco non molto complesso e però neanche semplicistico. Il regolamento si impara in feretta. Si distacca dallo spirito che ha dato il via al Becmi e poi alle altre edizioni. Ma, come si dice, senza innovazione e sperimentazione le cose che non si evolvono prima o poi si estinguono
  3. Era bello l'ospedaliere come lo avevano fatto per la 3.0 txc guerriero, LI completo, 4 talenti bonus da guerriero, curare le malattie, imporre le mani, scacciare non morti come chierico 2 livelli in meno, competenza armi da guerra. Era una bella cdp. davvero bella. Nella 3.5 perde 3 LI . Un cambiamento pesante. Anche se rimane pur sempre una ottima cdp. soprattutto per personaggi di livello molto alto (cmq arriva a LI 17 al livello 20 di personaggio totale)
  4. Ma che la quarta sia più chiara come regole è probabile. Più un regolamento è snello maggiore è la sua chiarezza. Chi si riferisce alla terza edizione come ad un regolamento "opera d'arte" penso che lo faccia in riferimento al fatto che la terza edizione ha un regolamento molto complesso e però per il grado elevato di complessità presenta una giocabilità molto buona. Detto in altre parole, fare un regolamento molto complesso ma giocabile non è affatto semplice. Poi questo è quello che ho sentito dire in diversi forum. Non conoscendo molto i gdr a parte d&d non so dire se ci sono altri gdr con sistemi di regole complessi come la terza edizione e però altrettanto giocabili. Sarebbe interessante, se qualcuno ne è a conoscenza, vedere quale è stata negli USA la reazione alla quarta edizione. Magari lì le cose sono andate diversamente. Può darsi che negli USA la terza edizione avesse finito il suo ciclo, sia di vendite che di passione da parte dei giocatori. Io quando ho creato la discussione sono partito dal presupposto che ciò che è avvenuto in Italia fosse avvenuto anche altrove per quanto riguarda d&d. Ma in effetti potrebbe non essere così.
  5. Dico la mia. Beh personalmente non uso mai l'ambientazione come personaggio centrica. Quindi difficilmente il BG di un personaggio influisce sull'ambientazione. Al limite può influire sulle azioni che i personaggi decideranno di compiere. Se poi le azioni dei personaggi influenzeranno sulla ambientazione, è da vedere se e quanto (influenzare inteso come influenza consistente. Poi un qualche effetto le azioni dei personaggi lo avranno cmq e quindi una influenza per quanto piccola ci sarà comunque). A volte capita che il BG influisca sugli eventi della avventura, come nel caso il pg si sia inimicato un png potente (che magari gli dà la caccia). Se il BG influisce sulla costruzione del personaggio? Beh dipende. Generalmente chiedo prima ai giocatori come vogliono creare i loro pg. Se vogliono farlo in modo coerente e logico, beh allora se si mette come nemico prescelto i draghi allora il pg deve giustificare in qualche modo questa scelta. E deve essere una scelta possibile per il tipo di pg (razza, livello, ambientazione, luogo dove è cresciuto, ecc...). Se invece vogliono fare i personaggi in modo libero, beh allora un pg che vive nel deserto può mettere come nemico prescelto anche personaggi marini! (ho preso il nemico prescelto come esempio) Beh poi dipende dal livello dei personaggi che vengono creati. Più è alto il livello del pg che viene creato e più è probabile che la ambientazione risenta delle gesta del pg e quindi del suo BG (anche se non è detto che debba essere per forza così)
  6. Beh ti lancio l'idea. L'anello è un anello dei tre desideri. Il ladro nel passato ha espresso i desidere ma uno (o più) di questi si sono rivelati una sciagura. Così il ladro ruba l'anello da sè stesso per evitare di esprimere i desideri
  7. Su una discussione "vale la pena comprare la quarta edizione" ho trovato questo intervento. Lo posto perchè mi sembra interessante e sul quale si può discutere: Leggendo questo post mi sono venute in mente alcune considerazioni: 1) il regolamento della quarta edizione come è? Intendo dire una valutazione obiettiva e priva di prediugizi e gusti personali. Dal punto di vista prettamente tecnico che diugizio dareste? Io l'ho provata e non mi è piaciuta, ma non intendomene molto di gdr a parte d&d, non mi sento in grado di dare un giudizio obiettivo sulla validità di quel regolamento (per esempio, moltissimi sono concordi nel dire che la terza edizione ha un regolamento che è davvero un opera d'arte. Poi c'è a chi non piace però il giudizio è quello). 2) Continuo a chiedermi perchè hanno scelto quel momento per lanciare una nuova edizione di d&d. Cioè, ok che bisogna vendere manuali per guadagnare se no la casa editrice dovrebbe chiudere, ma sono convinto che uno dei motivi per cui la quarta edizione ha avuto questo rifiuto da parte di una fetta importante di giocatori è perchè l'attrattività della terza edizione è ancora forte. E mi chiedo quindi se questo atteggiamento verso la quarta edizione ci sarebbe stato se questa edizione fosse uscita tra qualche anno quando la passione e l'interesse per la terza edizione sarebbero diminuiti (ma sarebbero poi diminuiti?). Come dire, se hai ancora vivo nel cuore un modo di giocare a d&d, come fai ad accettarne un altro così radicalmente diverso?
  8. Concordo in pieno. E sono uno dei tanti giocatori che provengono dalla terza edizione e che la quarta non sono proprio riusciti a digerirla. Però cmq la ho provata prima di esprimere un giudizio. C'è da dire però che quando c'è un cambiamento così profondo occorre preparare i giocatori. E' un pò come mangiare in Italia e poi andare a mangiare in Africa. Sarà buono quanto vuoi il cibo in Africa, ma la prima reazione che hai nel vedere vermi vivi su una fetta biscottata col burro è di vomitare. Non mangeresti mai una cosa così. Eppure i vermi è provato sono un alimento molto ricco di sostanze nutritive Cosa voglio dire? Che il passaggio dalla terza edizione alla quarta edizione ha presentato differenze troppo marcate e quindi difficili da accettare almeno per una parte di giocatori di d&d. Un avvicinamento a piccoli passi e diluito nel tempo avrebbe aiutato molto
  9. Beh dico la mia I pf dei maghi vanno lasciati così come sono. E' alla base della seconda edizione l'idea che i maghi sono capaci di lanciare magie davvero devastanti ma devono essere personaggi molto molto fragili (beh ovviamente quando sono senza effetti magici attivi). Per quanto riguarda modificare il dado vita, bisogna tenere presente che non è come la terza edizione dove è facile aumentare il punteggio di costituzione e quindi facilmente arrivare a bonus molto consistenti ai punti ferita. Nella seconda edizione già è tantissimo riuscire ad avere un bonus di +2 ai pf (e occorre un 16 in costituzione). E gli oggetti magici non aiutano molto. Perciò mettendo un valore fisso al dado vita invece del dado naturale si rischia di svilire il bonus ai pf dovuti alla costituzione. Se proprio, gli unici dadi che modificherei sono il d10 come d8+2 (ed eventualmente il d12 come d10+2)
  10. Può essere che hanno messo il tiro salvezza perchè come tipo di danno che provoca non c'è riduzione. Nel senso per proteggersi ci vuole un incantesimo che riduce quel particolare tipo di danno. Mentre ad esempio per altri tipi di danno la riduzione o protezione dai danni è più diffusa (fuoco, contundente, ecc....)
  11. Fatto A logica immaginavo questo: un incantesimo si attiva e si capisce che incantesimo è solo quando viene pronunciata l'ultima sillaba del comando che attiva l'incantesimo (facciamola semplice, non prendiano in considerazione icantesimi silenziosi ecc...). Quindi il momento in cui si capisce di che incantesimo si tratta è lo stesso momento in cui l'incantesimo manifesta i suoi effetti. Cioè il momento è esattamente lo stesso. Da qui mi chiedevo (a logica) come può un incantesimo di contingenza attivarsi quando viene lanciata una disgiunzione, dato che nello stesso istante in cui l'incantesimo sortisce i suoi effetti (cioè disgiungere tutte le magie) è lo stesso momento in cui si capisce che l'incantesimo lanciato è disgiunzione. Cioè mi immagino la contingenza come una specie di sensore magico che si attiva quando percepisce un effetto particolare. Se l'effetto è la disgiunzione delle magie (compreso l'icantesimo contingenza) il sensore non riesce a percepire che si tratta di una disgiunzione perchè disgiunzione stessa disgiunge il sensore. E quindi di conseguenza il sensore (cioè la contignenza) viene disgiunto ancora prima di attivarsi. Hah no beh da regola penso anche io che si possa fare. Ma a logica mi lascia un pò perplesso (per quello che ho scritto)
  12. In effetti sarebbe interessante vedere i creatori del gioco come hanno inteso l'incantesimo disgiunzione. Nel senso, per che utilizzo l'hanno previsto? Dato che in effetti usare questo incantesimo si traduce in una eventuale possibile perdita permanente degli oggetti magici di coloro che sono presenti nell'area di effetto dell'incantesimo (nemici o alleati che siano). Per quanto riguarda contingenza, ma è possibile fare attivare una contingenza dando come comando "quando l'avversario lancia l'incantesimo disgiunzione"? Intendo dire, quando l'incantesimo contingenza è stato lanciato, l'effetto è subito attivo, e l'effetto è cancellare tutti gli effetti magici. Quindi contingenza non dovrebbe riuscire ad attivarsi giusto? Perchè l'incantesimo contingenza non è un incantesimo che ha un determinato effetto, ma è un incantesimo che cancella tutti gli effetti magici. Non so se sono riuscito a esprimermi chiaramente (in soldoni il discorso è che contingenza non è un effetto come, per esempio, tot danni da fuoco. Se contingenza blocca il fuoco in qualche modo, allora l'effetto fuoco viene prevenuto e però si manifesta. Ma come si fa a prevenire un effetto che cancella ogni effetto magico? Appena subisce l'effetto di disgiunzione, alla qualle contingenza dovrebbe reagire, la stessa contingenza viene automaticamente gisgiunta). O no?
  13. Toccare una creatura con incantesimo offensivo è inteso come txc. Capita spesso che i giocatori immaginano il toccare come quasi un semplice sfiorare la vittima e quindi non immaginano che ci voglia un tiro per colpire.
  14. Mi baso su quello che si legge nei forum. Non so se sia vero, ma in diversi forum viene ribadito come la quarta edizione sta avendo un grosso calo di vendita e invece pathfinder sta avendo un trend di vendite molto positivo. I numeri contano. Sono daccordo che se pathfinder vende 150 al posto di 100 e la quarta vende 9000 al posto di 10000, i due fenomeni non sono paragonabili. La dimensione degli eventi che si confrontano deve essere omogenea. Io ho dato per scontato che dato che si paragonano i due trend di vendita (pathfinder e quarta edizione) si trattasse di vendite che hanno grosso modo una dimensione omogenea di vendite. Se non è così quello che ho detto non sta in piedi perchè non avrebbe senso paragonare i trende di due prodotti di cui uno vende X e uno vende 10*X (peggio se la differenza è ancora più marcata) Poi ci tengo a precisare che penso che nessuno gioisca del fatto che (se è davvero così) le vendite di d&d stiano avendo un trend negativo. Penso che tutti siamo patiti di d&d, e credo che molti si augurino che d&d abbia vita lunga. Ciò per precisare che se si parla al negativo non è per denigrare d&d, ma è per analizzare ciò che succede proprio perchè si è affezionati a d&d. Lunga vita a d&d
  15. Eh, secondo me la situazione della wizards in questo momento per quanto riguarda d&d non è invidiabile. Una nuova edizione aiuterebbe senz'altro a recuperare i delusi della quarta edizione (a prescindere dai motivi di tale delusione). Però come la prenderebbero i giocatori che hanno comprato la quarta edizione e a cui la quarta edizione è piaciuta? Perchè pubblicare una nuova edizione e andare incontro ad un altro eventuale flop vorrebbe dire mettere una serissima ipoteca sul futuro di d&d, nel senso sul perdurare di d&d anche in futuro. Situazione decisamente non facile. Anche perchè, è un aspetto di cui non si è discusso molto, la terza edizione non ha esaurito la sua attrattività. Quindi una nuova edizione non è detto che avrebbe successo, anche se fosse fatta e commercializzata nel modo migliore possibile. Path finder è una evoluzione della 3.5, ma fondamentalmente è ancora terza edizione. Il fatto che pathfinder venda così tanto sta appunto a significare che forse non c'è spazio per una nuova edizione in questo momento.
  16. Lo penso anche io Ma possibile che alla wizards siano così sprovveduti che al lancio di un prodotto non gli viene in mente di fare un minimo di ricerca di mercato, almeno sondare un pò quale potrebbe essere la reazione dei consumatori? Voglio dire, anche se si presupponeva un trend positivo, tutto quello che si vuole, ma un minimo di test devi farlo. Però cofermo anche io che inizialmente i pareri erano molto favorevoli prima che uscisse il prodotto finito. Ed è a prodotto finito che i giudizi negativi sono diventati tanti. E anche per me è stato così. @fenna: "4. I giocatori di ruolo: una serie di esseri conservatori e scarsamente interessati a provare altro" Questo è vero. Però io ricordo molto bene che quando si parlava della quarta edizione e questa non era ancora uscita c'era molto fervore e interesse. Nei confronti di un regolamento nuovo, di cui si sapeva ancora poco, i pareri favorevoli, in base a quello che si conosceva sulla futura quarta edizione, fioccavano ovunque. Forse è proprio come dice blackstorm, le idee e i cambiamenti proposti mentre si discuteva della quarta edizione piacevano, ma sono stati realizzati in concreto in un modo molto diverso da quello che si poteva immaginare (dal punto di vista degli acquirenti del gdr)
  17. Chiedo cortesemente di non inizare una ennesima discussione se è meglio la terza o la quarta edizione. Non era questo l'intento della discussione. Di discussioni così ce ne sono già tante. grazie
  18. Ci sono stati diverse discussioni sul confronto fra terza e quarta edizione. Quale regolamento sia migliore, quale è più gradita, ecc... Qui non chiedo di ragionare su questo confronto. Invece mi interessa fare una discussione sulle motivazioni che hanno spinto (o che presumiamo abbiano spinto) a fare la quarta edizione così come è stata fatta. La terza edizione quando è uscita si è presentata come un grande cambiamento rispetto alla edizione precedente. Non entriamo nel merito di quale piace di più o quale si pensa sia la migliore. Inizialmente c'è stata una parziale riluttanza ad accettare la nuova edizione, beh, è una cosa fisiologica che succede sempre. Però, dopo poco tempo, la terza edizione all'atto pratico si è sostituita alla precedente edizione e la ha soppiantata. Vale a dire che la stragrande maggioranza dei giocatori ha giocato alla terza edizione, mentre sono pochi (in percentuale su tutti i giocatori) i giocatori che sono rimasti alla seconda edizione o edizioni precedenti. La quarta edizione rappresenta anch'essa un grande cambiamento rispetto alla edizione passata. Eppure sono molti, ma davvero tanti i giocatori che non passano alla quarta edizione, o addirittura che avendo provato la quarta edizione sono poi tornati alla edizione precedente. Perchè con la terza edizione una cosa così non c'è stata. Oh, qui è sotto gli occhi di tutti quello che succede. La quarta edizione non riesce a soppiantare la terza edizione e anzi la terza edizione vive una nuova espasione grazie anche a path finder. La mia domanda è: la wizards quando ha deciso di produrre la quarta edizione era consapevole che sarebbe potuto avvenire questo grande distacco di una buona fetta dei giocatori di d&d dalla quarta edizione? Oppure non lo aveva previsto? Beh tutte le grandi aziende lo fanno, e penso che anche la wizards abbia fatto delle indagini di mercato prima di produrre la quarta edizione. Possibile che questo distacco non lo abbia previsto? Oppure lo aveva previsto ed era contemplato come possibile reazione dei giocatori? E se lo aveva previsto, quale chiave di lettura deve essere data a ciò? Perchè se aveva previsto questo distacco perchè allora non ha provato a pensare ad un regolamento diverso che magari avrebbe causato un distacco minore? Non conosco bene l'ambiente dei gdr, può essere che la scelta di questa quarta edizione sia stata dettata da motivazioni strettamente legate al mercato dei gdr, magari prendendo spunto da altri gdr o da tendenze di videogiochi. Beh attendo le vostre delucidazioni
  19. Per quanto mi riguarda gioco in tanti gruppi di d&d (eh passione per il gdr) però in effetti i personaggi non si separano quasi mai. E non perchè non se ne presenti l'occasione, ma perchè i giocatori non vogliono rompersi a non fare niente mentre altri del gruppo giocano. Così si auto impongono di non dividere il gruppo. Mi è capitato di Masterizzare una campagna dove avevo un co-master. Lui interveniva in situazioni difficile, come quando dovevo gestire molti mostri o magari fare dialoghi tra png. Una volta è anche capitato che un personaggio si è staccato dal gruppo e il co-master (beh sotto la guida del DM) ha gestito la piccola mini quest del personaggio che poi si è riunito al gruppo più avanti. Ma è l'unica volta che mi è capitato
  20. reutreth

    Identificare un mostro

    Io faccio fare una prova di livello
  21. reutreth

    Identificare un mostro

    Perchè hanno scelto percepire intenzioni? guerriero e barbaro non sono forse capaci di percepire le pontenzialità del mostro che si trovano di fronte? Poveri combattenti, non sanno mai niente
  22. Dunque, vi dico quello che si capisce leggendo i vari interventi. opinione 1: rompere la borsa delle componenti è gamebreaker. Non ha importanza quanto sia facile o difficile, è gamebreaker. opinione 2: rompere la borsa delle componenti non è game breaker perchè si hanno altre borse delle componenti di scorta, ci sono incantesimi di protezione, non è facile avvicinarsi ad un incantatore, talento specifico, incantesimi senza componenti. Sapete cosa salta subito in evidenza? Che il punto di partenza non è lo stesso. State confrontando due opinioni che partono da due basi diverse. Non arriverete mai ad una conclusione condivisa. Perchè state avanzando due conclusioni diverse che partono da presupposti diversi. Prima definite una condizione tipo, un evento tipo, stabilendo cosa vale la pena considerare. Quante borse dei componenti? mago e guerriero sono in close o si vedono da 30 metri? Si prendono in considerazione incantesimi di protezione? L'incantatore vola? Ecc... Altrimenti continuate a esporre le vostre opinioni che partono dal vostro punto di partenza e gli altri vi rispondono con le loro opinioni che partono da un altro e diverso punto di partenza. E' un suggerimento. Mi sono permesso perchè vedo che siete in stallo. Gli interventi tendono a ripetere cose dette in precedenza.
  23. Heh si è vero. Sinceramente non so. Cioè non so se la birra appena cade è scivolosa e poi quando essicca o viene mischiata a polvere e calpestata diventa appiccicosa, oppure se la birra già appena cade è già appiccicosa Cmq anche un effetto di intralciare sarebbe bello. Sapete che vi dico? Che sta venendo voglia anche a me di usare questo mostro elementale della birra
  24. Magari potresti aggiungere che la "spuma" dell'elementale sgorga dall'elementale e crea un effeto di "unto" (come l'incantesimo) in un'area di 3 metri di raggio (e magari ampliare un pò il raggio per elementali di taglia maggiore).
  25. Magari inizialmente quando giochi alla terza edizione non cercare di applicare tutto e subito il regolamento. E' un pò complicato è vero, ma preso un pò per volta non è difficile da imparare. Magari, dicevo, inizialmente non ti fossilizzare nel verificare assiduamente se le creature devono fare attacchi di opportunità, l'effettiva portata delle creture, i movimenti che causano attacchi di opportunità, ecc... Prendila con calma. Iniza a giocare e con calma introduci sempre più regole fino ad utilizzare il regolamento per intero Soprattutto all'inizio, quando non si ha ancora la mano con questo tipo di regolamento, può risultare un pò ostico seguire il regolamento con tutte le sue cavillerie. Ma col tempo diventa più facile e quasi automatico
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